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UNO SGUARDO NEL FUTURO

Post n°150 pubblicato il 20 Aprile 2012 da cloudonmyhead

Mi ero ripromessa di evitare melensi post sulla gravidanza e la maternità.

Non tanto perché sia qualcosa di intimo e personale (in questo blog si parla di emorroidi e aerofagia, quindi...), ma perché può ferire la sensibilità altrui: non tutti vogliono o possono essere genitori e io non amo infierire sui problemi degli altri. 

Però... non ce la faccio. Una roba melensa ed emozionata la devo scrivere (quindi se ritenete troppo repentino lo sbalzo dall'horror allo spietatamente zuccheroso, siete autorizzati a saltare questo post e a passare direttamente alla prossima minchiata che mi verrà in mente).

Perché sentire questa cosetta che si muove nella pancia, non ha davvero prezzo. Vorrei rinascere donna altre diecimila volte solo per avere la possibilità di provare questa sensazione, di stupirmi ogni volta che la consapevolezza di avere una vita dentro mi colpisce come una mazza ferrata sulle ginocchia. Che infatti un po' si piegano e, posso giurarlo, visto il peso che sto corpicino (seee, lallero!) ha messo su, raddrizzarle non è impresa facile.

Così mi ritrovo a sorridere come una deficiente alla mattina appena sveglia, nonostante la vescica gonfia come un otre, la sciatica che urla pietà e altri due o tre fastidietti che non vi elenco solo per decenza.

Tutto mi scivola di dosso come se fossi cosparsa di olio caldo, il cuore in una nuvola di zucchero filato, la testa immersa nell'odore di latte e biscotti, le mani tremanti a prendere la misura di questo batuffolo ancora da scoprire. Mi perdo in mille "come sarà" e un milione di "chissà se".

In macchina invece di inveire contro il traffico tutto e qualche automobilista in particolare, le racconto storie e pezzi della mia storia, che non si sa mai sedimentino nel suo inconscio e le evitino inutili sofferenze. 

Guardo questo mio corpo che non riconosco a tratti affascinata e a tratti terrorizzata. 

E so per certo che la mia vita non sarà mai più la stessa.

 

 

 
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