Creato da giovannatilocca il 05/05/2010

Evoluzione

Società a confronto

 

 

Siamo un laboratorio politico. Il mondo ci guarda

Post n°166 pubblicato il 22 Marzo 2013 da giovannatilocca
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È poi così difficile risanare i conti dell'Italia? Forse la soluzione sta nel dare l'amministrazione dei soldi pubblici a massaie e piccoli imprenditori. Se è stato possibile costruire l'ospedale civile di Alghero dal 1965 al 1968, in tre soli anni, come si spiega che oggi qualsiasi opera pubblica debba durare decenni? Forse un gruppo di onesti cittadini riuscirebbe a mettere mani alla corruzione e al malaffare che spolpa i cittadini e riuscirebbe anche a ridurre tanto i costi della politica da renderli irrisori. Piccolo particolare: gli attuali "politici" non vogliono assolutamente risanare l'Italia a loro spese, ma trovano più spontaneo rifarsi sulle pensioni, sugli stipendi, sui servizi pubblici. Cari Italiani, se ancora non avete capito che qui bisogna disinfestare il parlamento e tutte le istituzioni dai parassiti, vuol dire che siete in mala fede oppure subite il carisma di personaggi e di idee che ormai si stanno decomponendo sotto i nostri occhi. Grillo non è la panacea, ha solo il merito di aver individuato un nuovo sistema per rendere operativa la democrazia ma la strada è lunga perché l'utilizzo del web non è abbastanza diffuso e anche perché è manipolabile e quindi comporta una grande attenzione. Tuttavia sono orgogliosa del fatto che L'Italia sia diventata un laboratorio per una nuova gestione delle risorse del territorio e delle scelte politiche. Svegliamoci, siamo all'alba di un nuovo corso della storia.

Ospedale Civile Alghero

Questa targa riporta gli anni di costruzione dell'Ospedale Civile di Alghero che ha iniziato l'attività nel marzo del 1968.

Ospedale Civile Alghero

E non è una piccola costruzione. Tutt'altro!

Non entro nel merito della questione, poiché, come qualcuno dice, c'è civiltà nella barbarie e c'è barbarie nella civiltà. Niente è buono o cattivo in assoluto. Però non vorrei perdermi lo sviluppo di questo laboratorio politico.

 
 
 

