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QUANTE CHIACCHIERE INUTILI A cura di UDM

Post n°674 pubblicato il 22 Febbraio 2011 da DgVoice
 

La crisi libica è l'ennesima dimostrazione della scarsa utilità della nostra classe politica.

Le grida scomposte di chi critica il "morbido" atteggiamento italiano verso il governo libico sono un po' tarde e strumentali.

Continuo a ripetere di smetterla di correre dietro a chi distribuisce "patentini" di democrazia o meno.

In primo luogo perché il fenomeno democratico, giusto e desiderabile ma anche imperfetto, è un fenomeno europeo, frutto della nostra complessa storia, non è facile "esportarlo" quantomeno come è facile esportar rivoluzioni e poi vi è il fattore economico ed umano.

Tutti siamo convinti che, come in passato, non era cristiano imporre il cristianesimo, oggi non è democratico imporre la democrazia, fatto salvo, ovviamente, il principio di autodeterminazione delle persone che con la facilità di comunicazione tramite internet ha preso un bell'abbrivio.

Per cui davanti a sistemi politici poco democratici è peggiorativo dimostrarsi ostili, anzi l'ostilità e l'indice puntato altro non fanno che rafforzare le rivoluzioni permanenti in quanto rinfocolano i sentimenti nazionalisti; tanto per dire: volete fare un regalo alla teocrazia iraniana: basta che la critichiate.

L'ipocrisia peggiore, però, è chi critica i nostri buoni rapporti con la Libia e la Russia.

Chi dice ciò deve dimenticarsi la società dei consumi e il misurarsi con la tirannia dei numeri!

Non si può avere la moglie piena e la botte ubriaca.... o il suo contrario se preferite.... cioè il nostro sistema di vita ha bisogno di tanta energia a buon mercato e del denaro.

Questa "condanna" non porta poi così male all'Italia, in quanto è uno dei maggiori esportatori al mondo, ma il rovescio della medaglia è il doverlo fare; in soldoni: il futuro del nostro paese è esportare industria, lusso, energia, abbigliamento, alimentari, cultura, finanzia, ecc.

Per cui smettiamola di fare le "vergini cuccia": la Libia, la Russia, la Cina e l'Iran, potranno non piacerci, ma sono il nostro futuro, semplicemente perché sono i mercati del futuro.

È ovvio indignarci per chi spara con armi anticarro trovando a dilaniare corpi umani invece del freddo acciaio, ma è anche vero che molti regimi totalitari sono figli nostri: della decolonizzazione, dell'affarismo selvaggio e del vecchio bipolarismo della guerra fredda.

Molti di voi, dopo essersi chiesto che fine farà Gheddafi...... sulla carta, in base a vecchi accordi, dovrebbe essere accolto da un aereo della compagnia di bandiera austriaca e riparare a Vienna, ma nulla è improbabile... si chiederanno cosa centra l'Italia con la dittatura libica.

Intanto dovrebbe essere spiegato che all'atto della decolonizzazione noi occidentali decidemmo (certo qualcuno lo doveva fare) i confini dei futuri stati. L'Irak fu fatto dagli inglesi, da solo non sarebbe mai nato, adesso senza una figura forte e anche violenta, come era il vecchio rais, che ci piaccia o no, non tornerà mai ad essere unito; la Russia è la stessa cosa, da sempre, non essendoci ancora una matura coscienza democratica, ha bisogno, per non sfaldarsi, di un governo autoritario.

Anche la Libia e i suoi confini furono decisi dagli italiani unendo le due aree di Tripoli e Bengasi e quelli di Bengasi non ci hanno mai perdonato.

Stessa cosa, all'opposto, fu la divisione che fecero gli italiani nel ventennio tra Etiopia ed Eritrea; gli eritrei ci ricordano con simpatia per questo ma con odio gli inglesi perché unirono le due aree.

Anche l'ostilità del Colonnello verso l'Italia, anche se poi ci faceva affari, nasceva da un cugino morto su una mina italiana davanti ai suoi occhi; da un paese disseminato di mine italiane di cui nessuno si è preso la briga di passargli le mappe; di un campo di concentramento italiano da cui entrarono 60.000 prigionieri libici e ne uscirono 20.000; Gheddafi poi cacciò gli italiani e avrebbe fatto anche di peggio, ma non per questo dobbiamo farlo noi.

È curioso che tutti i paesi ex coloniali (Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda) studiano le loro colonizzazioni, noi abbiamo rimosso la cosa; molti di voi non sanno degli eccidi in Libia, Etiopia, Eritrea e Montenegro.

Molti di voi potranno dire che ciò fu fatto sotto il ventennio se non ancora prima: è vero; ma vaglielo a spiegare.

Inoltre va detto che lo stesso Gheddafi, non certo per un tempo così lungo, ha anche fatto crescere il suo paese; ha aumentato di molto la scolarizzazione, la condizione della donna e la spesa pubblica; chi dice che in Libia sono tutti poveracci dice una cosa falsa.

Gheddafi è stato un intermezzo, troppo lungo, ma forse anche utile; prima di lui vi era un re che non si curava certo dei propri sudditi e che si ingrassava con le briciole che gli angloamericani gli lasciavano; infatti le risorse energetiche erano completamente in mano agli stranieri.

Ora speriamo che la Libia non passi dalla padella alla brace, che il petrolio libico non sparisca dai mercati e che possiamo mantenere la nostra quota paritaria.

Altrimenti so "no Azzi ma Razzi Amari"...

Pubblicato da: David uomodelmonte1970

 
 
 
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