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Messaggi del 17/03/2016

masturbazione infantile precoce nelle scuole pro gender

Post n°909 pubblicato il 17 Marzo 2016 da nonna.fra
 

NON HO FIGLI PICCOLI E NEANCHE NIPOTI CHE VANNO ALL'ASILO O SCUOLA MA SE LI AVESSI FAREI UN BEL CASINO
LA PEDOFILIA DIVENTERA' NORMALE , VEDERE BAMBINI CHE TOCCANO ALTRI BAMBINI PER STRADA UGUALE , TUTTO DIVENTERA' NORMALE , SARA' SOLO SESSO FINE A SE STESSO , L'AMORE NON ESISTERA' PIU', SARANNO COME TANTI ANIMALI CHE SI ACCOPPIANO DOVE SI TROVANO. 
QUESTO E IL FUTURO CHE VOGLIONO PER I NOSTRI NIPOTI,
TUTTO PER I LORO SPORCHI GIOCHI POLITICI E RIEMPIRSI LE TASCHE DI SOLDI , TANTO I FIGLI PER RIEMPIRE L'ITALIA LI FARANNO GLI STRANIERI 
MERDA SCHIFOSI POLITICI DI MERDA

CONTUNUA A LEGGERE CLICCANDO SUL LINK 

DANNO DEGLI ASSAGGI SULLE FAVOLE CHE RACCONTANO AI BIMBI

DELL'ASILO

QUESTA E UN ROMANZO PER RAGAZZI PIU' GRANDI 

A minori di 16 anni alcuni insegnanti hanno chiesto di leggere e poi di svolgere un tema sul romanzo “Sei come sei” di Melania Mazzucco. Il romanzo parla di una bambina “figlia” di due omosessuali tramite utero in affitto, e contiene descrizioni dettagliate di masturbazione e di rapporti orali tra ragazzi: “Si inginocchiò … e poi, con un guizzo fulmineo … ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l’uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce. … Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all’ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripeté altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita

http://www.notizieprovita.it/wp-content/uploads/2015/06/Speciale_Dossier_Progetti_
Gender_Scuola_ProVita.pdf

DI SICURO VERRO' SEGNALATA E BANNATA PER QUESTO POST 
FATE  QUELLO CHE VOLETE MA UN CONSIGLIO VE LO DO' ADESSO
ANDATE  A CONTROLLARE COSA FANNO AI VOSTRI FIGLI ALL'ASILO O A SCUOLA , E COME ESSERE  ABUSATI DA  UN PEDOFILO , LE  CONSEGUENZE SE LE PORTERANNO  DIETRO TUTTA  LA VITA E SOLAMENTE PER FARE  ACCETTARE I GAY E LESBICHE CHE HANNO SEMPRE FATTO QUELLO CHE VOLEVANO , ASSURDO  

 
 
 

RENZI, 1° MAGGIO, AUMENTO ALIQUOTE, PANE,PASTA , FARMACI

Post n°908 pubblicato il 17 Marzo 2016 da nonna.fra
 

 

RENZI: DAL 1° MAGGIO AUMENTANO LE ALIQUOTE DI PANE,PASTA E FARMACI… LO CHIEDE L’EUROPA


 

Ecco l’ultima trovata del ”Nostro” Primo Ministro Matteo Renzi,aumentare le aliquote sui beni di prima necessità.

 

Sebbene non sia stato in grado di tagliare sprechi e privilegi della casta per riuscire a fare cassa, dall’oggi al domani ha ben pensato, alla faccia del crollo dei consumi, di effettuare dal prossimo 1 Maggio 2016  questo Rincaro.

Ciò che nemmeno Monti, nella cura da lacrime e sangue, ha avuto il coraggio di fare,  è invece riuscito così facile a Renzi. E per farci ingoiare questo ennesimo sacrificio la giustificazione è già pronta (come per ogni boccone amaro che non è in grado di giustificare diversamente) lo vuole Bruxelles.

