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Messaggi del 02/03/2014

Tasi, quanto costa la tassa città per città

Post n°536 pubblicato il 02 Marzo 2014 da nonna.fra
 

RENZI CI HA FATTO IL REGALO DI BENVENUTO 
L'AUMENTO ALLA BENZINA DAL 
1 MARZO E L'AUMENTO DELLA 
TASI 
COME SEMPRE NON E UGUALE IN TUTTE LE CITTA'
SOTTO LE TARIFFE CITTA' PER CITTA' 
RINGRAZIAMO TUTTI IN CORO L'ONOREVOLE 
VOTATO DA NESSUNO 
MATTEO RENZI 
PRRRRRRRRRRRRRRRRR

Incubo Tasi. La maggiorazione di 8 decimali di millesimo di punto sulla tassa sui servizi indivisibili, deciso dal governo Renzi e inserito nel decreto Enti locali, teoricamente dovrebbe servire a evitare che il nuovo tributo costi più della vecchia e salata Imu (la Tasi, infatti, prevedeva un’aliquota massima dello 0,25% ma nessun automatismo nelle detrazioni). In attesa di sapere se il vincolo che evita una Tasi più salata dell’Imu, il Corriere della Sera ha compilato una tabella in cui vengono riportati i costi della gabella nell’ipotesi in cui ci fosse il già citato vincolo di un importo superiore o pari alla vecchia Imu. Ma comunque vada, sarà una stangata.

Tasi-come-si-calcola-la-nuova-imposta-sulla-casa_h_partb

I parametri - I valori considerati sono quelli medi catastali per le categorie più diffuse, ossia la A/2 e la A/3; quattro le dimensioni valutate, ossia 50, 80, 100 e 130 metri quadri. Si scopre così che nella categoria A/2 gli importi maggiori sono a Torino: per 100 metri quadri la Tasi ammonterebbe a 601 uero, 15 euro in più rispetto a Roma; a Milano si pagherebbero 507 euro. Per quel che riguarda la categoria A/3, Roma è la più cara: 554 euro per 110 metri quadri contro i 113 di Torino, i 232 di Milano, i 385 di Bologna, i 284 di Firenze e i 406 di Genova.

Esempi/1 - Per una casa di 50 metri quadri di categoria A/2, a Torino si pagheranno 300 euro, 244 a Roma, 154 a Milano, 140 a Bologna, 241 a Genova e 64 a Firenze. Per 80 metri quadri la cifra sale a 466 euro a Genova, 480 euro a Torino, 195 a venezia, 366 a Milano, 301 a Napoli e 247 a Catania. Quindi gli immobili di 100 metri quadri,categoria sempre A/2: tra gli esempi ecco i già citati 601 euro di Torino, i 293 di Venezia e i 296 di Verona, i 352 di Bari, i 480 di Bologna, i 328 di Firenze e i 582 di Genova, tra le città più care. Se la casa è di 130 metri quadri a Bari si pagano 517 euro, 684 a Bologna, 757 a Genova, 184 a Palermo, 761 a Roma, 781 a Torino, 719 a Milano, 441 a Venezia e 444 a Verona.

Esempi/2 - Il secondo scenario è quello relativo ad abitazioni accatastate nella categoria A/3. Alcuni esempi per un immobile di 50 metri quadri: si pagheranno 220 euro a Roma, 184 a Torino, 108 a Genova, 93 a Bologna, 46 a Bari, 27 a Catania, 61 a Milano e zero euro a Palermo, Venezia e Verona. Per una casa di 80 metri quadri, si pagheranno 443 euro a Roma, 353 a Torino, 217 a Milano, 292 a Genova, 194 a Bari, 268 a Bologna, 187 a Firenze, 105 a Venezia e 84 a Verona. Se si passa a 100 metri quadri A/3 la cifra schizza a 554 euro a Roma, 441 a Torino, 406 a Genova, 322 a Milano, 284 a Firenze, 250 a Catania, 285 a Bologna, 292 a Bari, 181 a Venezia, 155 a Verona e 28 euro a Palermo. Infine l’esempio delle abitazioni di 130 metri quadri, per le quali si pagheranno 720 euro a Roma, 574 a Torino, 528 a Genova, 478 a Milano, 561 a Bologna, 440 a bari, 325 a Catania, 351 a Napoli, 296 a Venezia 261 a Verona e solo 96 a Palermo.

