FRATTAGLIE..utopiche elucubrazioni di una mente istintiva |
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Quando non diversamente segnalato, i testi (ad eccezione della poesia "Frattaglie" scritta da un carissimo amico), i disegni e le fotografie presenti in questo blog sono di proprietà delle autrici.
Se vi piacciono, usateli pure, ma abbiate la cortesia di citare i nick.
Grazie. allievadelgabbiano & LaStregaFelice
GIOCO LETTERARIO
FRATTAGLIE
Frattaglie di sogni spezzati,
utopie disperse di un sole
salato e lontano,
come luce pallida
e grigia
di un pianto
che sgorga dal cuore.
Frammenti chiamati
a raccolta
da un raggio
che ancora resiste,
che segue l'istinto
infinito
di ricomporre
i frammenti di un sogno.
LASTREGAFELICE
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Nickname: allievadelgabbiano
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« Elucubrazione sulla solidarietà | Elucubrazione sulle certezze » |
Mia nonna Giselle aveva due stanze in casa sua che amava più di tutte le altre: la cucina e la biblioteca. Entrambe erano ricche di alchimie e profumi.
…gli aromi delle spezie, che si mischiavano modificando la loro natura a contatto con essenze incontrate per caso, il profumo della carta, magico, incantato, differente da tutti gli altri…un balsamo di storia ed amore, di nuovo ed antico, di sogno e passione
... l’alchimia delle molecole che si modificavano nelle sue ricette, rincorrendosi allegre, dividendosi per poi ritrovarsi felici a formare nuove sostanze ricche di differenti sapori e fragranze, l’alchimia delle parole, che, con altrettanta rapidità e brama, rimbalzavano in modo spensierato nella sua mente, talvolta modificando la propria essenza e riacquistandone una nuova, non necessariamente immutabile.
Ogni libro che trovavo tra quegli scaffali impolverati di legno odoroso diventava quindi il nutrimento della mente e dello spirito, proprio come ogni nuova alchimia culinaria che Giselle mi insegnava rappresentava un nutrimento per i miei sensi e per il mio corpo. Ma non vedi come è tutto molto naturale? - mi diceva. Perché se cambi solo una piccola lettera il “sapere” diventa “sapore”? Perché abbiamo sete di conoscenza, divoriamo libri, non ci saziamo della narrazione della nostra favola preferita? Perché la persone ci ascoltano più volentieri se usiamo allocuzioni dolci, invece che frasi acide o discorsi insipidi? Perché con un racconto piccante siamo in grado di stimolare passioni?
E fu così che crebbi convinta che il nutrimento del corpo e dello spirito necessitano della medesima attenzione.
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