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Civiltà del benessere e PIL.

Post n°104 pubblicato il 11 Novembre 2013 da bb034rl
 
Tag: NWO

Quante volte abbiamo sentito dire che noi viviamo nella civiltà del benessere? E che "l'America non può rinunciare al suo stile di vita"? Lo stile di vita dell'America (o meglio, di alcuni americani) si basa sul continuo consumo, ovvero, su una presunta ricchezza, sinonimo quindi di benessere.

Ma il benessere finanziario equivale al benessere fisico? No. Ed a quello "spirituale"? Ancora meno.

Per ottenere il benessere, occorre lavorare. Quante ore? Il più possibile. Più lavori, più guadagni (questa era le teoria fino a qualche anno fa). Aumentando i guadagni potevi permetterti sempre più beni (frigorifero ultimo modello, TV ultrapiatta 52 pollici, iPad iPhone, iPod, ahiahiahi, etc.). Chissà, magari anche la villa con la Ferrari nel garage. Risultato di tutto ciò? La paura. Paura di essere derubati, paura di perdere quel benessere e soprattutto, paura, perdendo tali beni, di perdere la posizione sociale che il possesso di tali beni garantivano. Quindi necessita lavorare di più per stipulare e pagare un'adeguata assicurazione, comprare sistemi di allarme, far cintare la villa, far installare il GPS sull'automobile. La ricchezza quindi aumenta e la paura con essa. Ora la paura è che possano rapire te o i tuoi familiari,. Quindi occorre lavorare ancora di più per assumere e pagare guardie del corpo, pagare i mezzi che, devono utilizzare. Ma questo non basta. Il pericolo è anche per le strade. Occorre quindi più polizia e di conseguenza aumentano le tasse. Come mai occorre più polizia? Beh, perché ci sia un ricco, è necessario che vi siano alcune centinaia (o migliaia o milioni) di poveri. E' aritmetica. Non occorre la laurea in economia. Nel frattempo la paura diventa odio verso coloro che possiedono di meno (o che non possiedono nulla), odio che nasce dal fatto di dover sostenere spese e tasse per la propria sicurezza. Allora si cerca di trovare un partito che rappresenti le necessità dei ricchi per far pagare ad altri le tasse con le quali garantire la sicurezza alla popolazione (leggere, i ricchi). Odio,paura, invidia (si, perché mentre ci si arricchisce, si continua ad invidiare chi possiede di più), tutti sentimenti che portano stress, disturbi fisici, malattie. Da ciò derivano ulteriori spese (medico, medicinali, visite specialistiche) ed il nervosismo aumenta. Vgliamo allargare il discorso a livello di nazioni? La nazione A vede che la nazione B dispone di risorse. Nella civiltà del "migliore=vincente" A decide che B è governato da criminali e lo dimostra con servizi televisivi che parlano di attentati, rivolte, sommosse, armi chimiche e quant'altro. A quel punto, per una questione "umanitaria" A invade B e si fa pagare tutte le spese sopportate per questa guerra "preventiva" e di "democratizzazione" di questo povero popolo incivile e primitivo. I governanti passano anni a mentire, prima, durante e dopo tali operazioni, con l'eterna preoccupazione di venire scoperti. Altro stress, per loro, per i soldati e per il popolo incivile e primitivo (per quest'ultimo anche morte, fame, pestilenze, etc.).

Ed i meno abbienti? Hanno paura di non riuscire a garantire a sé ed alla propria famiglia il minimo necessario per vivere, invidiano ed odiano chi ha più di loro ed hanno paura ed odiano chi ha di meno.

E chi non ha nulla? Dovendo vivere e non avendo nulla da perdere, si getterà nella delinquenza (spaccio, rapine, sequestri, furti, scippi, etc.).

Il bello, si fa per dire, di tutto ciò, è che crea PIL. Compri medicine? Aumenta il PIL. Esami clinici? PIL. Armi per la polizia? PIL. Rapina con 3 morti e 7 feriti? PIL (pompe funebri, ospedale, ambulanze, guarda il PIL come gira, sembra una giostra). Guerra civile? PIL (certo, di un'altra nazione, ma sempre PIL). Testate nucleari? Armi batteriologiche? E' tutto PIL.

Questo è il risultato della civiltà del benessere. Malattie, cosiddette psicosomatiche ("La lista è lunghissima: l'ipertensione arteriosa, l'asma bronchiale, la colite ulcerosa, l'ulcera gastro-duodenale, l'eczema cutaneo ma anche stanchezza cronica, vertigini, disturbi sessuali, dolori muscolari, continui raffreddori ed influenze e l’elenco potrebbe continuare. Purtroppo, chi soffre di questi disturbi, non si sente compreso né dal medico curante che spesso liquida i loro mali come “stress” e.." Fonte: ragusaoggi.it), le quali, come sopra, generano PIL, paura, odio, invidia, stress, violenza, guerra, fame, disperazione, pestilenza.

Tralasciando la parte relative alle guerre tra nazioni (sempre generate dalla necessità di benessere), vorrei raccontare una cosa. Anni addietro avevo sentito alla radio che si stimavano i disturbi e le malattie di origine psicosomatica attorno all'80% del totale delle malattie. Cioè, i malati di malattia sarebbero solo uno su cinque, gli altri sarebbero "malati di benessere". Eppure continuano a raccontarci che noi viviamo nella civiltà del benessere. Questa è la "loro" verità e se noi la pensiamo diversamente è solo perché non siamo molto intelligenti, non siamo in grado di capire le dinamiche della società post-industriale, l'essenza del libero mercato, la volatilità del capital-gain in un global exchange system, insomma, perché crediamo che sia tutta una truffa mentre nella realtà ... lo è.

Abbiamo creato l'inferno chiamandolo paradiso e se qualcuno osa dire che il paradiso non è questo, arriveranno subito i tutori del pensiero unico dominante a sistemare il blasfemo.

 
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