DanyLove

Ho creato questo blog dopo che mi sono laureato per dar la possibilità a tutti, chi vuole, di potermi inviare del materiale, e di pubblicarlo nel blog, esaltando i problemi della gioventù e non solo. Ho creato diversi tag su cui potete scrivere e pubblicare il vostro pensiero.L'indirizzo email è danygiorgio@virgilio.it

 

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Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

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é proprio vero! Quest'anno sembra che l'inverno non vuole arrivare!

 
 
 

Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

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Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

Il marito a letto con l'influenza:

Cara, se morissi proveresti un pò di dolore?

E si, lo sai caro che piango per niente!

 
 
 

Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

A Lourdes uno seduto in carrozzina si

alza in piedi con grande sforzo. Madonna

fammi la grazia fammi tornare a casa a

piedi. Si gira e gli hanno rubato la

carrozzina.

 
 
 

Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

Un malato mentale scrive dal manicomio:

"mamma, mamma ieri mi hanno fatto i

raggi se domani mi fanno anche i

cerchioni vengo a casa in bicicletta!"

 
 
 

Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

In una sauna 2 bambini osservano un uomo con una pancia molto grossa.

Cos'hai lì dentro? "una bomba" risponde ridendo l'uomo"

Caspita che miccia corta!!! 

 
 
 

Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

Dottore dottore quando bevo il caffè mi viene sempre una

fitta all'occhio destro! Come devo fare? E il dottore: ha

provato a togliere il cucchiaino ?

 
 
 

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

8 Gennaio 2007


Grazie Gianluigi

Gianluigi_Barbieri.jpg


Nella Città Eterna dell’indulto Gianluigi Barbieri
ha dimostrato di non aver capito nulla della vita. Gianluigi è un
disabile. Ha preso un autobus alla casbah di Roma Termini. Il jumbo bus
40 dell’Atac. Un nordafricano stava verificando la presenza di contanti
in una borsetta. La borsetta non era sua. Gianluigi ha gridato “Signora, attenta”.
L’ispettore della borsetta ha reagito Fare passare qualcuno per ladro
non è politically correct. E ha colpito con un pugno in faccia
Gianluigi. Spalleggiato da due suoi amici. Tre contro uno. Gli ha
spiegato cosa pensava di lui: “Sporco down, malato di mente”.
I
passeggeri hanno prima fatto finto di nulla. Loro non c’entravano. Non
erano né disabili, né borseggiati. Poi hanno manifestato la loro
indignazione. Nei confronti del disabile. Che li ha messi in condizioni
di pericolo. Una sola persona è intervenuta chiedendo all’autista di
chiamare le forze dell’ordine e di bloccare la vettura. L’autista ha
raggiunto diligentemente la fermata più vicina e ha aperto le porte dell’autobus.
Il sindaco della Città Eterna dell’indulto ha voluto rimarcare: “L’eccezionale coraggio dimostrato da Gianluca fa parte dell'anima di Roma,
che ogni giorno riesce a dare prove concrete di quel senso di
solidarietà e responsabilità in grado di contribuire a garantire la
migliore qualità della convivenza civile e della sicurezza nella nostra
città”. Veltroni allude, senza dirlo, all’ anima di Roma espressa a
piene mani dal gregge di persone stipate nel jumbo bus.
Gianluigi non ha capito nulla. Il padre carabiniere gli ha dato una educazione repressiva. I ladri sono persone che sbagliano.
Non si turba l’indifferenza pubblica senza pagarne le conseguenze. La
stessa signora che stava per essere derubata non l’ha ringraziato. Gli
serva da lezione. I derubati non vogliono fastidi. E quanti sono i
derubati in Italia? Dovessero gridare tutti: “Al ladro!” cosa ne
sarebbe del nostro futuro? Tacere, sopire, sedare, indultare,
parlamentare.

 
 
 

Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

Fascio-capitalismo

profit.jpg



Marco Tronchetti Provera sta agonizzando nei debiti (circa 80 mila miliardi di vecchie lire) e agonizzante ha dichiarato, al public hearing organizzato a Bruxelles dal Parlamento Europeo quanto segue:



“…valutazione sul piano regolamentare della natura dei nuovi servizi su
IP (i cosiddetti SOIP) e in particolare quelli vocali (VOIP).

