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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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« Il Parlamento Europeo ha...GLI USA BOICOTTERANNO I ... »

IL PARLAMENTO INGLESE E' ANNERITO DALLA COCAINA ?

Post n°616 pubblicato il 08 Dicembre 2021 da Caino2007dgl

 

COSA DIMOSTRA LA NOTIZIA SEGUENTE ? PURTROPPO STA A DIMOSTRARE CHE ANCHE NEL MITICO REGNO UNITO , VI SONO ECCELLENTI PERSONAGGI PUBBLICI  CHE DOVREBBERO DARE L'ESEMPIO PER PRIMA SULL'ASSOLUTO RISPETTO DELLE LEGGI DELLO STATO CHE ESSI STESSI SI SONO DATI , MENTRE, DI FATTO , STANNO ANNEGANDO IN UN MARE DI VERGOGNA CHE CERTAMENTE NON FA BENE ALLA LORO IMMAGINE PUBBLICA ORMAI DEPREZZATA E SCREDITATA QUASI DEL TUTTO, DIFFICILE DA RECUPERARE DI FRONTE AI SUDDITI BRITANNICI.

 

Droga a Westminster, trovate tracce di cocaina in 11 bagni dei deputati: in arrivo «legge-stangata»
desc img di Luigi Ippolito

Il «segreto di Pulcinella» sul «Times»: «In Parlamento c’è una cultura della cocaina, c’è chi ha assunto il suo pusher come portaborse». Si pensa di introdurre i cani anti-droga

desc img

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA — La politica britannica ha raggiunto livelli allucinanti: nel senso che a Westminster la cocaina scorre a fiumi, e stanno pensando di introdurre i cani anti-droga all’interno del palazzo del Parlamento. A sollevare il velo su quello che è un segreto di Pulcinella è il Sunday Times, che racconta come in un recente controllo siano state trovare tracce di stupefacenti in 11 dei 12 posti testati, alcuni dei quali accessibili solo con un pass parlamentare. La droga è bipartisan: cocaina è stata individuata nei bagni vicino all’ufficio di Boris Johnson e della ministra degli Interni, ma anche in quelli in prossimità delle stanze del governo-ombra laburista. Si racconta di un deputato che sniffava davanti a tutti a una festa, alla presenza di giornalisti; e in un altro caso un membro dello staff è entrato la sera tardi nell’ufficio di un parlamentare e lo ha sorpreso a farsi una pista sulla scrivania.

«C’è una cultura della cocaina in Parlamento – ha raccontato al Sunday Times un veterano di Westminster -. Alcuni si fanno continuamente, altri assaggiamo ogni tanto. Alcuni sono nomi noti, altri sono giovani deputati ambiziosi o funzionari: pensano di essere intoccabili». Addirittura, un ex deputato avrebbe assunto in passato il suo pusher come membro del suo staff, in modo da pagarlo regolarmente. «Ciò che è un segreto aperto a Westminster è la cultura della droga – ha raccontato un consigliere speciale -. Tutti sanno in quale ufficio andare per trovare una canna». Non è raro imbattersi in funzionari che si aggirano strafatti per i corridoi, col lo sguardo a palla: «Semplicemente ti giri dall’altra parte o guardi il soffitto», ammette il consigliere.

Va considerato che sono ben 19 mila le persone in possesso di un pass parlamentare e che possono accedere a Westminster senza controlli, anche se sono soltanto 3 mila quelli che sono entrati con regolarità dall’inizio della pandemia. Nel corso di un anno due spacciatori sono stati arrestati attorno al Parlamento, mentre 13 persone sono state fermate per possesso di droghe: in totale, 17 crimini legati agli stupefacenti sono stati investigati dentro o attorno agli edifici parlamentari.

Lo Speaker della Camera, Sir Lindsay Hoyle, ha promesso un’indagine e la prossima settimana una Commissione si occuperà del caso. «Non c’è posto nella nostra società per le droghe e certamente non nel nostro Parlamento – ha detto la ministra degli Interni, Priti Patel -. Quelli che hanno il privilegio di lavorare al cuore della nostra democrazia e che sono coinvolti nell’uso o nella distribuzione di droghe sono del tutto sconnessi dal dolore e dalla sofferenza che alimentano attraverso il traffico di stupefacenti». Johnson si prepara a lanciare una stretta contro i consumatori di droga benestanti, per cambiare la percezione che le persone privilegiate possano violare la legge senza conseguenze: e potrebbe decidere di «dare un esempio» cominciando proprio da qualche personaggio di alto profilo.

