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Monicelli, senza cultura in Italia...
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Messaggi di Dicembre 2018
Post n°14810 pubblicato il 28 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Chi non vorrebbe una tata come Mary Poppins che ti sappia far entrare in un mondo mai visto, e ti dimostri che nulla è impossibile? Soprattutto chi di noi non è cresciuo/a con la favola disney tratta dal libro di Pamela Lyndon Travers? Un film tanto atteso da tutti, anche dalla stessa Disney. Non è dato sapere come abbiano fatto a convincere gli eredi della scrittrice a fare un nuovo film tratto dai suoi libri, visto che nel testamento scrisse chiaramente che non venisse mai più tratto un film (Come abbiamo visto nel film Saving Mr. Banks, sappiamo delle difficoltà che ebbe Walt Disney a convincere la Travers. Alla fine vinse lui, che entrò nella leggenda. Film che vinse 5 premi oscar, ma che non convinse la scrittrice che lo odiò molto, forse perchè la storia era molto personale). Eguagliare il primo Mary Poppins, film che ha cresciuto diverse generazioni, non è per nulla facile, ma non è questo l'obiettivo del regista: "La prima volta che l'ho visto avevo quattro anni: ero nato quando è uscito e questo fa di me il più vecchio di tutti quelli in questa stanza, ma per me è stato un evento epocale vedere questo film su un grande schermo. I miei genitori hanno portato tutta la famiglia al cinema e non ricordo i dettagli precisi, ma ho ancora ben presente la sensazione di essere in una sala, la sensazione di meraviglia, la magia, i colori, la musica, i balli, tutto. Mi ha segnato a vita: è stato l'inizio del mio amore per il musical". E ancora sul secondo film "è un omaggio ai musical della mia giovinezza. Tutti questi film hanno sempre un'overture e sapevo che ne volevo una anche io, perché questo è un musical originale: volevo che il pubblico avesse un assaggio di ciò che lo aspetta". Siamo di fronte nè un sequel nè a un remake. Questo perchè la storia è andata avanti, ma la struttura è come quella del primo film anche se in luoghi e tempi diversi. Guardando le immagini, oltre che un'emozione per il ritorno all'infanzia; non si può non rimanere sorpresi dalla bravura di Emily Blunt, doppiata in Italia da Serena Rossi. Certo qualcuno potrà dire che il primo film, quello originale, di Stevenson fosse "supercalifragilistichespiralidoso", ma la trasposizione moderna (non nell'animazione) di Marshall, regista di Chicago; non ha nulla da invidiare (tranne Dick Van Dick, che appare come perla nel finale) all'originale. Londra, 1930, nel pieno della Grande depressione. Michael Banks, ha preso il posto del padre nella Banca d'Inghilterra (anche se temporaneo perchè lui in realtà è un pittore), ha una famiglia tutta sua. Vive nella casa di famiglia al numero 17 di Viale dei Ciliegi, con i suoi 3 figli Annabel, John e George. I genitori non ci sono più, e da un anno è venuta a mancare anche sua moglie Kate. Per aiutarlo ci sono la domestica Ellen e sua sorella Jane. Sono tempi duri, in quanto si è in piena depressione e per via di alcune rate di un prestito non pagato rischiano di perdere la casa. Jane è come sua madre, femminista, sindacalista e per i diritti dei più deboli e dei lavoratori. In questo ambiente, i figli maturano abbastanza velocemente perdendo tutta la loro gioia, la loro fanciuellezza, il loro stupirsi di fronte alle cose più semplici. Ma quando tutto sembra perso riappare lei, Mary Poppins; e di nuovo si prodiga per salvare la famiglia Banks. Assieme a lei ci sarà Jack, un giovane lampionaio; nipote di Bert. Insieme porteranno i bambini in una serie di clamorose e bizzarre avventure facendogli riscoprire l'ottimismo e la loro gioia di bambini. Mary Poppins sa anche educare, non esiste storia formativa maggiore di questa. E' un'istitutrice perfetta, ai bambini insegna divertendo e il padre severo poco a poco si piega alle regole di Poppins; questo avviene in forme diverse in entrambi i film, con la tata che aiuta il Mr Banks di turno a superare un momento difficile prima di ripartire. Uno dei momenti più alti del film è la sequenza animata, che vede Mary e i piccoli Banks entrare dentro un vaso amato dalla madre. Vedere quei disegni animati fatti a mano è una gioia per gli occhi. Quanto abbiamo bisogno di un nuovo classico di animazione Disney fatto nuovamente in questo modo? Voto finale: 5/5 Il Ritorno di Mary Poppins Titolo originale: Mary Poppins Returns Il Ritorno di Mary Poppins è un film di genere family, fantasy, musicale del 2018, diretto da Rob Marshall, con Emily Blunt e Meryl Streep. Uscita al cinema il 20 dicembre 2018. Durata 130 minuti. Distribuito da Walt Disney Italia. - DATA USCITA: 20 dicembre 2018
- GENERE: Family, Fantasy, Musicale
- ANNO: 2018
- REGIA: Rob Marshall
- ATTORI: Emily Blunt, Meryl Streep, Lin-Manuel Miranda, Ben Whishaw, Emily Mortimer, Colin Firth, Dick Van Dyke, Serena Rossi, Angela Lansbury, Julie Walters, Jeremy Swift
- PAESE: USA
- DURATA: 130 Min
- DISTRIBUZIONE: Walt Disney Italia
TRAMA IL RITORNO DI MARY POPPINS: Vent'anni prima danzavano tra i comignoli di Londra, scortati dalla tata magica Mary Poppins e un bizzarro gruppo di spazzacamini saltellanti. Il Ritorno di Mary Poppins, il film diretto da Rob Masrhall, ambientato negli anni 30, vede i piccoli Michael e Jane Banks ormai cresciuti.
Michael Banks (Ben Whishaw) è ormai un uomo adulto, abita ancora al numero 17 di Viale dei Ciliegi con i suoi tre figli Annabel (Pixie Davies), John (Nathanael Saleh) e Georgie (Joel Dawson). Anche lui, come il padre e il nonno, lavoro presso la Banca di Credito, Risparmio e Sicurtà di Londra, ma i tempi sono tempi duri e il suo impiego è a tempo determinato. Come se non bastasse, la famiglia sta cercando di superare la recente morte della moglie di Michael e nonostante gli sforzi della loro inefficiente ma volenterosa domestica Ellen (Julie Walters), la casa è malmessa e in un costante stato di caos. Jane (Emily Mortimer), da parte sua, tenta di aiutare suo fratello e i suoi nipoti appena le è possibile, il che non avviene spessimo occupata com'è a combattere per i diritti dei lavoratori spinta dall entusiasmo per l'attivismo ereditato da sua madre. Con la dura realtà del periodo e il peso del recente lutto che gravano sulla famiglia, i bambini sono costretti ad assumere responsabilità da adulti e di conseguenza stanno crescendo troppo rapidamente. Come risultato, la gioia e il fanciullesco senso della meraviglia sono assenti dalle loro vite.
