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Il nostro futuro ....

Post n°5 pubblicato il 26 Maggio 2006 da NeverEndingBlue
 

Domenica scorsa, in tarda serata, ho guardato per la prima volta il programma REPORT su Rai Tre. Si tratta di un rotocalco di informazione che propone un cambiamento di metodo rispetto al giornalismo tradizionale:il videogiornalismo!
Milena Gabanelli (autrice del programma) dà spazio e tempo a tutti i freelance che lavorano con la propria telecamera e aspirano ad un giornalismo più impegnato. Dall'esperienza si forma un gruppo, motivato, determinato, non interessato né alla carriera né ai soldi, con una passione comune: la denuncia!

Il servizio di Piero Riccardi e Michele Bono - LE MANI SULLE PENSIONI - è stato molto interessante: parlava del nostro futuro, dei fondi pensioni, e di quello che ci aspettiamo da queste polizze integrative, che dovrebbero garantire il nostro futuro... in attesa della riforma pensionistica Maroni 2008, abbiamo l’opportunità di attivarci con un fondo pensione.

LUIGI SCIMÌA - Presidente Covip:C’è un conflitto tra due concetti, la garanzia e il rischio, il rendimento e il rischio. Chi tende ad avere più alti rendimenti deve avere maggiori rischi, non c’e’ niente da fare... quando si va in pensione può darsi che c’e’ il pensionato che ha una ricca pensione, pur avendo avuto lo stesso stipendio durante l’anno, durante i 40 anni di attività, quello è andato in pensione con una pensione integrativa non so... di 12 mila euro l’anno, e quell’altro con una pensione integrativa di 6mila, come mai questa differenza mentre prima non c’era? C’è perché evidentemente quello che ha la pensione di 12 mila euro ha scelto investimenti più rischiosi, che rendono di più. Se è stato fortunato...

AUTORE: C’è questo elemento della fortuna, ma si può legare la pensione alla fortuna?

LUIGI SCIMÌA : Non si dovrebbe fare, non si dovrebbe fare....

TI GIOCHERESTI LA PENSIONE IN BORSA?
Lo scenario è impressionante: dietro i vari costi di gestione, costi di caricamento, benchmark e linguaggi burocratese, si nascondo macchinosi calcoli, complessi giochi di "buy" e "sell" che portano le banche ad avere sempre un bel profitto, e i poveri azionisti, le briciole...

A volte i costi sembrano così irrisori. Costa sono 2 euro al mese.... Apparentemente dicono tutti che questi costi sono bassi...Le Banche "spingono" i dipendenti a valorizzare i loro prodotti, piuttosto che BOT e CCT... dietro incentivi di natura economica , gadgets e viaggi: La nostra pensione per una lavatrice!

C'è anche un terzo soggetto, quello che gestisce i nostri risparmi per conto del fondo, ed è la Società di gestione del Risparmio o Sgr; Le Sgr italiane che sono possedute al 96% dalle banche e dalle assicurazioni investono in banche e assicurazioni. E si comprano tra loro. Capitalia compra il 4,6% di San Paolo e San Paolo ricambia con il 3% di Capitalia e così via, ci sono tutte, Unicredit, Banca Intesa, Generali, Ras. Senza contare che ogni Banca compra se stessa e compra le 3 principali società di Assicurazione che a loro volta possiedono quote delle banche...
Conglomerati finanziari, conflitto d’interesse. Banche e Assicurazioni si difendono dicendo che tra loro e le proprie Sgr c’è una netta separazione, Chinese Walls li chiamano, Muraglie Cinesi.

... In pratica Cirio. C'è una tabella che mostra come dal 1999 al 2002 mentre le banche si liberavano del debito Cirio, lo stesso debito, trasformato in obbligazioni spazzatura, finiva per svuotare i portafogli di risparmiatori. Neppure un anno dopo copione si ripete. E’ la vigilia di natale 2003, Parmalat affonda sotto un debito degno di una finanziaria dello Sato: 13 miliardi di euro. Come con Cirio le Banche attaccano e dicono che sono falsità. Eppure questa è la fotografia del debito Parmalat al momento del crac. Le Banche italiane sono esposte verso Parmalat per 2,5 miliardi di euro, il debito in tasca agli obbligazionisti tre volte tanto: 7,4 miliardi di euro(!!!)

Cosa c’entra Parmalat con i Fondi pensione? C’entra perché uno dei protagonisti delle ultime convulsioni finanziarie che girano intorno al crak Parmalat è una Sgr. Si chiama Nextra, è di proprietà di Banca Intesa ed è la prima società italiana nella gestione dei Fondi Comuni e Fondi Pensione. Oggi Nextra siede sul banco degli imputati nel processo Parmalat a Milano. Alla base dell’accusa un bond da 300 milioni di euro acquistati da Nextra cinque mesi prima del crack. Il certificatore di Parmalat era Deloitte e Touche, dal 1999. Da 4 anni Deloitte certificava regolarmente il Bilancio Parmalat, con tutta la sua brava liquidità che invece non c’era. D’altra parte Deloitte ha collezionato un bel curriculum, certificando i bilanci di Finmatica, Giacomelli, Volare, Cirio, tutti rigorosamente falliti. Come avrà fatto Deloitte a non vedere il debito reale e continuare invece a certificare che la parmalat godeva di buona salute. Glielo abbiamo chiesto e La risposta è la seguente: "...come vi è noto è in corso un procedimento giudiziario e i nostri legali ci hanno sconsigliato di rilasciare qualsiasi dichiarazione che potrebbe influire sul procedimento”.

