Natura e l'IslandeseSogni aSimmeTrici della Tigre |
UN FILO INVISIBILE CHE NON SI PUO' SPEZZARE.
OVUNQUE IO SARO'.
OVUNQUE TU SARAI.
"Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io saro' per te unica al mondo".
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Nickname: StarryZjl
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Sesso: F Età: 73 Prov: EE |
Svetta tra tutte la solitudine
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le altre sorelle immobili e arcigne, appolaiate sull'albero.
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Tristezza guarda al suolo e una lacrima accarezza il suo viso morbido, finisce sulla terra arida rimanendo lucida goccia polverosa, non sara' mai assorbita e continuera' a corrodere la superficie.
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L'ansia riposa, ha gli occhi chiusi chiusi e un sonno profondo, quando si svegliera' si dibattera' e squotera' l'albero per farne cadere tutti I frutti finche'.. tutto sara' a terra e sulla cima dominera' incontrastatamente sovrana e misera..
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la solitudine.
La Natura (o ciò che ne vedo) mi ispira,
mi mette, come ogni altro pittore, in uno stato emozionale che mi provoca un'urgenza di fare qualcosa,
ma voglio arrivare più vicino possibile alla verità e astrarre ogni cosa da essa,
fino a che non raggiungo le fondamenta (anche se solo le fondamenta esteriori!) delle cose...
Piet Mondrian
se il sole freddo ti guarda ridendo
se nessuno accarezza le tue idee
se salire il pendio e' impossible
sei vivo.. e sei sulla strada giusta
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11 Gennaio 2008
Svetta tra tutte la solitudine, le altre sorelle immobili e arcigne, appolaiate sull'albero. Tristezza guarda al suolo e una lacrima accarezza il suo viso morbido, finisce sulla terra arida rimanendo lucida goccia polverosa, non sara' mai assorbita e continuera' a corrodere la superficie. L'ansia riposa, ha gli occhi chiusi chiusi e un sonno profondo, quando si svegliera' si dibattera' e squotera' l'albero per farne cadere tutti I frutti finche'.. tutto sara' a terra e sulla cima dominera' incontrastatamente sovrana e misera.. la solitudine.
Vado a farmi qualcosa da mangiare..
Quando ero piccola giocavo coi miei cugini, dato che non potevo uscire in strada a giocare con I miei “possibili” amici dato che mia madre non voleva. E come potete immaginare io e I miei cuginetti eravamo dei perfetti animaletti! Mia cugina, piu' piccola di me e' un po sciocchina di natura, suo fratellino e' mongoloide (e io gli voglio bene e lo rispetto), l'altro cugino, pure lui piu' piccolo.. e completamente rimmatonito.. figuratevi.. ero io quindi il capo in quel piccolo zoo. All'asilo ovviamente quando ci sono arrivata, continuavo la mia vita da capo, non facevo altro che picchiare tutte le mie nemiche, consegnare il mio cuginetto rimmatonito alla suora piu' cattiva con una scusa perche' lo picchiasse in modo tale che sto casso di cuginetto non mi stesse sempre appiccicato.. avevo pure la Mia amica bionda, (era mia e la Grazia Maria, mia nemica, ancora se lo ricorda che la bambina bionda era sola mia, dopo un po' di sberle come avrebbe potuto scordarselo..) la mia amica bionda era l'amica angelo che tutti volevano, una volta per farle vedere un'acrobazia ho spaccato inavvertitamente la mandibola ad un'altra mia cugina.. che povera.. si e' fatta due giorni in ospedale. Ero molto per le mie gia' all'asilo.
Quando ho cominciato la scuola la mia segregazione e' continuata, non avevo il permesso da parte di mia madre ad uscire di casa.. allora passavo I pomeriggi nel mio verde giardino, sulla mia piccola altalena a cantare canzoni al mio cane, che mi voleva molto bene.. e sognavo di fare la fiorista e a volte anche di prendere il volo dal terrazzo. A volte gli altri ragazzini dal cancello mi chiedevano perche' non uscivo a giocare con loro a pallone.. e io rispondevo.. perche' e' pericoloso giocare in strada.. che e' quello che mi diceva mia madre.. allora alla fine anche I ragazzini ci rinunciavano e io rimanevo chiusa nel mio castello a sognare di essere altrove, di avere molti amici.
