Pa' come padreDio non ha figliastri, ha soltanto figli... |
LO SPIRITUALE È CONCRETO!
![](http://digilander.libero.it/madda_13/index.html/vanvita.html/vanvita.jpg)
AREA PERSONALE
MENU
PER GLI AMANTI ... DELL'IRLANDA!
DOVE SBIRCIARE
- SOGNO IRLANDESE
- In Parrocchia
- Sentinelle del Mattino
- obiettivo Chaire
- Sano giornalismo 1
- Sano giornalismo 2
- Associazione Meter
- don Giovanni:vignette e Vangelo
- don Mazzi
- fede e ragione
- siti cattolici
- Sano giornalismo 3
- il mio blog su spritz.it!!!!
- il blog di don Marco Pozza su spritz.it
- il blog di don Marco Statzu
- il blog di Michelangelo
- sulla strada di Emmaus: il NOSTRO sito!
BENEDETTO XVI
Non aver paura di Lui!
Abbi il coraggio di rischiare con la fede!
Abbi il coraggio di rischiare con bontà!
Abbi il coraggio di rischiare con il cuore puro!
Compromettiti con Dio,
allora vedrai che proprio con ciò
la tua vita diventa ampia ed illuminata, non noiosa,
ma piena di infinite sorprese,
perché la bontà infinita di Dio non si esaurisce mai!
I MIEI BLOG AMICI
- La vita è 1 dono
- acqua
- STOP!!
- Pace e Bene
- Corpoceleste1
- Myosotis
- Un giovane milanese
- CHI SONO
- PRIMA o POI ..
- Parole non dette...
- solidarietà
- PENSIERI IN LIBERTA
- Amici di Gesù
- Fabrix
- melodie dellanima
- mamma...e adesso
- LA LUCE DOPO IL BUIO
- Scrivi agli Angeli
COME PATCH ADAMS...!
CHI SPERA CAMMINA
Chi spera cammina,
non fugge!
Si incarna nella storia!
Costruisce il futuro,
non lo attende soltanto!
Ha la grinta del lottatore,
non la rassegnazione
di chi disarma!
Ha la passione
del veggente,
non l'aria avvilita di chi
si lascia andare.
Cambia la storia,
non la subisce!
DON TONINO BELLO
FEDE & CONCRETEZZA
Post n°17 pubblicato il 26 Giugno 2007 da madda_13
La campana che annunciava la fine delle lezioni aveva già avvisato gli studenti dell’attesa notizia ed essi si erano raggruppati davanti al cancello della scuola per scambiarsi i saluti. Quel giorno, però, Alex aveva fretta. Doveva infatti andare a casa della nonna per mangiare con lei. «Ciao, Alex! Ci vediamo domani!» «Ti telefono stasera, ok?»: i suoi amici sembravano proprio dispiaciuti che Alex non potesse fermarsi qualche momento a chiacchierare con loro. D’altro canto, Alex sapeva bene che un ritardo avrebbe messo in ansia la nonna: così, aumentò l’andatura, finché, quasi senza accorgersene, si ritrovò a correre. Continuò a correre per tutto il tragitto, anche perché non era particolarmente lungo; ebbe un’esitazione solo davanti ad un passaggio pedonale, ma fu breve, scrollò le spalle e tra sé e sé pensò: «Tanto non c’è mai nessuno…». In quel mentre, si sentì sollevare da terra, come se qualcuno lo prendesse per le spalle e gli impedisse di procedere. In quell’attimo in cui i suoi piedi non toccavano il suolo, sentì il rombo del motore di un’auto sportiva che intravide appena sfrecciare davanti a sé. Fece appena in tempo a trarre ad alta voce le sue conclusioni: «Un angelo?!». Una voce profonda dietro di lui lo fece cadere dalle nuvole: «Ma no, sciocchino!». Alex si riprese dallo spavento ed allungò la mano per ringraziare lo sconosciuto: «Grazie, Signore, Lei mi ha letteralmente salvato la vita. Cosa posso fare per sdebitarmi?» «Cosa vuoi fare per me? Figurati! Bada solo di guardare sempre prima di attraversare la strada, d’ora in avanti: non posso esserci sempre io ad acchiapparti!» lo rimproverò «Ah, questo è sicuro! Dopo lo spavento che mi sono preso… Grazie ancora!» rispose Alex, prima di salutare il generoso sconosciuto. Arrivato a casa della nonna, Alex faticò a mangiare, perché il suo pensiero correva a quell’uomo gentile e buono che aveva allungato una mano per salvarlo e di cui non conosceva neppure il nome. Forse era davvero un angelo… chiunque fosse, Alex sentiva il dovere di ricambiare in qualche modo l’incommensurabile favore. Davvero non c’era la possibilità di fare qualcosa per quell’uomo? Alex non riusciva a darsi pace all’idea.
