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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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Messaggi di Maggio 2022

GUERRA Russia - UCRAINA L’UCRAINA STA CORRENDO VERSO UNA RAPIDA SCONFITTA !!

Post n°837 pubblicato il 26 Maggio 2022 da Caino2007dgl

 

 

GUERRA Russia - UCRAINA

L’UCRAINA STA CORRENDO VERSO UNA RAPIDA SCONFITTA !!


Ora tutti i sciagurati e vigliacchi fiancheggiatori del nazista PUTIN , saranno felici e contenti di sapere che l’Occidente , praticamente , sta inesorabilmente abbandonando al suo destino ormai segnato l’UCRAINA che nel DONBASS non riesce a frenare l’avanzata dei criminali russi, per mancanza di adeguate armi con cui difendersi.

E questo , si deduce dagli accorati appelli recenti fatti dal presidente ucraino tendenti a velocizzare la consegna di armi etcc a favore del suo esercito , cosa che sembra stia ritardando per motivi sconosciuti ma che si possono facilmente comprendere, visto quanto sta accadendo in ITALIA ed altre NAZIONI EUROPEE ove le masse di cittadini stanno spingendo con forza e decisione i propri rispettivi governi a “mollare” al suo destino il popolo ucraino , ormai segnato ,verso la TOTALE SOTTOMISSIONE alla POTENZA CRIMINALE RUSSA, che, da sola , evidentemente, non aveva alcuna chance di vittoria senza l’appoggio di noi occidentali.


E, una volta sconfitta, l’UCRAINA verrà governata da un neo esecutivo fantoccio che sarà “schiavo” del nazista PUTIN.


Chissà se gli attuali valorosi ed eroici governanti , avranno la possibilità un domani , prima della sconfitta completa, di trovare riparo all’estero sempre ammesso che vi sia una NAZIONE OCCIDENTALE pronto a fornirglielo loro.


E questo si deduce sia dalle lamentele pubbliche fatte in questi giorni dal presidente ucraino, sia da alcune prese di posizioni pubbliche di alti esponenti della politica europea,come per esempio quella precisata da esponenti del governo francese che hanno fatto capire che l’entrata in EUROPA dell’UCRAINA , sarà molto lunga fra i 15 ed i 20 circa di preparazione.

Alla scadenza di questo periodo di tempo, l’UCRAINA che conosciamo oggi non ci sarà , anche perché si suppone che una volta insediatosi quello SOTTOMESSO in tutto e per tutto alla RUSSIA CRIMINALE , è verosimile che si affretterà a ritirare la domanda di adesione al SISTEMA EUROPEO.


Ma anche gli umori di parte del mondo politico tedesco che, nei giorni scorsi, prima dell’uscita sconcertante dei francesi, avevano manifestato analoghi sentimenti non positivi verso l’UCRAINA rispetto alla necessità di permettergli l’ingresso in EUROPA, lo stavano già a dimostrare in pieno.


Se a questo quadro ci aggiungiamo il fatto che nel mondo economico, finanziario ed industriale USA che fanno riferimento ancora al noto dr. HENRY KISSINGER ex segretario di Stato USA , oggi 99 enne , secondo cui l’UCRAINA si deve rassegnare a lasciarsi depredare dei territori del DONBASS e della CRIMEA e di tutta la restante fascia costiera est che confina con il MAR D’AZOV e MAR NERO , senza più avere alcun sbocco al mare, dimostra che ormai la sorte dell’UCRAINA sembra davvero segnata pericolosamente.

In ITALIA perfino il sig. SILVIO BERLUSCONI , cioè l’amico fraterno del nazista PUTIN , pochi giorni fa , dichiarava anch’egli che l’UCRAINA deve ormai rassegnarsi a concedere al citato nazista, i territori da lui pretesi, disintegrando parzialmente le zone dell’est del suo STATO, per poi, vigliaccamente rettificare tali sue incredibili affermazioni durante il meeting tenuto da FORZA ITALIA di recente a NAPOLI.

Nel frattempo , gli imbelli rispettivamente del m5s e della LEGA , da giorni stanno tuonando contro il governo italiano , affinché la smetta di supportare con armi etcc l’esercito ucraino , rendendosi così , di fatto , complice morale e politico , del nazista PUTIN che fra breve tempo avrà vinto su tutti i fronti , riuscendo a sbaragliare l’esercito ucraino per mancanza di armi etcc a sufficienza e capaci di reagire a quelle potentissime messe in campo , in queste ore, dalla GRANDE ARMATA RUSSA criminale che anche nel DONBASS come fatto a MARIUPOL , sta abbattendo, distruggendole totalmente, con un’enorme quantità di bombe molti quartieri delle cittadine di quelle regioni, immotivatamente.

Chissà quali giochi sporchi , parti importanti sociali, civili e politiche dell’occidente si apprestano a fare scandalosamente e vergognosamente , contro gli interessi vitali del popolo ucraino ormai letteralmente lasciato al suo amarissimo destino di SOTTOMISSIONE TOTALE alla RUSSIA CRIMINALE ?

Ma è evidente che se l’UCRAINA cade , si dimostrerà in pieno che ogni norma che , finora, ha regolato i rapporti politici internazionali, verranno meno , perché prevarrà solo la legge della jungla ove vince sempre solo chi è più forte e cattivo.

E dopo l’UCRAINA sarà la volta anche dell’indifeso Stato di TAIWAN che verrà occupato militarmente e per sempre dalla maledetta CINA DITTATORIALE COMUNISTA antidemocratica ed antisociale, senza alcuna seria possibilità di consentirle di difendersi vista la sproporzione militare esistente fra l’esercito cinese e quello di detta nazione che, peraltro, non è mai stata riconosciuta da moltissime Nazioni nel mondo per non irritare la ferocia e la brutalità della CINA imperialista.