Le medie sono state un incubo, mia madre era via tutto il giorno, tornava la sera e voleva controllare I compiti che avevo fatto, mentre stirava me li faceva leggere, praticamente cancellava tutto e poi me li faceva rifare, mi interrogava e le interrogazioni finivano male.. praticamente non faceva altro che strillare. In pratica il giorno vivevo nel limbo del mio mondo di ingenuita' e incoscienza e non appena arrivava la sera subentrava il terrore di una madre un po' violenta. Pero' a scuola ero secchia, ero brava, studiavo.. e I miei compagni mi dicevano “secchia” e io piangevo perche' mi sembrava una grande offesa .. in effetti uno di loro lo diceva proprio con cattiveria perche' ci prendeva gusto a tortuararmi.. e una volta dato che piangevo, mia madre mi ha chiesto il perche'.. quando gliel'ho detto.. si e' messa a ridere dicendo.. se fossero questi I problemi.. diceva che erano solo degli invidiosi. Carino il fatto che si metteva a ridere di fronte a una cosa che mi ha fatto sentire una merda per tutti I 3 anni delle medie e che mi ha fatto pregare dio per non essere piu' secchia... avevo paura di uscire e di incontrare gli altri ragazzini, mi sentivo inferiore, non solo perche' non ero abituata a essere in compagnia ma perche' avevo una paura folle di essere presa in giro.. rospo ero rospo, cicciottina lo ero pure, se aggiungiamo poi la secchia..
A 15 anni.. il primo anno di liceo.. ne avevo le palle piene di mia madre.. diciamo che mi ha picchiato per l'ultima volta perche' l'ho picchiata anche io di ritorno. Non me ne vergogno anche se dovrei forse, alcuni dicono. Dicevo, ne avevo proprio le palle piene: una sera non mi voleva far uscire con una compagnia, la mia prima compagnia.. mia madre aveva paura della droga adesso non piu' delle macchine in stada e strillava che se fossi uscita dalla porta non mi avrebbe piu' fatto entrare.. allora le ho detto che poteva fare quel cazzo che voleva e ho preso la porta.. non ne potevo piu'. Da li non le ho piu' parlato.. ho continuato a ringhiarle fino ai 20 anni. Al liceo non ho mai aperto un libro.. ho sempre fatto manca.. scopacchiavo.. fumavo sigarette come una turca.. ma non ho mai toccato nessuna droga.. incredibile.
Chiuso il capitolo madrina, a parte un ultimo aneddoto che mi vergogno atrocemente a dire.. l'unica cosa che mia madre mi ha detto sul sesso e' che la prima volta faceva un po' male.. per cui l'ho fatto per la prima volta molto tardi.. a 17 anni.. e non con penetrazione completa dato che avevo una paura folle del dolore.. ma quella e' una mia caratteristica innata e insuperabile. Tuttora il sesso e' una cosa che vivo male.. lo associo sempre al dolore in un modo o nell'altro, c'e' stato solo un mio ex che mi faceva dimenticare il dolore.. primo perche' era molto bravo, credo (non ho tutta sta esperienza sessuale), non voleva che mi toccassi e mi faceva godere lui, masturbandomi mentre mi scopava. Non me ne ciavava in realta' niente di lui, ed era sesso libero per me.. no preoccupazioni.. solo svago, e per questo lo vivevo bene. Era solo una cotta ormonale e la storia e' durata un anno circa.. quando le cose stavano per farsi serie ho pensato bene di scappare.. come al mio solito, e per mia fortuna.
Lo stomaco mi si e' ristretto a pugno di nuovo.. mi sento in colpa perche' vorrei che anche Alan mi facesse godere cosi'.. con la stessa tecnica dico, ma non ho mai avuto il coraggio di chiederglielo perche' mi sembra di rovinare tutto.. ma che adesso penso sia una cosa da chiarire tra di noi. Parlo solo della tecnica perche' per me, il solo suo sguardo e il solo suo sorriso dai lineamenti voluttuosi mi fa eccitare e mi fa battere forte il cuore.. cosa molto rara dopo la devastazione che ho subito (per conoscere la devastazione basta leggere altre paginette che ho scritto in un altro angolo nascosto del mio computer in Italia, file che ho pensato bene di lasciare in italia, morto e sepolto). Sbottonare la camicia ad Alan vale per me tutto l'oro del mondo, mi fa sfriggere le vene..
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