Un blog creato da compagniadellest il 04/06/2007

COMPAGNIA DELL'EST

Urban Blog politico dei circoli di Azione Giovani: Casal Bruciato, Conca D'oro, Nomentano, Azione Universitaria Sommacampagna, Ponte Mammolo, Talenti

 
 
 
 
 
 

PRIMA DI TUTTO ITALIANI

"Su questa patria giura e fa giurare ai tuoi fratelli, che sarete sempre, e dovunque, prima di tutto italiani!"

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

CHI SIAMO

NOMENTANO

TALENTI

PONTE MAMMOLO

AZIONE UNIVERSITARIA ROMA

 
 
 
 
 
 
 

AFORISMI

"Qualsiasi rivoluzione che arricchisce è frutto di una lunga preparazione intellettuale" (Leon Degrelle)
"Piuttosto che vincere per mezzo di un'infamia, meglio cadere lottando sulla via dell'onore." (Corneliu Zelea codreanu)
"Sconfitto sei non quando piangi e lacrima il tuo cuore,sconfitto sei quando rinunci di sognare." RADU GYR (seguace di Corneliu Z. Codreanu)
"Ciò che ferma gli uomini è la rassegnazione non la disperazione.Ciò che li fa andare avanti è la volontà non la speranza." (K.NANATSUKI)
"L'uomo per eccellenza è il guerriero" (Yukio Mishima)
"L'unica cultura che riconosco è quella delle idee che diventano azione" (Ezra Pound)
"Se un uomo non rischia qualcosa per le sue idee, o non vale nulla l'uomo, o non valgono nulla le sue idee" (Ezra Pound)
"Gli indifferenti non hanno mai fatto la storia" (Ezra Pound)
"Il ribelle è uomo d'azione libera e indipendente, ma non incline all'indifferenza, pratica la resistenza; "Hic et nunc" è il suo motto" (Junger)
"Bisogna porsi delle mete per avere il coraggio di raggiungerle" (Benito Mussolini)
"Se puoi sognarlo, puoi farlo!" (Walt Disney)
"Amiamo la dinamite delle idee nuove, dei fatti prodigiosi, dei nuovi colori e delle nuove immagini..." (Filippo Tommaso Marinetti)
"Le trasmutazioni sociali decisive si compiono in piena guerra" (Drieu La Rochelle)
"Amore e coraggio non sono soggetti a processo" (Brasillach)
"Ciò che non mi uccide mi fortifica" (Friedrich Nietzsche)
"Se vuoi la pace, prepara la guerra!" (Giulio Cesare)
"Ricordati di osare sempre" (Gabriele D'Annunzio)
"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello steso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo" (Paolo Borsellino) 
«E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio.Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura,altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.»  (Paolo Borsellino)
"Chi rispetta la bandiera da piccolo, la saprà onorare da grande" (Ettore Muti)
"Dobbiamo adottare dinnanzi all'intera vita, in ciascuna delle nostre azioni un'attitudine umana, profonda e completa. Questa attitudine è il senso del dovere, del sacrificio; il senso ascetico e militare della vita" (José Antonio Primo de Rivera)
"Su questa patria giura e fa giurare ai tuoi fratelli, che sarete sempre, e dovunque, prima di tutto italiani!" (Nazario Sauro)
"Tu stesso fosti generato, gerenare è tuo dovere" (Shakespeare)
"L'accordo tra gli esseri è la perla della conchiglia dell'universo" (Massimo Scaligeno)
"Non vivo per me ma per le generazioni future"(Van Gogh)

 
 
 
 
 
 
 

VARI

 

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 

ROMA: BLITZ DI AZIONE UNIVERSITARIA ROMA ALLA SAPIENZA PER RICORDARE IL FUTURISMO

Post n°426 pubblicato il 23 Febbraio 2009 da au_somma29
 


Roma, 23 feb. - Adnkronos) - "Questa mattina i ragazzi di Azione Universitaria Roma si sono resi protagonisti di un blitz per ricordare il centenario della pubblicazione del Manifesto del Futurismo, dato alle stampe il 20 febbraio 1909 su Le Figaro". E' quanto dichiara in un comunicato stampa Cristian Alicata, presidente di Azione Universitaria della Sapienza. "Un blitz simbolico - spiega Alicata - per rendere omaggio a quello che rappresenta la 'creazione culturale' italiana piu' importante dopo il Rinascimento. Il futurismoha costituito, infatti, l'avanguardia di tutte le avanguardie, cambiando per sempre il modo di intendere l'arte e il rapporto arte-societa'".

