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COMPAGNIA DELL'EST

Urban Blog politico dei circoli di Azione Giovani: Casal Bruciato, Conca D'oro, Nomentano, Azione Universitaria Sommacampagna, Ponte Mammolo, Talenti

 
 
 
 
 
 

PRIMA DI TUTTO ITALIANI

"Su questa patria giura e fa giurare ai tuoi fratelli, che sarete sempre, e dovunque, prima di tutto italiani!"

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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AFORISMI

"Qualsiasi rivoluzione che arricchisce è frutto di una lunga preparazione intellettuale" (Leon Degrelle)
"Piuttosto che vincere per mezzo di un'infamia, meglio cadere lottando sulla via dell'onore." (Corneliu Zelea codreanu)
"Sconfitto sei non quando piangi e lacrima il tuo cuore,sconfitto sei quando rinunci di sognare." RADU GYR (seguace di Corneliu Z. Codreanu)
"Ciò che ferma gli uomini è la rassegnazione non la disperazione.Ciò che li fa andare avanti è la volontà non la speranza." (K.NANATSUKI)
"L'uomo per eccellenza è il guerriero" (Yukio Mishima)
"L'unica cultura che riconosco è quella delle idee che diventano azione" (Ezra Pound)
"Se un uomo non rischia qualcosa per le sue idee, o non vale nulla l'uomo, o non valgono nulla le sue idee" (Ezra Pound)
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"Il ribelle è uomo d'azione libera e indipendente, ma non incline all'indifferenza, pratica la resistenza; "Hic et nunc" è il suo motto" (Junger)
"Bisogna porsi delle mete per avere il coraggio di raggiungerle" (Benito Mussolini)
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"Amiamo la dinamite delle idee nuove, dei fatti prodigiosi, dei nuovi colori e delle nuove immagini..." (Filippo Tommaso Marinetti)
"Le trasmutazioni sociali decisive si compiono in piena guerra" (Drieu La Rochelle)
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«E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio.Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura,altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.»  (Paolo Borsellino)
"Chi rispetta la bandiera da piccolo, la saprà onorare da grande" (Ettore Muti)
"Dobbiamo adottare dinnanzi all'intera vita, in ciascuna delle nostre azioni un'attitudine umana, profonda e completa. Questa attitudine è il senso del dovere, del sacrificio; il senso ascetico e militare della vita" (José Antonio Primo de Rivera)
"Su questa patria giura e fa giurare ai tuoi fratelli, che sarete sempre, e dovunque, prima di tutto italiani!" (Nazario Sauro)
"Tu stesso fosti generato, gerenare è tuo dovere" (Shakespeare)
"L'accordo tra gli esseri è la perla della conchiglia dell'universo" (Massimo Scaligeno)
"Non vivo per me ma per le generazioni future"(Van Gogh)

 
 
 
 
 
 
 

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« Italia, vergognatiBerlusconi è un corruttore »

Ilnuovo leader del Pd

Post n°423 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da circolonomentano

Da Il Giornale del 20 Febbraio 2009

Ma il mister X ideale viene da destra

Il laico, sociale e antifascista Fini

In assenza di rivali credibili il presidente della Camera potrebbe guidare il Pd: antico e moderno, elitario e popolare, soprattutto telegenico. E mai stato comunista