Robespierre ed altro

Post n°165 pubblicato il 20 Marzo 2013 da giovannatilocca
 
Foto di giovannatilocca

Giorni fa ho avuto modo di aprire gli occhi su un periodo storico che avevo sempre creduto di conoscere abbastanza a fondo e che è stato per me ricco di sorprese. Attraverso i personaggi principali sono entrata nel mondo della rivoluzione francese e ne sono rimasta affascinata. Due secoli ci separano da quei giorni di tumulti, di massacri, di passioni, di idee esplosive; possono essere tanti e possono annullarsi. Potrei tornare indietro di duecento anni e vivere quei momenti esaltanti e meravigliosi, quegli attimi in cui la storia si modellava secondo il pensiero e le azioni di quegli uomini che, per un insieme di circostanze, si trovarono ad avere in mano i destini prossimi e futuri del popolo francese e si proposero come modelli di un differente modo di gestire il potere.
Certo, quando sono nati, né Robespierre, né Danton, né Marat avrebbero mai potuto concepire che una forza sovversiva sarebbe riuscita ad abolire la monarchia, quando non vi era neppure la possibilità di ottenere una monarchia costituzionale. Nessuno di loro era preparato ad avere e gestire un potere così grande come quello di capo dello stato, eppure Robespierre lo ebbe di fatto, se non di nome. A scuola ci hanno parlato del periodo del terrore e delle sue numerose vittime, ma non ci hanno mai detto perché ciò è avvenuto. Si è sempre detto che uomini pazzi, esaltati, uccidevano per smania di potere, per sete di gloria, ma non hanno aggiunto che quegli uomini lottavano perché la patria fosse salva, perché la rivoluzione non morisse travolta dagli interessi dei nobili che continuamente ordivano congiure. Non ci hanno detto che quando è caduta la testa di Massimiliano Robespierre la ghigliottina ha continuato a tagliare teste per anni ed anni, e che con lui è finita anche la rivoluzione. Un popolo che il 21 gennaio 1793 ha decapitato un re, dopo pochi anni ha fatto nascere dalle sue ceneri un imperatore.
Che cosa può essere passato nella mente di Robespierre mentre la lama cadeva? È già morente per un tentativo di suicidio. Ora, tra un attimo, finirà per sempre. La fede nelle sue idee è ancora salda come quattro anni prima, quando si recava agli Stati Generali? Crede ancora che sia giusto tutto ciò che ha fatto, crede che valga la pena perdere la vita per aver cercato di diffondere la libertà, la virtù, la felicità? Oppure si è accorto anche lui che ogni lotta deve avere un limite e che non possiamo fare gli arbitri delle altrui vite, dei valori del nostro prossimo, delle idee diverse dalle nostre ... La peggior atrocità è il fatto di lottare con accanimento perché vadano avanti le idee di uguaglianza, di giustizia, e rendersi conto che le stesse persone per cui lotti, in realtà sono molto lontane da questi valori. Il popolo di Francia voleva pane, e lo voleva dal re, ma il re era troppo disinteressato agli affari di stato per capire la situazione. E quando la rivoluzione decapitò il re, il popolo chiedeva ancora pane, non voleva libertà, costituzioni, convenzioni, comitati, voleva solo pane. Una rivoluzione che aveva usato il popolo era però una rivoluzione borghese che nulla dava al popolo, ma faceva i suoi piani e le sue strategie per ottenere dal momento favorevole il più gran numero di vantaggi. Robespierre si sarà pur chiesto perché moriva, e sapeva bene di morire a causa di quei quattro o cinque nemici della patria di cui non volle mai dire i nomi. Egli fu vittima della paura che aveva suscitato nei deputati, lui, incorruttibile, accusatore di corrotti. Come deve essere triste morire con la consapevolezza che la grande idea della rivoluzione che egli aveva visto formarsi e che aveva aiutato a nascere, quell'idea che nella sua mente era cresciuta e aveva preso forza e vigore, che aveva varcato i confini della Francia, ora gli sfuggiva di mano. La sua creatura era stata carpita da altri uomini che non l'avrebbero più amata, come aveva fatto lui, ma che l'avrebbero violentata e uccisa.
Ciò che ho trovato più terribile è stata proprio questa fine e ciò che mi ha amareggiato è la constatazione dell'impossibilità per l'uomo di modellare la sua vita su valori positivi, l'impossibilità di rinunciare una volta tanto al proprio tornaconto per costruire qualcosa di valido a vantaggio della comunità. Un'altra cosa triste è rendersi conto di come gli altri, spesso, danno ragione a chi li frusta, ed uccidono chi li difende. In questo senso non è strano che l'amico del popolo, Marat, sia stato l'uomo più odiato del suo tempo. Eppure la sua vita fu totalmente sacrificata alla rivoluzione, nella maniera più completa che si possa concepire, fisicamente ed intellettualmente. Quest'odio è un'ulteriore conferma del carattere borghese che aveva assunto la protesta. Il difensore del popolo fu ucciso da una nobile di provincia che certo non poteva condividere il carattere di difesa e di incitamento popolare che permeava gli articoli del giornale e dei manifesti di Marat. Questa morte fu certo meno traumatica di quella di Danton, ucciso dai suoi stessi amici. La storia ci parla di un Danton sensibile ai piaceri, al lusso, al potere, un uomo che seppe sfruttare le sue cariche anche per vantaggi immediati personali, ma tuttavia disposto ad aiutare gli altri, ove ciò non lo compromettesse. Robespierre vide in lui un nemico della rivoluzione e lo fece eliminare; non si può dire che non avesse niente da rimproverarsi, ma forse la sua condanna fu un errore politico.
Due teste mozzate e un attentato, ecco la fine della rivoluzione. Certo, poteva forse andare in mille altri modi diversi, in milioni di diverse combinazioni. Chi sa se ciò che accade è sempre necessario e ineluttabile? A noi rimane solo la possibilità di indagare i fatti realmente avvenuti, sgombrando la nostra mente da tutti i se e i ma possibili. La storia è sempre fatta da uomini e sarà sempre carica di infiniti errori, come lo è anche la nostra vita. L'importante è rendersi conto delle cause che sono alla base degli errori, l'importante è vigilare continuamente sulle idee perché non ci sfuggano di mano e diventino più importanti di noi stessi, perché sarebbe un grosso guaio.

Spesso in questo periodo ricorre nel mio pensiero la figura di Robespierre. Sarà un caso, visti i tempi? Ho rispolverato questi vecchi appunti del 27 ottobre 2003 e li propongo nel post, anche se non li condivido più in pieno.

Nell'immagine: disegno di Luigi XVI che va alla ghigliottina 

 
 
 

La pentola a pressione

Post n°164 pubblicato il 18 Marzo 2013 da giovannatilocca
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Caro Bersani non ti sei accorto che sul quel precario coperchio della pentola a pressione ci sei tu e tutti gli amici/nemici tuoi? Aspetti che l'acqua bolla per capirlo? Non senti già il coperchio che inizia a tremare sotto di te? Perché volete costringere i cittadini ormai sull'orlo della totale esasperazione a ribollire tanto da farvi saltare? Perché non lasciate quella pericolosa posizione per consentire al paese di respirare davvero aria pulita e per mantenere almeno una parvenza di dignità?