"Abbiamo scelto di ricordare questo appuntamento cosi' importante - continua cosi' Alicata - con l'allestimento di tre teli colorati, componenti nell'insieme la bandiera italiana, dalla balconata della Facolta' di Giurisprudenza della Sapienza, accompagnando il tutto con un lancio di volantini contenenti un estratto del Manifesto futurista, cosi' come fece Marinetti nel 1909".

"Non potevamo esimerci dal ricordare il Futurismo - conclude Matteo Petrella, presidente romano di Azione Universitaria - Il movimento di Marinetti costituisce appunto uno dei riferimenti culturali piu' importanti del nostro movimento studentesco da cui traiamo quotidiano spunto per portare avanti le nostre battaglie all'interno delle università italiane".

 
 
 

La sinistra si ricorda delle periferie

Post n°425 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da ponte.mammolo
 

Ecco le ennesime bugie fornite dal centro sinistra.

La passata giunta comunale, infatti, accusa il Sindaco, Gianni Alemanno di non voler iniziare i lavori per il prolungamento dalla Metro B, nel  tratto che collegherebbe Rebibbia a Casal Monastero, passando per San Basilio

Purtroppo per loro non riescono a ricordarsi di aver lasciato un pesante bilancio negativo nelle casse comunali.

Il gruppo Pdl del V Municipio, nel frattempo, denuncia l'assenteismo ai consigli municipali dei consiglieri di maggioranza del V Municipio, colpevoli di non interessarsi assolutamente delle periferie e di non fare nulla per risollevarle.

Esce cosi nuovamente la sinistra che fa demagogia, che spara a zero e cerca di arrampicarsi sugli specchi, negando fino alla fine che 15 anni di gestione hanno messo in ginocchio la nostra bella città, e che le periferie non sono mai state al centro della loro politica.

ECCO LA SINISTRA DELLE BUGIE!

 
 
 

Berlusconi è un corruttore

Post n°424 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da circolonomentano

berlusconi mills

Da Il sole 24 ore

Verdetto «imbarazzante» per Berlusconi, una sentenza che in molti Paesi farebbe tremare l'establishment politico, ma in Italia «non era nemmeno tra i titoli di testa del telegiornale della sera». La condanna dell'avvocato inglese David Mills è invece in evidenza sulle home page di molti siti britannici e oltreoceano attira l'attenzione del New York Times, che si stupisce: «La storia del giorno non era quella della corruzione, ma dell'espansione del potere di Berlusconi in Italia», con la vittoria in Sardegna e le dimissioni di Walter Veltroni.

Mills, si legge sul New York Times, è stato condannato per avere preso una mazzetta «in cambio di avere mentito per proteggere il Primo ministro». Berlusconi era co-imputato fino all'anno scorso – spiega il quotidiano Usa - quando ha fatto approvare in Parlamento una legge che dà l'immunità alle più alte cariche, «in particolare a lui». Il miliardario, «che possiede il più grande impero italiano dei media», «è stato ripetutamente condannato per corruzione», ma le imputazioni sono state rovesciate in appello o sono scadute per decorrenza dei termini. Si è sempre dichiarato non colpevole, precisa il giornale newyorchese. «Più Berlusconi volge il sistema a suo vantaggio, più gli italiani sembrano ammirarlo».

"David Mills è stato corrotto da Berlusconi, ma il lofo Alfano non permette di condannare il corruttore"

 
 
 

Ilnuovo leader del Pd

Post n°423 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da circolonomentano

Da Il Giornale del 20 Febbraio 2009

Ma il mister X ideale viene da destra

Il laico, sociale e antifascista Fini

In assenza di rivali credibili il presidente della Camera potrebbe guidare il Pd: antico e moderno, elitario e popolare, soprattutto telegenico. E mai stato comunista