Mentre il rapporto di Michael con i suoi figli continua a peggiorare, il signor Wilkins (Colin Firth), il direttore apparentemente affabile e altruista della banca, avvia le procedure per il pignoramento della casa dei Banks, mandando ancora più in crisi l'esausto Michael. Fortunatamente il vento inizia a cambiare e Mary Poppins (Emily Blunt), la bambinaia che con i suoi straordinari poteri magici è in grado di trasformare qualsiasi mansione giornaliera in una fantastica avventura, torna nelle loro vite, senza essere invecchiata di un giorno. Insieme al suo vecchio amico Jack (Lin-Manuel Miranda), un lampionaio affascinante e ottimista, Mary accompagnerà i piccoli Banks in una serie di incredibili avventure arricchite da incontri con personaggi stravaganti, tra cui la sua eccentrica cugina Topsy (Meryl Streep), riportando vita, amore e risate nella loro casa. PANORAMICA SU IL RITORNO DI MARY POPPINS: Il Ritorno di Mary Poppins arriva dopo che in rete, intorno al 2014, si erano moltiplicate voci che volevano Tim Burton alle prese col progetto di una riproposizione della celebre governante, ipotizzando Cate Blanchett nel ruolo. Si trattava di una boutade, sulla scia del Saving Mr. Banks (2013) col quale la Disney si è confrontata con la genesi del mitico lungometraggio del 1964. Burton è ad ogni modo coinvolto nei recenti revival Disney, ma come autore del remake in live-action e CGI di Dumbo. Il vero progetto di un nuovo Mary Poppins è stato annunciato nel settembre del 2015, ma contrariamente a quanto ci si aspettava non si stava pensando a un remake, bensì a un vero e proprio sequel, con il copione del David Magee di Vita di Pi e la regia dell'esperto di musical Rob Marshall. L'autrice originale dei romanzi, P. L. Travers, aveva scritto negli anni altri sette volumi dedicati alla sua eroina, e lo stesso titolo "Mary Poppins Returns" ammicca a quello di uno di questi, "Mary Poppins Comes Back" (1935). Si poteva quindi seguire il personaggio senza fossilizzarsi necessariamente sul plot del lungometraggio precedente. Forte è stato il sostegno di chi aveva dato vita alla pietra miliare del 1964: Julie Andrews ha personalmente approvato la scelta di Emily Blunt come protagonista, commuovendo la giovane attrice e rifiutando un cameo, che a suo parere "le avrebbe ingiustamente rubato la scena". Dick Van Dyke, anni 92, si è spinto oltre: interpreterà infatti l'ormai anziano Mr. Dawes Jr., dopo che in Mary Poppins, se ricordate, aveva interpretato il vecchissimo Mr. Dawes senior (oltre che Bert, naturalmente). Un'investitura ancora più importante è giunta da Richard Sherman, con il fratello defunto Robert autore delle indimenticabili canzoni del prototipo: il musicista si è offerto di sostenere il lavoro di Marc Shaiman e Scott Wittman, incaricati di scrivere colonna sonora e nuovi brani per Mary Poppins Returns. Il cantante e compositore Lin-Manuel Miranda interpreterà Jack, equivalente del Bert del primo Mary Poppins: nomination all'Oscar e Golden Globe per la canzone "How Far I'll Go" di Moana, sempre in casa Disney, Miranda dovrebbe lavorare anche sull'annunciato remake dal vero di La sirenetta. Non è la prima volta che Rob Marshall ed Emily Blunt lavorano insieme: ancora per la Disney furono regista e attrice del corale musical Into the Woods nel 2014. Non sarà un caso se in Mary Poppins Returns è prevista la partecipazione di Meryl Streep, nel ruolo della cugina Topsy: in Into the Woods, Meryl fu la Strega, parte che le permise di ribadire le capacità vocali già dimostrate poco prima in Mamma Mia! CURIOSITÀ SU IL RITORNO DI MARY POPPINS: Nel 1934 la scrittrice P.L. Travers presentò per la prima volta al mondo la pragmatica bambinaia con il libro "Mary Poppins", ma nel corso dei successivi cinquant'anni scrisse altri sette libri pieni di avventure magiche con l’enigmatica governante. Il Ritorno di Mary Poppins è ispirato alla grande quantità di materiale inedito presente in questi libri successivi. FRASI CELEBRI: Dal Trailer Italiano del Film: Michael Banks (Ben Whishaw): Chissà perché abbiamo tenuto tutta questa roba?! Jane Banks (Emily Mortimer): Non ti ricordi questo aquilone? Ci piaceva farlo volare con mamma e papà... Michael Banks: Beh, quei giorni sono passati da tempo!
Georgie Banks (Joel Dawson): Facevo volare un aquilone e si è impigliato in una tata!
Michael Banks: Mary... Jane Banks: ...Poppins! Sei tornata?! Michael Banks:: Non sei invecchiata di un giorno! Mary Poppins (Emily Blunt): Davvero?! Non si parla mai dell'età di una donna, Michael! Speravo di averti educato meglio
Jane Banks: Cosa ti porta qui dopo tanto tempo? Mary Poppins: Come la prima volta, sono venuta a occuparmi dei piccoli Banks Anabel Banks (Pixie Davies): Di noi? Mary Poppins: Oh sì, anche di voi!
Michael Banks: Stiamo per perdere la casa, mi è crollato il mondo addosso da quando vostra madre...
Georgie Banks: Mi manca la mamma
Mory Poppins: Niente a cui tenevo ci ha lasciato...veramente
Jack (Lin-Manuel Miranda): È un bene che tu sia arrivata qui, Mary Poppins!
Michael Banks: Così hai riempito di sciocchezze la testa dei ragazzi!
Balloon Lady (Angela Lansbury): Hai dimenticato come ci si sente ad essere piccoli?!
Anabel Banks: Tutto è possibile! Mary Poppins: Persino l'impossibile! FOCUS SU IL RITORNO DI MARY POPPINS: Una nuova colonna sonora: le canzoni e le musiche di Il Ritorno di Mary Poppins: Tutti si ricordano le musiche del primo Mary Poppins - scritte dai "due Sherman" Richard M. Sherman e Robert B. Sherman - a cui si devono una parte rilevante del successo del film del 1964. Non era certo compito facile per Marc Shaiman e Scott Wittman scrivere una colonna sonora completamente nuova e firmare le musiche delle nuove canzoni per Il Ritorno di Mary Poppins. Dal momento che la sceneggiatura rappresenta una parte fondamentale per la riuscita di ogni musical, il duo ha iniziato a scrivere le musiche e i testi in parallelo con lo sviluppo della sceneggiatura, permettendo alla colonna sonora di funzionare fin da subito a livello narrativo. Alla fine sono uscite fuori nove canzoni originali, ciascuna delle quali possiede una qualità espressiva che aiuta a portare avanti la trama e approfondire i personaggi. Le nuove canzoni comprendono la ballata centrale del film, "Il Posto Dove si Nasconde" ("The Place Where Lost Things Go"), una ninnananna cantata da Mary Poppins; il vivace numero teatrale eseguito da Mary Poppins e Jack "L'Abito Non Fa il Monaco" ("A Cover is Not the Book"); il brano d’apertura "Il Cielo Su di Noi" ("Underneath the Lovely London Sky"), cantato da Jack, che rappresenta una vera e propria lettera d'amore alla città stessa; "Sopra Sotto" ("Turning Turtle"), una straordinaria sequenza musicale eseguita da Topsy, l'eccentrica cugina di Mary; "Dove Sei?" ("A Conversation"), una canzone dolceamara in cui Michael cerca di venire a patti con il proprio lutto; e “Fin Dove Potrà Portarmi?” (“Nowhere to Go But Up”), un brano di chiusura vivace e ottimista. La celebre attrice, cantante e conduttrice televisiva Serena Rossi è la voce italiana nelle canzoni interpretate da Mary Poppins. IL CAST DI IL RITORNO DI MARY POPPINS:
Post n°14809 pubblicato il 27 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Titolo originale: Spider-Man: Into the Spider-Verse Spider-Man: Un Nuovo Universo è un film di genere animazione, azione, family, fantascienza del 2018, diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman, con Shameik Moore e Jake Johnson. Uscita al cinema il 25 dicembre 2018. Durata 117 minuti. Distribuito da Warner Bros. Italia. - DATA USCITA: 25 dicembre 2018
- GENERE: Animazione, Azione, Family, Fantascienza
- ANNO: 2018
- REGIA: Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman
- ATTORI: Shameik Moore, Jake Johnson, Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Liev Schreiber, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, Nicolas Cage
- PAESE: USA
- DURATA: 117 Min
- DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Italia
TRAMA SPIDER-MAN: UN NUOVO UNIVERSO: Miles Morales è una delle molte identità dell'Uomo Ragno. Ideato da Brian Bendis e disegnato da Sara Pichelli nel 2011, il teenager di Brooklyn afro-americano di origini portoricane fa la sua apparizione nell'universo Ultimate alla morte di Peter Parker, quando prende il posto del fotografo del Queens come "amichevole Spider-Man di quartiere". Scattante protagonista di Spider-Man: Un nuovo universo, il film d'animazione sceneggiato da Phil Lord e Christopher Miller, Morales è un ragazzino timido e pieno di insicurezze che nella migliore tradizione dell'ironico Spidey, una volta indossata la maschera cambia radicalmente: con il costume addosso non ha paura si tuffarsi dai grattacieli, dondolarsi tra i cornicioni o surfare tra le auto in corsa. Ma coniugare la problematica vita scolastica a quella frenetica di supereroe novello non è sempre così facile. Miles deve stare attento ai numerosi nemici che popolano lo Spider-verso, perennemente in attesa che l'odiato rivale rimanga a corto di ragnatele. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere. PANORAMICA SU SPIDER-MAN: UN NUOVO UNIVERSO: Il film SpiderMan - Un nuovo universo trae origine dalla serie di fumetti Spider-Verse (da noi Ragnoverso), scritta da Dan Slott e Christos Gage e disegnata da Olivier Copiel e dall'italiano Giuseppe Camuncoli per la Marvel, tra il 2014 e il 2015, pubblicata anche in Italia sul quindicinale Amazing Spider-Man. Chi non l'ha letta ed è legato alle classiche avventure dell'Uomo Ragno di Stan Lee e Steve Ditko può restare sconcertato, ma bastano poche informazioni per apprezzare al meglio un lungometraggio animato sorprendente, che è tra l'altro il primo in cui appare il nostro amato Arrampicamuri.
Nella serie in questione appaiono numerose versioni di Spider-Man, appartenenti ad universi alternativi e comparsi in media differenti, con la caratteristica comune di essere sotto attacco da parte del malvagio Morlun. L'idea di mettere insieme queste versioni alternative è stata poi esplorata in diversi videogame e nella serie animata Ultimate Spider-Man, del cui arco narrativo il film è il coronamento. Un sequel è già stato messo in cantiere, ancora prima di sapere come il pubblico avrebbe accolto questo innovativo esperimento.
