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"Chi ha paura di sognare è destinato a morire." (Bob Marley)

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Lettera agli italiani.

Post n°144 pubblicato il 13 Aprile 2020 da bb034rl

Parma, 1944. Mia nonna uscì coi suoi figli (mio padre, 7 anni sua sorella, 9 anni e suo fratello, 3 anni). Al ritorno, fuori di casa trovarono un camion delle SS. Arrivarono grazie alla “soffiata” di qualche “bravo cittadino”. Loro fuggirono, mio bisnonno venne deportato. Non se ne seppe mai più nulla. La mia è una famiglia di origine ebraica, ma di religione cristiana. Questo lo dico solo per precisione, non per scusarmi o chissà che altro. Il mio cognome? Levi.

Italia, 2020. Pandemia di coronavirus, che sospetto falsa fin dai primi giorni (eccessivo martellamento mediatico), ma non è questo ciò di cui voglio occuparmi.

Per contrastare detta “pandemia” viene dapprima consigliato e poi ordinato di restare in casa. Già al primo consiglio dissi che avrebbero più volte spostato la data del “fine allarme”. Ma, come fare a spostare questa data passando per vittime? Dove trovare un colpevole? Presto fatto: i runner (quelli che si fanno la corsetta), i cinofili (che portano il cane fuori a fare i bisogni), quelli senza mascherina (che girano da soli a 50 o più metri di distanza da chiunque). Quelli sono gli “untori” del terzo millennio e se voi siete obbligati a rimanere a casa ogni volta altre due settimane, la colpa è di questi “untori”. E cosa fa il “bravo cittadino” per tutelarsi? Informa le autorità ogni volta che vede un “untore” in giro. Ed alcuni comuni, per invogliare i cittadini a collaborare di più, danno addirittura un premio. Se non ricordo male, Roma ha addirittura istituito un numero verde ove segnalare eventuali raggruppamenti di persone.

Vi sono molte teorie sul perché sta accadendo tutto ciò, ma non è questo lo scopo di questo post. Lo scopo è un altro.

Vi siete mai chiesti cosa si prova a essere ebrei o considerati tali? Io lo so, voi no. Ma potete provarlo. Vi basta uscire di casa per fare una corsetta, per far fare pipì al cane, per andare al supermercato senza mascherina. Osservate come vi guardano. Adesso siete nei panni dell'ebreo (o di qualsiasi altro “diverso”). Potete scegliere: difenderlo o accusarlo. Certo potreste dire che l'ebreo o il diverso è lui e allora accusarlo è un dovere. E se domani qualcuno accusasse voi di qualcosa che fino a pochi giorni prima non era un reato? Non può succedere? Pensateci! Fino a un mese fa, uscire di casa non era un reato.

Vedete come in pochi giorni tutto può cambiare? Ma perché cambia? Perché cambia veramente, o perché noi permettiamo che tutto ciò cambi? Lo so, sono domande complicate, difficili. È più facile fare quel che dice colui che comanda piuttosto che farsi domande e cercare risposte. E poi, se si fa quel che dice colui che comanda, se è sbagliato, la colpa è sua, non nostra. E anche tutti coloro che morranno per via di tale operato, non peseranno sulla nostra coscienza, ma sulla coscienza di quelli che ci hanno “costretti” ad adottare certi comportamenti. È un modo molto comodo di risolvere i problemi. 

Per farla breve, della nostra indifferenza, siamo tutti innocenti. La colpa è degli altri.

Davvero?

Il morituro vi saluta.

Bieler Soul

 
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