Di Stenio Solinas
     Il copyright, lo confesso, non è del tutto mio, ma io ci metto il know-­how, che è poi quello che serve e che conta nel tempo dell'I Care e dello Yes, we can... E quindi, e insomma, Why not Gianfranco Fini al posto di Walter Veltroni? L'idea me l'hanno data il pro­fessor Roberto Zavaglia, che è uno dei migliori analisti di politica internazionale in circolazione, e Andrea Marcenaro, ovvero il re dei corsivisti italiani, l'uno a voce, a cena, l'altro per iscritto, sul suo giornale, Il foglio, ma quella che per loro è una boutade, può anche divenire, come avrebbe detto Ciriaco De Mita, «un ragionamento politico». Seguitemi. Si sa che Fini è stato fascista nella stessa logica con cui è divenuto antifascista. È un professionista della politica, ovvero un contenitore vuoto disponibile a riempirsi del liquido rite­nuto in quel momento più potabile. La Destra oggi soffre di un problema di sovrappopolamento: ce n'è troppa, con troppi leader più o meno in compe­tition e tuttavia con un capo incontrastato qual è Berlusconi. A lungo Fini si è immaginato come suo delfino, ma la scienza medica è contro di lui. È dell'al­tro giorno la notizia di un vaccino che, stando a dei ricercatori statunitensi, porterebbe l'età media oltre il secolo di vita... Fra trent'anni, insomma, avre­mo ancora Silvio premier e Gianfran­co in lista d'attesa... È una strada chiu­sa. A Sinistra invece c'è il caos e la stra­da è aperta. Un po' perché le sconfitte elettorali hanno sempre molti padri, un po' perché quella generazione di cinquantenni è alla frutta, usurata dal suo continuo fondarsi e rifondarsi, dall'eccesso di sigle con cui si è nel tempo ribattezzata, dalla smania fratricida che l'ha pervasa, un pugnalarsi freneticamen­te alle spalle... È un caos uma­no, nel senso di leadership, ma anche politico, in quanto che cosa sia la Sinistra, che cosa sia di sinistra, nessuno lo sa più. La confusione è tal­mente grande sotto quel cie­lo che alle ultime elezioni re­gionali si e giocata la carta di un sardo-capitalista, Renato So­ru, e su Repubblica l'intellettua­le di riferimento Michele Serra si è riscoperto un teorico del Law and Order: ronde, vigilantes, magari qualche sana impicca­gione preventiva ai lampioni del centro e della periferia... La deriva, dunque, è evidente, quella di una Sinistra che in mancanza d'altro scimmiotta la Destra, butta via Il Capitale e insegue i capitalisti. Chi dunque meglio di Gianfranco Fini la può rimettere in carreggiata, ri­dargli quell'anima sociale e solida­le che è andata perduta fra l'acqui­sto di una barca nel Salento, una banca in Lombardia e tre camere a Manhattan? Fini, per fare solo qual­che esempio, si è dichiarato favore­vole al diritto di voto per gli immigra­ti, difende la laicità dello Stato e l'au­tonomia dell'individuo, è per le cop­pie di fatto ed è un critico severo del cesarismo, sia vero sia presunto, ha inaugurato la sua chat-on-line e ha già fatto sapere che il Festival di Sanremo non gli piace. In una parola, e insieme moderno e antico, elitario e popo­lare e non è forse questo il modo mi­gliore per incarnare oggi la Sinistra? Il linguaggio, poi. Diciamoci la verità, la «lingua di legno» di Veltroni&C si è da tempo fatta insopportabile, un ritualismo bugiardo e fumoso dietro il quale si nasconde la tota­le mancanza di contenuti. Fini, invece, pur senza dire niente lo dice bene, e questo è se non al­tro un passo avanti sulla strada della chiarezza. Non siete con­vinti? Va bene, mettiamo giù allora il carico da novanta del­la telegenia. Si sa che il Cavalie­re nero vince anche per questo e certo se gli opponi i borborigmi di Prodi, l'espressione patibolare di Fassino, il doppio mento di Vel­troni, dove vuoi andare? Qui in­vece c'è un ancor piacente cin­quantenne, un po' stagionato ma sempre abbronzato, fresco papà, sub esperto. Vuoi mettere? Con lui sì che si riequilibra la partita, basta con le me­lensaggini piccolo-borghesi di pull­man, caminetti, biciclette, mezze-cal­zette...