Circa un mese dopo l’accaduto, Alex stava raggiungendo al cinema i suoi amici. Apprestandosi ad attraversare la strada, si accorse di una moto che sfrecciava a gran velocità, incurante delle strisce pedonali, mentre un bambino intorno ai sei anni stava già attraversando. Alex lo raggiunse con un balzo e lo tirò con forza per lo zainetto, fin quasi a farlo cadere. Il bambino sembrò, sul momento, confuso e rintronato, ma subito si riprese e si rivolse ad Alex: «Grazie. sei stato molto gentile! Non avevo proprio visto la moto… come ti chiami?». La voce era implorante e l’espressione quasi colpevole, com’era successo al ragazzo un mese prima, fu questo il primo pensiero che gli balenò in testa. Ma Alex non si scompose. «Non è importante il mio nome» rispose «L’unica cosa importante è che tu impari a guardare meglio, prima di attraversare!». Ora Alex era più sereno, perché aveva imparato una lezione di vita: non sempre si ha la possibilità di ricambiare il favore alla persona da cui lo si è ricevuto. Molto spesso la gratitudine deve riflettersi su una terza persona; sovente, dobbiamo “passare il favore” ad altri, compiendo magari verso uno sconosciuto ciò che un estraneo ha compiuto nei nostri confronti. E in tutto questo non c’è nulla di male, anzi: tutto ciò aiuta a diffondere, tramite piccoli gesti, la bontà e la gratuità nel mondo.
|
Is 49, 1-6 Giovanni Battista è una delle figure più belle di tutto il Nuovo Testamento, e anche una delle più enigmatiche: nato da una coppia di anziani che ormai avevano perso la speranza di avere figli, assomiglia un po’ agli eroi del Primo testamento. don Marco Statzu |
Post n°15 pubblicato il 24 Giugno 2007 da madda_13
Alla Biennale di Venezia sta per andare in scena uno spettacolo («Messiah Game») dove l’ultima cena si trasforma in orgia e Gesù crocifisso è rappresentato come un masochista. A Bologna era in programmazione un’iniziativa culturale intitolata «La Madonna piange sperma», mentre è di ieri la notizia della mostra «Recombinant women» che sempre nel capoluogo felsineo presenta i dieci comandamenti rivisitati in chiave omosessuale. Il cristianesimo sembra essere rimasta l’unica fede che può essere irrisa e oltraggiata. È giusto reagire e come farlo? Il Giornale l’ha chiesto a Vittorio Messori, scrittore e autore di best-seller, che trentun anni fa ha dato inizio alla nuova apologetica cattolica. Messori, che cosa sta accadendo? «C’è un’evidente tendenza a scavalcare gli ultimi secoli di storia cristiana, a chiudere una “parentesi” durata duemila anni. In fondo, che cos’è l’ambientalismo o la teorizzazione della liberazione sessuale se non un ritorno al paganesimo?». È nata nei mesi scorsi in Italia la Cadl, «Catholic Anti Defamation League», oggi in prima linea contro questi spettacoli blasfemi. Non era una sua vecchia idea? «Sì, e ho visto che ciò viene riconosciuto nel loro sito. Per me è stata una sorpresa. Certo, avrei preferito un nome italiano, meno succubo di certo americanismo che fa chiamare anche la festa della famiglia “Family day”. Bastava chiamarla Lega anticalunnia...». Apprezza dunque questa battaglia? «Nella società dell’apparire ci vuole la giusta strategia. Non c’è niente di meglio, per chi fa queste provocazioni, che essere attaccati. Chi mette in scena un’ultima cena blasfema, l’ultimo arrivato che s’inventa la Madonna che piange sperma, spera proprio in una reazione indignata. Ci siamo dimenticati la fortuna che ha fatto fare al film di Mel Gibson la guerra preventiva mossagli dagli ambienti ebraici