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Post N° 51
Il signor Rossi vuole aprire un’attività: vicissitudini per chi vuole lavorare in Italia, tratto da una storia vera (purtroppo).
sottotitolo: ma che bisogna essere hulk?
Il signor Rossi, che ha appena messo su famiglia ed è riuscito ad avere il mutuo per l’acquisto della casa, lavora in una ditta il cui andamento peggiora anno dopo anno, tanto che il futuro lavorativo dei dipendenti, allo stato attuale, non è che sia così solido; la moglie del Signor Rossi si arrangia con lavoretti a tempo determinato. Vista la precarietà della situazione di entrambi, la famiglia Rossi matura un’idea che secondo il loro giudizio, permetterebbe di avere una maggiore solidità economica e quindi un futuro più sereno: decidono di rilevare un negozio di ferramenta.I signori Rossi, non hanno esperienza nel settore, ma hanno trovato una ditta, i cui proprietari vorrebbero godersi la pensione e sono disposti ad affiancarli, nella gestione del negozio, per tutto il tempo che riterranno necessario. Inizia così l’avventura dei Rossi. Primo passo: trovare denaro, c’è bisogno di un prestito. I Rossi, tutti volenterosi e pieni di buoni propositi, si recano in una banca di loro fiducia: “ no, signori, non è possibile, non ci sono garanzie, avete già il mutuo per l’acquisto della casa….”.I signori Rossi, potrebbero lasciar perdere sfiduciati già a questo punto e molti prima di loro lo hanno fatto, ma siccome non demordono facilmente, insistono con il direttore di turno, il quale spiega loro che potrebbero ottenere il finanziamento fornendo garanzie aggiuntive. Per fortuna, i nostri eroi hanno ancora dei genitori arzilli, disponibili e proprietari di case (che non sono in area PEEP, cosa che fa inorridire sempre le banche), i quali sono disposti a fornire in garanzia i muri acquistati con tanto sudore, pur di contribuire al sogno dei figli.
Finanziamento 150.000 euro concesso. Prendono contatti con un commercialista, vanno dal notaio, diventano proprietari della ferramenta. Ora che hanno la partita IVA aperta, possono svolgere l’attività, ma prima occorre aprire un affidamento di conto corrente. Vanno nella stessa banca che ha concesso loro il finanziamento, viene proposto loro un conto che prevede la possibilità di uno scoperto di 10.000 euro (che per una banca costituisce un fido modesto) sul quale, i Rossi pagheranno periodicamente commissioni su commissioni per l’eventuale utilizzo. Prima di aprire il conto però la banca vuole le immancabili garanzie per “l’immenso fido di 10.000 euro” e richiede: situazione economica della vecchia società degli ultimi due anni comprensiva della dichiarazione dei redditi, visura catastale degli immobili intestati ai Rossi, situazione debitoria degli stessi. La banca si prende qualche giorno per valutare gli incartamenti e poi telefona ai Rossi (nel frattempo lui si è licenziato) che stanno scalpitando per iniziare la nuova attività. L’impiegato di banca, imperioso dice loro: “la situazione economica pregressa va bene…ma sugli immobili grava l’ipoteca per il mutuo che avete per l’abitazione principale, e poi avete l’altro finanziamento (ma questo lo sapevano gia!)…così non si può dare affidamento”. Il Rossi, preso quasi da una sincope balbetta: “Si, ma io devo iniziare..capisce DEVO”. L’impiegato pensa un po’ ed aggiunge:”Potremmo giocare un’altra carta….potrebbe presentare un businness plan con l’andamento prospettico dei bilanci dei prossimi tre anni, lo sottopongo ai miei superiori e se il computer dice che è conforme ai dettami di Basilea 2….Il Rossi allibito accetta, non ha la minima idea di che cosa sia un business plan e neppure Basilea2. Il giorno dopo va dal commercialista e gli espone la questione. Il commercialista gli dice di non preoccuparsi che il business plan glielo prepara lui. Dopo un paio di settimane, il prospetto è pronto, costo dell’operazione 500 euro che si aggiungono ai precedenti 3000 elargiti al notaio. Dopo una settimana, i Rossi hanno il loro conto con il loro fido: è passato più di un mese dall’apertura della partita iva, per mangiare, pagare il mutuo della casa e pagare i professionisti hanno sottratto ai risparmi familiari circa 5000 euro. Tutti contenti aprono il negozio, per evitare di pagare ulteriori somme che non hanno, decidono di far entrare in negozio i vecchi proprietari senza farli andare dietro al bancone (altrimenti dovrebbero assumerli come dipendenti), se non altro dopo qualche settimana, arriva l’ispettorato del lavoro e configura la presenza li dei vecchi proprietari come sfruttamento del lavoro nero. Poi parte la catena, INPS INAIL ecc.ecc. e dopo poco arriva la multa megalomane! Tentano di fare ricorso inutilmente, devono pagare. Morale della favola, i Rossi hanno finito i risparmi familiari, l’attività va a singhiozzo, non sanno come pagare la rata del mutuo di casa e quella del finanziamento, in poche parole sono con il popò per terra. Rimane loro la speranza che il calvario sia finito perché dopotutto sono dei tipi ottimisti e se non altro, essendo il primo anno di attività, non hanno l’onere di presentare gli studi di settore, almeno quello. I problemi arriveranno tra tre-quattro mesi, quando la banca chiederà loro il bilancio provvisorio per verificare se meritano ancora il loro affidamento o se revocarlo…si revocarlo, perché potrebbero essere capaci anche di fare questo. Nel frattempo, subito il cazziatone da parte dell’Ispettorato del Lavoro, probabilmente sono stati presi di mira pure dalla finanza, in quattro mesi hanno subito già due visite per gli scontrini…ma c’est la vie! Dimenticavo…la usl ha visitato il negozio, devono cambiare le luci di emergenza e tutti gli interruttori….
E’ una ferramenta, non una centrale nucleare!
E’ più facile aprire un’attività o fare una rapina in banca? Forza signori Rossi, siamo tutti con voi, o meglio siamo tutti nella stessa barca. Inoltre, per quelli che additano tutti gli imprenditori specie quelli piccoli, come fossero dei ladri assassini…perché non provano ad aprire un’attività seppur modesta prima di parlare a vanvera?
Di fronte a molti disonesti ce ne sono tantissimi altri vessati oltremisura, ricordiamoci di questo.
Dimenticavo, per ovvi motivi i nomi sono di fantasia…
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Inviato da: moraesposito
il 17/06/2014 alle 15:38
Inviato da: moraesposito
il 17/06/2014 alle 15:36
Inviato da: moraesposito
il 17/06/2014 alle 15:36
Inviato da: moraesposito
il 17/06/2014 alle 15:35
Inviato da: moraesposito
il 17/06/2014 alle 15:23