<Ama il prossimo tuo perché é Te Stesso>
FLUIDO COME LA VITA
C'è un Guerriero "pronto per vincere".
Ha un sorriso meraviglioso e
un cuore immenso.
Nei suoi occhi c'è una luce potente
e ha una storia da raccontare.
Forza fluido.a siamo con te!
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Conversazioni con un maestro
Post n°89 pubblicato il 24 Maggio 2009 da Mater76
"Mi dica - feci con accresciuta curiosità – come può essere che un uomo come lei possa trovare il minimo piacere nel fare il giro in quei noiosi salotti londinesi?". Egli rise. “Una cosa è noiosa o piacevole secondo ciò che noi stessi vi apportiamo. Se vuole veramente saperlo sono alla ricerca di avventure spirituali”. Gli dissi che non avevo afferrato molto bene.
“Ammetto che questa frase sia ambigua – riprese- ma è difficile spiegarmi in altro modo che non in forma concisa”.
“Poiché questo mi interessa davvero, lo vorrei sinceramente comprendere!”.
“Bene. Allora ecco. Ho una mania, che le può sembrare strana: io mi sforzo di trasformare il punto di vista delle persone, al fine di aiutarle a risolvere le loro difficoltà. Se voleste darmi un appellativo piacevole mi potreste chiamare una specie di filantropo, di dispensatore di briciole morali”. Cominciavo vagamente a capire. “La sua dottrina è l’idea di dare” conclusi.
“Si – fece- ma ci sono due tipi di doni: quello che passa e quello che rimane”. Nuovamente non lo seguivo più. “Se lei dà dieci soldi a un mendicante pigro e famelico –disse – in meno di un’ora avrà speso i suoi dieci soldi ed avrà di nuovo fame. Ma se gli facesse intravedere un orizzonte nuovo che lo rendesse sinceramente desideroso di lavorare, ciò che gli avreste dato sarebbe inestimabile”. Gli dissi che la sua filosofia mi sembrava piena di senso pratico. “Una massa di gente caritatevole – va nelle catapecchie della città a distribuire aiuti in denaro; ma chi va in quelle che potremmo chiamare le “catapecchie” dell’alta società a dare conforto alle signore abbandonate, alle giovani ragazze innamorate, alle innamorate respinte, ai mariti rimasti soli, alla moltitudine di infelici di cui questa società rigurgita?”. “Lei evidentemente” dissi. “Almeno ci provo” fece sorridendo. […] “Quindi lei non è mai impaziente?” gli domandai. Sorrise con aria interrogativa. “Impaziente? Perché dovrei esserlo? Ho l’eternità davanti a me… ” […] “Torniamo – disse – alla sua domanda di poco fa:adesso sa perché faccio il giro dei salotti di Londra!.” “La società di Londra non può che guadarci” dissi. Fece il suo solito gesto , che sembrò allontanare il complimento. “Ma c’è una cosa che lei non sa” aggiunse. Gli domandai quale. “E’ che detesto parlare di me stesso!”. Pag 27-29, Cap 3. “La grande Anima” Istruzioni spirituali di vita quotidiana. Cyril Scott.
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