americani?». Mi scusi, ma allora non bisogna reagire? «Ho sempre creduto che fosse necessario far nascere una Lega anticalunnia cattolica per ribattere alle tante bugie sul cattolicesimo che quotidianamente vengono propalate sui media». Faccia un esempio. «Se un importante esponente del mondo ebraico dice che prima di fare la razzia degli israeliti nel ghetto di Roma, il 16 ottobre 1943, l’ambasciatore tedesco è andato a informare il Pio XII ottenendone il tacito assenso, questa è una falsità. E va subito smentita, ricordando all’interessato che Papa Pacelli era all’oscuro della razzia e appena fu avvertito convocò l’ambasciatore per protestare chiedendo di interromperla immediatamente. Chi afferma quelle bugie dovrebbe iscriversi a un corso di storia per corrispondenza. Ecco ciò che spaventa: la smentita fredda, puntuale, precisa e immediata. C’è, invece, un modo di indignarsi che finisce per fare il gioco di chi provoca dandogli importanza. Credo che buona parte dell’intellighenzia laica rimpianga l’Indice dei libri proibiti e farebbe di tutto per esservi iscritta». Allora qual è, a suo avviso, la reazione adeguata? «Rimanere sul piano dei fatti, ribadire la nostra tolleranza, essere consapevoli che se ti attaccano è perché in fondo ti considerano rilevante, evitare ogni indignazione moralistica, vittimismo e invettive del tipo “non c’è più religione!”, essere magnanimi. Soprattutto ricordare che il cristianesimo è sopravvissuto per venti secoli a tutte le bufere: Dio non ha bisogno che noi lo difendiamo, sa difendersi da solo e noi siamo servi inutili. La saldezza della fede si vede anche dalla serenità con cui si incassano questi colpi». La trovo piuttosto remissivo... «Gesù ha detto che saranno beati coloro che vengono perseguitati nel suo nome. Dobbiamo abituarci alla fine della cristianità come l’abbiamo conosciuta per secoli, dobbiamo considerare provvidenziale ciò che ci sta accadendo e tornare ad essere lievito nella pasta, sale che dà sapore. Considero un disegno della Provvidenza anche l’arrivo di tanti musulmani tra di noi, perché anche certi atei stanno scoprendo la grande differenza che esiste tra il Corano e il Vangelo». di Andrea Tornielli (Il Giornale, 23 giugno 2007) |
Firmate a Padova e in molte altre città d'Italia, sostenute da politici, magistrati e preti, spedite da operai, contadini e metalmeccanici, le migliaia di email che hanno invaso nei giorni scorsi le redazioni di E polis sono la voce semplice della gente che tenta di fermare l'olocausto “versione 2000” che sta infangando la bellezza dei bambini. Tutti con don Fortunato Di Noto, il “parroco dei bambini”, che con il Breviario, la Scrittura Sacra e l'aspersorio, ma anche con il cellulare, un Pc, Internet da anni ha messo a disposizione la sua faccia e la sua incolumità per proteggere quest'universo così delicato e tenero. Come scrisse Avvenire,il grido di 150 milioni di bambini straziati dovrebbe spaccare la Terra. Invece fa poco rumore, la pedofilia. Quasi nulla rispetto alla devastazione che lascia dietro di sé:un olocausto bianco che non risparmia nemmeno più i neonati nei loro primi giorni di vita. La lista di chi abusa non esclude nessuno: professionisti, medici, avvocati, professori, qualche prete... Anche insospettabili padri di famiglia, i cui figli hanno la stessa età dei bambini che loro comprano nei bordelli della Cambogia o di Cuba, usano e poi lasciano lì per il vizio di altri ricchi clienti. E avanti il prossimo.Domani troppi orchi festeggeranno la Giornata Mondiale dell'Orgoglio