Post n°6 pubblicato il 10 Luglio 2009 da LaConfessora
Ogni giorno milioni di persone si recano in posti sempre uguali e ripetitivi, che si chiamano supermercati, ipermercati o il negozio sotto casa. Nessuno di loro oramai nota più la differenza fra un prodotto e l'altro, sono sempre gli stessi tutti in fila impacchettati, fanno parte della grande distribuzione. Raramente qualcuno si sofferma a leggere le etichette o se le legge ci capisce poco, essendo inoltre scritte in piccoli caratteri su confezioni spesso enormi, curioso eh? Beh si vede che le informazioni nutrizionali per i produttori di queste leccornie non sono di rilevante interesse, piuttosto preferiscono mettere in risalto le raccolte punti, o magari la macchinina di plastica come dono al povero bimbo a cui capiterà. Al limite viene evidenziata l'offerta speciale nulla più. Nelle etichette dei prodotti ci sono per lo più indicati nomi chimici incomprensibili come quelli dei conservanti, e in bella posa la scadenza dei suddetti prodotti alimentari di largo consumo. Provate da voi: andate in cucina e prendete in mano uno di questi bei impacchettati. Scadranno come minimo fra sei mesi, a volte un anno. Mi chiedo allora, come possa un alimento durare così tanto tempo. Quando faccio una cosa in casa al massimo mi dura qualche giorno se la conservo bene e poi non si può più mangiare. Dove sta la differenza? Cosa ci mettono negli alimenti per essere come dire "indigesti" a batteri e muffe merendine dolcissime, preparati per forno, piatti pronti solo da cucinare? Qualcuno sospetta che in questi prodotti industriali, che però si badi bene non vengono fatti in nessun forno come lo immaginiamo noi, ci siano sostanze che creano dipendenza. Personalmente non sono così drastica, mi limito solo a pensare alcune cose che vi dico ora. Mezzo chilo di farina , 4 uova, 200 grammi di zucchero, uno yoghurt bianco, 100 grammi di olio di semi di arachide, una bustina di lievito e qualche aroma. Così ho preparata una torta, che se non la si consuma in breve tempo, diventa incommestibile. Nei prodotti industriali ci sono troppe cose strane secondo me. I grassi che si usano sono quasi tutti modificati per essere INDIGERIBILI dai batteri, quindi figuriamoci se possono esserlo da un essere umano! I conservanti sono spesso additivi chimici di cui non si conosce a lungo andare l'effetto sulle persone perchè non essendo farmaci non hanno bisogno di sperimentazione clinica. Cosa c'entra questo col metabolismo e con l'obesità? Mi sembra quasi una domanda retorica, perchè se immaginate che quelle schifezze finiranno nelle nostre cellule dalle quali non verrano mai smaltite, o peggio nelle nostre arterie ostruendole con un bell'ateroma (placca di grasso piastrine e fibroblasti adesi alla parete cellulare ndr), la riflessione è compiuta. Sono nocive e inutili come può esserlo uno spazzaneve nel centro di Roma ad agosto, ossia un inutile ingombro alla circolazione del sangue, e un blocco alle normali attività fisiologche. Cosa ne pensate? Francesca
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Post n°5 pubblicato il 27 Giugno 2009 da LaConfessora
Mi sono chiesta come mai abbiamo un organismo strutturato come il nostro. se ci pensate bene alcune sue parti sono estremamente lunghe altre piccole, ma nessuna di esse è stata creata per guidare un'automobile, stare su un divano o altre cose del genere. Le nostre gambe sono lunghe metà del nostro corpo, caso raro in un mondo di quadrupedi, noi siamo fortemente bipedi oramai da milioni di anni. Le nostre cugine antropomorfe non sanno camminare su due gambe che per pochi metri, mentre noi possiamo farlo per decine di chilometri. Quale sia la funzione di questi arti così spropositatamente lunghi lo si intuisce subito. Le migliaia di generazioni che ci hanno preceduto hanno camminato per milioni di chilometri a piedi e secondo i canoni dell'evoluzione naturale questo ha portato allo sviluppo di quelle caratteristiche che ancora oggi dominano l'anatomia umana: due femori lunghi e fortissimi (dieci volte più forti dell'omero) tibia e perone molto robusti. Nell'evoluzione però non erano previsti i mezzi di trasporto, prima animali poi meccanici. Le nostre gambe sono realmente il nostro motore metabolico, quello che può aiutare chiunque sia affetto da eccesso ponderale od obesità a vincere definitivamente il