Innanzitutto, va ricordato che tali servizi presuppongono l’esistenza
di un accesso a banda larga alla rete. Essi fanno parte quindi di una
nuova famiglia di servizi a valore aggiunto di tipo personale che
comprende il trattamento innovativo di voce, dati, immagini, suoni e
consente anche una parziale mobilità. Deve essere chiaro che non si
tratta pertanto di servizi di telefonia vocale tradizionali, i
cosiddetti Public Available Telephone services (PATS).

I nuovi servizi su IP (SOIP e VOIP) sono le conseguenze
positive delle strategie innovative, potremmo dire uno dei possibili
“dividendi” della banda larga...”



Il VOIP non è una tecnologia di proprietà della Telecom. Tronchetti vuole guadagnare su una tecnologia che non è sua.



La grande balla:

il VOIP non richiede la banda larga come connessione, è sufficiente una
normale linea telefonica. La prova è data dagli spettacoli della mia
tournèe 2005, dove decine di spettatori hanno telefonato dall’altra
parte del mondo usando il VOIP con una normale connessione.



Questa gente è andata, morta, hanno ucciso l’innovazione tecnologica in Italia. Prima hanno bloccato la diffusione del Wi Fi, adesso stanno cercando di arginare il fenomeno del VOIP.

Gente che con il libero mercato fallirebbe in 24 ore.



Siamo un paese semi libero. Che sta annegando nel
fascio-capitalismo. Qualcosa va fatto! Io ci sto pensando, pensateci
anche voi.

 
 
 

Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

Basta!
Parlamento pulito!
Parlamento_pulito_big.JPG




Basta! Parlamento pulito.

Chi è stato condannato in via definitiva non deve più sedere in Parlamento.

E se la legge lo consente, va cambiata la legge. E' profondamente immorale che sia loro consentito di rappresentarci.
Questo è l'elenco dei nomi dei rappresentanti italiani in Parlamento, nazionale o europeo, che hanno ricevuto una condanna:


I 25 CONDANNATI DEFINITIVI IN PARLAMENTO (Aggiornato a Giugno 2006)


  1. Berruti Massimo Maria (FI)
  2. Biondi Alfredo reato poi depenalizzato (FI)


  3. Bonsignore Vito (Udc - Parlamento Europeo


  4. Borghezio Mario (Lega Nord - Parlamento Europeo)


  5. Bossi Umberto (Lega Nord - Parlamento Europeo)


  6. Cantoni Giampiero (FI)


  7. Carra Enzo (Margherita)


  8. Cirino Pomicino Paolo (Democrazia Cristiana - Partito Socialista)


  9. De Angelis Marcello (An)


  10. D'Elia Sergio (Rosa nel Pugno)


  11. Dell'Utri Marcello (FI)


  12. Del Pennino Antonio (FI)


  13. De Michelis Gianni (Nuovo Psi)


  14. Farina Daniele (Prc)


  15. Jannuzzi Lino (FI)


  16. La Malfa Giorgio (Pri)


  17. Maroni Roberto (Lega Nord)


  18. Mauro Giovanni (FI)
  19. Nania Domenico (An)


  20. Patriciello Aldo (Udc)


  21. Previti Cesare (FI)


  22. Sterpa Egidio (FI)


  23. Tomassini Antonio (FI)


  24. Visco Vincenzo (Ds)


  25. Vito Alfredo (FI)

 
 
 

Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

Gli schiavi moderni/5

fucecchiIT.jpg
Vignetta di Emanuele Fucecchi


Ho l’impressione che i politici vivano in un mondo a parte, lontano dai
cittadini. E che si cibino di intenzioni di voto, di tendenze
elettorali, di poltrone e poltroncine. Ma anche una sedia a dondolo gli
può bastare. L’unica realtà che conoscono è la loro e il cittadino è
sempre suddito. Nessuno ha chiesto truppe
in Libano, indulto, aumento della clandestinità e bavaglio alle
intercettazioni. Se Prodi si fosse presentato con un programma del
genere, l’originale avrebbe preso il 90% dei voti.
La legge Biagi è uno scandalo, perchè il Governo non ci ha messo mano nei primi 100 giorni? I ragazzi italiani valgono meno dei delinquenti? Che spettacolo: importiamo schiavi e li creiamo contemporaneamente a casa nostra.