Siete proprio duri di comprendonio, non vi è bastato neanche l'esempio dei papi. Un papa ha intelligentemente dato le dimissioni offrendo a tutti una grande lezione, e l'altro ha capito che i tempi sono cambiati e che se la chiesa vuol  mantenere una funzione deve scendere sulla terra per dare consolazione ai poveri che stanno sempre più aumentando e che sempre più avranno bisogno di un piatto di pasta e di una parola di conforto.

Altro che finanziamento ai partiti. Svegliati! Qui c'è gente che non può scaldarsi, che dovrà usare le candele, che sta vivendo in un incubo. E tu stai sempre vaneggiando di lavoro, di aiuti, di ripresa. Ma ti ascolti quando parli? Purtroppo ti ascoltano i vessati, i disperati, e prova solo a immaginare che cosa provano sentendoti parlare.

Fate il bel gesto. Formate un governo tra di voi, PD e PdL, fate la legge elettorale e l'abolizione dei soldi alla politica, onorevoi inclusi, e andatevene, prima che davvero qualcuno si faccia male. E si sa che quel qualcuno non sarete voi, perché quando l'acqua ribolle non governa il suo ribollire.

Magari così potreste passare alla storia come coloro che fecero davvero bene alla patria, anziché essere vituperati dai cittadini espropriati della loro vita.

 
 
 

Asciugatevi gli occhi e mollate il maltolto.

Post n°163 pubblicato il 17 Marzo 2013 da giovannatilocca
 
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Cara presidente della camera Laura Boldrini, forse il tuo discorso sarà sembrato toccante e partecipato, ma io sarei stata molto più contenta se ti avessi sentito dire queste poche parole: "Rinuncio a tutti i privilegi e al 90% del mio stipendo che, (per fare un esempio), sarà utilizzato sotto forma di aiuto alle imprese in difficoltà. E farò tutto ciò che la carica che rivesto mi permette, per ridurre gli stipendi dei parlamentari al livello di quanto percepito da un normale impiegato statale e per abolire tutti i privilegi".

Non basta snocciolare le situazioni disperate del paese, Siete lì non per fare elenchi di sciagure ma per risanare la politica e l'economia. Asciugatevi gli occhi e mollate il maltolto.

Noi abbiamo figli che piangono davvero, e insieme a noi,  perché avete tolto la dignità di esseri umani a tante, tantissime persone. Basta retorica, ne abbiamo le tasche strapiene.

 
 
 

Buona o mala fede?

Post n°162 pubblicato il 17 Marzo 2013 da giovannatilocca
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Se hanno votato secondo coscienza è evidente che non hanno coscienza del fine che persegue il M5S. Si è avverato ciò che si temeva. Alcuni eletti del M5S non vogliono cambiare il sistema, ma vogliono farne parte. Può sembrare trascurabile il voto di ieri ma in realtà è gravissimo perché dimostra che o in buona o in mala fede alcuni hanno dimostrato di non aver capito la funzione del movimento in questo momento storico. Chi li ha mandati in parlamento voleva cambiare il sistema. Per quegli elettori non ha importanza chi diventa oggi il presidente del senato. Vogliamo liberarci da tutti i parassiti o no? Ma se in qualsiasi modo appoggiamo il sistema questa liberazione non potrà avvenire. I parassiti devono trovare porte sbarrate ad ogni passo. Grasso, a prescindere dalla sua persona, è organico al sistema e non mi cambia niente se diventa presidente del senato. Si è dato un appoggio al PD, il partito che vuole i nostri soldi per mantenere un apparato che serve solo a loro. E' proprio difficile tenere la rotta quando non si hanno le idee chiare sul punto di arrivo.

Grillo ci ha offerto l'occasione per fare una rivoluzione pacifica e incruenta, ma se  i suoi eletti falliranno l'Italia conoscerà tempi molto bui.  Un'azione coerente è estromettere chi ha votato in maniera difforme perché ha stravolto l'idea di base del movimento.

 
 
 

Populismo? NO! Democentrismo!

Post n°161 pubblicato il 13 Marzo 2013 da giovannatilocca
 
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I "politici" italiani usano la parola populismo per denigrare coloro che vogliono ridimensionare il loro bengodi. Allora io propongo la parola democentrismo per indicare coloro che mettono al centro del loro pensiero politico il benessere dei cittadini. Potenza delle parole. Quando non sanno più che dire parlano di populismo e antipolitica. Pensano di risolvere i loro problemi con queste due paroline magiche e continuano a ripeterle come dischi rotti. Non avete capito che è finita? Altro che populismo!

