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« da ''LA CASA DELL'ANI...'' MARE MATTUTINO ''... »

da ''UNA DISPERATA VITALITA' ''di Pier Paolo PASOLINI

Post n°96 pubblicato il 14 Ottobre 2011 da fesper
Foto di fesper

Coloro che non ci appartengono più!

Trascinati da un nuovo soffio della storia

ad altre vite, con le loro innocenti gioventù!

Ricordo che fu... per un amore

che m'invadeva gli occhi castani e gli onesti calzoni,

la casa e la campagna, il sole del mattino e il sole

della sera... nei sabati buoni

del Friuli, nelle ... Domeniche... Ah! non posso

neanche pronunciare questa parola delle passioni

vergini, della mia morte [vista in un fosso

secco formicolante di primule,

tra filari tramortiti dall'oro, a ridosso

di casolari scuri contro un azzurro sublime].

Ricordo che in quell'amore mostruoso

giungevo a gridare di dolore

per le domeniche quando dovrà splendere

''sopra i figli dei figli, il sole!''

Piangevo nel lettuccio di Casarsa,

nella camera che sapeva di orina e bucato

in quelle domeniche che splendevano a morte...

Lacrime incredibili! Non solo

per quello che perdevo, in quel momento

di struggente immobilità dello splendore,

ma per quello che avrei perso! Quando

nuove gioventù - che non potevo neanche pensare,

così uguali a quelle che ora si vestivano

di calzettoni bianchi e di giubbetti inglesi,

col fiore all'occhiello - o di stoffe

scure, per nozze, trattate con figliale gentilezza,

- avrebbero popolato la Casarsa delle vite future,

immutata, coi suoi sassi, e il suo sole

che la copriva di moribonda acqua d'oro...

Per un impeto epilettico di dolore

omicida, protestavo

come un condannato all'ergastolo, chiudendomi

in camera,

senza che del resto nessuno lo sapesse,

a urlare, con la bocca

tappata dalle coperte annerite

per le bruciature del ferro da stiro,

le care coperte di famiglia,

su cui covavo i fiori della mia gioventù.

[...]

                          PIER PAOLO PASOLINI

 
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