Pubblico un’analisi degli effetti della legge Biagi di Roberto Leombruni di LABOR e di Mauro Gallegati della Facoltà di Economia di Ancona.


Caro Grillo,
quello che è successo all’Atesia, cui l’Ispettorato del lavoro ha imposto di assumere a tempo indeterminato 3200 collaboratori “a progetto”
(le virgolette sono s’obbligo, perché il “progetto” era quello di
rispondere ai telefoni di un call center), dimostra quanto sia urgente
tornare su un contratto di lavoro – il contratto di collaborazione
coordinata e continuativa – che è talmente precario che quando hai
finito di dire come di chiama è già finito. A meno che non intervenga
un giudice, appunto. Bene, dato che Prodi ha affermato più
volte che la lotta al precariato è una priorità del suo governo,
sarebbe una buona idea aiutare i giudici e riformare radicalmente un
contratto che negli ultimi dieci anni ha tenuto milioni di giovani ai
margini del mercato del lavoro – posizione dalla quale è stato più
agevole un loro pacato sfruttamento.
Quanti sono veramente i
collaboratori? Sì, sono milioni. Era da dieci anni che aspettavamo
stime affidabili. Basti dire che l’Istat – forse pensando fossero pochi
– ha atteso il 2004 prima di introdurre una domanda ad hoc nelle sue
indagini, e dalle prime stime sembrava non fossero poi molti (se
400.000 vi sembran pochi). Pochi giorni fa però l’Inps ha finalmente
pubblicato il suo osservatorio basato su dati reali, e ora sappiamo la
verità: i collaboratori, solo nel 2004, erano quasi il triplo, erano più di un milione.
Non stiamo parlando dei soli collaboratori, tenendo quindi fuori i
professionisti, che di solito vengono considerati tra i salvati (ma su
questo vedi più sotto, alla voce “apri la partita IVA o ti licenzio”).
E anche considerando solo le persone per le quali la collaborazione è
l’unica forma di lavoro, e hanno un contratto con un solo committente –
categoria di solito identificata come la più debole – sempre al 2004 se
ne contavano 840.000.
Perché sono da cambiare.
Per tanti motivi,
che vengono fuori da tante storie che si leggono anche in questo blog.
Ma il vero problema è che son nate male. Prima del ’96 l’unico modo
regolare per prendere un lavoratore per un periodo breve era quella di
assumerlo con un tempo determinato, pagando contributi sociali di circa
il 33%, e – come in tutto il mondo civile, da un secolo a questa parte
pagandogli ferie, tredicesima e liquidazione.
Esisteva però una prassi molto vicina al lavoro nero, che era quella di
proporre un contratto di prestazione d’opera occasionale “e poi magari
vediamo”, evitando così di pagare contributi e tutto il resto. Nel ’96
però nasce la famigerata formula della “collaborazione coordinata e
continuativa”, che se ha regalato un 10% di contributi a quei
lavoratori quasi in nero, di fatto ha finito per legalizzare la prassi
di mascherare dei rapporti di lavoro dipendente sotto una etichetta
ancora più innocente della prestazione occasionale. In assenza di controlli efficaci non
c’è voluto molto perché si cominciassero a utilizzare le collaborazioni
anche nei call center (l’equivalente moderno della catena di montaggio)
e per lavori di durata di anni. Chi ne ha voluto approfittare si è
garantito una forma di lavoro a costi stracciati – rispetto al lavoro dipendente il risparmio era di circa il 40%,
meglio di un tre per due al supermercato – e una generazione di
lavoratori si è trovata a lavorare per anni senza quasi mettere da
parte nulla per la propria pensione, e con un livello di tutele da Inghilterra dei tempi della rivoluzione industriale.
Basti pensare che solo nel 2000 è arrivata la copertura per gli
infortuni e le malattie professionali. Del diritto di sciopero
ovviamente ancora niente.
Perché la riforma Biagi ha peggiorato le cose.
Per
la verità una riforma c’è appena stata, con la legge Biagi, ma a parte
cambiare il nome in un “cocoprò” dal suono appena meno avicolo è stata
una riforma per molti versi peggiorativa. Le intenzioni erano di
limitare l’utilizzo improprio delle collaborazioni, e per far questo la
legge richiede una forma scritta al contratto (prima non era
necessaria, anche all’invenzione della scrittura ci abbiamo messo un
po’ ad arrivarci), e che si identifichi uno specifico progetto. Se non si può identificare un progetto l’impresa può essere obbligata ad assumere il
lavoratore con un contratto di lavoro dipendente. È questa la clausola
che è stata applicata per Atesia (come è stato osservato, è poco
credibile che più di tremila lavoratori di un call center abbiano
ciascuno il proprio progettino specifico da svolgere).
Peccato che
la stessa legge stabilisca (art. 69) che il controllo del giudice “non
può essere esteso fino al punto di sindacare nel merito valutazioni e
scelte tecniche, organizzative o produttive che spettano al
committente”. E che con la circolare 1/2004 Maroni, come ulteriore
liberalità, abbia precisato che una cocoprò può essere rinnovata quante volte vi pare.
Come
dire, basta far la fatica di scrivere una volta all’anno un progetto ah
hoc e si può tenere un dipendente a vita come collaboratore.