Ecco alcuni elementi di riflessione sul drammatico caso UCRAINO:

Ucraina, le ipocrisie dell’Occidente

Gli affari in cambio di due occhi chiusi su tutto il resto: ecco la causa della scarsa credibilità occidentale, che infatti non ne azzecca una da almeno trent’anni.

Mario Barbati 10 Marzo 2022

 

 

L’Italia fornirà di armi per la prima volta un Paese in conflitto, superando con un decreto ad hoc la legge del 1990 che lo proibisce e allineandosi così agli altri 19 su 27 Stati membri dell’Ue che hanno deciso di inviare aiuti militari all’Ucraina invasa dalla Russia. Anche l’Unione Europea utilizzerà per la prima volta il proprio bilancio per acquistare e consegnare materiale bellico ed equipaggiamenti militari a un Paese fuori dalla Ue: 500 milioni di euro per l’esercito ucraino e 500 milioni per gli aiuti umanitari.

 

La pandemia prima e la guerra poi hanno provocato le famose “settimane in cui accadono decenni”, portando l’Europa a fare ciò che per decenni appunto non ha fatto: l’emissione di debito comune col Next Generation EU e spese di bilancio per sostenere la resistenza ucraina. Si rompe un tabù anche per la Germania (e la Svezia che abbandona la neutralità) che per la prima volta dalla seconda guerra mondiale invia armi a un Paese in guerra, abbandonando la politica di disarmo che ha sempre vietato l’export di armi in zone di conflitto.

 

Ma a differenza della Germania, che tramite il suo Ministero della Difesa ha reso pubblico l’elenco delle armi spedite (1.000 missili anticarro portatili e 500 missili terra-aria Stinger), il governo italiano ha ritenuto di secretare tipologia, costi e quantitativi del supporto bellico all’Ucraina, mettendo all’oscuro sia il parlamento che l’opinione pubblica. Ne è a conoscenza solo il Copasir, tenuto al segreto di Stato, e si sa solo che negli ultimi giorni due aerei militari italiani hanno consegnato i primi rifornimenti nello scalo polacco di Rzeszów-Jasionka. Sarà poi la Nato, o chi per essa, a trovare il modo di consegnarli all’esercito di Kiev nel teatro di guerra. Una decisione che ha provocato l’irritazione di praticamente tutti i gruppi parlamentari tranne il Pd, che nelle commissioni Esteri e Difesa della Camera hanno chiesto al ministro Guerini di informare almeno il parlamento, che dovrebbe svolgere una funzione di controllo sul governo e in Italia è ormai relegato al ruolo di passacarte. Non abbiamo quindi un elenco della tipologia di armi inviate, non abbiamo la possibilità di farlo giudicare agli analisti e agli esperti militari, non ne conosciamo i costi che sono a spese dei contribuenti, nonostante la risoluzione del governo sia stata sostenuta da tutti i gruppi parlamentari.

 

 

L’Italia spende ogni anno per la propria difesa militare 30,4 miliardi, negli ultimi anni come molti alleati europei non ha mai adempiuto alle richieste della Nato, che chiedeva ai propri membri di spendere il 2% del pil nazionale. Nel frattempo, l’Europa politica ma anche di difesa comune non è mai nata, un po’ per incapacità politica ma anche per non dispiacere alla Nato, che a oltre trent’anni dalla fine del patto di Varsavia appare utile come una suppellettile archeologica.

Fosse stata implementata in questi anni una Difesa comune europea, così come una comune politica di ripartizione e accoglienza dei migranti, si sarebbe potuto evitare l’invio di armi da parte dei singoli Paesi e acquisire maggiore autonomia rispetto alla Nato e agli Usa, interessati ma lontani dal conflitto bellico.

Oltre al parlamento, a volte anche l’informazione sembra congelata. Che il governo italiano si trovi ai margini delle trattative diplomatiche e dei tentativi di mediazione in corso è dimostrato dai fatti, ma non si può dire. O meglio, viene taciuto dai principali organi d’informazione. Soltanto ieri, il presidente della Cina Xi Jinping ha parlato in videoconferenza con Olaf Scholz ed Emmanuel Macron, attivissimi in questi giorni. Sono gli unici ad avere canali di comunicazione costanti con Putin (soprattutto Macron) e hanno incontrato più volte il premier israeliano Bennett, l’unico a volare a Mosca in queste ore. Sembra essere tornata la vecchia Europa a due, come dimostra la cena del 28 febbraio tenuta all’Eliseo tra Macron, Scholz e Vor der Leyen, con Palazzo Chigi che si affrettava a far diramare una nota in cui si parlava di “motivi tecnici” che avevano fatto saltare all’ultimo il collegamento, per nascondere il mancato invito. Il 7 marzo anche Biden ha organizzato una videochiamata con Johnson, Scholz e Macron: Italia assente e successiva telefonata Draghi-Scholz. Tutto questo dopo la gaffe poi chiarita col presidente ucraino lasciato in attesa al telefono da Palazzo Chigi. Da allora, l’Italia ha perso sempre più centralità ed è al momento fuori da ogni partita che conta a livello diplomatico.

Del resto, il governo Draghi era stato molto prudente nei primi giorni del conflitto riguardo le sanzioni, per via del 40% di importazione di gas che acquistiamo dalla Russia. Solo dopo le pressioni degli Usa, abbiamo aderito politicamente alla decisione di bloccare il sistema Swift per le transazioni internazionali, solo per alcune banche russe e salvaguardando i pagamenti con cui vengono effettuati i rifornimenti energetici. Anche Francia e Germania sono allineate all’Alleanza atlantica, ma hanno margini di manovra e autonomia che l’Italia non ha.