Nel film, a trovarsi al centro di una gigantesca e divertente confusione e a vedersela coi vari Spider-Man, è Miles Morales, un personaggio creato nel 2011 da Brian Michael Bendis e disegnato da Sara Pichelli, ispirato a quello che era all'epoca il presidente degli Stati Uniti Barack Obana e all'attore e rapper Donald Glover. Adolescente afro-americano di origine latina, Miles non era il personaggio principale della serie animata Ultimate Spider-Man, ma è stato aggiunto al cast principale nel 2016. Il creatore di Spider-Man, il compianto Stan Lee, aveva approvato il personaggio come modello positivo per i ragazzi di colore, mentre alcuni lettori avevano considerato la sua introduzione come un obbligo motivato dalla correttezza politica e senza una vera necessità narrativa.
A dirigere Spider-Man - Un nuovo universo sono ben tre registi, Bob Persichetti (sceneggiatore de Il piccolo principe), Peter Ramsey (Le 5 leggende) e Rodney Rothman, che ritroveremo prossimamente alla regia di un film live action, ovvero lo spin-off di 21, Jump Street. La sceneggiatura è di quest'ultimo insieme a Phil Lord (Piovono polpette, The Lego movie 1 e 2, 22 Jump Street), autore anche del soggetto. Il film è dedicato alla memoria di Steve Ditko, morto il 6 luglio 2018, e contiene l'ultimo cammeo vocale di Stan Lee. Nell'originale, Zoe Kravitz dà la voce a Mary Jane e Hailee Stanfield a Gwen Stacy. Dal Trailer Italiano del Film: Peter Parker: Il mio nome è Peter Parker, il resto credo che lo sappiate già! Ho salvato la città, mi sono innamorato, poi ho salvato la città di nuovo, di nuovo e...di nuovo! Sono un fumetto, sono su dei cereali, ho inciso un disco di Natale e ispirato un ghiacciolo bruttino! Ma qui non si parla di me...non più!
Miles Morales: Mi chiamo Miles Morales, sono il solo e unico Spider-Man...o almeno lo pensavo!
Peter Parker: Così vuoi imparare a essere Spider-Man?! Miles Morales: Puoi insegnarmi? Peter Parker: Sì, posso!
Gwen Stacy: Ciao ragazzi! Peter Parker: Tu chi sei? Gwen Stacy: Sono Gwen Stacy! Vengo da un'altra, altra dimensione! Miles Morales: Ma quanti Spider-Man ci sono?
Gwen Stacy: Dobbiamo tornare nei nostri universi, presto! Miles Morales: Brooklyn sta per collassare e la mia famiglia vive lì!
Wilson Fisk: Non è mai stata la tua città! È mia! Miles Morales: Se non distruggo l'Acceleratore, nessuno di noi avrà una casa in cui tornare!
Peter Parker: Ricorda, ciò che ti rende diverso è ciò che ti rende Spider-Man! IL CAST DI SPIDER-MAN: UN NUOVO UNIVERSO:
- MUSICHE: Daniel Pemberton
- PRODUZIONE: Columbia Pictures, Lord Miller, Marvel Animation
Post n°14808 pubblicato il 27 Dicembre 2018 da Ladridicinema
La Befana vien di notte è un film di genere commedia del 2018, diretto da Michele Soavi, con Paola Cortellesi e Stefano Fresi. Uscita al cinema il 27 dicembre 2018. Durata 98 minuti. Distribuito da Universal Pictures e Lucky Red. - DATA USCITA: 27 dicembre 2018
- GENERE: Commedia
- ANNO: 2018
- REGIA: Michele Soavi
- ATTORI: Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Fausto Sciarappa, Diego Delpiano, Odette Adado, Jasper Gonzales Cabal, Robert Ganea, Cloe Romagnoli, Francesco Mura, Giovanni Calcagno, Luca Avagliano
- PAESE: Italia
- DURATA: 98 Min
- DISTRIBUZIONE: Universal Pictures e Lucky Red
- TRAMA LA BEFANA VIEN DI NOTTE:
La Befana vien di notte, il film diretto da Michele Soavi, racconta la storia di Paola (Paola Cortellesi), una maestra di scuola elementare con un segreto da nascondere: bella e giovane di giorno, di notte si trasforma nell’eterna e leggendaria Befana! A ridosso dell'Epifania, viene rapita da un misterioso produttore di giocattoli. Il suo nome è Mr. Johnny e ha un conto da saldare con Paola che, il 6 Gennaio di vent'anni prima, gli ha inavvertitamente rovinato l'infanzia... Sei compagni di classe assistono al rapimento e dopo aver scoperto la doppia identità della loro maestra decidono di affrontare, a bordo delle loro biciclette, una straordinaria avventura che li cambierà per sempre. Tra magia, sorprese e risate, riusciranno a salvare la Befana? PANORAMICA SU LA BEFANA VIEN DI NOTTE: La Befana vien di notte prende il titolo da una filastrocca che tutti i bambini italiani conoscono e che ha ben tredici versioni. I primi due versi ("La Befana vien di notte/Con le scarpe tutte rotte") sono sempre gli stessi, mentre il terzo e il quarto cambiano, e si va da “Con le scarpe alla romana/Viva viva la Befana!” a “Porta un sacco pieno di doni/Da regalare ai bimbi buoni”, e da “Con la scopa di saggina/Viva viva la nonnina!” a “Con la gerla sulle spalle/E le scarpe rosse e gialle”. In ognuna delle varianti, comunque, la collega di Babbo Natale compie i suoi viaggi di consegna regali nell'oscurità, in modo che nessuno la possa notare. E sempre illuminata solo dalle stelle vola sopra i tetti anche la donna dai porri sul viso, dal naso storto e dal cappello sulla testa che Paola Cortellesi ha accettato di interpretare nel film di Michele Soavi.
L'attrice ha aderito con entusiasmo al progetto innanzitutto perché il fantasy è un genere assai poco frequentato in Italia, e poi perché La Befana vien di notte è una piccola storia di formazione per ragazzi, da gustare, come dice lo sceneggiatore Nicola Guaglianone, "magari sul divano di casa con il plaid scozzese, la cioccolata calda e i biscotti". Certo, quando l’attrice ha detto sì, immaginava fino a un certo punto che le riprese si sarebbe rivelate fisicamente impegnative e che avrebbe dovuto comportarsi da supereroina. Paola si è dovuta infatti cimentare in acrobazie e ha avuto bisogno della consulenza di alcuni coordinatori di stunt. Il film, non a caso, presenta un notevole livello di complessità e Soavi è ricorso ad effetti digitali, anche se non ne ha abusato, visto che fin dal principio era sua intenzione fare un cinema non finto e ultra-contemporaneo ma "classicamente" artigianale, in grado di mescolare il realismo con il fantastico e perfino il gotico. Il regista e lo sceneggiatore, inoltre, desideravano dare al loro family-movie un tocco anni 80. Ecco perché si sono inventati un manipolo di ragazzini in bicicletta che sono certamente un riferimento a E.T. - L’extraterrestre o anche ai coraggiosi piccoli protagonisti de I Goonies. Nel film di Michele di Soavi recita pure Stefano Fresi, già compagno di set di Paola Cortellesi ne Gli ultimi saranno ultimi di Massimiliano Bruno. Se là il simpatico attore faceva la parte di un buono, qui è decisamente il villain della storia. Con una maglia a righe che ricorda Pinco e Panco di Alice in Wonderland in alcune scene, e una giacca gallonata in altre, e con la barba lunga raccolta in una treccia, ha certamente qualcosa dei cattivi da fumetto, a cominciare dal nome, Mr. Johnny. Il suo personaggio, però, ha anche un lato tenero, perché è un "ignorantone" nonché un ex bambino con dei sogni a cui la Befana ha rovinato suo malgrado l’infanzia. Nel cast de La Befana vien di notte troviamo infine Fausto Sciarappa, visto, nel 2018, in Made in Italy. FRASI CELEBRI: Dal Trailer del Film La Befana vien di notte: Paola (Paola Cortellesi): Ciao a tutti, sono Paola! Di giorno sono una normalissima maestra di scuola elementare e questi sono i miei adorati ragazzi e poi...ci sarebbe lui...
Paola: Le mie giornate andrebbero anche bene, ma il problema è...la notte, sì, perché io da mezzanotte alle otto del mattino divento la...befana! Quella del 6 gennaio, della calza, dei dolcetti se sono stati buoni e del carbone se hanno rotto le pa...se sono stati cattivi! Organizzare tutti i regali è un incubo! Tieniti in forma, perché poi non entri nei camini e quella povera scopa non si alza da terra! E poi c'è lui, che non sopporto, lui viaggia comodo in slitta, ha un costume favoloso, è testimonial della bibita più famosa del mondo e a me non hanno proposto nemmeno la pubblicità del lassativo!
Bambini: La maestra Paola è la befana?
Paola: Perché non vai a rompere le palle a Babbo Natale! Mr. Johnny (Stefano Fresi): Non me ne frega niente di quel ciccione con la barba! Paola: E detto da te...
Mr. Johnny: Ma se un tuo studente userebbe... Paola: Usasse! Dai, un minimo di consecutio!