Nei fatti, la Biagi ha provocato una reazione quasi schizofrenica da
parte delle imprese. In molti casi, le vecchie cococò sono state
semplicemente trasformate in cocoprò. Altri, temendo la clausola citata
sopra, hanno reagito con l’arma del ricatto. Lo dimostra una ricerca
dell’IRES, condotta su un campione di persone che hanno aperto una partita IVA tra il 2003 e il 2004, dalla quale è venuto fuori come nel 50% dei casi questi l’hanno aperta perché gli è stato chiesto dal datore di lavoro,
pena il non rinnovo del contratto. Peccato che il 40% di loro abbiano
un unico committente (l’80% contando i rapporti quasi esclusivi), e
continuino a essere a tutti gli effetti in quella categoria dei
“collaboratori puri” che si diceva”.

 
 
 

Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

30.12.06


Saddam

cappio.jpg


Uccidere un assassino è un assassinio? La punizione
per un delitto può essere applicata con lo stesso delitto? Lo stupro
con lo stupro, il furto con il furto, la morte con la morte? Condannare
l’omicidio e poi applicarlo per legge è un incantesimo. Una
contraddizione della mente umana. E’ vendetta, non legge. Saddam è stato impiccato. Condannato dagli iracheni. Ma non ci crede nessuno. Le mani del boia erano irachene, ma il cappio era di Bush.
Saddam
andava condannato all’ergastolo. Doveva invecchiare in carcere. Perdere
la sua spocchia. Con l’esecuzione gli è stata regalata una dignità che
non aveva. Una grandezza made in Texas.
In morte di Saddam, ora martire, bisognerebbe ricordarsi della guerra con l’Iran finanziata dagli Usa. Del buon Saddam alleato dell’Occidente
contro Khomeini. Del Saddam laico e filo occidentale. Poi si è messo in
proprio e questo è stato un affronto intollerabile per la democrazia
americana. Quella dei due milioni di carcerati e dei bracci della
morte. E del controllo del Golfo Persico.
Se
Saddam era un criminale, allora lo sono alcuni capi di Stato che
siedono all’Onu. Perchè Saddam sì e loro no? Il petrolio. Il mondo
intero ha dichiarato la prima guerra all’Iraq a causa dell’invasione
del Kuwait e dei suoi pozzi di petrolio. Nel Darfur sono morte centinaia di migliaia di persone. Nessuno ha mosso un dito. In Cecenia
non sono rimasti in piedi neppure i palazzi. Nessuno ha mosso un dito.
L’ipocrisia della condanna a morte giusta, occidentale e petrolifera.
Saddam
è stato un criminale? Ha sterminato i curdi con il gas? Ucciso i suoi
oppositori? Sì, certo. Ma quando sarà finita la guerra in Iraq si potrà
fare una contabilità dei morti. E saranno molti, molti di più di quelli attribuiti al regime di Saddam. Qualcuno sarà appeso a una corda per i quarantamortialgiornochenonfannopiùnotizia?
Sarà condannato a pagare una multa, un’ammenda, dovrà chiedere scusa?
Saddam ha pagato, con dignità, il suo conto. Hiroshima, i Gulag e il
Tibet non li pagherà mai nessuno.

