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Messaggi di Gennaio 2016

Carabinieri, spot anti-truffa video

Post n°853 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da nonna.fra
 

TUTTI SAPPIAMO  DI NON PRENDERE CARAMELLE  DAGLI SCONOSCIUTI, DI NON APRIRE MAI LA PORTA E DI NON FAR  ENTRARE NESSUNO IN CASA, DI NON DARE  DOCUMENTI ECC ECC, 
OK LO SAPPIAMO TUTTI MA  COME MAI LE FORZE  DELL'ORDINE  OGNI TANTO, SPESSO FANNO QUESTE RACCOMANDAZIONI ? 
LO SAPPIAMO MA PENSIAMO CHE A  NOI NON CAPITERA' MAI, NOI SIAMO FURBI E SE CI CAPITA NON LO DICIAMO A  NESSUNO, E PER QUESTO CHE  I DELINQUENTI HANNO LA VITA FACILE E CONTINUANO A FARE TRUFFE  SU TRUFFE.
CERCHIAMO DI ESSERE  MENO FURBI,  INGENUI E PIU' ATTENTI PER FARE IN MODO CHE NON VENGONO TRUFFATI PERSONE NON IN GRADO DI DIFFENDERSI 

 

Dopo le ultime allarmanti segnalazioni provenienti soprattutto dal quartiere "Macchia Gialla" di Foggia, arriva, prontamente, il memorandum e il video tutorial dei carabinieri, che ricordano, adesso quanto periodicamente, le accortezze da prendere per difendersi al meglio dalle truffe. "Recentemente - sottolineano dal Comando provinciale dell'Arma di Foggia - si è registrato un incremento delle truffe a danno di anziani commesse da persone che si qualificano come appartenenti all’Arma dei carabinieri.

GLI ANZIANI LE VITTIME PIù COLPITE. Questa tipologia di crimine risulta particolarmente odiosa perché viene perpetrata prevalentemente a danno di persone con età superiore ai 70 anni, approfittando della loro buona fede".

IL MODUS OPERANDI DEI MALFATTORI. Secondo quanto riferiscono dal Comando provinciale dell'Arma di Foggia, il modus operandi utilizzato dai sedicenti carabinieri non assume sempre connotati standard ma, nella maggior parte dei casi, avviene mediante un contatto telefonico nei confronti della vittima designata. I malfattori si presentano come avvocati, assicuratori o appartenenti al corpo dei militari in divisa e riferiscono che un prossimo congiunto del malcapitato è rimasto coinvolto in un sinistro stradale; nella circostanza precisano che il veicolo con il quale circolava il familiare è risultato sprovvisto di copertura assicurativa. A tal proposito, per evitare una denuncia penale, i truffatori intimano alla vittima il pagamento di una somma di denaro da consegnare ad una terza persona che, poco dopo, si presenta effettivamente presso la sua abitazione per la riscossione.

LE REGOLE DA SEGUIRE. Per non cadere in questi raggiri - tengono a precisare gli uomini dell'Arma - spesso è sufficiente prendere alcune precauzioni e il seguente decalogo "in pillole" può essere utile:
• evitare di chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice; se possibile recarsi direttamente presso la più vicina caserma dei carabinieri per accertare la veridicità di quanto dichiarato dall’interlocutore;
• le forze di polizia, quando si presentano a casa delle persone, hanno uniformi e veicoli con scritte riconoscibili all’istante;
• accertarsi dell’identità dell’interlocutore e, specialmente nei casi in cui i sedicenti carabinieri si presentano a casa, farsi mostrare il tesserino di riconoscimento;
• in ogni caso evitare di aprire la porta agli sconosciuti e non farli entrare in casa, anche se si presentano distinti, eleganti e gentili, soprattutto se in quel momento si è da soli;
• non mandare i bambini ad aprire la porta e, comunque, prima di aprire, controllare dallo spioncino; se si ha di fronte uno sconosciuto, aprire con la catenella attaccata; • non consegnare soldi a sconosciuti che dicono di essere avvocati, assicuratori o appartenenti alle forze di polizia;
• i carabinieri non chiedono mai la consegna di somme di denaro e, in ogni caso, solo utilizzando i bollettini postali si ha un sicuro riscontro del pagamento effettuato;
• non mostrare mai denaro oppure oggetti preziosi.

www.foggiacittaaperta.it

 
 
 

matrimonio gay , adozioni e esternazioni

Post n°851 pubblicato il 22 Gennaio 2016 da nonna.fra
 

Mai come adesso le polemiche sui gay hanno toccato punte così alte.
I nostri politici per raccattare voti promettono il matrimonio gay  e non si e  ben capito se vogliono dare anche le adozioni.
Sono d'accordissima per il matrimonio , non per il matrimonio in se ma per quello che  comporta in fatto di privilegi, non trovo giusto una coppia che vive  insieme e  si ama da anni non abbia gli stessi diritti di una  coppia sposata , se i diritti ci fossero anche senza sposarsi nessuno lo farebbe .
Non sono d'accordo per l'adozione , sia  per i gay che per  le  lesbiche e  proibirei per legge alle lesbiche di fare figli, i bimbi vanno tutelati , sono già maltrattati abbastanza in molte  famiglie etero senza che  si mettono anche loro.
Credo in questo mio convincimento abbia fatto la sua parte i tanti anni passati a leggere,postare e discutere di pedofilia  e leggere quello che  dicevano gli illustri gay che  hanno fatto il loro successo tra scandali e  esternazioni come queste sotto non mi ha aiutato di sicuro .
Leggete di Mario Mieli , Aldo Busi ,Daniel Cohn Bendit e Nichi Vendola sono solo 4 ma basta per  capire come la pensano 

