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***SYLVIA PLATH****

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Io sono verticale

Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo
succhiante minerali e amore materno
così da poter brillare di foglie a ogni marzo,
né sono la beltà di un'aiuola
ultradipinta che susciti grida di meraviglia,
senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali.
Confronto a me, un albero è immortale
e la cima di un fiore, non alta, ma più clamorosa:
dell'uno la lunga vita, dell'altra mi manca l'audacia.

Stasera, all'infinitesimo lume delle stelle,
alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.
A volte io penso che mentre dormo
forse assomiglio a loro nel modo più perfetto -
con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata è per me più naturale.
Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,
e sarò utile il giorno che resto sdraiata per sempre:
finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me.


 
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« Il diritto di morireSolitudine »

Il diritto di morire - parte seconda

Post n°196 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da FerminaD4z4

''Si', stiamo lavorando per intervenire''. Cosi' il premier Silvio Berlusconi ha risposto ai cronisti che gli chiedevano se il governo stesse lavorando per intervenire sul caso di Eluana Englaro.



L'assessore alla sanità della Regione Friuli Venezia Giulia dà lo stop alla casa di riposo 'La Quiete' di Udine, dove da ieri è ricoverata Eluana Englaro, ma la struttura sanitaria replica subito e dice di voler andare avanti nell'attuazione del decreto della Corte di Appello di Milano, in sintonia con i sanitari che assistono la donna. "Fino a quando saremo nella legalità non ci fermeremo", spiega l'avvocato della famiglia Englaro, Giuseppe Campeis. Ma il governo - a quanto si apprende in serata da fonti della maggioranza - sta ancora valutando anche l'ipotesi di un decreto d'urgenza per bloccare l'attuazione della sentenza della Corte d'appello che autorizza la sospensione della nutrizione artificiale della donna.

E' la sintesi dello scontro che è esploso ancora una volta sulla tormentata e dolorosa vicenda della donna in coma da 17 anni. E' successo tutto in serata, a Roma, dove l'assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, da sempre contrario all'interruzione dell'alimentazione ad Eluana, ha incontrato il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, manifestando le proprie riserve - ha riferito Roccella - sull'idoneità della casa di riposo udinese e sulla possibilità di affidare Eluana all'associazione 'per Eluana', sorta la scorsa settimana per l'applicazione del decreto dei magistrati lombardi. Per l'avvocato Campeis la casa di riposo invece è una "struttura confacente" all'attuazione del decreto dei giudici milanesi. Peraltro la volontà della Quiete di andare avanti è stata manifestata con una lettera scritta alla Regione nel pomeriggio di ieri. E Carlo Alberto Defanti, il neurologo che segue Eluana fin da quel tragico incidente stradale del 1992, ha confermato che la procedura - prevista e disciplinata dalla sentenza - potrebbe partire già oggi o, al massimo, venerdì. "Non è possibile sapere se Eluana soffrirà o meno - ha aggiunto - ma allo stato attuale della ricerca medica la risposta è no". 'Noi - ha aggiunto Campeis da Graz (Austria), dove si trovava per lavoro - ci fermeremo nel momento in cui c'é qualcosa di illegittimo o di illegale nella procedura o se, per ipotesi assurda, uscisse un provvedimento normativo che qualifica la condotta che stiamo tenendo come penalmente rilevante". Già a dicembre un atto d'indirizzo del Ministro Maurizio Sacconi aveva letteralmente fermato l'ambulanza partita da Udine per andare a prelevare Eluana nella clinica di Lecco.