    Ma, dice qualcuno, ci sarebbe anche la carta Bersani... Dico, scherziamo? Bersani è di Piacenza, Fini è di Bologna, dialetto per dialetto meglio la dot­ta e la grassa Bologna che la irrimedia­bilmente provinciale Piacenza. Poi Bersani è calvo e non ha alcuna inten­zione di ricorrere al trapianto, laddove Fini i capelli ce l'ha ancora e quindi non ha bisogno di procurarseli artifi­cialmente. Infine, Bersani vuol dire D'Alema e allora siamo da capo a dodi­ci, si ritorna alla celebre invettiva mo­rettiana: «Con questi leader non vince­remo mai»... E l'antico fascismo finia­no, diranno i duri e puri, gli inguaribili, gli immarcescibili? Be', il Duce all'ini­zio era socialista, che c'è di male a sperimentare il percorso inverso? Del re­sto, se Veltroni non è mai stato comuni­sta, nemmeno da piccolo, se Violante dice da grande di vergognarsene, Fini almeno può affermare con orgoglio che questo tipo di abiura non ha biso­gno di farla, lui comunista non è mai stato. Quanto al «nero» peccato origina­le, si è già cosparso più volte il capo di cenere, e per la verità non solo quel­lo... Da qualunque parte la si guardi, la candidatura di Fini alla guida dei Pd è perfetta. È una figura istituzionale, e stato ministro degli Esteri e vicepresi­dente del Consiglio, e un paladino del­la Costituzione, è alto come Obama... Si può fare, insomma, Yes we can.

 
 
 

Italia, vergognati

Post n°422 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da circolonomentano

Arcangioli porta via la borsa di Borsellino contenente l'agenda rossa

Da http://www.19luglio1992.com/ il sito di Salvatore Borsellino

Mi è arrivata in questo momento una notizia alla quale la mia mente si rifiuta di credere.
Sono ormai abituato nei 17 anni che sono passati dall'assassinio di Paolo a continuare a vederlo ripetutamente massacrato da tutte le volte che è stata negata la giustizia per quella strage.
Da tutte le volte che delle indagini sono state bloccate, dei processi sono stati archiviati nel momento in cui arrivavano ad essere indagati i veri autori di quella strage, i veri assassini di Paolo e dei ragazzi della sua scorta. Quelli che hanno procurato l'esplosivo di tipo miltiare necessario per l'attentato, quelli che dal castello Utveggio hanno premuto il pulsante del telecomando che ha provocato l'esplosione, quelli che in una barca al largo del golfo di Palermo attendevano la comunicazione dell'esito dell'attentato, quelli che si sono precipitati sul luogo dove le macchine continuavano a bruciare, calpestando i pezzi di quei cadaveri e camminando nelle pozzanghere formate dal sangue di quei ragazzi, per potere prelevare l'agenda rossa di Paolo e insieme ad esse le prove della scellerata trattativa tra mafia e Stato per portare avanti la quale Paolo doveva essere eliminato.

 
 
 

La cassazione ha deciso: non si potrà far luce sulla sparizione dell'agenda rossa

Post n°421 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da circolonomentano

Da iltempo.ilsole24ore.com

 

Torna il mistero sulla fine dell'agenda rossa di Paolo Borsellino. A 17 anni dalla strage di via D'Amelio non è ancora chiaro dove sia finita quell'agenda dell'Arma dei Carabinieri, nella quale il magistrato segnava ogni cosa, compresi spunti di indagini e sospetti.