problema. L'iperalimentazione con alimenti molto spesso di natura chimica (vedasi conservanti) o di scarso apporto nutrizionale come gli zuccheri semplici, non erano previsti anche questi nell'evoluzione genetica.... Stiamo lentamente stravolgendo il nostro programma biologico, in cui non sono previsti che so 8 ore in ufficio davanti a un PC, o davanti alla tv. La pigrizia che pervade l'uomo d'oggi è proverbiale. Spesso chiedo ai miei pazienti come siano venuti in ambulatorio, e abitando in un paesino che ha per diametro 4 km, che a piedi a 10 all'ora si fanno in 20 minuti e a 8 km cioè camminando a passo svelto in 30 minuti, mi sento ogni volta rispondere: in automobile! ma la usano per tutto eh? Poi vengono a chiedermi come mai hanno il colesterolo alto, sebbene si tengano a dieta, non capendo che il problema è nel loro stile di vita sedentario e non nell'alimentazione, e mi domando come mai ci siano tanti diabetici in giro. Non siamo nati per essere malati. Le malattie sono figlie di comportamenti errati solitamente, come accade nelle patologie professionali e i casi di malattie genetiche sono davvero pochi rispetto al totale della popolazione, eppure spesso sento parlare i colleghi di predisposizione genetica......mah! E' predisposizione genetica abbuffarsi di cose ricche di carboidrati, di grassi idrogenati o di altre zozzerie che ci sono nei supermercati? Cosa c'entra il nostro metabolismo che viene dalla natura con quelle porcherie? Ne riparleremo presto..... Francesca
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Post n°4 pubblicato il 07 Giugno 2009 da LaConfessora
L'uomo , come ogni altro vivente modella sé stesso e l'ambiente circostante in un vicendevole scambio di energia e informazioni. L'equilibrio esistente fra queste interazioni riguarda la sfera interna dell'omeostasi e quella esterna dell'evoluzione. Cosa significa? Francesca
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Post n°3 pubblicato il 06 Giugno 2009 da LaConfessora
Parlare del metabolismo è conoscere il funzionamento di un sistema fatto di sottosistemi, da cui dipendono gli organi, i tessuti e le cellule. La cellula dove alla fine si svolgono le funzioni metaboliche è il nostro obiettivo. Ogni singola reazione porta necessariamente al corretto funzionamento dell'organismo in toto. L'espressione finale la vediamo coi nostri occhi e può chiamarsi salute o malattia che sono le esperienze comuni epifenomeniche , cioè espressive del nostro stato interno. |
Post n°2 pubblicato il 31 Maggio 2009 da LaConfessora
Ho potuto rivedere recentemente delle vecchie foto dei miei antenati di inizio 900. Sono rimasta sorpresa nel vedere come erano tutti tirati e in forma. Non credo che facessero diete, non mi risulta. A quell'epoca le diete non si sapeva cosa fossero. Vi invito quindi a fare un piccolo sforzo mentale e tornare con la memoria a quella che poteva essere la vita di inizio 900.Non esistevano praticamente automobili se non per pochi eletti. I trasporti pubblici erano poco diffusi, non esistevano ad esempio aeroplani di linea o i taxi, e soprattutto le macchine erano molto meno di quelle che si impiegano oggi, sia a livello domestico che lavorativo.La manodopera era il sale della produttività, e comportava un notevole dispendio di energie. Mangiare era quindi assolutamente necessario per poter vivere, nonostante lo si facesse tre volte al giorno stentatamente.Anche i miei nonni però nella loro vecchiaia sono ingrassati. Cosa era cambiato allora nella loro vita? Beh a parte che avevano smesso di lavorare, erano state introdotte molte novità del mondo moderno, dal trasporto privato a quello pubblico che sono ancora oggi presentie soprattutto erano cambiati molti alimenti di cui tratterò più avanti. Perciò il loro metabolismo abituato a un regime di elevato consumo era mutato.Cos'è il metabolismo? E' l'insieme di reazioni biochimiche che avvengono all'interno di qualsiasi organismo e che ne determinano la vita o anche la morte. Si compone di numerosi cicli biologici che alla fine regolano l'omeostasi complessiva.Prenderò in esame per linee generali il metabolismo dei grassi del glucosio e delle proteine che sono i componenti principali delle strutture organiche.Il metabolismo si divide principalmente in costruttivo o di accumulo detto anabolismo, e distruttivo o di consumo detto catabolismo. Sono due