 
Uno dei fondatori e teorici del movimento omosessuale italiano, Mario Mieli, così scriveva nel suo libro, del 1977, "Elementi di critica omosessuale" (pubblicato da Feltrinelli):
«Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino non tanto l'Edipo, o il futuro Edipo, bensì l'essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l'amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica».
Forse meno influente di Mieli, ma senz'altro più popolare alla platea televisiva, è Aldo Busi, lo scrittore omosessuale dichiarato e militante. Qualche anno fa, sulla rivista omosessuale Babilonia, il gay Busi pubblicò un articolo intitolato "Scusi mi dà una caramella?" in cui, tra le altre cose, chiosava le seguenti affermazioni:
«Che sarà mai se un ragazzino di 5 o 10 o 12 anni fa una sega a uno più in là negli anni o se la fa fare?... Un bambino senza curiosità sessuali è un bambino già subnormale... All'offerta sessuale del bambino bisogna che l'adulto responsabile dia una risposta sensuale e non una risposta astratta a base di rimproveri, ammonizioni e di sfiducia... Se per fare questo gli prende in mano il pisello o le si accarezza la passerina - gesti che io non ho mai fatto comunque con nessuno: sarà per questo che tutti i bambini e le bambine della mia vita mi hanno girato le spalle per sempre - che sarà mai?».
Parole rivoltanti, che affermano forse l'estraneità dell'omosessuale militante Busi dalla pratica pedofilica, ma anche la sua disgustosa giustificazione del fenomeno. Non solo di giustificazione teorica della pedofilia, ma anche della sua orribile pratica dà testimonianza è il libro Gran bazar, un volume pubblicato nel 1975 da Daniel Cohn Bendit, protagonista del Maggio francese, bisessuale, strenuo difensore dei "diritti gay", già capogruppo dei Verdi al parlamento europeo.
Argomenta così Cohn Bendit, narrando delle sua esperienze di maestro in un asilo autogestito:
«... Il mio costante flirt con tutti i bambini assunse presto connotazioni erotiche. Potevo veramente sentire come all'età di 5 anni le piccole avevano già imparato a corteggiarmi. La maggior parte delle volte mi sentivo senza difese. Mi accadde diverse volte che i bambini mi aprissero la patta dei pantaloni e cominciassero ad accarezzarmi... Ma quando continuavano e insistevano io cominciavo ad accarezzarli». 
Era la Francia degli anni Settanta, in cui Sartre, la de Beauvoir, Foucault (il filosofo omosessuale che teorizzava la "pedofilia dolce"), Jack Lang e altri firmavano petizioni a favore della liberalizzazione dei rapporti sessuali con i minori.  
Certo, non tutti i teorizzatori della "normalità" della pedofilia sono omosessuali. In Italia Daniele Capezzone, già portavoce del Pdl, così commentava nel 1998 la decisione dei radicali di promuovere il convegno "Pedofilia e Internet": 
«Al pari di qualunque orientamento e preferenza sessuale, la pedofilia non può essere considerata un reato».
Nichi Vendola in una memorabile intervista a La Repubblica (“Il gay della Fgci”, pubblicata il 19 marzo 1985, - giorno della festa del papà - a pagina 4) così si era espresso:     
«Non è facile affrontare un tema come quello della pedofilia, cioè del diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra loro o con gli adulti - tema ancora più scabroso - e trattarne con chi la sessualità l'ha vista sempre in funzione della famiglia e della procreazione».
La rileggiamo. Dice esattamente così: «diritto dei bambini ad avere una sessualità tra loro o con gli adulti».
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/10/leuropa-legalizza-la-pedofilia-con-un.html

 
 
 

Pedofilia: indagati un educatore ed il parroco

Post n°850 pubblicato il 15 Gennaio 2016 da nonna.fra
 

 

 Venerdì, 15 Gennaio 2016

Lo scenario è l’hinterland milanese nel comune di Arese dove sembrerebbe che la magistratura abbia iscritto nel registro degli indagati un educatore ed un sacerdote salesiano, accusandoli di violenza sessuale e pornografia minorile. La notizia è stata pubblicata dal quotidiano “Il Giorno”. Le indagini sarebbero partite della testimonianza scritta del superiore provinciale dei salesiani, che ha sospeso entrambi gli indagati dai rispettivi incarichi. L'abuso sarebbe accaduto nella primavera del 2015. Secondo la denuncia, l'educatore trentenne si sarebbe recato nella casa del ragazzo e, approfittando dell'assenza dei genitori, avrebbe compiuto la violenza con la scusa di una lezione sui temi della sessualità. Durante le vacanze estive il giovane raccontò la vicenda ad un sacerdote trentenne che era stato 'in servizio' per un po' di tempo ad Arese.
 
Ma - secondo la denuncia - il prete avrebbe cercato di convincerlo della normalità di quanto accaduto e poi, dopo averne chiesto l’amicizia su Facebook, gli avrebbe rivolto inviti a sfondo sessuale. Per finire con un reciproco scambio di foto delle parti intime. Solo pochi mesi fa il ragazzino è riuscito a parlare della vicenda con i genitori che hanno subito denunciato tutto alle forze dell'ordine. In una nota, l'ispettoria salesiana lombardo-emiliana rende noto di avere immediatamente «operato nell'interesse esclusivo del minore e della sua famiglia, assicurando loro pronta assistenza, fattiva vicinanza e piena collaborazione». L'ispettoria ha «assunto i doverosi e conseguenti provvedimenti a riguardo» ed esprime piena fiducia e collaborazione con la magistratura.

http://www.tecnicadellascuola.it/item/17080-pedofilia-indagati-un-educatore-ed-il-parroco.html

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 09/11/2012
 

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