Queste le parole del Capo del Governo: ” Visto il periodo di ripresa, abbiamo visto esserci il margine per spostare ulteriormente il carico fiscale verso i consumi e per far questo è determinante una revisione delle aliquote Iva ridotte e delle agevolazioni fiscali dirette. In questo modo potremo cominciare a risanare anche il bilancio dello stato che ad oggi risulta fortemente deficitario anche e soprattutto a causa delle terribili gestioni precedenti, in

 

 

L’aliquota minima, quella del 4%, altro non è che l’aliquota riguardante i beni di prima necessità quali: pane, pasta, riso, farina, latte, uova, frutta, burro, formaggi, olio d’oliva, verdura e patate.  Verrebbe colpita anche l’editoria ce già versa in una crisi comatosa. L’Iva al 4% è infatti anche su giornali, libri e riviste. Ma è anche su occhiali, lenti a contatti, medicinalimense aziendali escolastiche.

 

Confesercenti ha calcolato che portando l’aliquota dal 4% al 10% «l’aggravio per le famiglie sarà pari a 5 miliardi l’anno». Per la Confcommercio «questo sarà  il colpo di grazia per imprese e famiglie. Si andranno a  colpire soprattutto i redditi medio bassi che hanno beneficiato del bonus di 80 euro, neutralizzandone l’effetto».

InformazioneLibera.eu
 
 
 

Greenpeace contro le trivelle

Post n°907 pubblicato il 17 Marzo 2016 da nonna.fra
 

Un team di 10 climber di Greenpeace è entrato in azione su una delle più belle scogliere italiane, la “Montagna Spaccata”, nei pressi di Gaeta, per richiamare l’attenzione sul referendum sulle trivelle del prossimo 17 aprile. In quella data si voterà per respingere o confermare la strategia fossile del governo Renzi, che individua nelle scarsissime riserve nazionali offshore di petrolio e gas il principale asse di sviluppo energetico del Paese. I climber di Greenpeace hanno aperto due enormi striscioni, per un totale di circa 250 metri quadrati, dove si poteva leggere: “Stop trivelle, il 17 aprile vota sì”. Intanto, un altro team stendeva sulle acque antistanti la scogliera un secondo striscione che ribadiva anche dal mare il messaggio “Stop trivelle”. Secondo Greenpeace, sul referendum si sta facendo troppa poca informazione. E visti i tempi ridottissimi della campagna referendaria – imposti dal governo per scongiurare il quorum – si rischia di arrivare alla data del voto con una buona parte dell’opinione pubblica poco o per nulla informata. Greenpeace considera questa strategia di strisciante sabotaggio del voto referendario un atteggiamento lesivo della democrazia. Per questo l’associazione ambientalista fa appello a tutte le personalità, le organizzazioni e i singoli cittadini che hanno a cuore il libero confronto e la sovranità popolare affinché si mobilitino per fare informazione e coinvolgere gli italiani in una consultazione della massima importanza. «Ci stiamo battendo per spiegare che il referendum sulle trivelle del prossimo 17 aprile è un appuntamento che riguarda il nostro Paese nella sua interezza. Votare Sì significherà chiarire al governo che non vogliamo le trivelle nei nostri mari, che preferiamo l’oro blu all’oro nero, che il turismo, la pesca sostenibile e la qualità dei paesaggi valgono molto più dei pochissimi barili di greggio o delle misere riserve di gas che potremmo estrarre dai nostri fondali», ha dichiarato Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace. Greenpeace ritiene che il voto dei cittadini possa fermare la miope strategia energetica del governo, basata sulle vecchie e inquinanti fonti fossili, e incoerente con gli impegni per ridurre le emissioni di gas serra assunti dall’Italia nell’ultimo vertice sul clima di Parigi. Un strategia che non accresce l’indipendenza energetica del Paese, non crea nuova occupazione (se non in quantità irrisoria) e non porta soldi nelle casse pubbliche. Serve solo a mantenere l’Italia nell’era delle fonti fossili, causa principale dei cambiamenti climatici e di sanguinosi conflitti che continuano a ripetersi, oltre che a rappresentare un rischio per il mare e per alcuni dei più preziosi patrimoni paesaggistici del Paese.

 
 
 
 
 

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