Mr.Johnny: Ti brucerò come Giulio Cesare ha fatto con Roma! Paola: Nerone! Mr. Johnny: Nerone, sì! Paola: Hai delle grosse lacune! IL CAST DI LA BEFANA VIEN DI NOTTE:
Post n°14807 pubblicato il 27 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Moschettieri del Re è un film di genere commedia del 2018, diretto da Giovanni Veronesi, con Pierfrancesco Favino e Valerio Mastandrea. Uscita al cinema il 27 dicembre 2018. Durata 109 minuti. Distribuito da Vision Distribution. - DATA USCITA: 27 dicembre 2018
- GENERE: Commedia
- ANNO: 2018
- REGIA: Giovanni Veronesi
- ATTORI: Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo, Sergio Rubini, Margherita Buy, Alessandro Haber, Matilde Gioli, Giulia Bevilacqua, Lele Vannoli, Valeria Solarino, Luis Molteni, Roberta Procida
- PAESE: Italia
- DURATA: 109 Min
- DISTRIBUZIONE: Vision Distribution
TRAMA MOSCHETTIERI DEL RE: In Moschettieri del Re, il film di Giovanni Veronesi, ritroviamo, un po' invecchiati, i quattro eroi creati da Alexandre Dumas: D'Artagnan (Pierfrancesco Favino), Athos (Rocco Papaleo), Aramis (Sergio Rubini) e Porthos (Valerio Mastandrea). Oggi sono un allevatore di bestiame sgrammaticato, un castellano lussurioso, un frate indebitato e un locandiere ubriacone, che per amor patrio saranno di nuovo moschettieri. Un po' attempati, cinici e disillusi, ma sempre abilissimi con spade e moschetti, richiamati all'avventura dopo oltre vent'anni dalla Regina Anna (Margherita Buy) per salvare la Francia dalle trame ordite a corte dal perfido Cardinale Mazzarino (Alessandro Haber) con la sua cospiratrice Milady (Giulia Bevilacqua). Affiancati nelle loro gesta dall'inscalfibile Servo (Lele Vannoli) muto, e da un'esuberante Ancella (Matilde Gioli), i quattro - in sella a destrieri più o meno fedeli - combatteranno per la libertà dei perseguitati Ugonotti e per la salvezza del giovanissimo, parruccato e dissoluto Luigi XIV. Muovendosi al confine tra eroico e prosaico, i nostri si spingeranno fino a Suppergiù, provando a portare a termine un'altra incredibile missione. Difficile dire se sarà l'ultima o la penultima. PANORAMICA SU MOSCHETTIERI DEL RE: Da molto tempo il regista Giovanni Veronesi desiderava portare al cinema questa storia. Il primo momento in cui l'idea gli balenò nella testa erano ancora gli anni 80 e già aveva chiaro chi sarebbero stati i suoi attori se l'avesse realizzato all'epoca: Francesco Nuti, Roberto Benigni, Massimo Troisi e Carlo Verdone. Ci sono voluti dunque trent'anni affinché Veronesi riuscisse a realizzare il suo desiderio, raccontando una sorta di supereroi del passato e omaggiando al contempo capolavori della commedia all'italiana. Moschettieri del Re infatti non cela di ispirarsi direttamente allo spirito e alle goliardate di Amici miei e di Brancaleone alle crociate. Curiosamente, Veronesi ha trovato il co-sceneggiatore del film su Twitter. Nicola Baldoni è un professore di storia di cui Veronesi seguiva l'ironia dei suoi tweet. Dopo averlo conosciuto di persona, il regista gli ha proposto di scrivere insieme a lui il copione di questo film, primo lavoro in assoluto da sceneggiatore di Baldoni.
La storia di Moschettieri del Re prende spunto dal secondo romanzo della trilogia di Alexandre Dumas padre, intitolato Vent'anni dopo e pubblicato nel 1845. A sua volta si trattava già di un romanzo storico in quanto i fatti narrati nel libro risalgono alla Francia di duecento anni prima, quando a governare c'era l'ancora bambino Luigi XIV detto il Re Sole. Così come nel libro, anche nel film D'Artagnan va alla ricerca dei suoi ex compagni spadaccini Athos, Aramis e Porthos per una nuova missione, poi la sceneggiatura prende una direzione diversa. La più recente versione cinematografica del libro Vent'anni dopo risale al 1989. Si tratta del film Il ritorno dei tre moschettieri, una commedia avventurosa diretta da Richard Lester nella quale i quattro protagonisti sono interpretati da Michael York, Oliver Reed, Frank Finlay e Richard Chamberlain.
I moschettieri di Veronesi combattono per la libertà degli Ugonotti, protestanti che nel 600 erano perseguitati e torturati dai potenti di Francia. Dovevano essere convertiti ad ogni costo e, il metodo più dissuasivo applicato per raggiungere questo scopo, era la tortura. Gli Ugonotti erano i commercianti più abili in circolazione, utili e necessari allo Stato perché erano gli unici a pagare le tasse, a differenza dei nobili e del clero e così, anziché essere spinti a lasciare il Paese, venivano convinti ad abbracciare la religione cattolica attraverso quelle torture decretate da una Chiesa spietatissima, operate dalle menti estremiste di cardinali come Richelieu e il suo erede Mazzarino. Dal Trailer del Film Moschettieri del Re: Athos (Rocco Papaleo): Signori, il più grande spadaccino di Francia, D'Artagnan!
Donna (Roberta Procida): Si è ridotto come una calza bucata, a volte ti guarda negli occhi...e ti fissa, troppo vino! Aramis (Sergio Rubini): Ma vive sotto quelle tet...que-questo tet...quel...
D'Artagnan (Pierfrancesco Favino): Maestà, se ero al corrente che la festa era così durevole, schiacciavamo un piselino! Portos (Valerio Mastandrea): Ma come cazzo parli?
Voce off: Sono cavalli speciali, si chiamano Uno, Due, Tre, Quattro! Portos: Ma poi uno come fa a riconoscerli? So tutti uguali! D'Artagnan: Dal nome, no?! Uno, Due, Tre, Quattro! Porto: Ma te hai contato da là, prova a conta' da là!
Aramis (Sergio Rubini): All'epoca non avevo ancora incontrato Dio... D'Artagnan: Che hai incontrato Dio, tu? E dove? Athos (Rocco Papaleo): Ma è un modo di dire, dai! D'Artagnan: Eh, lo so che è un modo da dire! Portos: Se chiedi "dove" vuol di' che non lo sai! D'Artagnan: Se io voglio dire "dove", lo dico! Portos: E dillo, va! D'Artagnan: Dove? Dove? Dove? D'Artagnan: Però se non possiamo neanche uccidere a sangue freddo, allora lasciamo baracca e burattino e...dove? IL CAST DI MOSCHETTIERI DEL RE:
Post n°14806 pubblicato il 27 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Spider-Man: Un Nuovo Universo Spider-Man: Into the Spider-Verse - DATA USCITA: 25/12/2018
- GENERE: Animazione, Azione, Family, Fantascienza
- NAZIONALITA': USA
- ANNO: 2018
- REGIA: Bob Persichetti, Peter Ramsey
- CAST: Shameik Moore, Jake Johnson, Mahershala Ali
La Befana vien di notte La befana vien di notte - DATA USCITA: 27/12/2018
- GENERE: Commedia
- NAZIONALITA': Italia
- ANNO: 2018
- REGIA: Michele Soavi
- CAST: Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Fausto Sciarappa
Moschettieri del Re Moschettieri del Re - DATA USCITA: 27/12/2018
- GENERE: Commedia
- NAZIONALITA': Italia
- ANNO: 2018
- REGIA: Giovanni Veronesi
- CAST: Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo
Post n°14805 pubblicato il 27 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Il Ritorno di Mary Poppins (guarda la video recensione) vince facilmente il weekend prenatalizio con 2,6 milioni di euro complessivi e si prepara a dominare i prossimi giorni festivi. Ieri il film ha doppiato il cinepanettone Amici come prima, con 1,3 milioni di euro contro 691mila euro. Il duo comico si prende il secondo posto con un incasso complessivo di 1,5 milioni di euro. Terzo posto ed ennesimo weekend strabiliante per Bohemian Rhapsody (guarda la video recensione), che incassa 1,3 milioni e arriva ad un totale di 17,3 milioni di euro complessivi. Più modesti gli incassi degli altri film natalizi. Bumblebee (guarda la video recensione) ottiene 854mila euro e stacca Un Piccolo Favore (guarda la video recensione) e Macchine Mortali, che chiudono la settimana attorno al mezzo milione di euro. Gran salto domenicale per Il Grinch (guarda la video recensione), che ottiene il quinto posto giornaliero con circa 200mila euro e si avvicina ai 5 milioni complessivi. In coda buone medie per sala per Old man & the Gun (guarda la video recensione) e Cold War (guarda la video recensione), che però non riesce ad entrare nella top ten. Grazie al posizionamento così vicino al Natale, il weekend chiude con un favoloso +53% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ma il saldo su base annua resta negativo con -5%. Questa settimana arrivano Spider-Man: Un nuovo universo(guarda la video recensione) (il 25) e la coppia italiana La Befana vien di notte e Moschettieri del Re (il 27), da cui ci si aspettano grandi cose, almeno sulla carta.