È proprio la vendita del gas russo che sta finanziando, almeno in parte, la guerra all’Ucraina: il regime di Putin ogni giorno incassa 700 milioni di euro dalla vendita di gas a Europa, Gran Bretagna, Stati Uniti. Ieri Usa e UK hanno annunciato il bando totale dell’import di gas e petrolio. La Russia esporta ogni giorno 275 milioni di metri cubi di gas e 3,5 milioni di barili di petrolio. Solo bloccando la vendita di forniture energetiche con l’estero, si potrebbe immaginare un collasso dell’economia russa e un rovesciamento del regime dello zar.

Altrimenti il destino dell’Ucraina è di essere sovrastato dall’aviazione e dall’armata russa. L’unica soluzione potrebbe essere offrire la neutralità di almeno una parte dell’Ucraina in cambio del pieno riconoscimento della democrazia e dell’autodeterminazione del popolo ucraino. Oppure non arrendersi almeno formalmente e mettere il governo ucraino in esilio, ponendolo nelle condizioni di guidare la guerriglia a distanza (solo a questo potrebbero servire le armi in arrivo). L’Ucraina beneficia infatti di rifornimenti armati già da tempo, solo nell’ultimo anno gli Usa hanno investito più di un miliardo nella sua sicurezza.

Battersi per il disarmo, per eliminare l’industria bellica e sostenere le ragioni della nonviolenza non può significare far finta di non vedere la barbarie del presente. “Non sono pacifista, sono contro la guerra” diceva Gino Strada. Ma di fronte all’autodeterminazione e alla volontà di indipendenza di un popolo (fosse anche una parte di popolo) non si può restare indifferenti. Al netto degli errori pregressi di cui è doveroso parlare per capire (l’espansione insensata della Nato, la comune cultura russa dei due Paesi, Ucraina in russo vuol dire “regione di frontiera”, i battaglioni fascistoidi e nazionalisti ucraini ma taluni anche russi), non si può restare indifferenti agli uomini che salutano donne e bambine per combattere una guerra che sanno già persa, agli ucraini a mani nude davanti ai tank russi, ai piccoli villaggi in cui a suonare gli allarmi antiaerei non sono le sirene ma le campane, alla foto di Lynsey Addario dei corpi morenti con i capi reclinati in terra di una famiglia in fuga. Cosa ne sarebbe stato della Resistenza partigiana (una parte esigua dell’Italia pecorona di allora come di oggi) senza il pur tardivo sostegno degli Alleati? Il corpo del presidente Zelensky si è messo a difesa di un popolo nell’era della comunicazione (“Mi servono munizioni, non un passaggio” ha detto a Biden).

Il problema è che quelle munizioni non basteranno, Zelensky lo sa bene. Putin si è messo in un punto di non ritorno, qualunque passo indietro faccia rispetto all’idea di annettersi e mangiarsi l’Ucraina verrà vista come una sconfitta e vissuta come tale da chi in Russia non abbraccia il suo nazionalismo. L’Occidente non può fare nulla per difendere Zelensky e il suo popolo, per evitare una terza guerra mondiale che stavolta non sarebbe convenzionale ma nucleare. Mai chi è nato dopo l’ultimo conflitto mondiale è stato così vicino all’apocalisse atomica. Per di più, oltre a subire i bombardamenti russi, i poveri ucraini in queste ore sono anche costretti a sorbirsi il meglio dell’ipocrisia occidentale, tipica delle società in decadenza. Come quelli che oggi fanno finta di scoprire che Putin è un “pazzo”, il “nuovo Hitler”, come se non fosse lo stesso Putin che ha raso al suolo Aleppo. Come se non fosse il medesimo “uomo senza volto” che ha sempre perseguitato gli oppositori politici e i giornalisti indipendenti, fino a farli fuori fisicamente, ma che faceva e fa comodo all’Occidente per il gas, per i denari che portavano il mercato e gli oligarchi russi, per le grandi aziende italiane e occidentali in affari con Mosca. Gli affari in cambio di due occhi chiusi su tutto il resto: ecco la causa della scarsa credibilità occidentale, che infatti non ne azzecca una da almeno trent’anni.

Così un giorno faremo finta di scoprire che Erdoğan sbatte in galera oppositori, attivisti politici, giornalisti, magistrati e ha sterminato il popolo curdo ma fa comodo stare in silenzio perché è pagato dall’Europa “buona” per bloccare i migranti al confine e anzi è a pieno titolo atlantista, membro della Nato. Un giorno faremo finta di scoprire che in Libia ci sono campi di concentramento e milizie feroci che fanno comodo all’Unione Europea che le finanzia, per evitare di gestire i flussi migratori. E via dicendo, perché condannare l’invasione in Ucraina, che va fermata in ogni modo possibile, non può significare non vedere le colpe e le ipocrisie dell’Occidente.

 

Estratto dal sito web: https://www.micromega.net/ucraina-ipocrisie-occidente/

 

Nota: MicroMega non è più in edicola: la puoi acquistare nelle librerie e su SHOP.MICROMEGA.NET, anche in versione digitale, con la possibilità di scegliere tra vantaggiosi pacchetti di abbonamento.

 

Se accadrà quello che ho sopra paventato , sicuramente mi vergognerò di essere cittadino sia italiano sia europeo.

 

Ecco alcuni link che dimostrano quanto sopra evidenziato:

 

Kissinger, Ucraina dovrebbe rinunciare a qualche territorio

https://www.ansa.it › ... › Nuova Europa › Altre News

2 giorni fa — "Continuare la guerra oltre quel punto non riguarderebbe più la libertà dell'Ucraina, ma una nuova guerra contro la stessa Russia", ...

 

Berlusconi: "Con l'invio di armi in Ucraina anche noi in guerra ...

https://www.ilfattoquotidiano.it › 2022/05/20 › berlusc...

5 giorni fa — No ad aggressione contro la Russia" - Il Fatto Quotidiano ...

  • 17 mag 2022 — Berlusconi contro l'invio di armi all'Ucraina, critica Biden e Nato. Poi aggiusta il tiro: “Mai giustificato Putin”.


