<Ama il prossimo tuo perché é Te Stesso>
FLUIDO COME LA VITA
C'è un Guerriero "pronto per vincere".
Ha un sorriso meraviglioso e
un cuore immenso.
Nei suoi occhi c'è una luce potente
e ha una storia da raccontare.
Forza fluido.a siamo con te!
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Innocuità e Inclusività
Post n°101 pubblicato il 17 Giugno 2009 da Mater76
Acquistiamo più chiaramente la percezione di noi stessi e della nostra esistenza quando entriamo in rapporto. La qualità della nostra vita è determinata per lo più dalla qualità dei nostri rapporti; a causa della loro maggiore o minore armonia, la nostra esistenza sembra acquistare o perdere senso, illuminarsi d’amore o spegnersi nell’indifferenza.
Afferma Hermann Hesse, scrittore e ricercatore spirituale: Il mio prossimo non è solamente “un uomo come me” ma è “me” poiché la separazione è solo un’illusione. Chi ha compreso che il mondo è un’unità ha ben chiara l’assurdità che le singole parti di un tutto si facciano del male reciprocamente. Nel cammino evolutivo la qualità dell’Innocuità è il presupposto affinché il gruppo cui ciascuno appartiene funzioni a livelli più alti. “Innocuità” (da non nocere, non nuocere) non è da intendersi nel senso di “non fare il male” ma in senso assertivo: promuovere e sostenere lo sviluppo delle creature in tutti i regni di natura, i quali sono parti del grande Essere in cui abbiamo la nostra esistenza e che evolve con noi. L’innocuità diventa “ovvia” quando l’uomo comprende che la propria evoluzione è collegata a quella delle altre “parti” e, principalmente, a quella degli altri esseri umani. In tale più ampia visione, scompaiono, perché sentite disarmoniche e meschine, la mal-dicenza, l’ironia (da eironéia, finzione), il cinismo (da kyunismos, imitazione del cane ) e il sarcasmo (da sarkasmos, lacerazione di carni). Ci sentiamo sempre più a disagio a praticarli, poiché avvertiamo che, facendone uso, derubiamo gli altri di ciò che è più caro all’essere umano: la dignità e il rispetto. Ci rendiamo anche conto che, dal disprezzo per l’altro, sotteso a tali atteggiamenti, deriviamo un malsano “vantaggio”: umiliando l’altro è come se, implicitamente, innalzassimo noi stessi. Criticando in qualche modo comportamenti e modi di fare è come se affermassimo: “Posso dire la tal cosa di Tizio perché io, invece, sono immune da tale difetto (o mancanza, o colpa …)”.
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Inviato da: cassetta2
il 30/09/2020 alle 09:09
Inviato da: Mater76
il 19/04/2020 alle 00:16
Inviato da: Mater76
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