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Post n°21 pubblicato il 28 Luglio 2011 da gianfrancofelline

Rispondo al gradito ospite - piergz - che ci scrive in merito all'articolo "Accanimento terapeutico.

Mi pare di capire che, sostanzialmente, i nostri punti di vista siano pressocchè convergenti e che le tue osservazioni non siano altro che delle precisazioni degne di offrire ulteriori spunti dibattimentali. Pertanto, nel ringraziarti per  il tuo intervento, tengo a dire che:

1) E' ovvio che mi riferisco al popolo ("E allora stacchiamola questa spina....."etc.) anche se il popolo non ha più il controllo della situazione e non può combattere ad armi pari contro una "Casta" che si è blindata dietro ad una ragnatela di "relazioni" che avvolge e coinvolge tutti i poteri dello Stato fino ai più forti oramai, evidentemente, lo dice la cronaca, collusi con la criminalità. Del resto qualunque altra azione, in virtù del nostro ordinamento costituzionale, è impedita al popolo che delega giustappunto ai suoi rappresentanti politici i compiti necessari all'Amministrazione della cosa pubblica; e di tanto costoro, puntualmente, se ne infischiano.Ma ancora più giustamente osservi che l'humus necessario allo sviluppo ed al sostentamento di questa situazione sia offerto dal popolo stesso; o quantomeno da quella parte del popolo fatta di furbi (soggetti persino degni di ammirazione, come tu dici): colui che riesce ad ottenere una pensione d'accompagnamento per non vedenti e poi va al bar a giocare a carte (e magari bara anche), che va in giro con lo scontrino "INVALIDO" in bella vista sul cruscotto dell'auto ma poi si scopre essere il comandante dei vigili urbani (ogni riferimento è a fatti realmente accaduti), che corrompe funzionari pubblici per ottenere vantaggi economici (a tutto danno del resto della comunità) offrendo propaganda elettorale, voti o beni di lusso.

E qui veniamo al nodo della questione e ti dico francamente come la penso: esistono un certo numero di corruttori che per necessità varie legate spesso alla loro attività vanno a cercare un certo numero di corrotti o comunque corruttibili. Tutti i politici sono corruttibili e quindi corrotti altrimenti la loro carriera si concluderebbe in pochissimi anni se non mesi.Ora l'uomo che corrompe può essere un comune cittadino (che forse, concediamogli per un attimo questa attenuante, può avere un attimo di debolezza per vari motivi) ed il corrotto è un porco delegato, e pagato profumatamente, dai cittadini per amministrare la cosa pubblica: e che cosa fa? amministra solo i suoi interessi danneggiando il suo "datore di lavoro"?Mi sembra, in tutta franchezza, che al comportamento del secondo, e cioè del corrotto, siano ascrivibili reati di incommensurabile gravità e che, in questi casi, debba essere sufficiente il solo sospetto di averli commessi per sollevarlo a vita da qualunque incarico pubblico salvo poi doverlo punire come merita. Il che, sistematicamente, non avviene.Tuttavia il mio ragionamento non vuole assolvere in alcun modo il corruttore perchè l'uno e l'altro sono responsabili di aver commesso un danno sociale irreparabile: insieme hanno creato una nuova "corrente di pensiero" che giustifica e propaganda il concetto che per fare girare il meccanismo bisogna ungerlo e che anche per ottenere prestazioni dovute e sacrosante (per i cittadini, ovvio) bisogna "raccomandarsi", pagare e ringraziare servilmente. E che quindi bisogna farsi furbi!

Questa idea aberrante è così diffusa che non si può pensare di eradicarla di colpo; ha permeato tutto il tessuto sociale al punto che molti non chiamano questi comportamenti corruzione ma li considerano un modo come un altro per ottenere qualcosa. Può essere il modo per accelerare l'iter di una pratica, per ottenere un ricovero ospedaliero o per superare un test di ammissione all'università pubblica (quale assurda vergogna! ma queste cose non le inventano i politici?)

C'è bisogno di riforme urgenti e radicali e bisogna tenere la classe politica sotto pressione perchè faccia il suo lavoro nell'esclusivo interesse della comunità (non dei singoli cittadini nè tantomeno dei suoi interessi privati).

2) Su questo punto è altrettanto ovvio che le Istituzioni sono entità astratte rappresentate da persone marce e corrotte. Purtroppo il comportamento di queste persone, che rivestono anche ruoli di grande rilievo istituzionale, è indegno (e non stiamo parlando di casi isolati: si tratta solo della punta dell'iceberg) e tale da indurre i cittadini a non avere, a ragion veduta, fiducia nelle Istituzioni.

Gianfranco Felline 

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Commenti al Post:
piergz
piergz il 28/07/11 alle 20:42 via WEB
Una precisazione: per furbi che "ce l'hanno fatta" (o forse sarebbe più esatto scrivere "ce l'hanno fattO"...) io intendevo i "pezzi grossi" non il (solo deprecabile) funzionario corrotto che fa un danno limitato. Intendo i nostri sen. e on. salentini che come feudatari di altri tempi usano la carica e l'ammirazione servile del popolino per arricchirsi. Oppure si pensi a Berlusca (ma come lui tanti altri): in fondo lui è uno del popolo, "uno di noi" che "ce l'ha fatta"! Uno che dal nulla è arrivato a comprarsi il Milan, proprio il Milan non certo la polisportiva Canicattì; uno che ha ville faraoniche (con tanto di mausoleo); belle donne ecc. Uno insomma che incarna tutti i sogni dell'italiano medio! Quanti non lo ammirano non certo per la sua capacità (SE C'E' MAI STATA) di imprenditore ma per le cose che ha e per come si crede le abbia realizzate!
 
 
gianfrancofelline
gianfrancofelline il 29/07/11 alle 12:05 via WEB
Vero, verissimo! Ho usato il termine funzionario pubblico ma non mi riferivo solo all'impiegato o al responsabile di un ufficio. Ciascun corrotto fa un danno che è direttamente proporzionale all'importanza del suo ruolo. E la corruzione esiste a tutti i livelli gerarchici proprio perchè, come ho già detto è basata su una vasta rete di relazioni. Concordo, anche questa "ammirazione", per come l'abbiamo definita, è direttamente proporzionale ai "risultati" raggiunti e giammai alle modalità utilizzate per conseguirli. Gianfranco Felline
 
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