Creato da: CupidoLibero il 05/05/2012
L'uomo è dove è il suo cuore, non dove è il suo corpo. Gandhi
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tu hai sempre avuto il mio
L'amore e' una droga
Post n°15 pubblicato il 18 Novembre 2012 da CupidoLibero
In letteratura avevamo già l'esempio di Orlando che, per amore di Angelica, diventava addirittura "Furioso". sperimentato quanto sia altalenante, e spesso doloroso, il sentimento dell'amore. Quello che, però, ci mancava conoscere è l'effetto che tale sentimento genere a livello fisiologico, o meglio a livello celebrale. In nostro aiuto sono arrivati diversi studi (realizzati dall'Albert Einstein Medical College e dalla State University di New York, dal 2005 fino ad oggi), che ci permettono di comprendere cosa accade nel nostro cervello nel momento in cui sboccia l'amore e nelle fasi successive, in cui si scatenano i sentimenti più disparati dalla gioia alla rabbia, dall'euforia fino alla rassegnazione. Per capire bene quali sono le attività neuronali implicate, gli scienziati hanno usato le immagini del cervello di volontari "innamorati", ottenute tramite risonanza magnetica. I soggetti esaminati, tutti studenti universitari, avevano caratteristiche sentimentali ben precise: alcuni erano nella fase di innamoramento, altri erano in una situazione di stabilità emotiva, altri ancora erano stati recentemente "abbandonati" dal loro amore. I 2500 "scatti" cerebrali sono stati effettuati ponendo di fronte ai ragazzi, le immagini della persona amata, ed alternandole a quelle di conoscenti o amici. I risultati emersi sono stati sorprendenti. del nucleo caudato destro e la produzione di dopamina, che, nel cervello, produce sensazioni di soddisfazione ed appagamento, ma soprattutto trasmette stimoli nervosi a tutto il resto dell'organismo. Ma non è finita qui: questi effetti, così come possiamo notare anche a livello psicologico, tendono ad assopirsi con il passare del tempo. Ebbene le foto hanno chiarito tale aspetto, poichè esaminando l'attività cerebrale di coppie stabili, esse dimostravano l'attivazione delle stesse aree, ma in misura assai ridotta. Ma c'è di più: gli effetti dell'amore potrebbero essere paragonati a quegli degli oppiacei, poichè attivano le stesse identiche aree del cervello, e soprattutto generano un'identica attività, nel momento in cui c'è la fase di "astinenza". dell'amore visto come "droga", di cui non si può fare a meno. Ed il riscontro è palese, osservando le istantanee dei "lasciati". Davanti alle immagini degli ex, si attivano gli stessi impulsi, della stessa entità, della fase di innamoramento. Lavorano, quindi, le stesse aree legate al desiderio, ma anche alla tossicodipendenza, al bisogno di un appagamento fisico immediato. Trovano, perciò, una spiegazione scientifica i comportamenti irrazionali, a volte folli, di un innamorato ferito o respinto: si tratta di una vera e propria crisi di astinenza, generata da una droga potentissima, l'amore, che stordisce, avvelena e, diceva bene Virgilio, "vince ogni cosa".
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