Berlusconi corregge il tiro sulle armi in Ucraina - Open

https://www.open.online › 2022/05/20 › napoli-berlusc...

5 giorni fa — Sul rapporto con Vladimir Putin, Berlusconi ha poi insistito: «Non è pensabile immaginare un nuovo equilibrio in Europa orientale senza o contro ...

 

 

Ucraina, Salvini: "Stop a invio armi, l'ho detto a Draghi"

https://www.adnkronos.com › ucraina-salvini-stop-a-invio...

16 mag 2022 — Colloquio di un'ora con il premier. Palazzo Chigi: 'Con il leader della Lega riaffermato impegno per la pace'

 

 



Guerra in Ucraina, Conte: M5S contrario all'invio di armi pesanti

https://tg24.sky.it › politica › 2022/04/27 › guerra-ucra...

27 apr 2022 — Per il leader del M5S l'invio delle armi deve essere solo di tipo difensivo per questo, dice, “abbiamo chiesto a Draghi e Guerini di venire .

 

 

 

VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

 

Cuneo,li 26.05.2022

 

Rinaldo

 
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Io, comandante di Wagner. Una testimonianza unica sull'armata segreta di Putin

Post n°836 pubblicato il 25 Maggio 2022 da Caino2007dgl

 

 

GUERRA RUSSIA – UCRAINA:


Tutti i fiancheggiatori , glie stimatori vigliacchi e disonorati e tutti coloro che stanno cercando con tutti i mezzi possibili , anche con assurde fake news facilmente individuabili , il nazista PUTIN dovrebbero comprare e leggersi il seguente libro:

Io, comandante di Wagner. Una testimonianza unica sull'armata segreta di Putin

 

di Marat Gabidullin (Autore)

Alexandra Jousset (Curatore)

Ksenia Bolchakova (Curatore)

vedi tutti

Libreria Pienogiorno, 2022


Descrizione


Per la prima volta un ex comandante del gruppo Wagner racconta fatti (e misfatti) delle guerre di Putin. Hanno tentato di non farci leggere questo libro. Nel 2020, un piccolo ma coraggioso editore siberiano annuncia la pubblicazione della prima testimonianza non anonima dall'interno del Gruppo Wagner, considerato l'armata segreta di Vladimir Putin. Ma il giorno dopo aver parlato del libro in un'intervista, l'autore, Marat Gabidullin, un ex comandante della milizia, riceve minacce tali da costringerlo ad annullare il progetto. Ora questa preziosissima testimonianza di un soldato dell'ombra viene finalmente alla luce. Gabidullin non è un pentito. Non è un delatore, dilaniato dalla propria coscienza. No. Marat è un soldato. Un homo sovieticus che si porta nelle viscere tutte le forme di schizofrenia che albergano nell'uomo russo contemporaneo. Orgoglioso di aver fatto parte delle forze aeree dell'esercito regolare del suo Paese. Orgoglioso di aver combattuto l'Isis in Siria come mercenario di Wagner. Eppure, Marat è a disagio nell'ammettere di aver servito un esercito ombra illegale, oggi sotto i riflettori, accusato di aver commesso i peggiori abusi, stupri, torture e omicidi contro le popolazioni civili nei Paesi in cui è sceso in campo. Dalla Siria alla Repubblica Centrafricana. Dalla Libia all'Ucraina. Questo racconto nasce dalle contraddizioni che ossessionano il suo autore. È una storia profondamente russa, la storia di una rottura e di una redenzione. L'avventura di un soldato di ventura al servizio di un esercito che ufficialmente non esiste. È per esistere che Marat ha deciso di scrivere. Inscrivendo nel marmo una storia finora soppressa dalle autorità del suo Paese. La verità, una parola molto impegnativa, è la ragion d'essere di questa narrazione in prima persona. «Nemico del popolo è il termine ora in voga per marchiare chiunque osi dire ciò che gli uni preferiscono tacere e gli altri non vogliono riconoscere. Temo per la mia vita e la mia libertà? Chi vivrà vedrà»

 

 

CHI E’ L’AUTORE ?

 


Marat Gabidullin è un ex militare dell’esercito russo. Entrato nel Gruppo Wagner nel 2015 come soldato semplice, ha raggiunto presto il grado di comandante. Ha combattuto su vari scenari di guerra, in particolare in Siria, contro l’Isis, e nel Donbass. Nel suo libro Io, comandante di Wagner. Una testimonianza unica sull'armata segreta di Putin (Libreria Pienogiorno 2022) svela i retroscena dell’armata segreta di Putin.


Dopo avere letto il libro suddetto, forse, si potrebbe aprire una vera, seria ed approfondita discussione sul sistema di potere illegale del nazista PUTIN e dei suoi 40 ladroni.

Oltre a quanto sopra , invito anche a seguire la trasmissione ATLANTIDE su LA7 di stasera, riguardante sempre il potere occulto e pericoloso instaurato nella RUSSIA dittatoriale dal nazista PUTIN, come da link seguente:

Anticipazioni Atlantide stasera su La7: gli oligarchi russi e il ...

https://www.tag43.it › atlantide-stasera-mercoledi-25-m...

6 ore fa — Cosa sapere sulla nuova puntata di Atlantide - Storie di uomini e di mondi, in onda questa sera, mercoledì 25 maggio 2022 alle 21.20 su La7.

 

Buona lettura e buona visione a tutti.

 

Cuneo,li 25.05.2022

 

Rinaldo




 

 
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ATTACCO ALLA STAMPA ITALIANA ?

Post n°835 pubblicato il 25 Maggio 2022 da Caino2007dgl

 

 

ATTACCO ALLA STAMPA ITALIANA ?

