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bestia immonda ke hai fatto della mia vita un inferno sono qui e t'aspetto non mi sentirai arrivare sentirai solo il brivido della paura e un sudore freddo rigarti il viso io come un animale fiutero l'aria x sentire l'odore del tuo terrore sentirai gli artigli dilaniarti le carni e in quel momento la tua vita scorrerà come un film e ci sarò anke io.....
 

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Il Paese del NO!

Post n°50 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da LaBruja70

In questi ultimi anni stiamo assistendo ad un lento ma inesorabile
declino del nostro Paese. E’ vero che la classe politica è inefficiente
però a pensarci bene siamo sicuri che gli italiani vogliano davvero un
cambiamento radicale che inverta la marcia? La risposta è fin troppo
evidente. Ogni qualvolta si è cercato di intervenire qualunque riforma
è stata bloccata sul nascere. Il nostro è sempre stato il Paese delle
corporazioni che con il passare degli anni, grazie anche alla
complicità di una classe politica che ha pensato più a conservare se
stessa che a governare il Paese, hanno acquistato privilegi sempre più
grandi.


Ecco allora che non appena si cerca di riformare la "casta" degli
avvocati, per dare maggiore possibilità ai giovani e fare risparmiare
magari qualcosa ai cittadini, arriva puntuale l'"agitazione", che
paralizza il già martoriato sistema giudiziario.


Per non parlare poi della riforma della magistratura... lì ci vorrebbe un capitolo a parte!


La TAV? Tutta l'Europa è pronta; da noi trenta persone stanno bloccando
tutto e non saremo pronti nemmeno per il 3000, visto che, nel frattempo,
quelle trenta persone si moltiplicheranno e popoleranno quelle terre!

Quando tocca ai tassisti, questi bloccano una città come Roma, la capitale.

I parrucchieri ci lasciano spettinati...I camionisti senza benzina e
senza viveri... Tutti a dire: "perché si comincia da noi e non dai
grandi gruppi industriali"?


Mi sembra un modo per dire lasciamo tutto come prima.


La cosa che però balza subito agli occhi, è che basta un’esigua
minoranza che protesta per bloccare un intero Paese e di conseguenza le
riforme.


Già Alexis de Toqueville teorizzò per primo la "dittatura della
maggioranza" come limite della democrazia moderna. Nello stesso
enciclopedico programma dell’Unione questo rischio era paventato in più
punti. In realtà, senza correre questo pericolo, siamo passati, tanto
per distinguerci sempre dagli altri, direttamente alla “dittatura delle
minoranze”... per cui questo povero Paese è di volta in volta in mano a
sfasciavetrine, industriali, notai, avvocati, camionisti ma anche
comitati delle mamme, dei papà, dei gelatai e così via...


Tutti pronti a difendere i propri interessi e non quelli dello Stato.
E’ questa la strada che ci sta portando direttamente verso il baratro...

Post scritto da Adamsmith76

 
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