L'agenda rossa era sempre nella valigetta del magistrato, ma quando la borsa venne aperta subito dopo la strage non c'era più. Con la decisione della Corte di Cassazione di dichiarare inammissibile il ricorso della procura di Caltanissetta contro il proscioglimento dell'allora capitano (oggi colonnello ndr) Giovanni Arcangioli dall'accusa di furto dell'agenda rossa, esce di scena l'uomo fotografato e ripreso con la valigetta in mano nel rogo di via d'Amelio. Arcangioli ha sempre negato di aver rubato l'agenda e ha detto di aver consegnato la borsa ad alcune persone fra le quali un ex magistrato poco dopo averla prelevata dall'auto blindata distrutta dall'esplosione.
In una prima fase dell'inchiesta condotta dalla procura di Caltanissetta - prima ancora di essere indagato e adesso prosciolto dall'accusa di furto aggravato - l'ufficiale dell'Arma era finito nel registro degli indagati con l'accusa di false dichiarazioni al Pm perchè le sue affermazioni risultavano in contrasto con quelle rilasciate dalle persone alle quali Arcangioli ha detto di aver consegnato la borsa. Oggi Arcangioli, tramite il suo difensore, l'avvocato Diego Perugini, offre una 'chiave di lettura' diversa degli avvenimenti. E tornando proprio all'ipotesi accusatoria originaria, quella di false dichiarazioni al pm invita "a guardare altrove". "Se mai fosse il caso di valutare dichiarazioni rese ai Pm di Caltanissetta nel corso delle indagini - dice Arcangioli ad Apcom - credo sia il caso di guardare altrove: noi 'abbiamo già dato' sottoponendoci ad indagini e processo ed avendo ottenuto il passaggio in giudicato di un proscioglimento pieno e cristallino che solo parzialmente ristora da anni di tormento anche mediatico".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'avvocato Perugini che esclude "che ci siano margini affichè l'accusa di false dichiarazioni al Pm possa in qualunque modo riprendere corpo nei confronti del mio assistito. Non vi sono le basi giuridiche e fattuali". Ieri, parlando con Apcom, Salvatore Borsellino, fratello del magistrato, aveva affermato: "non dico che Arcangioli abbia sottratto l'agenda, ma doveva essere messo in condizione di dimostrare in dibattimento la sua innocenza" sostenendo che la decisione della Cassazione "mette una pietra tombale sulla giustizia".
E oggi, il procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari ha parlato, sempre a proposito dell'agenda rossa come di una vicenda "ingarbugliata da un punto di vista giuridico" sottolineando come, almeno per quel che riguarda la posizione di Arcangioli, la vicenda dovrebbe essere chiusa. "Lo spessore dell'attuale procuratore di Caltanissetta - sottolinea l'avvocato Perugini riferendosi a Sergio Lari - è per noi massima garanzia di equilibrio e serenità".
In riferimento alle affermazioni del fratello del magistrato ucciso in via D'Amelio nell'esprimere il massimo rispetto del diritto di ciascuno a rappresentare la propria opinione Arcangioli e il suo difensore segnalano come "anni di scoop televisivi e giornalistici a colpi di foto, filmati e dichiarazioni che ci individuavano, nella logica del puro sospetto, quali colpevoli di fatti quando ancora non si era ancora formalmente indagati, rappresentano di per se una pena alla quale non dovevano essere sottoposti".

 
 
 

Manca poco al massacro in Tibet

Post n°420 pubblicato il 16 Febbraio 2009 da circolonomentano

Dharamsala (AsiaNews) – Students for a Free Tibet India (SfT) insieme con altri 3 gruppi di profughi tibetani (Tibetan Women’s Association, GuChuSum Movement e National Democratic Party of Tibet) hanno deciso di non celebrare il Capodanno tibetano, il prossimo 25 febbraio. Vogliono così commemorare i 50 anni dall’esilio del Dalai Lama e protestare contro la repressione cinese in atto nel loro Paese.Tenzin Choeying (nella foto), responsabile di SfT, spiega ad AsiaNews che “non è possibile fare festa, quando ci sono uccisioni arbitrarie, arresti e torture” da parte delle autorità cinesi contro i tibetani. “Inoltre la storia mostra quanto siano importanti simili ‘occasioni culturali’: nel 1987 i monaci da tutti i monasteri sono venuti a Lhasa per il Monlam Chemo, una grande occasione di preghiera e di festa dopo il Capodanno, e questo ha portato a una prima grande protesta” contro il dominio cinese.“La Cina – dice Tenzin - vuole mostrare al mondo che nel Tibet tutto è tranquillo, la gente è contenta perché è cresciuto lo standard di vita e ci sono solo pochi scontenti che protestano e causano problemi. Per questo le autorità cinesi hanno dato oltre 500 yuan ad ogni tibetano perché compri fuochi d’artificio per il Capodanno. Ma, intanto, a Xiahe (Gansu) la polizia ha informato gli alberghi che la città è chiusa per gli stranieri. Nel Tibet la polizia ha arrestato molti tibetani sospettati di sostenere una campagna contro le celebrazioni del Capodanno. Ci sono state incursioni nelle sale da tè, molto frequentate dai giovani, e sono state fermate e portate via persone in mezzo alla strada”.“I giovani tibetani sono determinati. Per le Olimpiadi di Pechino, molti gruppi tibetani erano presenti e hanno protestato in molte città del mondo e questo ci ha dato fiducia a continuare la lotta per una soluzione non violenta della questione tibetana… Ma nel Tibet c’è un clima di paura, è come una ‘campo militare’, è in atto un’intensa repressione, con polizia armata per le strade che controlla ogni movimento della gente… La Cina vuole, con la forza bruta e l’immigrazione de cinesi di etnia Han, ridurci a una minoranza nella nostra stessa terra… Simili grossolane violazioni dei diritti umani non possono essere ‘ignorate’ dai leader mondiali, se davvero vogliono armonia ed eticità nel mondo”.“Nella zona di Khum, a Pasho – prosegue – un giovane è morto dopo l’interrogatorio e mentre era custodia della polizia perché aveva molto insistito con gli amici di non fare feste per il Capodanno”.
Il Losar, Capodanno tibetano, è la principale festa dell’anno: come per i cinesi, è celebrata con grandi feste nell’intero Paese che durano più giorni.