 

 

 

Le perquisizioni ordinate da PM competente per la redazione di REPORT -RAI 3 e del giornalista dr. PAOLO MONDANI, esattamente tre giorni prima che andasse in onda la puntata del 23.05.2022, che com’è ’ noto s’è concentrata nell’inchiesta sull’eroico dr. GIOVANNI FALCONE assassinato , 30 anni circa, fa da settori della mafia siciliana collusi probabilmente con gangli della sciagurata e pericolosa politica italiana sia isolana che nazionale, pone molti interrogativi sul livello di LIBERTA’ che si intende assicurare ex art. 21 della Cost, alla STAMPA ITALIANA anche di natura televisiva.

 

Vogliamo augurarci e ritenere che l’iniziativa del PM di CALTANISSETTA non fosse quella di “intimidire”, in alcun modo, direttamente od indirettamente, l’operato investigativo degli ottimi giornalisti della Redazione di REPORT, al fine di farli desistere dal seguire certi filoni d’indagine giornalistici sulla tragica fine del nostro valoroso magistrato e tutta la sua eroica scorta sicurezza.

 

Infatti, il decreto di perquisizione di cui si parla è datato 20.05.2022, cioè tre giorni della puntata di cui si parla.

 

 

 

 

Ecco le risultanze web su tale inquietante caso giudiziario che ha fatto sobbalzare ne sono certo tutti gli ambienti politici anche dell’intera Europa, attenta a non intaccare o ridimensionare in pejus il diritto-dovere della STAMPA libera di agire pro bene delle nostre DEMOCRAZIE.

 

Strage di Capaci, perquisizioni a Report (Rai) al giornalista Mondani: perché? Che succedeSi ipotizza una fuga di notizie dopo il servizio mandato in onda dalla trasmissione dove si è parlato della presenza di Stefano delle Chiaie, leader di Avanguardia nazionale a Capaci

Personale dalla Dia di Caltanissetta, su mandato della Procura Nissena, sta eseguendo una perquisizione nell'abitazione dell'inviato di Report, Paolo Mondani, e la redazione di Report. La notizia resa nota su Facebook da Sigfrido Ranucci ha trovato conferma in ambienti investigativi.

Il caso

"Il motivo - scrive il giornalista di Raitre su Fb - sarebbe quello di sequestrare atti riguardanti l'inchiesta di ieri sera sulla strage di Capaci nella quale si evidenziava la presenza di Stefano delle Chiaie, leader di Avanguardia nazionale, sul luogo dell'attentato di Capaci. Gli investigatori cercano atti e testimonianze anche su telefonini e pc".

La procura di Caltanissetta conferma di avere disposto una perquisizione "a carico di un giornalista di Report, che non è indagato". Tale perquisizione "non riguarda - assicura il procuratore Salvatore De Luca - in alcun modo l'attivita' di informazione svolta da tale giornalista, benchè la stessa sia presumibilmente susseguente a una macroscopica fuga di notizie, riguardante gli atti posti in essere da altro ufficio giudiziario".

Le parole di Ranucci

Da parte nostra c'è massima collaborazione. Siamo contenti se abbiamo dato un contributo alla magistratura per esplorare parti oscure». Così, interpellato dall'ANSA, Sigfrido Ranucci commenta le perquisizioni di questa mattina nella redazione di Report e nell'abitazione dell'inviato Paolo Mondani. "Il collega - sottolinea il conduttore del programma - aveva già avuto un colloquio con il procuratore. Noi siamo sempre stati collaborativi con la giustizia, pur garantendo il diritto alla riservatezza delle fonti». Ranuncci spiega poi che "il decreto di perquisizione riporta la data del 20 maggio, cioè tre giorni prima della messa in onda del servizio". "Non è un atto ostile nei nostri confronti - conclude -. Ovviamente abbiamo messo al corrente l'ufficio legale, l'ad Fuortes e il nostro direttore.

Il procuratore di Caltanisetta

"Sono del tutto destituite di fondamento le affermazioni circa la sussistenza di specifiche e tempestive dichiarazioni rese da Alberto Lo Cicero", prima come confidente e poi come collaboratore di giustizia, che avrebbero permesso di "evitare la strage di Capaci ed anticipare di alcuni mesi la cattura di Salvatore Riina". Lo afferma il procuratore di Caltanissetta, Salvatore De Luca, in una nota di due pagine, sulle perquisizioni disposte dopo la messa in onda ieri sera di un servizio sulla strage di Capaci alla trasmissione Report di Raitre.

"Non compete a questo ufficio esprimere valutazioni generali in ordine alla completezza e tempestività delle indagini coordinate da altra autorità giudiziaria - osserva il procuratore di Caltanissetta - a meno che le stesse non abbiano una rilevanza penale in un procedimento di sua competenza; qui si intende solamente affermare che sono del tutto destituite di fondamento le affermazioni circa la sussistenza di specifiche e tempestive dichiarazioni rese dal Lo Cicero sugli argomenti sopra indicati e, quindi, che sarebbe stato possibile evitare la strage di Capaci ed anticipare di alcuni mesi la cattura di Salvatore Riina".

"Questa Procura - aggiunge De Luca - ha già espresso il proprio convincimento circa la sussistenza di mandanti e concorrenti esterni nella strage di via D'Amelio, chiedendo nel processo per il c.d. depistaggio la condanna degli imputati con la contestata aggravante di mafia, riguardante la finalità di coprire le alleanze di alto livello di cosa nostra in quel periodo. Tuttavia, le difficilissime indagini che possono consentire l'accertamento della verità devono essere ancorate ad elementi di fatto solidi e riscontrati. Per tali motivi questo Ufficio, che si era imposta la rigorosa consegna del silenzio - sottolinea il procuratore De Luca - è costretto ad intervenire per smentire notizie che possano causare disorientamento nella pubblica opinione e profonda ulteriore amarezza nei prossimi congiunti delle vittime delle stragi, che si verrebbe a sommare al tremendo dolore sofferto".