La pena massima per il possesso di cocaina, in Inghilterra, è di sette anni di prigione. Il sindacato che rappresenta lo staff parlamentare ha però provato a mettere la questione nel suo contesto: «Una cultura lavorativa fatta di orari lunghissimi e scadenze ravvicinate può creare una pressione avvertita come ingestibile: è necessario rendere disponibile un sostegno per quanti sono finiti nella droga e continuare a migliorare le condizioni di lavoro».

 

NOTIZIA TRATTA DAL SITO WEB:https://www.corriere.it/esteri/21_dicembre_05/droga-parlamento-londra-si-pensa-cani-controllo-trova-coca-11-bagni-deputati-44130b5a-55c8-11ec-8ca7-ec76a2ff5768.shtml

 

 

E' incredibile che , finora, nonostante anche nel PARLAMENTO ITALIANO, nel passato non molto lontano,  si sia scoperto che potesse essere frequentato da personaggi dediti anche loro all'uso di sostanze stupefacenti, non siano mai stati assunti provvedimenti energici e forti per denunciiare la loro presenza.

E' quanto emerse dall'eccellente inchiesta condotta dalle IENE di ITALIA 1 MEDIASET che riporto integralmente:

 

Ultimo aggiornamento lunedi 04.01.2010 ore 11.59
CRONACA
Cinquanta onorevoli sono stati sottoposti, a loro insaputa, al "drug wipe"
Quattro positivi alla cocaina, 12 alla cannabis. Dubbi sulla veridicit� dei risultatiLe Iene: "Un deputato su 3 usa droghe"
Bocchino querela: "Sequestro subito"
Capezzone: "Lo dico da sempre...". Casini: "Pessima trovata pubblicitaria"
Mussolini: "Adesso dicano se c'� il parlamentare pusher"
<B>Le Iene: "Un deputato su 3 usa droghe"<br>Bocchino querela: "Sequestro subito"</B>
ROMA - Droga in parlamento? Il test sui deputati effettuato, con uno stratagemma, dalle Iene, innesca una miccia politica. Con il radicale Daniele Capezzone che commenta caustico: "Io l'ho sempre detto...", Alessandra Mussolini che pretende i nomi dei consumatori. E Italo Bocchino, deputato di Alleanza nazionale, che - attraverso un legale - chiede il sequestro immediato del campione raccolto illegalmente e la distruzione dello stesso in sede processuale. In serata arriva lo strale di Pierferdinando Casini (Udc) che liquida lo scoop come una "pessima trovata pubblicitaria". Piero Fassino invece la butta sull'ironia: "Pu� darsi - dice il segretario Ds - che cos� si faccia pi� in fretta a cambiare la legge Fini sulle tossicodipendenze".

Il test, eseguito su 50 deputati a loro insaputa e i cui risultati verranno presentati nella prima puntata della nuova serie del programma (domani sera alle 21 su Italia 1), potrebbe creare non poco imbarazzo nei palazzi della politica: un onorevole su tre fa uso di stupefacenti, prevalentemente cannabis, ma anche cocaina. Questo il dato: il 32% degli 'intervistati' � risultato positivo: di questo il 24% (12 persone) alla cannabis, e l'8% (4 persone) alla cocaina.

L'esame � il drug wipe, un tampone frontale che, spiega Davide Parenti, capo autore delle Iene, "ha una percentuale di infallibilit� del 100%". In realt� il tossicologo Piergiorgio Zuccaro, direttore dell'Osservatorio Fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanit�, definisce il drug wipe un test "serio e scientificamente valido, ma non sufficiente da solo a confermare la positivit� all'uso di droghe. Normalmente se il drug-wipe � negativo il risultato � confermato come tale, ma se � invece positivo � necessaria la conferma ulteriore di laboratorio, dal momento che possono verificarsi dei falsi positivi".

I deputati sono stati avvicinati con la scusa di un'intervista. Poi, una finta truccatrice, si accorgeva che la fronte dell' intervistato era "troppo lucida" e tamponava. In realt� l'ignaro si era sottoposto, senza saperlo, al test che svela se si � fatto uso di stupefacenti nelle ultime 36 ore.

"Il test - spiega sempre Parenti - � infallibile al 100% se si sono assunte sostanze stupefacenti nelle ultime 36 ore. Il che vuole dire che basta averne fatto uso pi� di due giorni prima per risultare negativi. L'errore, piuttosto, pu� essere fatto per difetto: pu� succedere che il test non rilevi chi ha fatto uso di cannabis coca o altro ma non che risulti positivo se qualcuno � pulito".

Nel servizio-inchiesta non si riconosceranno i deputati sottoposti al test: "Noi stessi non sappiamo chi, dei 50 testati, sono i 'positivi'. Per noi la parte interessante non � la violazione, ma il dato percentuale". Ed � proprio sull'anonimato che punta il dito la battagliera Mussolini: "Vogliamo sapere chi tra i rappresentanti del popolo usa droga, come e da chi la compra ma soprattutto se la vende: ci manca solo l'onorevole 'pusher'". E tanto per far capire che non scherza la leader di Azione Sociale ha gi� attivato una petizione online sul sito del partito da presentare ai presidenti delle Camere.