cicli opposti e quindi non possono lavorare a pieno regime contemporaneamente.Il metabolismo cambia molto con l'età essendo prevalente quello costruttivo in età giovanile con un notevole dispendio calorico, mentre nell'età adulta tende a rallentare sempre più. Pensando infatti a quanto ci impiegavo a 20 a perdere qualche chilo e a quanta fatica ne faccio oggi che ne ho il doppio capisco cosa significhi. Perciò l'alimentazione va sempre regolata in base all'età così come si fa con un infante in crescita durante lo svezzamento. Cambiano infatti le esigenze di grassi proteine e glucidi, come anche di vitamine e sali minerali, e quasi nessuna dieta ne tiene conto. E' pertanto necessario capire qual'è il vostro metabolismo di base. Nel corso dei secoli, guerre carestie, malattie diffuse hanno selezionato geni che prediligevano quelle persone maggiormente capaci di avere un metabolismo conservativo o anabolico, perché era più probabile che sopravvivessero a periodi lunghi di inedia alimentare, per capirci un po' come fanno le formiche durante l'estate in previsione dell'inverno.Molti di noi hanno ereditato geneticamente quel modello di metabolismo in cui i cicli metabolici di recupero e conservazione sono molto attivi a scapito di quelli di consumo. Le cellule deputate a questa funzione sono in termine tecnico gli adipociti o cellule grasse. Sono sparse in tutto l'organismo in misura variabile essendo più diffusi nelle regioni del tronco e degli arti, con delle variabili sessuali di cui parlerò più avanti. L'altro motore metabolico dell'organismo sono i muscoli, che oltre ad avere una logica funzione di sostegno e di motricità sono coinvolti principalmente nello smaltimento di acidi grassi, ossia dei mattoncini energetici più spesso utilizzati . Continua....... Francesca |
Post n°1 pubblicato il 30 Maggio 2009 da LaConfessora
Quando ci si appresta a fare una cosa nuova, magari già provata in passato, il pensiero di non farcela è quasi normale. Se poi ci aggiungiamo la componente psicologica del sacrificio diventa una specie di impresa. La nostra psiche non ama la fatica, disprezza le cose impervie preferendo la semplicità e soprattutto la comodità. Ogni volta che ascoltiamo o leggiamo la parola dieta pertanto, vi è una naturale tendenza ad evitare se possibile la questione, perchè il significato della parola indica per antonomasia carenza, sacrificio e privazione. Nutrirsi è una cosa non solo piacevole, stimola infatti la produzione di alcune endorfine e della serotinina nel cervello, ma anche gratificante. Il rischio è quello di scivolare lentamente in una spirale da cui risalire è molto difficile. Acquisendo peso si riduce naturalmente la motilità e questo piccolo circolo vizioso alla fine ha come risultato l'aumento di peso, fino al sovrappeso e all'obesità franca. Ricordo brevemente che si parla di sovrappeso per indici di massa corporea oltre il 25% fino al 30% superato il quale si entra nell'obesità vera e propria. ciò significa in parole povere che quel numero corrisponde alla percentuale di grasso che ognuno conserva nel proprio corpo come riserva energetica, o come succede sempre più di frequente come eccesso di massa grassa superflua per le funzioni dell'organismo in toto. Vorrei qui iniziare questo percorso con tutti quelli che come me hanno sofferto del problema, da cui sono uscita con non poche fatiche. Attenzione ho parlato di fatiche non di sacrifici, perchè non mi sono privata di nessun alimento. Ho praticamente regolato il mio metabolismno secondo il mio stile di vita, le esigenze del mio corpo e soprattutto ritrovando un benessere perduto. Come medico mi trovo spesso di fronte persone francamente in sovrappeso od obese a cui non lesino consigli, che tutto sono meno che una dieta. Nel prossimo post parlerò del motore metabolico, poi seguiranno stile di vita, alimentazione, malattie del metabolismo genetiche e non, differenze sessuali del metabolismo, lo sport e altro ancora, ma vi assicuro che non leggerete di miracolose ricette, di promemoria da seguire fatti di numeri e tabelle di marcia. Direi piuttosto che proseguendo con fermezza in questa strada dimagrire sarà anche una cosa piacevole alla fine ne sono convinta. Se avete delle domande da pormi sarò lieta di rispondere a ciascuno qui o in privato. Francesca |
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