Andate a vedere come vive il presidente dell'Uruguay e sentite un po' che cosa dice! Vorrei sentire anch'io il presidente della repubblica italiano parlare così. Viviamo in una fogna e per il momento i ratti continuano a ingrassarsi mentre tanti cittadini, sempre di più, scivolano nella miseria. E' populismo pensare di dare loro una speranza di vita dignitosa? Complimenti, signora "politica". 

Sono disposta anche a diminuire il mio standard di vita se questo può consentire a tutti una vita aderente al significato più profondo di questa parola. Basta che siano rispettati i bisogni fondamentali, del resto si può fare a meno. L'accumulo di risorse è solo un danno per la società e anche per la natura. E' spreco che si ritorcerà contro di noi, come sta già succedendo.

 
 
 

Stiamo vivendo un incubo

Post n°160 pubblicato il 11 Marzo 2013 da giovannatilocca
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Fa bene al cuore vedere come il PD ha si sbraccia per il bene del paese. Siccome ha perso il gioco Bersani per penitenza deve fare un governo, ma non con chi ci sta. Perché la penitenza sia valida deve mettere in  mezzo chi non vuole stare con lui. Che importa se intanto il paese va allo sfascio? C'è forse fretta di fare la legge elettorale, togliere i "rimborsi" ai partiti e decimare gli stipendi dei parlamentari per poter andare di nuovo al voto? C'è tempo per dare un governo all'Italia.

In realtà Bersani vuole raggranellare i voti che gli mancano al senato tra i neoeletti del M5S, e poi si illude di governare per chissà quanto tempo. Anche se dovesse riuscirci sarebbe la peggiore delle soluzioni. Ma perché non lo svegliano?

Ma si è accorto che i cittadini stanno vivendo un incubo? Ma ci pensa a tutti quelli che stanno affogando? Non vuole neppure lanciar loro un salvagente? Forse non sa che è obbligatorio salvare chi è in pericolo.

 
 
 

I conti in tasca allo Stato

Post n°159 pubblicato il 07 Marzo 2013 da giovannatilocca
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Visto che lo stato vuole fare i conti in tasca ai cittadini è venuta l'ora che i cittadini facciano i conti in tasca a Stato, Regioni, Province e Comuni. Cercherò in tutti i modi possibili di informarmi su come vengono spesi i miei soldi. E' possibile che le istituzionii siano quasi tutte in rosso quando arrivano ogni giorno fiumi di soldi? Allora voglio sapere che fine fanno questi soldi. Come è possibile che ancora ci siano corruzione, sprechi, stipendi e privilegi fuori misura in un paese alla bancarotta? Sono proprio curiosa di scoprire perché succede questo e perché i cittadini, consapevoli di tanto marciume e sfascio, ancora tirino la carretta proprio come quegli asini col paraocchi che prendono bastonate e vanno avanti a fare il comodo del padrone.

Inizia il divertimento! Troverò qualcosa su internet? Avevano detto che sarebbero stati trasparenti. Verifichiamo!

 
 
 

Apriamo gli occhi

Post n°158 pubblicato il 01 Marzo 2013 da giovannatilocca
 
Tag: Renzi
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Renzi mi evoca due immagini. Mi fa pensare ad una pietra invitante che affiora nel ruscello. Tu vai a mettere il piede sopra e ti trovi lunga distesa nell'acqua perché la pietra era viscida e scivolosa. Poi mi fa pensare al salvatore di fanciulle aggredite che però è d'accordo con l'aggressore e ha messo su la sceneggiata per apparire come un eroe. Renzi è il rottamatore che non ha mai parlato di limiti di tempo per i mandati. Lui vuole cacciare Bersani per mettersi al suo posto e non andarsene più. Non credo che abbia grandi idee per il paese ma soprattutto lo vedo come il nuovo che vuole perpetuare il vecchio a proprio uso e consumo. Se si alleerà con Berlusconi possiamo già metterci il cuore in pace perché tutte le belle idee di rinnovamento andranno a finire nella spazzatura. Spero di sbagliarmi, ma queste sono le impressioni che sento pensando allo scenario di un governo PD-PDL con Renzi. Credo che per l'Italia sarebbe un colpo terribile, un brusco arresto dei fermenti che stavano per dare l'avvio ad un percorso vero di risanamento e pulizia. Via l'equità, via il lavoro,via la solidarietà. Che speranza per il domani?

In questi giorni ho sognato, ma credo che sia venuto il momento di aprire gli occhi sullo squallore che ci aspetta.