Pedofilo, una manifestazione che dovrebbe far chinare il capo dalla vergogna all'umanità. Non son bastate mille iniziative, altrettante firme, tanti cuori uniti assieme per spiegare all'uomo che “il cuore ha le sue ragioni che la ragione non riesce a conoscere” (B. Pascal). Sarà una giornata di lutto mondiale,una giornata che sancirà una sconfitta pesante. Ci definiamo umani quando solo in Italia l'anno scorso sono scomparsi 1.698 bambini e nel mondo ogni anno 2 milioni di bambini sono sfruttati a fini pedopornografici. Per non parlare dei 380 mila piccoli volti entrati nei data-base della Polizia e che nessuno sa più rintracciare e salvare. Inoltre in 106 paesi non si vietano le punizioni corporali a scuola, si diffonde sempre più la piaga del traffico di organi, ogni anno 73 milioni di minori subiscono violenze sessuali, 275 milioni assistono a violenze domestiche, 126 milioni sono coinvolti in attività di lavoro rischiose. Rimane Associazione Meter la voce dei bambini che non hanno voce! |
Post n°10 pubblicato il 19 Giugno 2007 da madda_13
Peter Stringer... lo guardi e ti domandi cosa ci faccia lì... piccolo uomo in mezzo ai giganti poi però continui a guardarlo, lo osservi giocare...
il peggior avversario che tu ti possa trovare innanzi! Caro Peter, te lo meriti: Pietro il Grande, un grande grazie per il tuo splendido modo di giocare che insegna a tutti noi che, leone o gazzella, è meglio incominciare a correre! |
XI Domenica del Tempo Ordinario (C) Vi ricordo che è indispensabile, per una maggiore e migliore comprensione della riflessione che segue, avere in mano il testo del brano evangelico e leggerlo con molta calma ed attenzione, più volte, per poi far seguire la letture del commento, tenendo sempre un occhio fisso al brano evangelico! Commento La Parola è una spada che taglia ed entra nella nostra coscienza, se le permettiamo di farlo, così che possiamo con certezza conoscere la verità dei nostri gesti e delle nostre parole… chiediamo allo Spirito Santo che avvenga questo in noi nell’ascolto e nella meditazione della Parola del Signore di questa Domenica.
Vieni Spirito Santo, Vieni con Maria !
Il contesto del brano del Vangelo è l’invito al banchetto!! “ Uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui”… “ed egli (Gesù) entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola”. Fino a questo punto tutto è normale, se non fosse che è a casa di un fariseo, non si dice il suo nome e neppure il motivo di questo invito. Sappiamo che tra Gesù e i farisei non scorreva buon sangue… e poi se noi ci fermiamo un attimo e non continuiamo nella lettura del testo, viene spontanea una domanda, almeno a me: “Ma che cosa c’era da mangiare a quella tavola?”. Quindi riassumendo non sappiamo l’identità del fariseo, non sappiamo il motivo dell’invito e non conosciamo il menù! Ma “ed ecco una donna” e poi subito si specifica il genere di donna, “una peccatrice”, ecco il pranzo è servito… ecco il cibo è pronto sulla tavola… vediamo allora come si comporta Gesù e come si comporta il fariseo… Gesù sente il pentimento, il profumo dell’offerta e le lacrime della contrizione che lo inondano e Lui si lascia inondare senza fare nessuna resistenza… e si lascia asciugare e baciare… Gesù “gusta” il cibo che questa e donna e peccatrice gli offre… a differenza del fariseo che solo sa guardare all’esterno, all’aspetto… e non solo della donna ma la sua vista si offusca anche nei riguardi del Signore che per lui è comunque semplicemente un profeta, che dovrebbe però sapere… che specie di