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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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L'INTERPOL HA IL PRESIDENTE SOSPETTATO DI AVERE PRATICATO LA TORTURA DISUMNA E BRUTALE NEL SUO PAESE

Post n°599 pubblicato il 26 Novembre 2021 da Caino2007dgl

L'INTERPOL 2021:  QUESTA IMPORTANTISSIMA ORGANIZZAZIONE DI POLIZIA INTERNAZIONALE HA ELETTO COME SUO NUOVO PRESIDENTE CON CARICA ONORARIA:

Ahmed Naser Al-Raisi

Presidente dell'Interpol

Tradotto dall'inglese-Ahmed Naser Al-Raisi è un generale degli Emirati e ispettore generale del ministero degli interni degli Emirati Arabi Uniti. Divenne presidente dell'Interpol nelle elezioni del 2021.

 

Egli ha solo il difetto soggettivo , di essere , da tempo, accusato da vari governi occidentali , di avere praticato il sistema della tortura, che in ITALIA ed in altri PAESI occidentali, è considerato un gravissimo reato contro la persona.

Com'è stato possibile , quindi, giungere alla sua nomina che sicuramente , inevitabilmente, intaccherà la reputazione e la dignità dell'INTERPOL ?

 

Quale credibilità ed affidabilità , a livello internazionale , esso potrà ancora avere a livello soprattutto etico e morale oltre che sociale, civile e culturale ?

Rammento per chi non lo sapesse che l'INTERPOL è

un'organizzazione intergovernativa

L'Interpol, il cui nome completo è Organizzazione internazionale della polizia criminale - Interpol, è un'organizzazione internazionale dedita alla cooperazione di polizia e al contrasto del crimine internazionale.

Elementi salienti dell'INTERPOL  attuale:


Segretario generale: Germania Jürgen Stock


Lingue ufficialiInglese, francese, spagnolo, arabo
Impiegaticirca 650 persone
MottoConnecting police for a safer world e Relier les polices pour un monde plus sûr


Fondazione: 7 settembre 1923, Vienna, Austria

 

 

Resterà in carica quattro anni Al Raisi nominato presidente dell'Interpol: è stato accusato di torture La protesta delle ong: "Mina la reputazione dell'organizzazione" Tweet 25 novembre 2021 Il generale degli Emirati Ahmed Nasser Al-Raisi, oggetto di denunce per "tortura", è stato eletto presidente dell'Interpol.

Si tratta di una carica "onoraria": il capo dell'organizzazione è il Segretario generale. La nomina ha suscitato l'indignazione delle organizzazioni per i diritti umani, le cui proteste non sono bastate a bloccare l'iter. "Siamo profondamente convinti che l'elezione del generale Al-Raisi danneggerebbe la missione e la reputazione dell'Interpol e danneggerebbe gravemente la capacità dell'organizzazione nello svolgimento della sua missione", hanno scritto a metà novembre alla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, tre eurodeputate tra cui Marie Arena, presidente della sottocommissione per i diritti umani del Parlamento europeo.
Le proteste delle ong Nell'ottobre 2020, diciannove ONG, tra cui Human Rights Watch (HRW), erano già in allerta per la possibile scelta del generale degli Emirati, "membro di un apparato di sicurezza che prende di mira sistematicamente l'opposizione pacifica". Il Centro per i diritti umani (GCHR) lo accusa di "atti di tortura e barbarie" contro l'avversario Ahmed Mansoor, detenuto dal 2017 in una cella di 4 m2 "senza materasso né protezione contro il freddo", o "accesso a un medico, igiene, acqua e servizi igienico-sanitari". In un velato riferimento a Al-Raisi, la ceca Sarka Havrankova - l'unico altro candidato alla presidenza dell'Interpol - aveva ricordato giovedì mattina su Twitter che gli statuti dell'organizzazione prevedono "di opporsi ad arresti e detenzioni arbitrari e condannare la tortura”. Una volta in carica, il generale Al-Raisi potrebbe collaborare "con governi che la pensano allo stesso modo per contrastare le riforme verso una maggiore trasparenza dell'Interpol”, sostiene invece Edward Lemon, docente dell'Università del Texas specializzato in regimi autoritari.

Gli Emirati Arabi hanno donato 50 milioni di euro all'Interpol nel 2017 - un importo quasi equivalente ai contributi statutari dei 195 paesi membri dell'organizzazione, che ammontavano a 60 milioni di euro nel 2020. Nel 2018 hanno ospitato l'Assemblea Generale dell'Interpol e lo stesso hanno fatto nel 2020. Infine, denuncia Lemon, hanno "dato o prestato 10 milioni di euro nel 2019, circa il 7% del budget annuale dell'organizzazione". Le denunce Il presidente dell'Interpol resta in carica quattro anni e mantiene le funzioni che svolge nel suo paese d'origine. Il Segretario generale Jürgen Stock, riconfermato per un secondo mandato quinquennale nel 2019, è responsabile della gestione quotidiana e non ha commentato la nomina di Al-Raisi.

Un portavoce del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale degli Emirati Arabi Uniti ha affermato che Raisi "crede fermamente che l'abuso o il maltrattamento delle persone da parte della polizia sia ripugnante e intollerabile".

Human Rights Watch ha affermato che centinaia di attivisti, accademici e avvocati stanno scontando lunghe condanne nelle carceri degli Emirati Arabi Uniti, spesso a seguito di processi iniqui con accuse vaghe e ampie. Gli Emirati Arabi Uniti hanno respinto le accuse come false e infondato. Tra le denunce più recenti c'è quella di Matthew Hedges, 34 anni, accademico presso l'Università di Exeter, che ha detto di essere stato tenuto in isolamento per sette mesi nel 2018 negli Emirati Arabi Uniti per accuse di spionaggio nel periodo in cui faceva ricerche per il suo dottorato.

Era recluso in un edificio di cui Naser al-Raisi "aveva la responsabilità", ha raccontato Hedgest a Reuters. "La nomina di al-Rai costituisce un precedente estremamente pericoloso", ha aggiunto. Anche queste accuse sono state respinte dagli Emirati. Ali Issa Ahmad, 29 anni, ha denunciato di essere stato arrestato durante una vacanza nel Paese dove si era recato per guardare la Coppa d'Asia nel 2019 solo perché indossava una maglietta con una bandiera del Qatar, all'epoca al centro di una crisi diplomatica. Ha detto di essere stato picchiato e privato di cibo, acqua e sonno durante la sua detenzione.

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VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

Cuneo, li 26.11.2021

Rinaldo
 
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