 
 
 

B&B

Post n°157 pubblicato il 28 Febbraio 2013 da giovannatilocca
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Credo che non resti altro da fare che un governo Bersani con la fiducia PD e PDL per fare la legge elettorale e per ridurre le spese della politica, in qualsiasi forma lo si voglia fare. Poi, nuove elezioni. Il buon senso suggerisce questo. Ma si sa che il buon senso è molto lontano da questi personaggi e non oso neanche pensare a che cosa adesso stia ribollendo in quelle poltiglie di cervelli. Di sicuro stanno pensando a quali truffaldine manovre possano ricorrere per imbrigliare il M5S che, secondo me, fa benissimo a non votare la fiducia.

E intanto noi dobbiamo cercare di sopravvivere a licenziamenti senza diritto alla disoccupazione, ad aziende che si devono indebitare per pagare le tasse, a chi perde lavoro e casa, a tutti i giovani che boccheggiano per cercare di respirare quell'aria che è sempre più rarefatta. Fa bene l'Europa a preoccuparsi perché se il M5S si dimostra saldo e va avanti traccerà una nuova strada nella scelta delle rappresentanze e nel modo di governare. E L'Europa farebbe bene a prendere esempio e a proporre azioni di contrasto alla finanza che vorrebbe ridurre le popolazioni in schiavitù per ottenere arricchimenti di soldi veri e non virtuali.

I prossimi mesi faranno luce sul nostro futuro. Osservate, ascoltate, riflettete. Ogni provvedimento che non sarà a favore dei cittadini sarà contro, questo è il criterio di giudizio che può guidarci. Non guardiamo da chi arriva il provvedimento, guardiamo verso chi va.

 
 
 

Rivoluzione copernicana

Post n°156 pubblicato il 26 Febbraio 2013 da giovannatilocca
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Cambiamo il sistema, si può dare la voce ai cittadini e questo vogliono gli italiani. Il sistema di rappresentanza deve aderire alla volontà degli elettori e non al malaffare. Non credo che nel Movimento 5 Stelle sia tutto buono e giusto, ma si sta facendo una rivoluzione copernicana possibile ormai con internet: al centro devono stare i bisogni del paese, non il malaffare. Campagna elettorale con costi quasi inesistenti, possibilità di conoscere le vere emergenze del paese in tempo reale, possibilità di eliminare sprechi e abusi.

Tutto questo è possibile, se ... Quale sarà la tenuta di questi nuovi eletti? Si sa che è arduo resistere alle tentazioni di un parlamento che è diventato una corte corrotta, depravata e dissoluta. Basteranno la nostra attenzione e il nostro controllo per tenere lontane le sirene? Mi vengono tante riflessioni, anche se su tutte prevale il sogno di un paese dove si fanno finalmente le pulizie di fino e si butta via il ciarpame accumulato in tanti decenni. In questo momento il mio pensiero prevalente è l'idea che si può utilizzare internet come strumento di equità e uguaglianza anche se mi rendo conto che questo uso non sarà senza problemi. Credo che la via tracciata da Grillo possa essere presa ad esempio anche da altri paesi e credo che si possa lavorare per renderla più proficua. Sbaglierò, ma credo proprio che non si potrà tornare indietro, credo proprio che qualcosa sia veramente cambiato. Vedremo ...

Intanto a chi si chiede come mai un comico ha prevalso su tutti, penso di poter rispondere che non è un comico che ha prevalso, ma è un nuovo modo di  comunicare che ha convinto gli elettori. Anche altri politici hanno fatto propri i programmi dei 5 Stelle, ma utilizzavano i canali tradizionali di comunicazione che certamente non hanno dato loro molto spazio e quando hanno cercato di utilizzare il Web non hanno ottenuto il necessario ascolto. Daltronde non si può ignorare che Grillo si è speso personalmente al massimo girando per l'Italia e riuscendo a riempire le piazze con la sua esperienza di uomo di spettacolo.

Non mi aspetto miracoli ma mi basta che si prenda una strada nuova che tenga conto delle esigenze del paese e si faccia ciò che si può per cercare di affrontarle.

 
 
 

Chi ci ha ridotti così?

Post n°155 pubblicato il 24 Febbraio 2013 da giovannatilocca
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Tornare a casa dopo anni di ricerca di lavoro fuori dall'Isola ... Qualcuno capisce che cosa significa? Mantenere in piedi un'attività in passivo usando i risparmi di una vita ... Chi è in grado di capirne i motivi e le conseguenze? Se potessi prendere decisioni in questo paese certamente farei piazza pulita di tutti i parassiti che impediscono qualsiasi progetto di vita a coloro che vogliono ottenere un inserimento e non ci riescono a nessun costo. Fino a quando riusciremo a resistere agli attacchi del potere contro i cittadini? Il sentimento più diffuso è l'inquietudine perché le certezze sono finite e non c'è più alcun margine di manovra.