Post n°14804 pubblicato il 27 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Capri-Revolution è un film di genere drammatico del 2018, diretto da Mario Martone, con Marianna Fontana e Reinout Scholten van Aschat. Uscita al cinema il 20 dicembre 2018. Durata 122 minuti. Distribuito da 01 Distribution. Siamo nel 1914, l'Italia sta per entrare in guerra. Una comune di giovani nordeuropei ha trovato sull'isola di Capri il luogo ideale per la propria ricerca nella vita e nell'arte. Ma l'isola ha una sua propria e forte identità, che si incarna in una ragazza, una capraia il cui nome è Lucia (Marianna Fontana). Il film narra l'incontro tra Lucia, la comune guidata da Seybu (Reinout Scholten van Aschat) e il giovane medico del paese (Antonio Folletto). E narra di un'isola unica al mondo, la montagna dolomitica precipitata nelle acque del Mediterraneo che all'inizio del Novecento ha attratto come un magnete chiunque sentisse la spinta dell'utopia e coltivasse ideali di libertà, come i russi che, esuli a Capri, si preparavano alla rivoluzione. CURIOSITÀ SU CAPRI-REVOLUTION: Presentato in Concorso al Festival di Venezia 2018. IL CAST DI CAPRI-REVOLUTION:
Post n°14803 pubblicato il 27 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Titolo originale: Mary Poppins Returns Il Ritorno di Mary Poppins è un film di genere family, fantasy, musicale del 2018, diretto da Rob Marshall, con Emily Blunt e Meryl Streep. Uscita al cinema il 20 dicembre 2018. Durata 130 minuti. Distribuito da Walt Disney Italia. - DATA USCITA: 20 dicembre 2018
- GENERE: Family, Fantasy, Musicale
- ANNO: 2018
- REGIA: Rob Marshall
- ATTORI: Emily Blunt, Meryl Streep, Lin-Manuel Miranda, Ben Whishaw, Emily Mortimer, Colin Firth, Dick Van Dyke, Serena Rossi, Angela Lansbury, Julie Walters, Jeremy Swift
- PAESE: USA
- DURATA: 130 Min
- DISTRIBUZIONE: Walt Disney Italia
TRAMA IL RITORNO DI MARY POPPINS: Vent'anni prima danzavano tra i comignoli di Londra, scortati dalla tata magica Mary Poppins e un bizzarro gruppo di spazzacamini saltellanti. Il Ritorno di Mary Poppins, il film diretto da Rob Masrhall, ambientato negli anni 30, vede i piccoli Michael e Jane Banks ormai cresciuti.
Michael Banks (Ben Whishaw) è ormai un uomo adulto, abita ancora al numero 17 di Viale dei Ciliegi con i suoi tre figli Annabel (Pixie Davies), John (Nathanael Saleh) e Georgie (Joel Dawson). Anche lui, come il padre e il nonno, lavoro presso la Banca di Credito, Risparmio e Sicurtà di Londra, ma i tempi sono tempi duri e il suo impiego è a tempo determinato. Come se non bastasse, la famiglia sta cercando di superare la recente morte della moglie di Michael e nonostante gli sforzi della loro inefficiente ma volenterosa domestica Ellen (Julie Walters), la casa è malmessa e in un costante stato di caos. Jane (Emily Mortimer), da parte sua, tenta di aiutare suo fratello e i suoi nipoti appena le è possibile, il che non avviene spessimo occupata com'è a combattere per i diritti dei lavoratori spinta dall entusiasmo per l'attivismo ereditato da sua madre. Con la dura realtà del periodo e il peso del recente lutto che gravano sulla famiglia, i bambini sono costretti ad assumere responsabilità da adulti e di conseguenza stanno crescendo troppo rapidamente. Come risultato, la gioia e il fanciullesco senso della meraviglia sono assenti dalle loro vite.
Mentre il rapporto di Michael con i suoi figli continua a peggiorare, il signor Wilkins (Colin Firth), il direttore apparentemente affabile e altruista della banca, avvia le procedure per il pignoramento della casa dei Banks, mandando ancora più in crisi l'esausto Michael. Fortunatamente il vento inizia a cambiare e Mary Poppins (Emily Blunt), la bambinaia che con i suoi straordinari poteri magici è in grado di trasformare qualsiasi mansione giornaliera in una fantastica avventura, torna nelle loro vite, senza essere invecchiata di un giorno. Insieme al suo vecchio amico Jack (Lin-Manuel Miranda), un lampionaio affascinante e ottimista, Mary accompagnerà i piccoli Banks in una serie di incredibili avventure arricchite da incontri con personaggi stravaganti, tra cui la sua eccentrica cugina Topsy (Meryl Streep), riportando vita, amore e risate nella loro casa. PANORAMICA SU IL RITORNO DI MARY POPPINS: Il Ritorno di Mary Poppins arriva dopo che in rete, intorno al 2014, si erano moltiplicate voci che volevano Tim Burton alle prese col progetto di una riproposizione della celebre governante, ipotizzando Cate Blanchett nel ruolo. Si trattava di una boutade, sulla scia del Saving Mr. Banks (2013) col quale la Disney si è confrontata con la genesi del mitico lungometraggio del 1964. Burton è ad ogni modo coinvolto nei recenti revival Disney, ma come autore del remake in live-action e CGI di Dumbo. Il vero progetto di un nuovo Mary Poppins è stato annunciato nel settembre del 2015, ma contrariamente a quanto ci si aspettava non si stava pensando a un remake, bensì a un vero e proprio sequel, con il copione del David Magee di Vita di Pi e la regia dell'esperto di musical Rob Marshall. L'autrice originale dei romanzi, P. L. Travers, aveva scritto negli anni altri sette volumi dedicati alla sua eroina, e lo stesso titolo "Mary Poppins Returns" ammicca a quello di uno di questi, "Mary Poppins Comes Back" (1935). Si poteva quindi seguire il personaggio senza fossilizzarsi necessariamente sul plot del lungometraggio precedente. Forte è stato il sostegno di chi aveva dato vita alla pietra miliare del 1964: Julie Andrews ha personalmente approvato la scelta di Emily Blunt come protagonista, commuovendo la giovane attrice e rifiutando un cameo, che a suo parere "le avrebbe ingiustamente rubato la scena". Dick Van Dyke, anni 92, si è spinto oltre: interpreterà infatti l'ormai anziano Mr. Dawes Jr., dopo che in Mary Poppins, se ricordate, aveva interpretato il vecchissimo Mr. Dawes senior (oltre che Bert, naturalmente). Un'investitura ancora più importante è giunta da Richard Sherman, con il fratello defunto Robert autore delle indimenticabili canzoni del prototipo: il musicista si è offerto di sostenere il lavoro di Marc Shaiman e Scott Wittman, incaricati di scrivere colonna sonora e nuovi brani per Mary Poppins Returns. Il cantante e compositore Lin-Manuel Miranda interpreterà Jack, equivalente del Bert del primo Mary Poppins: nomination all'Oscar e Golden Globe per la canzone "How Far I'll Go" di Moana, sempre in casa Disney, Miranda dovrebbe lavorare anche sull'annunciato remake dal vero di La sirenetta. Non è la prima volta che Rob Marshall ed Emily Blunt lavorano insieme: ancora per la Disney furono regista e attrice del corale musical Into the Woods nel 2014. Non sarà un caso se in Mary Poppins Returns è prevista la partecipazione di Meryl Streep, nel ruolo della cugina Topsy: in Into the Woods, Meryl fu la Strega, parte che le permise di ribadire le capacità vocali già dimostrate poco prima in Mamma Mia! CURIOSITÀ SU IL RITORNO DI MARY POPPINS: Nel 1934 la scrittrice P.L. Travers presentò per la prima volta al mondo la pragmatica bambinaia con il libro "Mary Poppins", ma nel corso dei successivi cinquant'anni scrisse altri sette libri pieni di avventure magiche con l’enigmatica governante. Il Ritorno di Mary Poppins è ispirato alla grande quantità di materiale inedito presente in questi libri successivi. FRASI CELEBRI: Dal Trailer Italiano del Film: Michael Banks (Ben Whishaw): Chissà perché abbiamo tenuto tutta questa roba?! Jane Banks (Emily Mortimer): Non ti ricordi questo aquilone? Ci piaceva farlo volare con mamma e papà... Michael Banks: Beh, quei giorni sono passati da tempo!
Georgie Banks (Joel Dawson): Facevo volare un aquilone e si è impigliato in una tata!
Michael Banks: Mary... Jane Banks: ...Poppins! Sei tornata?! Michael Banks:: Non sei invecchiata di un giorno! Mary Poppins (Emily Blunt): Davvero?! Non si parla mai dell'età di una donna, Michael! Speravo di averti educato meglio
Jane Banks: Cosa ti porta qui dopo tanto tempo? Mary Poppins: Come la prima volta, sono venuta a occuparmi dei piccoli Banks Anabel Banks (Pixie Davies): Di noi? Mary Poppins: Oh sì, anche di voi!
Michael Banks: Stiamo per perdere la casa, mi è crollato il mondo addosso da quando vostra madre...
Georgie Banks: Mi manca la mamma
Mory Poppins: Niente a cui tenevo ci ha lasciato...veramente
Jack (Lin-Manuel Miranda): È un bene che tu sia arrivata qui, Mary Poppins!
Michael Banks: Così hai riempito di sciocchezze la testa dei ragazzi!
Balloon Lady (Angela Lansbury): Hai dimenticato come ci si sente ad essere piccoli?!
