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FRITTATINE SFIZIOSE.....quando la storia entra in cucina
Post n°467 pubblicato il 17 Novembre 2011 da mina_1954
Le" frittatine sfiziose" sono delle appetitose e coloratissime frittate insaporite con prosciutto cotto, carote e piselli cotte al forno. Potete anche scegliere formine diverse e sbizzarrirvi per creare le vostre personalissime e coloratissime frittatine ..... Per preparare le frittatine per prima cosa tagliate le carote a piccoli cubetti e poi scottatele 2/3 minuti con i piselli in acqua bollente salata. In una padella antiaderente fate soffriggere lo scalogno tritato finemente con poco olio, quando inizierà a imbiondire aggiungete i pisellini e le carote e fate insaporire per qualche minuto. Incorporate il prezzemolo tritato finemente. Aggiungete anche il prosciutto cotto tagliato a pezzettini e mescolate bene. Stendete un foglio di carta da forno su una teglia e disponetevi delle formine di metallo (tagliapasta) dalle forme che preferite, noi abbiamo utilizzato dei cuoricini. Imburrateli e infarinateli bene all'interno e poi versatevi il composto di uova e verdure fino ad un'altezza di circa 2 cm. Fate cuocere in forno ventilato a 190°C per circa 20 minuti. Sfornate ed estraete le " frittatine "dalle formine in metallo aiutandovi con la lama di un coltello e facendo attenzione a non romperle. Servite le frittatine sfiziose tiepide con un’insalatina di pomodori o verdurine saltate in padella seguite la sequenza fotografica vi aiuterà a preparare le "frittatine"
LO SCALOGNO QUESTO MISTERIOSO E OTTIMO INGREDIENTE
Lo scalogno è una pianta erbacea a bulbo ha un sapore simile alla cipolla, ma molto più delicato e aromatico, mentre a differenza dell’aglio, è meno acre; ha inoltre il grande vantaggio di non appesantire l’alito, si coltiva nei mesi di novembre-dicembre; la raccolta avviene in due periodi differenti in base all’utilizzo: la raccolta effettuata nel mese di giugno, ci fornisce un prodotto da consumare fresco, mentre quella effettuata nel mese di luglio ci da un prodotto che sarà utilizzato per la conservazione. Nella nostra penisola è molto apprezzato lo scalogno viene coltivato nei territori tra Faenza, Forlì e Imola. Lo Scalogno di Romagna (Allium ascalonicum) è un tipo di cipolla originaria della Palestina, in particolare dalla città di Ascalona, da cui trarrebbe il nome. Il suo uso è già citato nel 1200. Ascalona (in ebraico אַשְׁקְלוֹן, Ashkelon o Ashqelon ascolta in arabo عسقلان ʿAsqalān) è una città nel Negev occidentale, nel Distretto Meridionale di Israele, con 108.300 abitanti. Presso la moderna Ascalona ci sono i resti dell'antico porto, che fiorì fin dall'Età del Bronzo sotto una successione di popoli inclusi i Canaaniti, i Filistei, i Babilonesi, i Fenici, i Romani, i Musulmani e i Crociati. Fu alla fine distrutta dai Mamelucchi nel tardo XIII secolo. La città moderna fu fondata negli anni cinquanta, fuori dalla città araba di al-Majdal, che esisteva almeno dal XVI secolo, sul sito della antica Migdal Ashqelon, esistente dai tempi biblici e in seguito distrutta e abbandonata. Le prime zone in cui lo scalogno è comparso si trovano in Asia centrale (Turkmenistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Afghanistan), regione in cui molte specie esistono ancora allo stato selvaggio. Da qui la pianta si sarebbe diffusa verso l'India e verso il Mediterraneo orientale, anche se le zone esatte in cui le prime varietà di scalogno sarebbero state addomesticate non sono ancora state individuate. Il nome, scientifico quanto volgare, sembra derivare da quello dell'antico porto mediterraneo di Ascalona, (situato nella parte meridionale dell'odierno Israele poco a nord di Gaza) Plinio scrive che i greci avevano sei tipi di cipolle, tra cui appunto la scalogna, mentre lo scrittore del I secolo Columella sostiene le virtù dello scalogno, affermando che questa cipolla è la migliore di tutte le varietà[4]. Non è tuttavia certo, date le somiglianze fra alcune varietà di cipolle e gli scalogni, se gli Antichi si riferissero alle stesse varietà a noi note. Lo scalogno che coltiviamo attualmente arrivò in Europa tra il XII-XIII secolo per opera dei crociati che rientravano dalla Terra santa (si ricordi la Battaglia di Ascalona
durante la prima crociata già nel Duecento in Francia, lo scalogno aveva un ruolo importante nella cucina tradizionale In un codice manoscritto del secolo XIV conservato presso la Biblioteca Universitaria di Bologna vengono citate torte a base di scalogno Alcune fonti riportano che lo scalogno sia stato introdotto nelle Americhe da Hernando de Soto durante la sua esplorazione della Lousiana. Lo scalogno era ritenuto già dagli antichi uno stimolante delle funzioni sessuali (come tale è citato anche da Ovidio) e nelle campagne di tutta Italia molte leggende popolari attribuiscono allo scalogno proprietà afrodisiache: il medico romano Castore Durante scrisse degli effetti eccitanti dello scalogno in un libro pubblicato nel 1586
Esistono molte varietà di scalogno, le più comuni sono: scalogno grigio o comune, piccolo di forma allungata buccia grigia e testa violacea la polpa è soda e piccante scalogno di Jersey, corto e rigonfio, la buccia rosacea la polpa è venata e poco piccante scalogno coscia di pollo, dalla forma allungata e la buccia dorata (simile a quella delle cipolle scalogno di Romagna, dal 1997 gode del marchio IGP, la sua forma sembra un fiaschetto allungato, con lunghe radici, buccia color bruno dorato; il bulbo si presenta con sfumature rosa-violacee, dal sapore pungente ma più aromatico rispetto alla cipolla e più delicato dell’aglio. Lo scalogno può essere consumato sia cotto che crudo; oggigiorno viene usato prevalentemente per dare ai piatti un tocco raffinato in sostituzione di cipolla o aglio, dal sapore più marcato; è l’ingrediente essenziale per la preparazione delle salse, la Bordolese, la Bernese e la salsa al vino rosso o al burro bianco. Ottimo nelle insalate, accompagna la carne e il pesce cotto alla griglia. Gli steli verdi sono molto saporiti e possono essere usati al posto dell’erba cipollina, i bulbi invece, possono essere usati per aromatizzare olio o aceto dopo la cottura, lo scalogno risulta più digeribile della cipolla. Lo scalogno è prevalente formato da acqua; contiene pochissimo potassio, vitamina C e pochi zuccheri. Tantissime invece le proprietà terapeutiche: aperitive, digestive e antiossidanti; la presenza di silicio aiuta a rinforzare capelli e unghie; il solfuro di allile (l'olio volatile responsabile della lacrimazione quando si taglia...), ha effetto diuretico. Consumato crudo non si disperde il contenuto di vitamina C.
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Inviato da: francoroiter
il 17/04/2017 alle 13:06
Inviato da: KeyLeague
il 30/03/2017 alle 20:33
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il 30/03/2017 alle 20:31
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il 30/03/2017 alle 12:08
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il 30/03/2017 alle 10:30