Si buttano i soldi cercando di mantenersi a galla ma i soldi non bastano mai e presto non ce ne saranno più. Inquietudine, sconforto e disperazione. Chi ci ha ridotti così?

 
 
 

Evacuazione di massa

Post n°154 pubblicato il 20 Febbraio 2013 da giovannatilocca
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Il cambiamento è una necessità fisiologica di tutto ciò che vive. E arriva il momento di espellere dall'organismo i rifiuti tossici che lo intasano. L'Italia ha estrema necessità di espellere dal suo corpo gli elementi di un sistema decrepito che la sta avvelenando. Alcune volte nella storia il potere è stato così arrogante da indurre la popolazione a rivoluzioni per potersi alleggerire. Era il corpo sano della nazione che rivendicava il diritto al cambiamento ma lo faceva a sue spese. Oggi abbiamo la possibilità di liberarci in maniera pacifica. Riusciremo a cogliere questa occasione? Mi rendo conto che i tempi dell'Italia sono lenti, e forse non basterà una tornata elettorale, ma sono sicura che il processo avviato non si fermerà perché è una forza naturale avviata ad attuare il suo percorso fisiologico.


Comunque fa riflettere la circostanza che sia stato un comico ad avere un consistente seguito tra chi ha cercato di dare voce al rinnovamento e ai bisogni dei cittadini. Fa veramente riflettere.

 
 
 

Ricky di Ozon

Post n°153 pubblicato il 09 Febbraio 2013 da giovannatilocca
 
Tag: Ozon, Ricky
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Ho visto il film Ricky di François Ozon. Dopo un po' stavo per bloccarlo ma ho resistito, sono andata avanti e mi sono trovata con una storia davvero singolare. Chissà perchè, ma  ho pensato che il tema poteva essere anche quello del diverso, del bambino che si tiene nascosto agli altri per vergogna, o per proteggerlo dai curiosi. Poi ho pensato che volare è stato da sempre il sogno dell'uomo. Si potrà dire di tutto riguardo a questa storia, ma non si può negare che metta in  moto un insieme di pensieri e sentimenti. Forse proprio la sua semplicità, la sua descrizione monotona della vita è il peso del film che dobbiamo accettare per aprire gli occhi a un mondo diverso, ai sogni, alle utopie, all'irrealizzabile che ci spinge a creare ciò che solo la mente umana è in grado di vedere nella più grigia quotidianità.

 
 
 

Morire dalle risate

Post n°152 pubblicato il 06 Febbraio 2013 da giovannatilocca
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Stamattina ridevo ripensando alle battute di Crozza. E' forte, quando fa Berlusconi. Poi ho pensato che i Primati sono fortunati perché possono ridere. In sostanza, che cosa c'è da ridere in Italia? Proprio niente. Ci sarebbe da prendersi la testa fra le mani e fare il muso lungo tutto il giorno. Invece no, ridiamo. Anche la sciagura nella quale vaghiamo come esseri senza futuro ci offre spunti per fare delle risate. E per fortuna ridiamo.

Poi ho pensato ad Achille Lauro che dava una scarpa agli elettori. Ma che cosa se ne faceva di tutte le scarpe che gli restavano se non fosse stato eletto? Altra risata.

Quando, ad elezioni concluse, subiremo i prelievi forzosi di denaro che andranno a riempire le mangiatoie dei maiali e vedremo i suini rotolarsi nei nostri soldi ci sarà da morire dalle risate!

Uno che non fa ridere è Obama. Che idea, quella di denunciare la Standard & Poor's! L'Italia invece continua a farsi taglieggiare, tanto gli italiani poveri che pagano ci sono sempre, e udite udite, vanno anche a votare.

 
 
 

Cannibalismo

Post n°151 pubblicato il 28 Gennaio 2013 da giovannatilocca
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Adesso siamo anche arrivati al cannibalismo. La minaccia di sbranare l'avversario è decisamente originale. Sarebbe interessante l'analisi della frase da parte di un antropologo. In questa campagna elettorale, come sempre in circostanze analoghe, si sente di tutto. Analisi storiche, minacce, promesse a non finire ... Tanto si sa che sono solo frasi di circostanza, destinate ad essere archiviate l'indomani del voto.

Fesso chi ci crede!

Comunque non consiglierei a Bersani di addentare l'avversario che, oltre ad essere un po' troppo stagionato, potrebbe contenere residui di sostanze estetiche non commestibili.