La Federazione della Stampa

"Ci auguriamo che a nessuno venga oggi in mente di 'molestarè Report e la sua redazione". Così il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Beppe Giulietti, ha commentato le 
perquisizioni della Dia nella redazione del programma di Rai3. «Dopo la puntata su Capaci - scrive su Twitter Giulietti - sarà il caso di lasciare in pace la redazione, Paolo Mondani e di perquisire, invece, quelli che, da trenta anni, sono riusciti a restare in una ben protetta 'oscurità'". Giulietti annuncia anche che "questa mattina saremo nella redazione di Report per decidere iniziative a tutela delle fonti e del segreto professionale". "Intanto - conclude - chiediamo alla Rai di mettere a disposizione i suoi legali a tutela redazione".

 

 

NOTIZIA TRATTA DAL SITO WEB:

https://www.ilgiorno.it/cronaca/report-strage-capaci-1.7709842

 

 

Di questi tempi, soprattutto dopo le subdole vicende legate alle iniziative per contenere la pandemia da covid 19 cinese, occorre mantenere alta la nostra vigilanza civile per impedire che almeno la STAMPA rimanga completamente libera di operare democraticamente come l’art. 21 della Cost dispone tassativamente, per il bene della VERITA’ che il POPOLO ITALIANO e non solo, ha sempre diritto di conoscere , su tutte le questioni sociali , civili e culturali ed anche criminali che si verificano ogni giorno, purtroppo in ITALIA, anche quanto si tratta questioni molto sensibili e delicate com’è senz’altro la storia drammatica legata alla fine proditoria e vigliacca fatta per mano di mafiosi bastardi, su mandato quasi sicuramente di menti politiche diaboliche e maligne, ancora da individuare esattamente.

 

Cuneo,li 25.05.2022

 

Rinaldo

 
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CASO GUERRA RUSSIA – UCRAINA: LA CATTIVA COMUNICAZIONE HA SPACCATO IL MONDO IN DUE

Post n°834 pubblicato il 25 Maggio 2022 da Caino2007dgl

 

 

CASO GUERRA RUSSIA – UCRAINA:

 

LA CATTIVA COMUNICAZIONE HA SPACCATO IL MONDO IN DUE:

 

Un esempio lampante di questa "cattiva comunicazione" l'abbiamoconstatato, purtroppo, ieri sera ,seguendo il TG di CANALE 5 - MEDIASET

Infatti , ad un certo punto l'incolpevole dr.ssa CESARA BUONAMICI dal suo scranno diconduttrice serale, è stata costretta da ragioni editoriali , la notizia appresa dalla su Redazione, secondo cui la RUSSIA avrebbe già "bocciato" il PIANO DI PACE ITALIANO..

 

E per dimostrare il loro assurdo falso, faceva ascoltare le affermazioni strampalate fatte di recente dl dr. MEDVEDev ,ex Presidente della Russia, secondo cui IL PIANO DI PACE ITALIANO era stato formato sulla base di notizie infondate e superficiali , raccattate qua e là, e per questo "bocciato" dal governo russo.

La verità , invece , da nelle frasi puntuali fatte sentire, come contro altare a quelle del suddetto personaggio russo sig. MEDVEDev , durante lo SPECIALE DI LA7 condotto dal dr. E. MENTANA, con le quali il noto consigliere della sicurezza di Stato dr. PESKOV chiariva che il PIANO DI PACE ITALIANO, none era stato ancora oggetto di discussione all'interno del governo russo, smentendo totalmente le false dichiarazioni del MEDVEDEV.

 


Per comprendere la gravità e la porta della falsa notizia quantomeno parziale diffusa ieri sera dal TG5 MEDIASET, per chi non ne fosse ancora a conoscenza, si deve sapere che il sig. MEDVEDEV , corrisponde al seguente quadro biografico:

 

Dmitrij Anatol'evič Medvedev (in russo: Дмитрий Анатольевич Медведев? ascolta[?·info]; Leningrado, 14 settembre 1965) è un politico russo, vicepresidente del Consiglio di sicurezza ed ex presidente della Russia.

Dal 7 maggio 2008 al 7 maggio 2012 ha ricoperto la carica di presidente della Federazione Russa[3]. Dall'8 maggio 2012 al 16 gennaio 2020 è stato Primo ministro.

Medvedev è stato eletto presidente nelle elezioni presidenziali in Russia del 2008. Era considerato più liberale del suo predecessore, Vladimir Putin, nominato primo ministro durante la presidenza di Medvedev[da chi?]. L'agenda principale di Medvedev come presidente era un programma di modernizzazione ad ampio raggio, volto a modernizzare l'economia e la società della Russia e a ridurre la dipendenza del Paese dal petrolio e dal gas.[4] Durante il mandato di Medvedev, il trattato di riduzione delle armi nucleari New START è stato firmato da Russia e Stati Uniti, la Russia è emersa vittoriosa dalla seconda guerra in Ossezia del Sud e si è ripresa dalla Grande Recessione. Medvedev ha anche lanciato una campagna anticorruzione, nonostante in seguito sia stato lui stesso accusato di corruzione.

Ha servito un solo mandato ed è stato succeduto da Putin con le elezioni presidenziali in Russia del 2012. Medvedev è stato poi nominato come primo ministro da Putin. Si è dimesso insieme al resto del governo il 15 gennaio 2020 per consentire a Putin di apportare radicali modifiche costituzionali; Mikhail Mishustin ha preso il suo posto il 16 gennaio 2020. Lo stesso giorno Putin ha nominato Medvedev nel nuovo ufficio di vicepresidente del Consiglio di sicurezza.

Estratto da www.wikipedia.it

 

Mentre il sig.PESKOV corrisponde al seguente quadro biografico:

 

Dmitrij Sergeevič Peskov (in russo: Дмитрий Серге́евич Песков?; Mosca, 17 ottobre 1967)

è un politico e diplomatico russo, dal 2012 portavoce del Presidente della Russia Vladimir PUTIN.