Nelle parole di Campeis è ritornata l'ombra di eventuali interventi legislativi o normativi e lo stesso Campeis stamattina, insieme all'anestesista Amato De Monte, che guida l'equipe sanitaria che segue Eluana a Udine, sarà alla Procura della Repubblica del capoluogo friulano, convocato dal Procuratore, Antonio Biancardi. Sui motivi e la natura giuridica della convocazione il riserbo è totale. L'incontro di Roma è servito anche a chiarire a Roccella i rapporti tra La Quiete, l'Azienda sanitaria di competenza, la 'Medio Friuli', e l'associazione 'per Eluana', definiti in un protocollo messo a punto nei giorni scorsi dai tre soggetti. "Il 'protocollo di morte' per Eluana Englaro è inapplicabile", ha detto Roccella al termine dell'incontro ribadendo che il decreto della Corte di Appello di Milano "é sostanzialmente incompatibile con le regole del Servizio sanitario nazionale".

A Udine, intanto, proseguono le manifestazioni delle associazioni cattoliche "affinché Eluana possa continuare a vivere". Oggi un centinaio di persone della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, ha manifestato davanti alla Quiete. "Si vuole tornare alla cultura di Sparta - ha detto il responsabile generale, Giovanni Poalo Ramonda - dove solo i forti vivevano. Noi invece vogliamo essere la voce di chi non ha voce". Nel precisare "che siamo giunti alla mostruosità dell'amore che uccide", i manifestanti della Comunità Giovanni XXIII hanno chiesto che "a papà Beppino venga revocata la tutela della figlia perché il suo comportamento va contro la Costituzione che tutela la salute e il diritto alla vita".


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Cosa dire? Se non che dissento profondamente con ciò che dice Berlusconi e la Chiesa. Soprattutto con quello che questo Don Benzi ci vuol fare credere. Tornare ai tempi di Sparta? Qui non si parla di una persona con una malformazione fisica. Qui si parla di una ragazza la cui vita è stata spenta diciasette anni fa. Non si parla di genitori crudeli che si vergognano della propria vita ma di gente che soffre da quasi vent'anni accanto a quel letto.


Un uomo senza pensiero può considerarsi tale?


Personalmente Credo in Dio, non prendete le mie parole come una forma di ateismo ma tutt'altro.


Chi siamo per giudicare? Chi è la chiesa? Chi è Berlusconi?


Siamo per caso Dio?


Non credo.



 
 
 
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"SONO CENT'ANNI..." NAZIM HIKMET

Sono cent'anni che non ho visto il suo viso
che non ho passato il braccio
attorno alla sua vita
che non mi son fermato nei suoi occhi
che non ho interrogato
la chiarità del suo pensiero
che non ho toccato il suo ventre

eravamo sullo stesso ramo insieme
   eravamo sullo stesso ramo
caduti dallo stesso ramo ci siamo separati
e tra noi il tempo è di cent'anni
   di cent'anni la strada
e da cent'anni nella penombra
   corro dietro a te.

 

"Sii paziente verso tutto ciò che è irrisolto nel tuo cuore e ... 
cerca di amare le domande, che sono simili a
stanze chiuse a chiave e a libri scritti in una lingua straniera. 
Non cercare ora le risposte che non possono esserti date
poiché non saresti capace di convivere con esse
E il punto è vivere ogni cosa. Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga, di vivere fino al lontano
giorno in cui avrai la risposta."
Renoir Maria Rilke

 

Il senso della vita non è qualcosa di nascosto che possiamo trovare o scoprire, bensì qualcosa che noi stessi possiamo conferire alla vita stessa.
Possiamo conferire un senso alla nostra esistenza mediante il nostro fare e il nostro lasciar fare, il nostro lavoro e il nostro agire, con la nostra posizione rispetto alla vita, agli altri uomini e al mondo.
La vita ha, in ogni caso, un valore di rarità: è preziosa. Siamo inclini a dimenticarlo e a disprezzare la vita, forse per leggerezza, o forse perché la nostra bella terra e un po’ sovraffollata.
Con i miei ottantatré anni, sono oggi l’uomo più felice che conosca. Trovo la vita indescrivibilmente meravigliosa. Essa è sicuramente pure terribile...e, benché non di rado abbia attraversato momenti di disperazione e anche oggi abbia preoccupazioni più che pesanti, mi è capitato di essere "felice sino al cielo, triste sino alla morte" e sono felice.

Karl Popper

 
 
 

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