 
 
 

Tutti i popoli hanno le loro memorie

Post n°150 pubblicato il 27 Gennaio 2013 da giovannatilocca
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Giusto per fare un po' di memoria vorrei ricordare (limitandomi alla specie homo sapiens sapiens)

- gli eccidi compiuti dai Romani nei territori sottomessi

- le stragi di Aztechi da parte degli Spagnoli

- le stragi di Inca da parte degli Spagnoli

- le stragi di Pellerossa da parte degli Europei

- la tratta degli schiavi

- L'uccisione dei Palestinesi

- ..................................

Si sono distrutte intere culture provocando l'eterno oblio di lingue, letterature, storia, pensieri che avevano richiesto millenni di elaborazioni. Abbiamo privato interi popoli dell'orgoglio di essere stati grandi, li abbiamo declassati a servi nella loro casa.
Però è meglio dire che i cattivi erano altri, spietati, orribili carnefici. Noi siamo diversi, noi siamo innocenti.

Da sarda avrei da fare ancora delle considerazioni. Noi Sardi abbiamo avuto due splendidi periodi: quello nuragico e quello giudicale.

Il periodo nuragico si è talmente annullato a causa delle invasioni puniche e romane che abbiamo perso anche una conoscenza basilare: qual era la funzione dei nuraghi? Non abbiamo cognizione dell'antica lingua che rimane solo in alcuni toponimi e in alcuni relitti. Quel poco che conosciamo lo sappiamo tramite gli scavi archeologici che, come si sa, consentono solo di fare ipotesi. Quel nostro passato è immerso in una densa nebbia che ci rende dubbiosi ed incerti.

Il periodo giudicale è talmente declassato che non vi è traccia nella storia che si studia a scuola. Eppure gli scarsi documenti presentano un popolo fiero che ha saputo tener testa ai nuovi invasori e che ha dato filo da torcere agli Aragonesi. La Carta de Logu è un codice di leggi che dimostra l'alto grado di cultura e civiltà raggiunto in Sardegna in quel periodo.

Noi Sardi non abbiamo neppure coscienza della nostra capacità di autogestione, perché non conosciamo la nostra storia. Ci sembra di essere incapaci di procedere in autonomia perché l'unica storia che conosciamo è quella di un popolo sottomesso, deriso, svilito da popoli di rapinatori.

A noi è capitato ciò di cui parlavo più sopra, ci hanno rubato il passato.

Senza passato siamo come una pianta senza radici, che per nutrirsi e sostenersi è abituata a rivolgersi ad altri. Sono così delicati i meccanismi di questo nostro esistere che basta poco per sconvolgere i percorsi individuali e sociali. La capacità di decidere non nasce dal nulla ma è indotta dalla sicurezza di sé e dalla fiducia nelle proprie scelte. La sicurezza di sé nasce in un clima di autonomia e di dominio del territorio. Non per nulla i due periodi d'oro della Sardegna sono scaturiti da due momenti nei quali l'Isola è stata libera e padrona di sé e delle proprie risorse.

Adesso invece siamo servi di coloro che fanno di tutto per svilirci e per annullarci. Dove troveremo la forza per riprendere il controllo dei nostri destini? Conoscere quel poco che gli storici sono riusciti a recuperare può indubbiamente aiutarci. Ma che fatica studiare il nostro passato!

Più facile stare appresso a chi conosce bene le proprie radici e ne fa strumento di oppressione imponendo continuamente le proprie memorie come se fossero le uniche degne di conservarsi come monumenti imperituri. Non c'è popolazione più misera di quella che non sa trovare in sé gli elementi della propria identità. Mi fa male parlare di questi argomenti ma non posso fare a meno di pensarci. Forse spero ancora che qualcosa cambi, che arrivi il giorno della memoria anche per noi.

 

 
 
 

Ma che scenario è questo?

Post n°149 pubblicato il 20 Gennaio 2013 da giovannatilocca
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Bersani è come colui che non c'è, Monti è l'inviato dei banchieri che deve spremere i poveri per consentire alle banche di speculare, Berlusconi è un enigmatico personaggio che, invece di andarsene dall'Italia per porre fine alle sue beghe si intestardisce a rimanere qui e magari crede pure di fare del bene, Grillo sta giocando una partita persa in partenza perché allo strapotere della finanza non c'è opposizione che tenga. L'Italia è bella e servita, gli Italiani possono assistere allo spettacolo dello sfacelo sperando solo di riuscire a sopravvivere in qualche modo.

Si è aperta la fase politico-finanziaria sovranazionale e contro un potere globalizzato si può solo venire schiacciati. Questa è la globalizzazione. Che cosa vi aspettavate? Chi ha conosciuto tempi migliori si sente mancare tutte le certezze, ma chi nasce oggi e trova già una situazione di precarietà riuscirà anche ad adattarsi e a trovare un proprio modus vivendi.