 

 

Nato a Mosca nel 1967, suo padre Sergej era a capo della missione diplomatica sovietica in Pakistan[3].

Nel 1989 Peskov si è laureato all'Istituto dei paesi asiatici e africani presso l'Università statale di Mosca, specializzandosi in storia e studi orientali. Nello stesso anno, Peskov è entrato a far parte del Ministero degli esteri sovietico.

Nel 1990 Peskov è stato nominato assistente amministrativo presso l'ambasciata sovietica ad Ankara, in Turchia. Successivamente ha ricoperto i posti di addetto e poi di terzo segretario all'ambasciata. Nel 1994 è stato assegnato al Ministero degli esteri russo a Mosca. Dopo due anni, è stato nuovamente inviato ad Ankara nel 1996 con il grado diplomatico di secondo e poi primo segretario presso l'ambasciata russa.

Nel 2000 Peskov è tornato in Russia per lavorare al servizio stampa del presidente russo, occupando una serie di ruoli, tra cui un periodo di quattro anni, dal 2004 al 2008, come primo vice segretario stampa del presidente russo. Peskov ha servito come portavoce di Putin dall'aprile 2000.

Peskov con il presidente Putin ad una conferenza stampa, 12 dicembre 2012

Peskov è stato nominato segretario stampa del primo ministro Viktor Zubkov il 25 aprile 2008[4], sotto la presidenza di Dmitry Medvedev. Nel maggio 2012, quando Putin è diventato presidente, Peskov ha sostituito Natalya Timakova come portavoce presidenziale.

Estratto tratto da wikipedia.it

 

Ecco, comunque, cosa si legge sul web,sul PIANO DI PACE ITALIANO, prodotto anche opportunamente al governo russo.

 

I dubbi di Kiev e dell’UeLa Russia valuta il piano di pace italiano: presto una risposta

Linkiesta

«Il mio popolo non è pronto a fare passi indietro quando si tratta di Crimea e Donbass», avverte la viceministra degli Esteri ucraina Emine Dhzaparova. L’Unione europea ha «preso nota» dell’iniziativa diplomatica di Roma, ma Bruxelles considera l’iniziativa una mossa per placare le polemiche interne sull’invio di armi

24 maggio 2022

 

iL PIANO DI PACE ITALIANO IN QUATTO TAPPE, ANTICIPATO DA REPUBBLICA, OTTIENE L'APERTURA DI MOSCA. MA NON CONVINCE KIEV E BRUXELLES.

 

"LO ABBIAMO RICEVUTO DA POCO , LO STIAMO VALUTANDO, FORMULEREMO UNA RISPOSTA QUANDO AVREMO FINITO DI ANALIZZARLO" DICE DA MOSCA IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO ANDREJ RUDENKO

 

 

Ma dall’Ucraina frenano: «Accogliamo con favore qualsiasi iniziativa che possa portare la pace, ma l’integrità territoriale e la sovranità non possono essere negoziate», commenta la viceministra degli Esteri di Kiev Emine Dhzaparova. E aggiunge: «Il mio popolo non è pronto a fare passi indietro quando si tratta di Crimea e Donbass».

 

 

Certo, gli eventuali passi indietro si fanno alla fine di una trattativa, non all’inizio – spiega Repubblica. E il governo ucraino non avrebbe ancora neanche ricevuto il piano italiano. «Non lo abbiamo discusso con l’Italia», osserva il viceministro russo Rudenko. Poiché il piano è stato presentato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio all’Onu, è possibile che lo abbia condiviso con i due belligeranti. Ma in questo caso non lo avrebbe fatto ancora pervenire a Volodymir Zelensky.

 

Qualcosa comunque è cambiato rispetto alla settimana scorsa, quando Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, aveva detto di avere appreso del piano di pace dell’Italia «dai media» e di non avere informazioni ufficiali, pur dando il «benvenuto» a quelli che definiva «onesti mediatori».

Domenica il capo negoziatore russo Vladimir Medinskij ha gettato le responsabilità dello stallo della trattativa su Kiev: «Non siamo stati noi a congelare la trattativa e a mettere tutto in pausa, saremo disponibili a rilanciare il dialogo non appena Kiev mostra una posizione costruttiva e almeno offre una risposta alle proposte che abbiamo fatto».

 

Ma il piano di pace italiano non convince Bruxelles. L’Unione europea ha «preso nota» dell’iniziativa diplomatica italiana. Josep Borrell, l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri della Ue, ha dichiarato: «Appoggiamo ogni tentativo di mettere fine alla guerra». Ma dal punto di vista europeo, aggiunge «si deve partire dall’immediata cessazione degli attacchi russi e dal ritiro incondizionato delle forze di Mosca. L’Ucraina deve decidere le condizioni di un cessate il fuoco». Questa tra l’altro è la posizione più volte ribadita dal premier Mario Draghi, secondo cui il negoziato non deve «imporre» una pace a Kiev.

A Bruxelles, però, la proposta di pace italiana è considerata più una iniziativa di politica interna per placare le polemiche sull’invio delle armi – spiega Huffington Post. E i tempi non sono maturi, come ha detto Zelensky a Draghi, che in effetti non insiste sulla mossa presentata da Luigi Di Maio a Guterres.