 
 
 

Il dopo Olimpiadi

Post n°419 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da circolonomentano


Se le Olimpiadi hanno messo sotto la lente d'ingrandimento i gravi abusi del regime di Pechino, con la fine di queste si è smesso di palare di Tibet e diritti umani. Non si può però dimenticare una data, il 10 marzo. Proprio in questo giorno nel '59 l'intero popolo tibetano insorse contro l'occupante cinese, il tutto venne represso con una brutalità agghiacciante dall'esercito cinese con migliaia di morti. Lo scorso 14 marzo ancora una volta il popolo tibetano rialzò la testa, ma il sogno di libertà venne presto cancellato con migliaia di morti e ancora oggi non ci sono notizie dei 1200 arrestati dall'esercito cinese. Attualmente Asia news ha reso noto che i giornalisti sono stati espulsi dal Tibet e dalle zone in cui risiedono comunità tibetane e tali zone sono state interdette ai turisti. Il regime di Pechino si prepara a reprimere ogni tentativo di rivolta, senza avere testimoni.

 
 
 

Sonia Alfano contro la censura nella rete!

Post n°418 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da circolonomentano

 

Palermo, 13 feb. - (Adnkronos) - "Apprendiamo dal blog di Beppe Grillo, tramite un'intervista di Alessandro Gilioli al senatore dell' Udc, Gianpiero D'Alia, che l'emendamento con il quale si vorrebbe tentare di controllare la rete e' stato pensato per tutelare il rispetto che si deve alle vittime di mafia e del terrorismo". Ad affermarlo e' Sonia Alfano a nome dei componenti dell'Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia della quale e' presidente. I componenti dell'associazione si dicono "offesi da tanta ipocrisia" e per voce della propria presidente aggiungono che "se il Parlamento vuole rispettare le vittime di mafia e del terrorismo, invece di censurare facebook, youtube e gli altri siti che in questa nazione sono le uniche fonti di informazione non asservite al potere, potrebbe ad esempio riaprire le inchieste sulle stragi di Ustica, Via D'Amelio, Capaci, Piazza Fontana, e molte altre, e far avere alle vittime delle molteplici stragi italiane la giustizia che non hanno mai ottenuto.

"L'ULTIMA VERGOGNA: Sostengono di voler censurare la rete per rispetto alla vittime della mafia. Adesso è chiaro chi ha aperto i gruppi a favore di Riina"

 
 
 

Comunicazione inquilini ATER

Post n°417 pubblicato il 13 Febbraio 2009 da ponte.mammolo
 

Il circolo territoriale An-Ag “Ponte Mammolo” comunica agli inquilini ATER che stiamo effettuando varie raccolte firme per riqualificare il quartiere con:

 

  • Interventi di manutenzione per tetti e garage;
  • Potenziamento della rete d’illuminazione dell’intera area;
  • Lavori con la messa in sicurezza della zona e potatura di alberi.

 

Inoltre ricordiamo ai residenti che il giorno 28 febbraio 2009 scadranno i termini per la presentazione dei documenti inerenti al censimento CAF. Rendiamo presente anche le iniziative del governo a favore delle famiglie disagiate con lo stanziamento di fondi.

Per maggiori informazioni visita il sito www.santoroconsigliere.it oppure vienici a trovare tutti i martedi e i giovedi dalle ore 17.30 alle 19.30 nella sede di via Francesco Selmi, 4.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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