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Messaggi del 29/03/2016

Indro Montanelli diceva di Beppe Grillo

Post n°936 pubblicato il 29 Marzo 2016 da nonna.fra
 

Così parlava Indro Montanelli di Beppe Grillo : e non era l'ultimo arrivato 


” A me Beppe Grillo piace,lo considero il più efficace comico in circolazione,anzi,”comico” non è la parola giusta,Grillo non è un comico,non è un moralista,non è un predicatore,Grillo è tutte queste cose insieme. Nel panorama dello spettacolo italiano dove abbonda il bollito misto,è un’eccezione ambulante (e urlante). Molti,con falso pudore dicono che Grillo esagera. Non soltanto esagera,provoca e insulta,e offende,ma lo fa con tutte le categorie di giudizio,e con un tipo così,le critiche risultano inadeguate. Non sono certo che il grande pubblico sia in grado di capire che Beppe Grillo costituisce la versione genovese del folletto dispettoso delle fiabe,un incubo esilarante,il rigurgito della nostra cattiva coscienza. Chissà…forse è meglio che rimanga “off limits”per il suo stesso bene…anche se mi mancherà. Grillo appartiene ad una specie animale particolare, formata da un solo esemplare: LUI. O lo strozziamo o lo applaudiamo, IO APPENA POSSO LO APPLAUDO, PERCHE’ I SUOI ECCESSI, A DIFFERENZA DI QUELLI DI SGARBI, ODORANO DI BUCATO PULITO.”

Indro Montanelli

 
 
 

Video – Libia, svuota carceri: polizia imbarca migranti sui barconi con la forza, gratis

Post n°935 pubblicato il 29 Marzo 2016 da nonna.fra
 

Ditemi che non e vero , che raccontano balle, li fanno venire in Italia per farli stare peggio , solo per i sporchi soldi che guadagnano con le cooperative , i nostri soldi servono per ingrassare politici e mafiosi e questi poveretti fanno una vita non vita , da parassiti senza dignità come tanti di noi ma la dignità l'abbiamo tutti .
Scommetto che gli scafisti sono pagati dall'Italia come pure il viaggio e ogni tanto fanno affondare un barcone per impietosire , tutto calcolato dai miserabili
Maledetti lasciateli nel loro paese liberi di andare dove vogliono , in Italia nessuno vuole venire , vogliono scappare anche gli italiani grazie a voi
APRITE IL LINK E ASCOLTATE IL VIDEO OLTRE CHE LEGGERE L'ARTICOLO , SI APRE UN MONDO


 

In Italia non volevano venire, ma la polizia libica li ha prelevati a forza dal carcere dove erano rinchiusi e li ha costretti a salire su barconi diretti nel nostro Paese. Pensavo che una simile notizia deflagrasse nel dibattito sulle tragedie in corso nel Mediterraneo. Ma, ancora una volta, mi sbagliavo. Così scrive su today Rossella Lamina

Le loro testimonianze dirette sono state raccolte dalla giornalista Flavia Amabile, che per il quotidiano “La Stampa” sta realizzando un’interessantissima serie di reportage, scritti e filmati, sulle vicende dei migranti. Guardate Il primo, uscito a ridosso dell’ultima ecatombe: “Il nostro inferno dalle prigioni libiche all’Italia”
 Dalle inchieste emerge che questi migranti sono stati costretti a partire in date diverse e con diverse imbarcazioni. Non hanno pagato per il viaggio, non pensavano all’Italia come destinazione finale, né per lavorare, né per chiedere asilo. Se avessero potuto scegliere, qui non ci sarebbero venuti e non consiglierebbero a nessuno l’Italia come paese in cui chiedere accoglienza.

Ismail, Amadi, Dusmane, Mamadi: vengono dalla Sierra Leone e dal Mali; chi per sfuggire dalla guerra e dalla persecuzione, chi alla ricerca di un lavoro. Con percorsi diversi, spesso tortuosi e travagliati, si sono ritrovati in Libia. Lì sono stati imprigionati, picchiati, alcuni torturati. E poi, con uno “svuota carceri” che a quanto pare è uso frequente nelle prigioni libiche, imbarcati con destinazione Italia.

Pozzallo: l’80-90% dei migranti sbarcati erano carcerati in Libia, casi di scabbia

Libia, Tripoli: non accetteremo bombardamenti UE per colpire gli scafisti

Ma secondo voi, tutto questo non avrebbe dovuto – quanto meno – entrare nel dibattito pubblico sul fenomeno? Non avrebbe dovuto almeno stimolare la politica ad indagare sulle dimensioni di queste “partenze coatte” dalla Libia? Macché: tutti zitti.

Allora i casi sono due: o io non ho capito ancora nulla di come funziona l’informazione e la politica (il che non è da escludere), oppure – anche in questo caso – le questioni più sono grosse e più vengono taciute.

La Guardia costiera sa quando partono i clandestini, glielo dice l’Arabia

 

 

 
 
 
 
 

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