 
 
 

Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

25.12.06


Supposta di Natale

supposta_di_Natale.jpg


Babbo Natale ci ha portato la Finanziaria.
Invece delle renne ha usato la bicicletta. Romano Natale si è subito
pentito e ha detto che non la farà più. Poi ha subito cambiato idea e
ha detto che non si è pentito e la rifarebbe ancora. E’ stata una
Finanziaria piena di sorprese. Una Finanziaria mutante. Una Finanziaria
che gli studiosi ci spiegheranno solo tra qualche anno. Quando
riusciranno a capire di cosa si tratta. Delle correlazioni e degli
emendamenti. Delle puntualizzazioni e delle retromarce. Delle lobby e
degli inciuci. E’ stata una Finanziaria estenuante. Ci ha preso per
sfinimento. Prima della votazione finale Romano Natale poteva chiederci
qualunque cosa, qualunque tassa, qualunque schifezza. Gli avremmo detto
di sì pur di togliercelo dai piedi per il periodo natalizio.
Le cose che ho capito nella Finanziaria non mi sono piaciute. Non mi è piaciuto il tentativo di cancellare i reati contabili contro la Pubblica amministrazione, non mi è piaciuta la modifica alla legge che eliminava i contributi ai nuovi inceneritori togliendoli alle energie rinnovabili.
Le cose che non ho capito nella Finanziaria mi sono piaciute ancora di meno. Non ho capito perchè si tolleri il conflitto di interessi, perchè non siano state cancellate le leggi salva ladri Pecorella e ex Cirielli. Perchè non sia stata modificata la legge elettorale
che ha creato delle consorterie a disposizione di
BerlusconiBossiCasiniRutelliFassinoBertinotti eccetera eccetera. Perchè
non sia stata abolita la legge Biagi. Perchè non siano stati toccati i monopolisti con le tariffe più care d’Europa e i servizi più scadenti. Perchè i mandanti delle intercettazioni telefoniche non siano in galera insieme agli esecutori. Perchè non sia stata avviata la riforma della televisione. Perchè Previti, corruttore di giudici, sieda in Parlamento. Perchè siano stati eletti nella commissione antimafia
due parlamentari condannati in via definitiva. Perchè questo Governo
sia troppo uguale a quello dello nanobypassato. Perchè il programma
dell’Unione, le indignazioni pre elettorali siano rimaste lì dove si
trovavano, a prima del 9 aprile.
Fassino il cementificatore
parla di Fase 2. Se vuol dire che si deve tornare a votare, cambiando
prima la legge elettorale, sono d’accordo. Se intende invece lo
sviluppo della Fase 1, il prossimo carico di supposte lo usi
all’interno dei parlamentari dell’Unione. I cittadini hanno già dato.






 
 
 

Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

22.12.06


Stelle morenti

stella_morente.jpg


Ho deciso di parlare anch’io di Welby.
Di fare anch’io la mia piccola pornografia della morte. Per permettere
a tutti coloro che lo desiderano di commentare una volta per tutte su
Welby. Un commento come nei quaderni per i defunti nell’androne di
casa. Poi lasciamolo in pace per sempre. Insieme a chi è nella sua
condizione.
La televisione ha un nuovo reality, prodotto e diretto da Bonino & Pannella. Si chiama: ‘Erano stati famosi’. Ci si iscrive in punto di morte. Si diventa star nel momento del trapasso. Stelle morenti.
Stelle di una TV endoscopica. Migliaia di Piergiorgio Welby, esclusi
dai provini, vedono che uno di loro, assediato dai media, è alla fine
staccato dal respiratore.
La morte assistita di Welby è un suicidio assistito, un omicidio del consenziente, un reato grave.
Ma i radicali sono come Lourdes… dove ci sono le sfighe ci sono pure loro.
Un
mio amico, Primario di un reparto (con televisione) per pazienti in
coma, ha due ricoverati come Welby. Mi ha detto che non sa più come
fare! Non è facile dire che Welby non era depresso e anche il
contrario. Ci vuole la fascia protetta per i disperati,
potranno vedere solo la pubblicità e la messa della domenica mattina.
La dignità è finita per sempre, da quando la morte ha perso la sua
privacy.