Di Stenio Solinas
     Il copyright, lo confesso, non è del tutto mio, ma io ci metto il know-­how, che è poi quello che serve e che conta nel tempo dell'I Care e dello Yes, we can... E quindi, e insomma, Why not Gianfranco Fini al posto di Walter Veltroni? L'idea me l'hanno data il pro­fessor Roberto Zavaglia, che è uno dei migliori analisti di politica internazionale in circolazione, e Andrea Marcenaro, ovvero il re dei corsivisti italiani, l'uno a voce, a cena, l'altro per iscritto, sul suo giornale, Il foglio, ma quella che per loro è una boutade, può anche divenire, come avrebbe detto Ciriaco De Mita, «un ragionamento politico». Seguitemi. Si sa che Fini è stato fascista nella stessa logica con cui è divenuto antifascista. È un professionista della politica, ovvero un contenitore vuoto disponibile a riempirsi del liquido rite­nuto in quel momento più potabile. La Destra oggi soffre di un problema di sovrappopolamento: ce n'è troppa, con troppi leader più o meno in compe­tition e tuttavia con un capo incontrastato qual è Berlusconi. A lungo Fini si è immaginato come suo delfino, ma la scienza medica è contro di lui. È dell'al­tro giorno la notizia di un vaccino che, stando a dei ricercatori statunitensi, porterebbe l'età media oltre il secolo di vita... Fra trent'anni, insomma, avre­mo ancora Silvio premier e Gianfran­co in lista d'attesa... È una strada chiu­sa. A Sinistra invece c'è il caos e la stra­da è aperta. Un po' perché le sconfitte elettorali hanno sempre molti padri, un po' perché quella generazione di cinquantenni è alla frutta, usurata dal suo continuo fondarsi e rifondarsi, dall'eccesso di sigle con cui si è nel tempo ribattezzata, dalla smania fratricida che l'ha pervasa, un pugnalarsi freneticamen­te alle spalle... È un caos uma­no, nel senso di leadership, ma anche politico, in quanto che cosa sia la Sinistra, che cosa sia di sinistra, nessuno lo sa più. La confusione è tal­mente grande sotto quel cie­lo che alle ultime elezioni re­gionali si e giocata la carta di un sardo-capitalista, Renato So­ru, e su Repubblica l'intellettua­le di riferimento Michele Serra si è riscoperto un teorico del Law and Order: ronde, vigilantes, magari qualche sana impicca­gione preventiva ai lampioni del centro e della periferia... La deriva, dunque, è evidente, quella di una Sinistra che in mancanza d'altro scimmiotta la Destra, butta via Il Capitale e insegue i capitalisti. Chi dunque meglio di Gianfranco Fini la può rimettere in carreggiata, ri­dargli quell'anima sociale e solida­le che è andata perduta fra l'acqui­sto di una barca nel Salento, una banca in Lombardia e tre camere a Manhattan? Fini, per fare solo qual­che esempio, si è dichiarato favore­vole al diritto di voto per gli immigra­ti, difende la laicità dello Stato e l'au­tonomia dell'individuo, è per le cop­pie di fatto ed è un critico severo del cesarismo, sia vero sia presunto, ha inaugurato la sua chat-on-line e ha già fatto sapere che il Festival di Sanremo non gli piace. In una parola, e insieme moderno e antico, elitario e popo­lare e non è forse questo il modo mi­gliore per incarnare oggi la Sinistra? Il linguaggio, poi. Diciamoci la verità, la «lingua di legno» di Veltroni&C si è da tempo fatta insopportabile, un ritualismo bugiardo e fumoso dietro il quale si nasconde la tota­le mancanza di contenuti. Fini, invece, pur senza dire niente lo dice bene, e questo è se non al­tro un passo avanti sulla strada della chiarezza. Non siete con­vinti? Va bene, mettiamo giù allora il carico da novanta del­la telegenia. Si sa che il Cavalie­re nero vince anche per questo e certo se gli opponi i borborigmi di Prodi, l'espressione patibolare di Fassino, il doppio mento di Vel­troni, dove vuoi andare? Qui in­vece c'è un ancor piacente cin­quantenne, un po' stagionato ma sempre abbronzato, fresco papà, sub esperto. Vuoi mettere? Con lui sì che si riequilibra la partita, basta con le me­lensaggini piccolo-borghesi di pull­man, caminetti, biciclette, mezze-cal­zette...

    Ma, dice qualcuno, ci sarebbe anche la carta Bersani... Dico, scherziamo? Bersani è di Piacenza, Fini è di Bologna, dialetto per dialetto meglio la dot­ta e la grassa Bologna che la irrimedia­bilmente provinciale Piacenza. Poi Bersani è calvo e non ha alcuna inten­zione di ricorrere al trapianto, laddove Fini i capelli ce l'ha ancora e quindi non ha bisogno di procurarseli artifi­cialmente. Infine, Bersani vuol dire D'Alema e allora siamo da capo a dodi­ci, si ritorna alla celebre invettiva mo­rettiana: «Con questi leader non vince­remo mai»... E l'antico fascismo finia­no, diranno i duri e puri, gli inguaribili, gli immarcescibili? Be', il Duce all'ini­zio era socialista, che c'è di male a sperimentare il percorso inverso? Del re­sto, se Veltroni non è mai stato comuni­sta, nemmeno da piccolo, se Violante dice da grande di vergognarsene, Fini almeno può affermare con orgoglio che questo tipo di abiura non ha biso­gno di farla, lui comunista non è mai stato. Quanto al «nero» peccato origina­le, si è già cosparso più volte il capo di cenere, e per la verità non solo quel­lo... Da qualunque parte la si guardi, la candidatura di Fini alla guida dei Pd è perfetta. È una figura istituzionale, e stato ministro degli Esteri e vicepresi­dente del Consiglio, e un paladino del­la Costituzione, è alto come Obama... Si può fare, insomma, Yes we can.

 
 
 
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