Ma c’è un’altra cosa che ci fa ridere per non piangere. Ricordate l’articolo della costituzione italiana che dice: tutti i cittadini sono uguali senza distinzioni di sesso? Non vale per la pensione integrativa. Perché le donne sono più fortunate, e allora bisogna bilanciare con una punizione.

RITA FABIANELLI -Direttore Pegaso- risponde: Si, noi lo diciamo, in effetti non è giusto, però se si vedono le aspettative di vita delle donne, queste sono più lunghe(!!!). Queste sono tabelle che vengono in Italia dalle assicurazioni per corrispondere a queste rendite. Quindi, pur sentendomi ingiustamente trattata devo ammettere che un fondo di verità esiste, perché se andiamo a vedere ci sono molte vedove e pochissimi vedovi. .... Logicamente è vero, ma purtroppo ci dobbiamo arrenderci alle regole di mercato(!!!) che tutelano le assicurazioni che devono erogare queste rendite...

Fin qui, alcuni estratti del servizio. Tiriamo le conclusioni? Questi 100 , 200 miseri euro, che la gente versa ogni mese, sono soldi che dovrebbero accumularsi, quanto meno garantirci un risparmio integrativo a quella che sara' (?) la nostra pensione. Questi soldi vengono versati senza pensare all'indice di inflazione, alla guerra in Irak, o altro: ci prelevano automaticamente, dal nostro conto in banca quella somma, non una quota X detratto l'euribor a 3 mesi: NO! sono sempre quei 100 o 200 euro...

Ma allora perche' alla fine rischiare di non avere niente? Perche' non possiamo essere tutelati del fatto che quando andremo in pensione, avremmo finalmente un'agognato futuro sereno? Nessuno paga: se l'investimento va male e' colpa nostra...Sarà, ma dopo aver sentito questo servizio sono sempre piu' convinto che e' meglio investire in BOT o CCT, buoni postali o .... sotto il materasso ! Almeno una cosa e' sicura: quello che metto, riavro' ... ma sempre meglio di un RIEN NE VA PLUS !

 
 
 
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PREGHIERA DEL CANE RANDAGIO

Con passo vacillante
e con il corpo stremato
giungo alla fine dei miei giorni.
Forse stasera morirò
e da sotto questa quercia
con l’ultimo respiro che mi resta in
gola, vorrei ringraziare il Signore
per il pane che mi ha fatto trovare
nella spazzatura,
per l’acqua che ha fatto scendere
dal cielo per dissetarmi,
per i sacrati delle chiese
dove ho potuto ripararmi.

Si, Signore,
io sono uno di quelli
uno fra i tanti che non sa
cos’è il calore di una cuccia,
il sapore di un osso,
la carezza di un padrone.
Conosco solo il dolore dei calci sul
dorso, le sassate sulla fronte,
le gomme di quella macchina
che mi hanno spinto nel burrone.

Ricordo, poi quella mano, grande,
pesante, che ancora cucciolo mi
ha abbandonato nella strada,
dove vissi tutto il mio calvario.
Ho attraversato monti, boschi e paesi
nessuno mai, mi ha tenuto con sé,
nessuno, mai, mi ha dato un nome.
Dalla nascita ho sempre
portato il tuo, “ Cane.”

Signore, tante sono le cose che vorrei dirti;
ma….. il cuore ha rallentato il battito 
e il respiro s’affievola sempre più.
Perdonami! E ti supplico:
fa che la mano dell’uomo
non abbandoni più
un cucciolo nella strada.
E’ triste vivere da vagabondi,
è penoso essere soli,
ed essere soprattutto
semplicemente solo un cane.

Abbracciami almeno tu
         
in quest’attimo. Perché?
Perché anch'io ti appartengo

Tratto dal libro: "Voci di canili"
 Autrice: d.ssa Anna Mazziotti

 
 
 
 
 
 
 

IL PONTE DELL'ARCOBALENO

Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, questa bestiola va al ponte dell'arcobaleno. Ci sono prati e colline per tutti i nostri amici tanto speciali così che possano correre e giocare insieme. C'è tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene. Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi. Quelli che erano feriti o storpi sono di nuovo integri e forti, come noi li ricordiamo nel sogno dei giorni e dei tempi passati.
Sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro...
Corrono e giocano insieme, ma un bel giorno uno di essi improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l'orizzonte. I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l'impazienza: tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre, volando sul verde prato, sempre più veloce.
Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme, vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarvi più. Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso; le tue mani accarezzeranno di nuovo l'amata testolina e fisserai ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore.
 
Allora attraverserete,insieme , il Ponte dell'Arcobaleno.......

 
 
 
 
 

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