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A partire dal 4 settembre anche chi non possiede la cittadinanza italiana potrà partecipare ai concorsi pubblici

Post n°345 pubblicato il 26 Agosto 2013 da nonna.fra

LAVORO PER TUTTI EWWAI 

 

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Notizie entusiasmanti giungono alle orecchie degli oltre 3 milioni di disoccupati italiani. Verranno messi in concorrenza con gli extracomunitari nell’assegnazione dei posti pubblici. Avete capito bene, non stiamo scherzando. A partire dal 4 settembre, infatti, anche chi non possiede la cittadinanza italiana potrà partecipare ai concorsi pubblici. I disoccupati si mettano l’animo in pace, prima vengono i diritti dei “migranti”.

Sarà sufficiente una carta di soggiorno (il permesso CE per lungo soggiornanti), lo status di rifugiato o lo status di protezione sussidiaria, e le porte di scuole, uffici pubblici e ospedali si spalancheranno. Sono i classici lavori che gli italiani non vogliono fare più. Gli appartenenti alla specie protetta non potranno, per il momento, aspirare a posti dove si esercitano pubblici poteri o si tutela l’interesse nazionale. In attesa di ulteriori estensioni, per le quali il ministro Kyenge studia giorno e notte, non avremo in autunno carabinieri somali o militari nordafricani che si fanno esplodere in caserma per condividere la propria cultura con i colleghi infedeli. Come accaduto negli Usa.

La lieta  novità si deve alla legge europea 2013 (Art. 7 legge 6 agosto 2013, n. 97.  Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2013. Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.194 del 20-8-2013), uno degli strumenti attraverso i quali il Parlamento recepisce i diktat che arrivano dall’Unione Europea. Per chi non si adegua, multe salate.  Questa è vera democrazia, caspita. Gli antichi greci si staranno rivoltando nella tomba. Bruxelles stava già per aprire una procedura di infrazione contro quei cattivoni di italiani che non permettono agli ultimi arrivati di rubargli il lavoro.

Il processo di disintegrazione della società italiana prosegue a passo spedito. Ce lo chiede l’Europa. Dopo aver fatto implodere il mercato dei lavori manuali, e costretto gli italiani ad accettare paghe più basse e meno diritti per poter sopravvivere alla loro concorrenza sleale,  gli immigrati ci toglieranno anche i lavori intellettuali. Per fortuna sono molto pochi quelli che hanno le doti intellettive per poterlo fare, ma con qualche spinta tutto è possibile, il caso della congolese è emblematico. Chissà come la prenderanno le centinaia di migliaia di aspiranti docenti italiani che da anni cercano di realizzare le proprie aspirazioni, umiliati da sporadici concorsi pubblici e supplenze perpetue. Che scempio.

D’altronde lo chiede l’Europa, e di Europa dobbiamo morire. E chi si occuperà della nostra sepoltura sarà un becchino africano, integrato, che gioisce sventolando la bandiera europea. Attenzione però, un’altra tirannide potrebbe prendere il sopravvento, e stappare via quella bandiera sanguinante gettandola nel cestino della storia. E se dovesse accadere, la colpa sarà interamente e soltanto di questi signori. Platone li aveva avvisati. Se chiunque capita in casa d’altri ha gli stessi diritti di chi l’ha costruita, le conseguenze sono tragiche. A quel punto è bene dar fuoco alla casa, oppure cacciare gli intrusi. A voi la scelta.

http://gek60.altervista.org/2013/08/partire-dal-4-settembre-anche-chi-possiede-la-cittadinanza-italiana-potra-partecipare-ai-concorsi-pubblici/

 
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