 
 
 

ASSUNTI PER LAVORARE UN MINUTO A SETTIMANA: L'AZIENDA SANITARIA DI TRAPANI NELLA BUFERA

Post n°535 pubblicato il 02 Marzo 2014 da nonna.fra
 

Queste assurdità sono solo in Italia o in tutto il mondo ?
naaa penso solo in Italia
siamo fenomeni per queste leggi
più dipendenti statali ci sono
meno cose si fanno  
non e che adesso e stato portato alla luce cambi qualcosa
noooo passeranno anni a studiare come fare 
poi passera nel dimenticatoio
orsu gente siano Italiani
popolo fantasioso 

 

 

Domenica 2 Marzo 2014

 

di Laura Mattioli

TRAPANI - Più che di contratto a tempo determinato si dovrebbe parlare di contratto che spacca il minuto. Il tempo necessario per timbrare il badge ed è già ora di andare via. 
La storia paradossale arriva dalla Sicilia e coinvolge un gruppo di veterinari assunti dalla Asp di Trapani. Per uno di loro il rapporto di lavoro prevede addirittura una prestazione pari a 1 minuto a settimana.
A raccontarla è il protagonista Manuel Bongiorno, 38 anni, veterinario di Castelvetrano. «Una volta a settimana vado in via Tagliata a Castelvetrano dove ha sede l’Asp e devo passare il badge. Entro, aspetto che passi un minuto e poi ripasso il badge. Va avanti così da mesi. A giugno e luglio sono dovuto arrivare fino a Trapani, penso che mi spetti almeno un rimborso benzina». LA STORIA
Manuel Bongiorno che è anche vicepresidente dell’ordine dei veterinari di Trapani, da giugno 2013 si trova a vivere questa vicenda che rasenta l’assurdo. Nel 2009 aveva guadagnato poche centinaia di euro, somma che in base al decreto assessoriale del 24 settembre 2012 è stato trasformato in debito orario. Un calcolo matematico applicato alla lettera che ha partorito un contratto da un minuto a settimana. «Ho chiesto di poter mettere almeno insieme tutti questi minuti – aggiunge Bongiorno –, perché voglio dare il mio contributo all’azienda e non voglio essere mortificato». GLI ALTRI CASI
Bongiorno non è solo in questa situazione assurda. A Trapani altri quattro veterinari, Cinzia Dunand, Piergiorgio Molinari, Salvatore Briganò e Daniele Marino, hanno un monte orari che non permette di svolgere l’attività professionale. Ad Agrigento, Siracusa, Enna i contratti arrivano a 6 ore settimanali e per qualcuno, più fortunato, può arrivare alle 18 ore. «Abbiamo chiesto di potere lavorare – conclude Bongiorno – Non vogliamo fare altro. Per questo abbiamo chiesto un plus orario che ci consenta di dare il nostro contributo visto che a Trapani nel nostro settore il lavoro non manca con le tante emergenze che ci sono, come la blue tongue, ma ci è stato detto di no». IL DECRETO
A spiegare l’assurdità del meccanismo è Paolo Ingrassia, presidente nazionale del sindacato veterinari italiani: «È successo che in base ad un decreto assessoriale di stabilizzazione è stata convertita la prestazione erogata in precedenza in debito orario. La somma guadagnata nell’anno preso a riferimento equivale a un minuto di debito orario. Il mio collega arriva in ufficio saluta per l’ingresso, saluta per l’uscita e va via senza scambiare neppure una parola. Se deve lavorare è tutto straordinario». LA SOLUZIONE
Già perché se poter svolgere il proprio lavoro in sessanta secondi è praticamente impossibile per chiunque, anche per chi resta in ufficio, per un veterinario che lavora nel settore del randagismo o delle malattie infettive o dei macelli, si tratta di spostarsi di sede «quindi - spiega Ingrassia - ogni volta che deve fare un intervento, deve superare inevitabilmente quel minuto e la sua prestazione viene conteggiata come lavoro straordinario. Un danno erariale notevole».
La vicenda nei prossimi giorni arriverà sul tavolo del dirigente dell'Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola e dell'assessore alla Salute Lucia Borsellino. Perché non c'è solo il caso di Manuel Bongiorno. «Troveremo una soluzione per accorpare i minuti e fare svolgere l’attività tutta in un giorno - assicura Fabrizio De Nicola manager dell’Asp di Trapani - Ho scritto all’assessorato per avere delle direttive su come comportarci davanti a questi casi limite». «Ci sono anche tanti altri veterinari in tutta la Regione che hanno un contratto di quattro minuti - aggiunge Ingrassia - di 45 minuti, di un'ora. E così via».

 
 
 
 
 

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