donna è quella! Ha “un non so che” di delicato l’invito del Signore Gesù: “Simone, ho una cosa da dirti”. Finalmente sappiamo chi è questo fariseo che invita a casa sua Gesù, e poi dalla parabola che Gesù racconta non è difficile capire come anche Simone il fariseo aveva qualcosa da farsi perdonare, ma egli aveva impostato tutto dal punto di vista razionale, evitando una partecipazione affettiva con il Maestro. Gesù nella parabola mette a confronto due debitori: uno aveva un grosso debito (la donna peccatrice) mentre l’altro uno molto più piccolo (Simone il fariseo) e formula la domanda centrale di questo Vangelo: “Chi dunque di loro amerà di più?” che trova una puntuale ed esatta risposta da parte dell’intermediario Simone il fariseo… Qui possiamo ben comprendere che a Simone il fariseo non manca la capacità di ragionare e di scoprire la Verità evangelica del perdono e della gratitudine, ma è il passo successivo che fa fatica a compiere, quello di riconoscere nella vita pratica i fratelli e le sorelle che stanno nel peccato, come i possibili prediletti del Signore, qualora riconoscano il loro peccato, si pentino e si allontanino da esso e ritornino a Lui con tutto il cuore… Alla risposta esatta di Simone il fariseo segue il confronto operato da Gesù nei riguardi dei due interlocutori: Simone il fariseo e la donna peccatrice. Il primo non ha compiuto i semplici e comuni doveri dell’ospitalità ebraica: è infatti uso comune accogliere un ospite lavando a lui i piedi, cosa che Simone il fariseo omette di fare e che invece la donna non smette di fare da quando è entrato in quella casa, e molti altri gesti di amicizia e di amore che dall’una riceve mentre dall’altro no! Gesù in questo confronto sembra quasi “un bambino” nella sua semplicità, ma è lapidario come sempre, ogni minimo particolare per il Signore Gesù, ogni gesto o pur minimo accenno, hanno un valore grandissimo, Vi sa ritrovare l’uomo, anzi in questo caso la donna, nella sua interezza e nella sua genuinità… Ma non è ancora finita, anzi ora Gesù sfodera la sua potenza di Figlio del Dio Altissimo: “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, come a dirle di non temere più, la sua opera è stata gradita e il suo peccato dimenticato, anzi gettato nel fondo del mare… e alle parole di Gesù seguono i commenti mormoratori dei commensali:” Chi è quest’uomo che perdona anche i peccati”? E la risposta la offre lo stesso Gesù: “La Tua fede ti ha salvata: va in pace”, ecco chi è quest’uomo, è Colui che guarda nel profondo del cuore di ciascuno di noi, e fa scaturire la nostra salvezza rendendo visibile la fede che è dono del Padre Suo e non nostro merito! La Pace, è la stessa pace che offre dopo la sua risurrezione, è splendido, siamo nella dimensione eterna, il perdono ci proietta nell’eternità nell’abisso del Cuore Paterno e Materno di Dio. Azione di grazie: Di fronte alla potenza miracolosa del perdono e della grazia Ti invito a moltiplicare i Tuoi atti di fede e di speranza, di essere sempre positivo e di guardare al Tuo futuro e al futuro dei Tuoi cari con grande slancio e grande ottimismo. Amen. Ti benedico + Padre Devis Rocco (devisocd@hotmail.com)
|
ORO
TAG
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: madda_13
|
|
|
![]() ![]() ![]() ![]() Età: 37 Prov: MI |
Inviato da: Xaw Ma
il 09/10/2023 alle 20:00
Inviato da: Anonimo
il 17/08/2008 alle 10:48
Inviato da: madda_13
il 20/02/2008 alle 12:13
Inviato da: Earthlessheartless
il 18/02/2008 alle 17:53
Inviato da: raggiodiluce1974
il 01/01/2008 alle 00:24