Anabel Banks: Tutto è possibile! Mary Poppins: Persino l'impossibile! FOCUS SU IL RITORNO DI MARY POPPINS: Una nuova colonna sonora: le canzoni e le musiche di Il Ritorno di Mary Poppins: Tutti si ricordano le musiche del primo Mary Poppins - scritte dai "due Sherman" Richard M. Sherman e Robert B. Sherman - a cui si devono una parte rilevante del successo del film del 1964. Non era certo compito facile per Marc Shaiman e Scott Wittman scrivere una colonna sonora completamente nuova e firmare le musiche delle nuove canzoni per Il Ritorno di Mary Poppins. Dal momento che la sceneggiatura rappresenta una parte fondamentale per la riuscita di ogni musical, il duo ha iniziato a scrivere le musiche e i testi in parallelo con lo sviluppo della sceneggiatura, permettendo alla colonna sonora di funzionare fin da subito a livello narrativo. Alla fine sono uscite fuori nove canzoni originali, ciascuna delle quali possiede una qualità espressiva che aiuta a portare avanti la trama e approfondire i personaggi. Le nuove canzoni comprendono la ballata centrale del film, "Il Posto Dove si Nasconde" ("The Place Where Lost Things Go"), una ninnananna cantata da Mary Poppins; il vivace numero teatrale eseguito da Mary Poppins e Jack "L'Abito Non Fa il Monaco" ("A Cover is Not the Book"); il brano d’apertura "Il Cielo Su di Noi" ("Underneath the Lovely London Sky"), cantato da Jack, che rappresenta una vera e propria lettera d'amore alla città stessa; "Sopra Sotto" ("Turning Turtle"), una straordinaria sequenza musicale eseguita da Topsy, l'eccentrica cugina di Mary; "Dove Sei?" ("A Conversation"), una canzone dolceamara in cui Michael cerca di venire a patti con il proprio lutto; e “Fin Dove Potrà Portarmi?” (“Nowhere to Go But Up”), un brano di chiusura vivace e ottimista. La celebre attrice, cantante e conduttrice televisiva Serena Rossi è la voce italiana nelle canzoni interpretate da Mary Poppins. IL CAST DI IL RITORNO DI MARY POPPINS:
Post n°14802 pubblicato il 23 Dicembre 2018 da Ladridicinema
- DATA USCITA: 18/12/2018
- GENERE: Commedia, Sentimentale
- NAZIONALITA': Italia
- ANNO: 2018
- REGIA: Domenico Fortunato
- CAST: Ornella Muti, Domenico Fortunato, Michele Venitucci
Amici come prima Amici come prima - DATA USCITA: 19/12/2018
- GENERE: Commedia, Comico
- NAZIONALITA': Italia
- ANNO: 2018
- REGIA: Christian De Sica
- CAST: Christian De Sica, Massimo Boldi, Maurizio Casagrande
7 Uomini A Mollo Le grand bain - DATA USCITA: 20/12/2018
- GENERE: Commedia
- NAZIONALITA': Francia
- ANNO: 2018
- REGIA: Gilles Lellouche
- CAST: Mathieu Amalric, Guillaume Canet, Benoît Poelvoorde
- DATA USCITA: 20/12/2018
- GENERE: Drammatico
- NAZIONALITA': USA
- ANNO: 2018
- REGIA: Peter Hedges
- CAST: Julia Roberts, Lucas Hedges, Kathryn Newton
- DATA USCITA: 20/12/2018
- GENERE: Azione, Avventura, Fantascienza
- NAZIONALITA': USA
- ANNO: 2018
- REGIA: Travis Knight
- CAST: Hailee Steinfeld, Pamela Adlon, John Cena
Capri-Revolution Capri revolution - DATA USCITA: 20/12/2018
- GENERE: Drammatico
- NAZIONALITA': Italia
- ANNO: 2018
- REGIA: Mario Martone
- CAST: Marianna Fontana, Reinout Scholten van Aschat, Antonio Folletto
- DATA USCITA: 20/12/2018
- GENERE: Drammatico
- NAZIONALITA': Polonia, Francia, Gran Bretagna
- ANNO: 2018
- REGIA: Pawel Pawlikowski
- CAST: Tomasz Kot, Agata Kulesza, Joanna Kulig
Il Ritorno di Mary Poppins Mary Poppins Returns - DATA USCITA: 20/12/2018
- GENERE: Family, Fantasy, Musicale
- NAZIONALITA': USA
- ANNO: 2018
- REGIA: Rob Marshall
- CAST: Emily Blunt, Meryl Streep, Lin-Manuel Miranda
Post n°14801 pubblicato il 23 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Il difensore della Juventus e della Nazionale piaceva a tutti, ai compagni e agli avversari, anche a quelli del Toro. Stasera lo speciale di Sky Sport Uno Gaetano Scirea da quella macchina non voleva scendere. Era il 1974 e il calciatore era appena arrivato a Torino da Bergamo. Stava per diventare un giocatore della Juventus ma non riusciva ad aprire la portiera. Un conto è sognare di potere un giorno indossare la maglia a strisce bianconere, un altro è arrivare al campo di allenamento e rendersi conto che quel sogno è a pochi centimetri dalle proprie gambe. Aveva 21 anni ed era spaventato. Sarebbe stato all’altezza di tutta quella storia? Fu suo fratello Paolo a costringerlo a uscire. Tutti quelli che hanno avuto la fortuna di vederlo giocare giurano che sì, ne è stato all’altezza. Gaetano Scirea fu il numero 6 della Juventus dal 1974 al 1988, l’anno del ritiro. In carriera ha vinto tutto ciò che un giocatore può sperare di vincere: 7 scudetti, 2 Coppe Italia, Coppa Uefa, la maledetta Champions dell’Heysel, la Supercoppa e i Mondiali di Spagna del 1982. Scirea piaceva a tutti, ai compagni e agli avversari, anche a quelli del Toro; piaceva ai tifosi (a quelli intelligenti, non a quelli che scrivono ancora oggi striscioni vergognosi) e all’Avvocato. Era schivo, figlio di operai, naturalmente e spontaneamente elegante, giocava a testa alta, intuiva il gioco meglio degli altri. Quando Zoff lo vide per la prima volta, il ragazzo gli sembrò così giovane e così timido che decise di proteggerlo. Il portiere della Juve era l’entità spirituale della squadra ma capì subito che non avrebbe avuto niente da insegnargli, un giocatore così era utile in qualsiasi parte del campo: “Faceva il difensore in difesa, il centrocampista a centrocampo, l’attaccante quando si trovava nell’area avversaria”. Zoff e Scirea non sono mai stati dei chiacchieroni. La notte della finale dei Mondiali, subito dopo l’urlo spiritato di Tardelli in mezzo al Bernabeu di Madrid, i due si ritrovarono in camera e rimasero in silenzio. Erano uomini in pace, non avevano niente da dirsi. “Ti prego, Dino, mica andremo in discoteca a deturpare tutto?”. “No, tranquillo Gae, rimaniamo qui”. Erano i campioni del Mondo, giocarono a carte fino a notte fonda ed erano sicuri che non avrebbero più vissuto un momento così. Federico Buffa per preparare il documentario “SkyBuffaRacconta Gaetano Scirea” (questa sera su Sky Sport Uno andrà in onda la prima parte, il 26 dicembre la seconda), è andato a parlare con i testimoni oculari del calcio di quegli anni, i suoi amici e i suoi compagni. Ci sono le testimonianze di Zaccarelli, Zoff e Prandelli, di sua moglie Mariella e del fratello Paolo . E poi immagini di repertorio, video e interviste. La frase più bella la dice Tardelli: “Un giocatore così doveva essere l’ultimo ad andarsene e invece è stato il primo”. A Zoff Scirea manca ancora, ogni giorno. Soprattutto gli manca quel calcio popolare che si imparava nei giorni d’estate, quando bastava un cortile sotto casa e un pallone tra le gambe per correre e sudare e sbucciarsi le ginocchia per tutto il pomeriggio fino a quando la mamma, una qualsiasi, non cominciava a urlare: “è pronta la cena”. Scirea rappresentava il calcio di provincia e di oratorio che si era fatto grande. Era nato a Cernusco sul Naviglio, profondissimo hinterland milanese, e non se ne è mai dimenticato. Una sera, dopo il primo scudetto vinto alla Juve, lui e i suoi compagni hanno festeggiato fino alle 6 di mattina in una discoteca del centro. Quando è uscito dal locale, ha visto davanti a sé tre operai che stavano cominciando a lavorare. Lui ha abbassato la testa, pensato a suo padre e si è sentito in colpa: non era quello l’uomo che voleva diventare. Il materiale a disposizione bastava e avanzava. Ma la storia di Gaetano Scirea diventa ancora più bella e disperata se a raccontarla è Federico Buffa, il migliore di tutti. Chi ha visto le due puntate del suo “Buffa Racconta” ha detto che gli ultimi 15 minuti sono un pugno nello stomaco. Non potrebbe essere altrimenti, la storia di ciò che è successo a Babsk, in Polonia, il 3 settembre 1989 non cambia. Il resto sono lacrime e nostalgia per un calcio a bassissima definizione, che manca a molti, anche a chi è più giovane e di queste storie ha solo sentito parlare.