 
 
 

Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

Lo sconto postumo

tototruffa.jpg


L’Italia è una nazione fondata sul debito pubblico.
Ha fondamenta debitorie solide. Un alibi di ferro per le Finanziarie.
Un alibi per nuove tasse, per l’aumento di quelle esistenti. La
Finanziaria preserva il debito pubblico. Con un imponente debito
pubblico le riforme non si possono fare. E tutto rimane com’è per la
felicità dei nostri dipendenti. Nessun governo è intervenuto sulla
spesa pubblica. Neppure il Ciclista e lo Sciupà.
Se i costi corrono, le tasse aumentano e il debito tiene. Il debito è ormai una condizione dello spirito.
E’ nell’aria. Indebitarsi è uno stile di vita. Chi vanta crediti è un
fallito. Bisogna vantare debiti per essere qualcuno. Più il debito
personale è grande, maggiori sono le opportunità. Si può diventare
persino presidente del Consiglio o della Telecom.
Le parole... Accesso al credito
rassicura, accesso al debito preoccupa. Diventiamo accreditati, non
indebitati. Banche, finanziarie e grandi distributori sono in prima
fila per la creazione della povertà attraverso il credito. Se avessi
detto a mio padre che mi indebitavo con TAEG 20% per andare alle Antille mi avrebbe preso a calci nel c..o. E poi avrebbe denunciato la banca.
Le banche pensano sempre ai nostri sogni. Li vogliono vedere realizzati insieme agli interessi bancari. A Natale è disponibile lo sconto se paghi dopo.
Un mistero. Se si paga dopo sei mesi scatta lo sconto senza alcun
interesse. Se paghi subito no. Un bel Tv Color LCD costa circa 1200
euro. Se paghi dopo sei mesi in contanti ti costa il 20% in meno. Un
affare. Ma se tra sei mesi ti dimentichi, non arriva il bollettino o
non hai i soldi cosa succede? Con TAN 17,48%, TAEG 18,45% (ma possono
essere superiori) per 1000 euro fanno 24 rate mensili da 53,40. Il
risultato è di 1281,60. I grandi distributori guadagnano sul debito dei
clienti. Assistiti dalle finanziarie.
RESET. Un ritorno alla cultura del risparmio. La pubblicità del debito va proibita. Come è avvenuto per il fumo. E’ un atto di oscenità sociale. Una istigazione a delinquere contro noi stessi. Per Natale fatevi un regalo. Comprate meno e solo quello che vi potete permettere.

 
 
 

Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

Alitassametro

alitalia.jpg


Numeri alati. Un privato per comprare Alitalia dovrebbe tirare fuori due miliardi di euro.
Alitalia vale zero. A fine gennaio i soldi per pagare gli stipendi
saranno finiti. Ha 20.575 dipendenti, metà sarebbero già troppi. Una
flotta di aerei da terzo mondo. La battono solo i Tupolev.
Un amministratore delegato con DUEMILIONISETTECENTOMILA EURO di
stipendio all’anno. Il più pagato in Europa nel settore. Guadagna sei
volte in più del suo collega di Air France.
Prodi vuol vendere. Ma
chi compra? Le banche hanno messo le mani avanti. Cordero anche i
piedi. L’Alitalia perde CINQUANTUNOMILA EURO all’ora. Fermiamo il tassametro. C’è una sola soluzione per mettere un tappo alle perdite: pagare due miliardi di euro Gheddafi
perchè la compri. I dipendenti dovranno trasferirsi a Tunisi. Il loro
trasferimento coatto dovrebbe essere vincolante per la validità del
contratto. 20.575 bocche da sfamare in meno per lo Stato, un affare. Anche se ci costasse qualcosina.
Rimane
il problema Cimoli. Cosa fare di un manager così stimato sia da Prodi
che da Berlusconi? Se un manager è pagato bene per quello che vale, lui
è pagato moltissimo per quello che perde. Peccato che
i soldi che ha perso siano nostri. Peccato che i soldi che guadagna
provengano dalle nostre tasche. Lui non è il solo colpevole. E’ un
capro, ma non il solo espiatorio. Ma fino a quando sta lì, con quello
stipendio, con quei risultati, con quel sorriso compiaciuto non c’è
speranza. Prodi se lo assuma come maggiordomo. Che poi è il motivo per cui è ancora lì. Aria, aria fresca. Ma cosa ci vuole?

