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Fonte: articolo riportato dall'Internet
Il collasso diretto dei buchi
neri supermassicci
(Scott Woods, Western University)
Questi oggetti estremi del cosmo erano presenti già nell'epoca
primordiale dell'universo: per spiegarne l'origine, un nuovo modello
prevede che si siano formati con un processo molto rapido, e non
dal collasso di stelle
Non c'è bisogno di una stella che collassa per avere un buco nero
supermassiccio.
E questo spiega perché questo tipo di oggetti potevano essere presenti
anche nell'epoca primordiale dell'universo.
Lo afferma un nuovo studio pubblicato sulle "Astrophysical Journal
Letters" da Shantanu Basu e Arpan Das della University of Western
Ontario, in Canada.
I buchi neri supermassicci sono una tipologia di buchi neri caratterizzata
da una massa molto elevata, che arriva a milioni o miliardi di volte la
massa del Sole.
Malgrado le loro caratteristiche estreme però non sono oggetti rari: si stima
che ogni galassia o quasi ospiti nel proprio nucleo un buco nero
supermassiccio.
Sulla loro origine non c'è accordo tra gli astrofisici.
Una prima ipotesi è che derivino dall'accrescimento di buchi neri di
dimensioni normali, che a loro volta sono l'esito ultimo del collasso di
stelle giunte al termine del loro ciclo vitale.
Quando infatti le reazioni di fusione nucleare all'interno della stella hanno
trasformato quasi tutto l'idrogeno in elio, la pressione di radiazione verso
l'esterno non è più in grado di contrastare la forza gravitazionale che agisce
in senso opposto, e tutta la massa tende a concentrarsi nel nucleo.
Altre ipotesi prevedono invece che i buchi neri supermassicci si formino
in seguito al collasso di particolari tipologie di stelle o di ammassi stellari.
Nell'ultimo decennio il panorama delle conoscenze su questo argomento si
è arricchito di numerose osservazioni di buchi neri supermassicci estremamente
lontani, che ci appaiono quindi com'erano poche centinaia di milioni di anni
dopo l'origine dell'universo.
Ciò depone a favore di una formazione molto rapida e diretta di questi oggetti.
Tenuto conto di questi dati, Basu e Das propongono ora nuovo modello di
formazione dei buchi neri supermassicci basato su un'idea di base molto
semplice: la loro origine è un collasso molto rapido.
"I buchi neri supermassicci hanno avuto solo un periodo di tempo breve
per formarsi e crescere, e a un certo punto la loro produzione nell'universo
è cessata", ha spiegato Basu. "È questo lo scenario del collasso diretto".
Le simulazioni al computer dei due autori mostrano che le osservazioni e
i dati sperimentali dei buchi neri supermassicci già presenti in un'epoca
primordiale dell'universo sono compatibili con un accrescimento esponenziale
del buco nero, che inizia la sua vita con una massa compresa tra 10.000
e 100.000 masse solari. (red)
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Inviato da: cassetta2
il 30/04/2020 alle 12:34
Inviato da: cassetta2
il 20/08/2019 alle 21:06
Inviato da: amico_per_sempre1964
il 10/06/2018 alle 20:06