Post n°14800 pubblicato il 16 Dicembre 2018 da Ladridicinema
George R. R. Martin ha diffuso un’anteprima del calendario di Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, che mostra i ragni di ghiaccio dell’esercito degli Estranei. Queste creature sono state finalmente svelate dallo stesso George R. R. Martin, che sul suo profilo Twitter ha diffuso un’anteprima del calendario 2020 di Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, che sarà illustrato da John Howe. La speranza è ovviamente che i ragni di ghiaccio facciano il loro debutto nell’ottava e ultima stagione di Game of Thrones, che arriverà su HBO il prossimo aprile. A proposito di questo attesissimo finale, il co-produttore esecutivo Bryan Cogman ha detto: La storia conclusiva ruota attorno a questi personaggi disperati che decidono di unire le forze per combattere un nemico comune, fare i conti con il proprio passato e decidere che persona vogliono diventare di fronte ad una morte certa. È un finale dolceamaro, pieno di emozioni, in grado di rendere onore alla visione di George R.R. Martin.
Post n°14799 pubblicato il 16 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Post n°14798 pubblicato il 14 Dicembre 2018 da Ladridicinema
George R. R. Martin, autore della saga di romanzi Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, ha appena concluso il tour promozionale per il suo nuovo libro, Fuoco e Sangue. Solitamente riluttante a fare interviste, in questi ultimi giorni il celebre scrittore ha rilasciato numerose dichiarazioni, è apparso su un palco in New Jersey con John Hodgman e per finire ha anche consigliato qual è il posto migliore per mangiare la pizza a New York. Incredibile ma vero… e se non ci credete basta mettere play al video qui sotto: Scrivendo sul suo Not a Blog, Martin ha ringraziato i fan, gli editori e i suoi agenti per averlo aiutato a rendere Fuoco e Sangue un successo (il libro ha debuttato al primo posto dei Bestseller del New York Times, e attualmente si trova ancora al secondo posto) e inoltre ha fatto una promessa a tutti coloro che stanno aspettando The Winds of Winter(l’ultimo capitolo della saga il prossimo capitolo della saga delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco): Non sarà domani, e non sarà la prossima settimana, ma avrete una fine per Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Nel frattempo, avete ancora l’ultima stagione di Game of Thrones in arrivo, e un nuovo show che ha il titolo provvisorio di The Long Night in fase di casting e un altro paio di show che sono in fase di scrittura… e anche un altro paio di cose a cui sto lavorando.
Finalmente qualche rassicurazione. Voi che cosa ne pensate? Lasciate un commento.
Post n°14797 pubblicato il 14 Dicembre 2018 da Ladridicinema
di Alessandro Pascale«Il Prof [Domenico Losurdo, ndr] mi aveva scelto come interprete de La società dello spettacolo, ma dimostrò anche a me, prove alla mano, che oggi l’informazione è solo spettacolo. Gli sono riconoscente. Da allora per me, niente è mai stato più come prima e sono finito ad ingrossare le fila, mio malgrado, di quei cospirazionisti ingenui che prima criticavo e che però – analizzati i fatti – dicono la verità». (Carlo Freccero, 2 luglio 2018) [1] La descrizione del mondo fatta da George Orwell in 1984 serviva a screditare il sistema socialista totalitario dell’Unione Sovietica. In realtà risulta perfetta per il mondo odierno.
Partiamo da una constatazione fondamentale: la “libera” informazione è oggi in mano ad un pugno di capitalisti. Il capitalismo e la democrazia liberale propugnano da sempre l’ideale della libertà di stampa, della pluralità di fonti di informazione e della libertà di pensiero. A parole. Nella realtà, sia a livello mondiale sia ai vari livelli locali, dove prospera il capitalismo si verificano concentrazioni di aziende anche nel settore delle telecomunicazioni, che comprendono quindi il vasto mondo delle televisioni, dei giornali, delle riviste, dell’editoria, ecc. Tali concentrazioni, nell’epoca della mercificazione totale e del tripudio dell’ideologia neoliberista, logica conseguenza di un imperialismo che non ha più freni, sono chiaramente detenute da un pugno più o meno ampio di capitalisti.
Vediamone alcuni esempi: nel maggio 2016 Michael Snyder [2] ha calcolato che il 90% del consumo “mediatico” medio (circa dieci ore al giorno) di un normale utente statunitense fosse di fatto proveniente da aziende affiliate o controllate sostanzialmente da sole sei grandi multinazionali: Comcast, The Walt Disney Company, News Corporation, Time Warner, Viacom e CBS Corporation. Queste, a loro volta, controllano altre aziende di varie dimensioni in un enorme gioco di scatole cinesi. Significativo è l’esempio della News Corporation, un vero e proprio impero mediatico che rimane essenzialmente tale nonostante l’azienda sia stata di recente scorporata in due tronconi per ragioni organizzative.
La News Corporation è di proprietà sostanziale di Rupert Murdoch, che ne detiene la quota di maggioranza relativa, facendo di lui uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo controllando organi di informazione e/o intrattenimento in Australia, Regno Unito, USA, Fiji, Papua, India, Paesi Bassi, Russia, Bulgaria, Romania, Serbia, Turchia, Georgia, Polonia, Indonesia, Germania, Italia, praticamente tutto il Sud America e non solo. Oltre al controllo di centinaia di piccole riviste locali, questo enorme conglomerato mediatico detiene il controllo delle più importanti aziende mondiali nel settore delle telecomunicazioni e dell’editoria. Ne sono esempi i quotidiani britannici The Sun e The Times; gli statunitensi The Post e Wall Street Journal; la televisione satellitare di Sky in Italia e nel Regno Unito; la Fox Television e la casa cinematografica 20th Century Fox negli Stati Uniti. Si è calcolato che il suo gruppo editoriale raggiunga ogni giorno circa 4,7 miliardi di persone, i tre quarti della popolazione globale. Forbes stima nel 2015 il suo patrimonio in 13,9 miliardi di dollari [3].
Sul potere di Murdoch e sull’intreccio tra potere mediatico e potere politico ha scritto nel 2012 una bella riflessione Vittorio Parsi su Avvenire [4], commentando l’avvio di una commissione d’inchiesta britannica sui rapporti tra la News Corporation e la politica inglese.
«Ciò su cui si cerca di far luce non si limita nemmeno all’influenza – straordinaria secondo alcuni, eccessiva secondo altri – che il magnate australiano dei media avrebbe esercitato sulla politica britannica degli ultimi tre decenni. Lo scandalo in cui è rimasto invischiato il gruppo News Corp, una delle maggiori concentrazioni mediatiche del mondo a cui fa capo anche l’emittente televisiva Sky, ha messo in evidenza infatti una serie di contiguità tra forze di polizia, media e politici che neppure una figura controversa come Murdoch riesce ad esaurire. Ed è, evidentemente, qualcosa che non riguarda il solo Regno Unito. È difficile dire chi sia il mazziere tra media e politica nel distribuire le carte di un gioco che con la democrazia ha davvero poco a che fare. In realtà, sembra di poter dire che questo ruolo può cambiare da Paese a Paese e persino da fase storica a fase storica.
Ciò su cui si possono purtroppo nutrire ben pochi dubbi è il fatto che i sicuri perdenti siano i cittadini, i quali si ritrovano alla mercé di due poteri, con la propria privacy data in pasto a chiunque, senza alcun rispetto sostanziale per la dignità individuale. Non è da ieri che la romantica idea dei media come cani da guardia del potere politico fa acqua. Il giornalismo romantico e indipendente, che si nutre di inchieste e verifiche scrupolose, forse non è mai davvero esistito o esiste solo nei film e nelle lezioni delle scuole di giornalismo. Ma viene da chiedersi quanto il crescente ruolo giocato dai media nelle nostre società non abbia finito con lo snaturare ancora di più una relazione che già in partenza era fin troppo suscettibile di deragliare.
La pervasività e la potenza dei media sembrano aver fagocitato la stessa informazione, imponendo un ritmo e una finalità ben diversa da quella che sarebbero adeguate. La potenza dei media non poteva non allettare il potere della politica e, al contempo, non poteva essa stessa essere tentata dal trasformarsi in potere. La relazione tra media e politica, tra chi controlla i primi e chi vive della seconda, non si è però articolata in quello scontro che alcune anime candide avevano ipotizzato. E neppure ha determinato la sudditanza degli uni agli altri. Troppo forti per essere dominati, troppo deboli per dominare. Ne è emerso un compromesso non scritto, in cui ognuno cerca di trarre il suo vantaggio quando e dove può farlo. Un accordo che produce equilibri contingenti, ma duraturo nell’asservire quel cittadino che pure sarebbe il titolare ultimo del potere: una collusione permanente.
L’espressione Grande Fratello a una parte crescente di giovani (e anche meno giovani, in realtà) evoca ormai un noto (e pessimo) format televisivo globale e sempre meno è associata al grande romanzo di Orwell e alla sua disperata denuncia del totalitarismo e della sua menzogna. Eppure, questa confusione è in realtà una perfetta metafora dello stato delle relazioni tra media e politica, del fatto che non sia necessario determinare un vincitore affinché la democrazia sia sotto scacco […].
