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MATRIMONI GAY IN ITALIA
Post n°1874 pubblicato il 15 Aprile 2014 da DgVoice
Per la prima volta un matrimonio stipulato all'estero tra due persone dello stesso sesso è stato riconosciuto valido in Italia. La possibile svolta per i diritti della comunità Lgbt è stata decisa dal Tribunale di Grosseto, che, contraddicendo il parere del pm, ha imposto al Comune la trascrizione nei registri civili di un'unione celebrata con rito civile nel dicembre 2012 a New York, accogliendo le richieste della coppia composta da Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci. Si tratta il primo caso di nozze omosessuali registrato in un Comune italiano. Il legale che ha seguito la causa della coppia, afferma: "Devo riconoscere di aver trovato in Tribunale a Grosseto dei giudici molto attenti e, soprattutto, preparati. Ho argomentato non soltanto la questione dell'ordine pubblico (fondamentale per le nostre leggi), ma anche il fatto che nelle nostre norme non esiste un divieto esplicito al matrimonio dello stesso sesso, dunque il matrimonio omosessuale non è contrario alla nostra legislatura". Per l'Italia si tratta di un "precedente unico", come ha dichiarato il senatore del Partito democratico, Sergio Lo Giudice, ex presidente di Arcigay: "Per la prima volta un matrimonio gay viene riconosciuto nel nostro Paese. Il giudice ha chiarito come non sia contrario all'ordine pubblico, né può più essere considerato inesistente dal nostro ordinamento". Una decisione che arriva nello stesso giorno in cui la Corte Costituzionale ha bocciato anche il divieto di fecondazione eterologa. La speranza per la comunità Lgbt è che nessuno impugni la decisione del Tribunale. Anche perché la sentenza potrebbe fare giurisprudenza, aprendo la strada al riconoscimento di altri casi analoghi. Secondo l'avvocato, il prossimo passo potrebbe essere un pronunciamento della Consulta: "Con una domanda di base: perché una coppia dello stesso sesso è obbligata ad andare a sposarsi all'estero per vedere riconosciuti i propri diritti?". Un quesito che il Parlamento e la politica continuano a ignorare.
Prima della richiesta accolta dal Tribunale di Grosseto, altre coppie Lgbt sposate all'estero avevano cercato di veder riconosciuto il proprio matrimonio anche in Italia, ma, invano. Una richiesta simile era stata negata dalla Cassazione nel 2012, per il caso di due uomini sposati nel 2002 a L'Aja che avevano poi chiesto la trascrizione del certificato di nozze, come atto pubblico, al comune di Latina dove sono residenti.
In tutto il mondo occidentale i movimenti per i diritti gay stanno facendo delle grandi conquiste. Negli Stati Uniti 13 stati hanno legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, la stessa cosa è avvenuta in Nuova Zelanda e in Uruguay. In Europa hanno legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso il Regno Unito e la Francia. Inoltre le unioni civili sono legali in moltissimi paesi. L'Italia invece è uno dei pochi paesi d'Europa che non prevede nessuna forma di riconoscimento per le coppie di persone dello stesso sesso. Negli ultimi 15 anni alcune città tra cui Milano e Genova hanno istituito dei registri per le unioni civili, che però non hanno validità al di là dei confini comunali. Roma non si è dotata nemmeno di questo strumento. Tuttavia sembrerebbe che la società italiana sia più aperta dei suoi legislatori. Uno studio dell'Istat del 2011 ha rivelato che 63% degli italiani pensa che i gay dovrebbero avere gli stessi diritti degli eterosessuali e il 37% pensa che dovrebbero potersi sposare. Ma nessun politico vuole rischiare la sua carriera su questa battaglia.
Opinione personale: I matrimoni sono unioni tra due persone che si amano, non importa se sono due donne, due uomini o donna e uomo. Questo posso capirlo ed accettarlo. Ma, non condivido l'avere figli tra due donne o due uomini, perchè un bambino per crescere ha bisogno di una madre e un padre. Voi come la pensate? Felice giornata Pubblicato dalla Redazione radio DgVoice, Eleonora |
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