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Creato da virginiagrey il 02/12/2008

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« LE TRE SORELLE MIRABALOCCHIO AL TAEG »

Fame di elettricità

Post n°1108 pubblicato il 26 Novembre 2009 da amoon_rha_gaio
 

Non è sempre facile parlare di ambiente. Spesso l’argomento si scontra con le necessità di progresso ed evoluzione alle quali non si può rinunciare per migliorare la qualità della vita. Si ma la qualità della vita di chi?

Come vi ho parlato nel precedente post in Italia il decreto legislativo 387 del 2003 ha introdotto semplificazioni autorizzative per chi realizza impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Esistono inoltre degli incentivi economici per chi mette in rete l’energia elettrica prodotta: questo fatto rende appetibile ai più l’argomento.

 

Tra gli impianti, occorre ricordare quelli funzionanti a biomasse: materiali vegetali o riconducibili a tali. La legge era nata con lo spirito di produrre energia elettrica eliminando gli scarti vegetali presenti nell’intorno dell’area dove sorgerà l’impianto. Tuttavia la stessa legge non ha fissato regole in questo senso, per cui ecco che in questi ultimi anni stanno nascendo sul suolo italiano numerosi impianti ad olio vegetale per produrre appunto energia elettrica.

 

L’olio vegetale spesso proviene dall’Africa, Mdagascar, dove vengono talvolta create delle coltivazioni ad hoc di piante per questa produzione. La Jatropha è un classico esempio: una pianta da cui si ricava esclusivamente olio e che non ha altri possibili utilizzi.

 

Dalle ultime stime circa 1,5 miliardi di persone vivono senza energia elettrica, e ogni anno l’assenza di energia provoca milioni di morti nei paesi più poveri, tra cui certamente l’Africa.

 

C’è un’incongruenza di fondo se ci riflettiamo in tutto questo: gli impianti a biomasse nascono anche per migliorare la qualità dell’ambiente, ma non ha senso che le materie prime compiano dei viaggi allucinanti per arrivare in Italia.

E poi, da un punto di vista morale, che senso ha sfruttare ancora le popolazioni più deboli senza dare loro in cambio un aiuto? Quell’olio che in Italia arricchisce abili imprenditori, in alcuni paesi potrebbe salvare delle vite umane.

 

Bisogna riflettere, anche se forse le risposte alle domande sono scontate.

Amoon

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Commenti al Post:
occhi_curiosi
occhi_curiosi il 26/11/09 alle 11:18 via WEB
la realtà è che ogniuno pensa solo al suo tornaconto personale, essere altruisti non fa parte della mentalità UMANA. Ma poi siamo così stupidi che non capiamo che per nostro puro egoismo dovremmo essere più attenti all'ambiente :-(
 
 
amoon_rha_gaio
amoon_rha_gaio il 26/11/09 alle 11:28 via WEB
Come al solito lo stato ha fatto la legge, ma è stato orbo. La legge non prevede regole sul reperimento delle materie prime, e i soldoni che si intascano valgono più di qualsiasi discorso ambientalista o di moralità.
 
peterivy
peterivy il 26/11/09 alle 13:05 via WEB
Bene il fotovoltaico, bene il riscaldamento a pavimento, bene le auto a metano...ma a Marghera..e in tutte le zone industriali dove si vede fuoriuscire di tutto dalle ciminiere che si fa? Lo sapevi che molti agricoltori sono fuorilegge perchè fanno andare i loro trattori con l'olio di colza? Costa quasi niente e non inquina...Conosci qualcuno che ci sta guadagnando con la vendita dell'elettricità?Campa cavallo....CIAO!!!!
 
 
amoon_rha_gaio
amoon_rha_gaio il 26/11/09 alle 13:22 via WEB
Gli inquinamenti dei grossi complessi industriali sono un'altra cosa: il porto di marghera e i danni causati dall'incuria trovano responsabilità sia nel privato che nel pubblico che non ha fatto i necessari controlli. La riflessione che faccio è anche morale: tu imprenditore guadagni, ma sfrutti le popolazioni povere senza dare loro un risarcimento...risarcimento che a loro salverebbe la vita. Ciao grazie :)
 
virginiagrey
virginiagrey il 26/11/09 alle 13:27 via WEB
Mi chiedo: quando si concepisce una legge, c'è qualcuno che sa scrivere e pensare?
 
 
amoon_rha_gaio
amoon_rha_gaio il 26/11/09 alle 14:27 via WEB
Ieri ero ad un seminario: spesso molti avvocati, chi ci lavora con le normative, hanno difficoltà a comprendere il legislatore proprio per un italiano o itagliano :) carente. Sembra assurdo ma i vecchi Regi decreti, a detta degli esperti di ieri, erano più chiari e scritti meglio.
 
   
solic1
solic1 il 26/11/09 alle 17:17 via WEB
Da secoli siamo abituati a sfruttare quelle popolazioni, prima abbiamo disboscato intere aree favorendo la desertificazione, poi abbiamo installato impianti industriali pericolosi causando migliaia di morti, vedi Bhopal in India, ora chiaramente ci si butta su ciò che è rimasto e finire di spremerli fino in fondo.
 
     
amoon_rha_gaio
amoon_rha_gaio il 26/11/09 alle 22:15 via WEB
ci si spartisce in effetti quello che rimane...lo sfruttamento oltre ad essere lampante è pure legalizzato dalla normativa.
 
oldan72
oldan72 il 27/11/09 alle 08:32 via WEB
ma non è possibile iniziare queste colture in Italia? Gli agricoltori italiani vengono pagati per tenere i loro campi incolti, ovunque le amministrazioni comunali stanno trasformando aree agricole in arre edificabile con la conseguente cementificazione selvaggia e spesso e volentieri i arrene a rischio idrogeologico. Anzichè buttare via soldi pubblici per non coltivare non sarebbe meglio che venissero incentivate queste colture in aree locali?
 
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