Chi si aspetti rivelazioni clamorose sul rapporto tra Murdoch e Margaret Thatcher resterà probabilmente deluso. L’attuale baronessa Thatcher non fu e non potrà mai essere ridotta a una invenzione del suddito di un lontano Dominion. Ma è proprio anche grazie alle politiche thatcheriane, al mantra delle liberalizzazioni e privatizzazioni, che il potere dei tycoon dei media è cresciuto in maniera così preoccupante. Al punto da fare interrogare tutti noi sulla perdurante capacità delle istituzioni democratiche di difendere i cittadini dalle conseguenze negative sul piano politico delle gigantesche concentrazioni di ricchezza. È un tema […] su cui tutte le democrazie si giocano la loro credibilità e, in ultima analisi, il loro e il nostro futuro».
(estratto dal cap. 4 di A. Pascale, Il Totalitarismo “liberale”. Le tecniche imperialiste per l'egemonia culturale, La Città del Sole, Napoli 2019. Per averlo in anticipo lo si può acquistare in prevendita scrivendo a storiasocialismo@lacittadelsole.net. L'Introduzione del libro si trova su http://www.marx21.it/index.php/storia-teoria-e-scienza/marxismo/29390-presentazione-de-qil-totalitarismo-liberaleq. Ulteriori materiali utili su intellettualecollettivo.it
Post n°14796 pubblicato il 14 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Conversazioni atomiche è un film di genere documentario del 2018, diretto da Felice Farina. Uscita al cinema il 13 dicembre 2018. Durata 84 minuti. Distribuito da Istituto Luce Cinecittà – Nina Film. - DATA USCITA: 13 dicembre 2018
- GENERE: Documentario
- ANNO: 2018
- REGIA: Felice Farina
- PAESE: Italia
- DURATA: 84 Min
- DISTRIBUZIONE: Istituto Luce Cinecittà – Nina Film
TRAMA CONVERSAZIONI ATOMICHE: Conversazioni Atomiche, il film diretto da Felice Farina, sperimenta un modello di divulgazione scientifica appassionato e personale: un road movie in una brillante chiave donchisciottesca dove lo stesso autore e il suo riluttante scudiero/operatore di ripresa Nicholas si intrufolano nella quotidianità di chi non smette mai di farsi domande. Dall'acceleratore di particelle di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare al Laboratorio Nazionale del Gran Sasso, dall’Interferometro Virgo all’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore, Farina con la sua telecamera si addentra nei laboratori di ricerca per «raccontare la quotidianità di chi ha scelto di dedicare la propria vita a fare domande». In un road movie che intreccia commedia, situazioni da buddy movie, dialoghi appassionati, divagazione storica e sconfinamenti che aprono al mistero del non ancora conosciuto, il regista romano compie un viaggio in lungo e in largo per l’Italia e, supportato da un contrappunto inedito di filmati scientifici dell’archivio Luce, ci fa riflettere su quella sfida, tipicamente umana, di andare oltre le colonne d’Ercole «per seguir virtute e canoscenza». Una dichiarazione d’amore alla ricerca italiana che cerca di trasferire alcuni concetti fondanti della fisica di oggi anche a chi è convinto di non capirne un accidente o, peggio, di non averne alcun bisogno.
Post n°14795 pubblicato il 14 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Conversazioni atomiche è un film di genere documentario del 2018, diretto da Felice Farina. Uscita al cinema il 13 dicembre 2018. Durata 84 minuti. Distribuito da Istituto Luce Cinecittà – Nina Film. - DATA USCITA: 13 dicembre 2018
- GENERE: Documentario
- ANNO: 2018
- REGIA: Felice Farina
- PAESE: Italia
- DURATA: 84 Min
- DISTRIBUZIONE: Istituto Luce Cinecittà – Nina Film
TRAMA CONVERSAZIONI ATOMICHE: Conversazioni Atomiche, il film diretto da Felice Farina, sperimenta un modello di divulgazione scientifica appassionato e personale: un road movie in una brillante chiave donchisciottesca dove lo stesso autore e il suo riluttante scudiero/operatore di ripresa Nicholas si intrufolano nella quotidianità di chi non smette mai di farsi domande. Dall'acceleratore di particelle di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare al Laboratorio Nazionale del Gran Sasso, dall’Interferometro Virgo all’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore, Farina con la sua telecamera si addentra nei laboratori di ricerca per «raccontare la quotidianità di chi ha scelto di dedicare la propria vita a fare domande». In un road movie che intreccia commedia, situazioni da buddy movie, dialoghi appassionati, divagazione storica e sconfinamenti che aprono al mistero del non ancora conosciuto, il regista romano compie un viaggio in lungo e in largo per l’Italia e, supportato da un contrappunto inedito di filmati scientifici dell’archivio Luce, ci fa riflettere su quella sfida, tipicamente umana, di andare oltre le colonne d’Ercole «per seguir virtute e canoscenza». Una dichiarazione d’amore alla ricerca italiana che cerca di trasferire alcuni concetti fondanti della fisica di oggi anche a chi è convinto di non capirne un accidente o, peggio, di non averne alcun bisogno.
Post n°14794 pubblicato il 14 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Titolo originale: The Eyes of Orson Welles Lo sguardo di Orson Welles è un film di genere documentario del 2018, diretto da Mark Cousins. Uscita al cinema il 16 dicembre 2018. Durata 110 minuti. Distribuito da I Wonder Pictures. - DATA USCITA: 16 dicembre 2018
- GENERE: Documentario
- ANNO: 2018
- REGIA: Mark Cousins
- PAESE: Gran Bretagna
- DURATA: 110 Min
- DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures
TRAMA LO SGUARDO DI ORSON WELLES: "Solo una persona può decidere il mio destino – e quella persona sono io." Con questa fermezza si presentava Charles Foster Kane, indimenticabile protagonista di Quarto Potere, il film che nel 1941 sconvolse il mondo del cinema. Molti anni dopo, le stesse parole sembrano riecheggiare dietro al suo regista, sempre pronte a indicargli la via. Grazie all'accesso esclusivo al materiale privato di Orson Welles, Mark Cousins indaga una leggenda: attraverso i suoi occhi, disegnato con le sue mani, dipinto con i suoi pennelli. Prodotto da Michael Moore, The Eyes of Orson Welles riscopre uno dei più brillanti autori del Ventesimo secolo e esplora come il suo genio, trent'anni dopo la sua morte, risplenda ancora oggi nell'era di Trump.
Post n°14793 pubblicato il 14 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Il Testimone invisibile è un film di genere thriller del 2018, diretto da Stefano Mordini, con Riccardo Scamarcio e Miriam Leone. Uscita al cinema il 13 dicembre 2018. Durata 102 minuti. Distribuito da Warner Bros.. Il Testimone invisibile, il film diretto da Stefano Mordini, racconta la storia di Adriano Doria (Riccardo Scamarcio), un giovane imprenditore di successo che si risveglia in una camera d'albergo chiusa dall'interno accanto al corpo senza vita della sua amante, l’affascinante fotografa Laura (Miriam Leone). Viene accusato di omicidio ma si dichiara innocente. Per difendersi, incarica la penalista Virginia Ferrara (Maria Paiato), famosa per non aver mai perso una causa. L'emergere di un testimone chiave e l'imminente interrogatorio che potrebbe condannarlo definitivamente, costringe Adriano e l'avvocato Ferrara a preparare in sole tre ore la strategia della sua difesa e a cercare la prova della sua innocenza. Spalle al muro, Adriano sarà costretto a raccontare tutta la verità. Dal Trailer del Film Il Testimone invisibile Adriano Doria (Riccardo Scamarcio): Non faccio altro che mentire, è sbagliato quello che facciamo Laura (Miriam Leone): A me sembra che quando sei con me, sei felice!
Voce off: Premio come Miglior Imprenditore dell'anno, Adriano Doria!
Adriano: Pensavo di avercela fatta, quando è successo l'inevitabile!
Virginia Ferrara (Maria Paiato): Tutti la considerano colpevole...la polizia, sua moglie...il mio compito è di tenerla fuori dalla galera! La procura ha in mano una persona informata sui fatti, un testimone...abbiamo 180 minuti! Qual è la prima cosa che ricorda? Adriano: Quando mi sono svegliato è cominciato un incubo
Adriano: Vi dico che c'era un uomo!
Adriano: Tutta la scena del crimine è stata preparata per incastrarmi!
Virginia: Non c'è salvezza, senza sofferenza!
Tommaso Garri (Fabrizio Bentivoglio): Tutti gli uomini e tutte le donne non sono che attori!
Laura: Indietro non si torna!
Adriano: Vuole giocare? Allora giochiamo! IL CAST DI IL TESTIMONE INVISIBILE:
- MONTAGGIO: Massimo Fiocchi
- PRODUZIONE: Warner Bros. Entertainment Italia e Picomedia
Post n°14792 pubblicato il 14 Dicembre 2018 da Ladridicinema
Fake news Copertina flessibile – 5 mar 2018
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Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
il 15/10/2020 alle 16:34
Inviato da: RavvedutiIn2
il 13/11/2019 alle 16:33
Inviato da: surfinia60
il 11/07/2019 alle 16:27
Inviato da: Enrico Giammarco
il 02/04/2019 alle 14:45