Adesso le nazioni devono fare debiti su debiti per consentire ai poteri finanziari di guadagnare cifre inimmaginabili. Naturalmente bisogna che questi debiti non vengano mai pagati perché fruttino continuamente interessi per saziare l'appetito smisurato di questi parassiti globali.

Si sta smantellando l'industria italiana, si viene licenziati, non si trova lavoro, chiudono le attività artigianali e commerciali, si riducono i posti di lavoro pubblici ... ma che scenario è questo? Nel frattempo i politici non fanno altro che litigarsi le poltrone ignorando completamente le situazioni catastrofiche del paese. Per loro nulla è cambiato. Gli stipendi, i privilegi, le ruberie, tutto è rimasto uguale. Vivono nel mondo di Bengodi e di ciò che avviene nel mondo reale non si accorgono nemmeno, presi come sono dalle loro diatribe. In questa situazione gli italiani dovrebbero andare a dare loro il voto. Eh, sì, se lo sono meritato. Sono stati capaci di distruggere il tessuto produttivo dei territori, sono riusciti a bloccare stipendi e pensioni, sono stati bravi a non intaccare le loro spettanze, e non li vogliamo votare?

Contro la decadenza del nostro mondo non possiamo certo fare molto, ma sarebbe diverso se riuscissimo a liberarci almeno dai parassiti e riuscissimo a gestire le risorse del paese con criteri di equità. Se i soldi sono pochi, occorre distribuirli equamente, e senza sprechi. Ma per far questo bisognerebbe cambiare il DNA degli italiani.

E allora tenetevi i Monti, i Bersani, i Berlusconi. Povero Grillo, povero Di Pietro, credevate davvero che i cittadini fossero capaci di capire le vostre proposte? Credevate davvero che avrebbero lasciato il vecchio per il nuovo?

 

 
 
 

Non farò da palo ai ladri

Post n°148 pubblicato il 17 Gennaio 2013 da giovannatilocca
Foto di giovannatilocca

Con la favoletta che votando potranno influire sulla situazione del paese gli italiani andranno mansueti ai seggi, deporranno la loro brava scheda, e ogni scheda deposta farà "dlin dlin",  son soldini che arrivano alle tasche degli eletti, "dlin dllin, "dlin dlin" e così via. Che bella musichetta! Stipendi, privilegi, ruberie, che cosa c'è di meglio?

Stanno già ballando a una gamba pensando che per altri cinque anni potranno spadroneggiare come più aggrada loro, perché tanto noi non possiamo fare proprio niente.

E' vero che non votare non può cambiare la situazione del paese, ma di sicuro mi farà star meglio. Se vi chiedessero di far da palo al ladro perché tanto ci siate voi o no ruba lo stesso, lo fareste? Io non lo farei e non lo voglio fare. Se un ladro vuol rubare, che lo faccia, ma non avrà la mia complicità. Per quale arcano motivo io dovrei  dare il mio avallo a parassiti che succhiano il sangue del paese, si sono fatti una legge elettorale a proprio uso e consumo e non la vogliono cambiare, si sono impossessati del parlamento e ne hanno fatto un luogo di assoluto privilegio intoccabile al solo scopo di arricchirsi e annientare la dignità di milioni di italiani? Siamo in mano alla delinquenza organizzata e io dovrei votarla? Ma che cosa credete che cambi?

 
 
 

Far man bassa alla cassa

Post n°147 pubblicato il 15 Gennaio 2013 da giovannatilocca
Foto di giovannatilocca

E il popolo andò felice incontro al martirio nel nome dei santi protettori di sè medesimi e della cassa. Guai se la cassa cade in mani sbagliate! Qualcuno potrebbe decidere di usare i soldi per far funzionare lo Stato o, peggio, potrebbe approvare leggi per sviluppare il lavoro in Italia, aiutare i giovani, e cose simili. Non sia mai! Vade retro! Mica i soldi si sprecano così!

Fortunatamente nessuno di chi si presenta alle elezioni ha spiegato che cosa intende fare di serio per il paese. Sono tutte storielle che si raccontano in TV, nei giornali, barzellette che fanno solo ridere. Abolizione dell'IMU, taglio della spesa pubblica, lotta agli sprechi, lotta all'evasione fiscale, le solite fregnacce ... e bisogna vedere come ci credono i fedeli! Come ci credono! Poverini, fanno anche pena. Poi, si sa, non si potrà far niente, ma mica è colpa loro! Far man bassa alla cassa è un lavoro a tempo pieno, richiede impegno, inventiva, mica si può fare anche altro!

 

 
 
 

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