 

 

NOTIZIA RICAVATA DAL SITO WEB:

https://www.linkiesta.it/2022/05

 

/rrisposta-ussia-piano-pace-

 

italiano/

 

LA QUESTIONE DELLA CATTIVA COMUNICAZIONE , SPECIALMENE NEL DRAMMATICO CASO RIFERITO ALL'INVASIONE ILLEGALE MESSA  IN ATTO DALLA RUZZIA NAZISTA IN DANNO DEL POPOLO UCRAINO, E' STATA  PUNTUALMENTE DENUNCIATA ANCHE DAL NOTO DR. ALBERTO CONTRI , EX PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA AGENZIE PUBBLICITARIE, CON LA SUA ILLUMINANTE INTERVISTA RESA ALLA VERITA'E PUBBLICATA NEL NUMERO DEL 23.05.2022 DR.SSA GIULIA CAZZANIGA CHE INVITO A VISIONARE PER CHI NON L'AVESSE ANCORA FATTO, ANCHE SE PARTI DI QUANTO DA LUI AFFERMATO NON SONO PROPRIO RIUSCITO A CONDIVIDERLO IN QUANTO ALCUNE SUE RISPOSTE, MI SONO APPARSE VAGAMENTE TROPPO SBILANCIATE PRO NAZISTA PUTIN.

Difficilmente, però, con tutta onestà , riconosco ed ammetto che durante una guerra si possano diffondere dalle parti in causa verità supreme ed inconstabili.

 

E' QUELLO CHE , PURTROPPO, FINORA, E' SUCCESSO ANCHE NELLA GUERRA I CORSO CONTRO L'INERME ED INNOCENTE POPOLO UCRAINO E CONTRO IL MONDO INTERO DA PARTE DEI NAZISTI RUSSI CHE STANNO FACENDO MANCARE GLI ALIMENTI NECESSARI PERE LA SUSSISTENZA DI OGNI PERSONA DI INTERE NAZIONI , SPECIALMENTE DI QUELLE AFRICANE E MEDIO ORIENTALI, VISTO CHE RISCHIANO DI MORIRE DI FAME SE NON RICEVERANNO PER TEMPO ANCHE IL GRANO E MAIS UCRAINO , A CAUSA DEL BRUTALE E DURISSIMO EMBARGO MESSO IN ATTO PRODITORIAMENTE , AI FINI DI RICATTARE L'OCCIDENTE DALLA RUSSIA CRIMINALE E NAZISTA.

 

 

Chi vivrà vedrà.

 

Cuneo,li 25.05.2022

 

Rinaldo

 
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RIFLESSIONE AMARISSIMA SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA

Post n°833 pubblicato il 24 Maggio 2022 da Caino2007dgl

 

 

RIFLESSIONE AMARISSIMA SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA

 

 

 

Leggendo i tanti commenti su quanto di drammatico sta succedendo in UCRAINA per colpa del nazista PUTIN e dei suoi 40 ladroni, sto rimando stupefatto ed atterrito perché molti di loro sono scritti chiaramente per favorire o peggio per giustificare le insensate ed insulse azioni terroristiche che tale soggetto, in violazione di precise norme internazionali , sta commettendo di male in danno dell’inerme ed innocente popolo ucraino ivi compresi centinaia di sfortuna bambini assassinati malamente e tantissimi altri deportati per scopi certamente poco rassicuranti in RUSSIA.

 

Tutte le proteste e critiche che vengono mosse sia al mondo ucraino sia a quello occidentale si basano su beceri attacchi violenti contro i nostri sistemi democratici e liberali che, sebbene imperfetti e talvolta incompiuti , sono di gran lunga migliori e superiori , in ogni caso, a quelli esistenti oggi sia nella RUSSIA nazista sia nella CINA COMUNISTA che costituiscono entrambe due brutali e cattive dittature ove non esistono cittadini, ma solo sudditi e schiavi impossibilitati ad esercitare i diritti civili , sociali , culturali e d’espressione che, comunque sia, da sempre vengono assicurati nei nostri mondi occidentali, in quanto democratici, anche se perfettibili.

 

Sono critiche e proteste spesso basate anche su vere fake news che vanno denunciate e stigmatizzate in quanto chiaramente alterano i temi tragici riferiti soprattutto all’illegale invasione criminale posta in essere dal nazista PUTIN in danno della NAZIONE UCRAINA.

 

Ma io vorrei fare riflettere tutti coloro che sono contro sia la NATO, sia l’EUROPA sia l’UCRAINA, domandando loro: ma davvero questi sedicenti ricoltosi del DONBASS pensano che, a guerra finita, tutto possa ritornare normale come prima del 2014 ?

 

Ed , inoltre, ci si deve chiedere se anche il nazista PUTIN con il suo alleato maledetto cinese, davvero pensano che possano riallacciare tutti i rapporti normali con la comunità occidentale, come se nulla fosse accaduto nel frattempo di male, specialmente se si pensa che nei paesi poveri stanno morendo di fame milioni di persone per colpa del criminale russo che sta impedendo l’esportazione di grano e mais ucraino bloccato nei silos e nei container sulle navi nei porti da dove non possono partire per l’embargo imposto illecitamente dalla marina russa ??

 

Come faranno gli ucraini a scordare quanto sta avvenendo di male in loro danno, per colpa della GRANDE ARMATA RUSSA criminale e nazista ?

 

E se qualcuno mi fa presente che nel 2014, gli ucraini hanno compiuto eccidi in danno dei cosiddetti russofoni ucraini del DONBASS , io semplicemente rispondo che la magistratura ucraina , dovrebbe incominciare a processare tutti coloro che si sono resi corresponsabili di tali misfatti senza se e senza ma, in quanto se non lo farà difficilmente l’ìUCRAINA potrà essere ammessa a pieno titolo nel SISTEMA EUROPEO come da loro richiesto.

 

Questo dovrebbe essere presente anche nei cuori e nelle menti di tutti coloro che sono diventati fiancheggiatori immorali ed indegni del nazista PUTIN e dei suoi 40 ladroni che si stanno impadronendo illecitamente di chissà quanti quintali di grano e mais ucraino per poterne ricavare un guadagno illecito sicuramente, a spese vigliaccamente ed indecentemente , di tutta quella povera gente che nel mondo sta aspettando di essere sfamata anche con tali alimenti ucraini.

 

Vergogna

 

Cuneo, li 24.05.2022

 

Rinaldo

 
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