 
 
 

Post N° 30

Post n°30 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

Quant' è bello il manganello

manganelli.jpg


In un’area di servizio sono stati fotografati in vendita robusti manganelli di
legno di dimensioni tra i 60 e i 90 centimetri. Manganelli neri con il
brand: il Duce con l’elmo da soldato. E una gamma di scritte a scelta
per l’automobilista di passaggio. “Molti nemici, molto onore”, “Me ne
frego”, “Dux Mussolini”.
Fa parte del revisionismo storico in atto. Ci sono le magliette con scritto “Mafia – Made in Italy
e “Baciamo le mani” che vanno a ruba a Palermo tra i turisti stranieri.
E in rete si comprano polo con la scritta: “Cosa Nostra” davanti e
“affiliato” dietro.
E’ il nuovo Made in Italy
. Legato alle nostre radici. Genuino e perciò internazionale, da esportazione. Si può già prevedere il rilancio dell’olio di ricino fascista
come purgante da usare per risolvere ogni situazione di conflitto.
Qualche bombetta anarchica, deviata dai servizi, o nera autentica, a
scelta dell’acquirente. Per un ritorno all’indimenticabile stagione
delle stragi. Pullover delle Brigate Rosse con
l’immagine di Curcio e della stella a cinque punte. Sciarpe con scritte
revival: “Piazza Fontana for ever”, “10, 100, 1000 Italicus”, “Chi non salta Aldo Moro è!”, “W Ustica”, “Forza P2” (ma forse questa c’è già). Un business!
L’Italia
è ricca di episodi storici sottovalutati. Sono una miniera. Nel mondo
abbiamo una pessima reputazione. Sfruttiamola. Siamo un popolo di
mafiosi, post fascisti, bancarottieri, piduisti, evasori fiscali,
bombaroli? Basta vergognarcene! Andiamone fieri a testa alta. E’ un
filone senza fine. Pensate solo a nuovi parchi di divertimenti “Dux” o
a video games su come far saltare i giudici. Al caffé alla Sindona. A Tele Mafia. Un filone inesauribile.

 
 
 

Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 10 Gennaio 2007 da doctodany

Cosa Loro

squadra_antimafia.jpg


Hanno interrotto il dipendente del Consiglio Prodi durante gli Stati generali dell’antimafia. Mentre diceva che il governo sta adottando misure efficaci per combattere la mafia. Gli hanno gridato: “In Parlamento ci sono 25 persone con sentenze passate in giudizio!” e “Cacciate i deputati condannati in via definitiva dalla commissione Antimafia!”. Prodi ha reagito con il vigore di un tortellino bollito:
“Vengono poste al presidente del Consiglio domande che andrebbero fatte
al Parlamento”. Era impreparato, può succedere. Ma nascondersi dietro
al Parlamento non si fa. E’ un’ammissione di impotenza. Se non sa
rispondere a domande fondamentali per la democrazia non può
rappresentarci.
Alla commissione Antimafia va cambiato il nome. In commissione AntiStato. Da quando esiste, le mafie sono in piena espansione. L’Antimafia ha due nuovi membri condannati in via definitiva: Pomicino, tangenti, e Vito, corruzione. I loro sponsor sono Dc-Psi e Forza Italia. Ma gli altri partiti sono stati a guardare.
C’è una frattura tra
il Paese e questa gente, questi partiti. Una spaccatura che non si
nutre più di speranze di cambiamento, ma di frustrazione e di rabbia.
Non sono un veggente. Non so come andrà a finire. Ma sono pessimista. E
un comico pessimista non è un bello spettacolo. Ex corruttori e ex
tangentisti contro le mafie. Chi vincerà?
Voglio Provenzano all’Antimafia.
Mi dà più fiducia. Si è esposto in prima persona e non ha mai invocato
l’immunità parlamentare. Rispetto a questi è un galantuomo.

 
 
 
 
 

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Un blog di: doctodany
Data di creazione: 09/01/2007
 

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