Su posizioni totalmente opposte Luigi Lusi, della Margherita, che chiede alla Iene di ripensarci e non mandare in onda "un'inchiesta 'alterata', perch�, stando alle anticipazioni, si baserebbe non solo su metodi da verificare, ma farebbe acqua da tutte le parti sia dal punto di vista dei diritti, sia della privacy e non ultimo dell'attendibilit� medica, dando un messaggio distorto e falsato ai giovani che rappresentano proprio il pubblico principale di questa trasmissione". Anche Lusi, come Mussolini, chiede a Bertinotti e Marini un intervento, ma di segno inverso, ovvero a tutela dei parlamentari.

Sullo scoop delle Iene interviene anche il ministro per la Solidariet� sociale Paolo Ferrero che non si stupisce di fronte a "quella che � una voce popolare sul consumo delle sostanze da parte di molti parlamentari". Ferrero chiede quindi "al mondo politico di riflettere in modo pi� laico sulla materia".

Ospiti di Porta a Porta Casini e Fassino se la giocano in modo diverso. Durissimo il leader dell'Udc: "Questa cosa mi sembra una pessima trovata pubblicitaria. L'attendibilit� di questo specie di esperimento pseudo-scientifico � equivalente allo zero". Fassino invece spiega ironicamente che, magari, la trasmissione aiuter� il Parlamento a fare una nuova legge sulla droga.

Tranchant il giudizio del verde Paolo Cento che se la prende con i moralisti: "Non sorprende affatto l'ipocrisia di una parte del mondo politico che vota leggi liberticide, e poi sniffa cocaina".

Pi� scanzonato Capezzone: "Leggo dello stratagemma usato da 'Le Iene', cui vanno i miei complimenti. Dal canto mio, ho sempre detto che, se un cane poliziotto entrasse in alcuni luoghi della 'politica ufficiale', prima gli andrebbe in tilt il naso e poi si arrenderebbe...".

E Carlo Giovanardi, l'ex ministro "padre" della recente legge sulla droga, chiede ironicamente che l'esame sia esteso anche al Senato: "Se le Iene vogliono dire che anche in Parlamento c'� chi consuma cocaina - afferma Giovanardi - scoprono l'acqua calda". Per concludere, con una pesante allusione: "Basta andare a vedere tra i senatori a vita...".

Intanto Italo Bocchino ha dato mandato all'avvocato Leone Zettieri di adire alle vie legali nei confronti della trasmissione 'Le Iene': "Pur non avendo nulla da nascondere - spiega - ed essendo tra i deputati risultati negativi alla prova tossicologica, ritengo gravissimo dal punto di vista penale l'invadenza di chi pur di fare audience � oggi illegittimamente in possesso del Dna di 50 parlamentari".

Anche Tommaso Pellegrino, dei Verdi, ammette di essere "tra i parlamentari che si sono sottoposti al test delle 'Iene'", ma di "non fare uso di droga e quindi di essere disponibile a sottopormi anche ad altri test". C� detto spera che "l'inchiesta promossa dal programma possa rappresentare un'occasione di dibattito, anche parlamentare, contro l'ipocrisia del proibizionismo, che ha prodotto solo danni".

(9 ottobre 2006)
notizia tratta dal sito web: https://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/cronaca/droga-parlamentari/droga-parlamentari/droga-parlamentari.html

Questo fatto vergognoso che , probabilmente, non è mai stato completamente debellato , si unisce anche a quello del mancato GIURAMENTO DI FEDELTA' ALLA COSTITUZIONE  al quale i parlamentari, per una chiara omissione o dimenticanza dei nostri PADRI COSTITUENTI , non sono obbligati, al contrario di tutti gli altri pubblici ufficiali  ivi compresi il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri e tutti i ministri e sottosegretari del nostro governo.

E' una vera vergogna a cui non pare che il nostro PARLAMENTO intenda porre rimedio aggiornando ad hoc la nostra Costituzione.

E' qualcosa che grida vendetta davanti a DIO ed agli uomini a cui bisogna porre rimedio, anche se non mi illudo che il giuramento formale possa provocare reazioni od azioni più positive e valide di quelle che si riscontrano oggi in tantissimi parlamentari che non meritano di sedere nel medesimo per i noti motivi antisociali  ed anche antidemocratici ed anche anticulturali che fanno a pugni con quanto previsto dal combinato disposto degli artt. 54 e 97 della Costituzione.

VERGOGNA

Cuneo,li 08.12.2021

Rinaldo

 

 
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