“Come ho già affermato nell’intervento di ieri in Aula, ritengo insufficenti i progressi compiuti dalla Croazia. Restituiscano intanto quello che hanno fregato ai nostri profughi istriano-dalmati dal 1947 in poi. Poi, solo poi, sarà possibile discutere dell’adesione dei croati alla Ue”.”. E’ questa la presa di posizione di Luca Romagnoli, eurodeputato e leader della Fiamma Tricolore, che boccia senza appello la Risoluzione del Parlamento europeo sulla relazione concernente i progressi compiuti dalla Croazia nel 2008.
La relazione è stata approvata oggi con solamente 40 voti contrari. Hanno infatti votato a favore molti dei deputati italiani, solamente Romagnoli e pochi altri si sono dichiarati indisponibili a dare un via libera alla adesione ella Croazia senza prima aver risolto il contenzioso sui beni degli espulsi da Istria, Fiume e Dalmazia. Un contenzioso che, se non definitivamente risolto, rende impossibile il dialogo fra chi veramente difende l’interesse nazionale con quelli che stanno dall’altra parte dell’Adriatico.
“Invito quindi le varie associazioni degli esuli - ha concluso il leader di Fiamma Tricolore - a richiedere a tutti i colleghi della delegazione italiana che hanno votato a favore spiegazioni in merito al comportamento tenuto a Strasburgo e che è in evidente contraddizione con quello che regolarmente affermano in Patria.”fiammastampa@libero.it
ON. LUCA ROMAGNOLI
fiammastampa@libero.it
Parlamento Europeo, via IV Novembre, 149 - 00187 - Roma
Creato da SANDRONE.Vg il 01/03/2008
...PRENDERA' L' ARME, E FIA 'COMBATTER CORTO: CHE L' ANTIQUO VALORE NE L' ITALICI COR NON E' ANCOR MORTO...F. PETRARCA
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di Francesco Storace: Siamo arrivati al capolinea, dove i diritti più elementari dei cittadini vengono presi a calci e gettati nel cestino dei rifiuti. E’ una vergogna. Gli stupratori che in questi giorni affollano stampa, tv e web vengono tenuti in libertà, perché la giustizia è lenta e forse un po’ miope, nonostante il grande impegno delle forze dell’ordine, che fanno il possibile con i pochi mezzi (e uomini) a loro disposizione. Se questa è l’Italia che vuole chi ci governa allora è servito, ma c’è una parte del Paese che non la pensa così e La Destra esiste, oggi più che mai, per gridarlo a gran voce. Chissà se il sindaco di Roma riuscirà a sentire… |
In merito ai fatti di questa mattina la lista universitaria Arcadia-Studenti di Destra (www.studentididestra.tk) commenta l’accaduto con una propria nota. |
Milano, 9 mar. - “Ci raccontano che è una crisi passeggera, mostrandoci intanto alla tv i soli spettacoli di nani e ballerine”. E’ l’amaro commento di Silvio Olivetti, responsabile regionale di Casapound Italia, alla notizia dell’imprenditore 44enne suicidatosi stamane a causa delle disastrose condizioni economiche conseguenti alla crisi. |
sole24ore: Il caso del Vaticano Un caso a parte è quello della Città del Vaticano dove l’unica banca attiva è l’Istituto Opere di Religione. Lo Ior, che non ha altre filiali, tra i clienti conta dipendenti e membri della Santa Sede, ordini religiosi e benefattori. Rapporti selezionati e non “a rischio” identificati solo attraverso un codice: alle operazioni non si rilasciano ricevute, non esistono assegni intestati allo Ior, depositi e movimenti avvengono tramite bonifici. Bilancio e investimenti dell’Istituto sono noti solo al Papa, al collegio dei Cardinali, al Prelato, al Consiglio di sovrintendenza, alla direzione e ai revisori dei conti dell’istituto. |
Roma-Udinese 1-1 |
Tratto da CentroStudiLaRuna: Le prime due lettere, solo le prime due lettere del cognome sono uguali. Ge-ntile e Ge-lmini. Il primo (Giovanni) è un gigante della filosofia e della pedagogia italiana ed è stato un grande ministro della Pubblica Istruzione (1922-24), la seconda (Mariastella) è una giovane ministro che da qualche mese a questa parte sta cercando di metter mano alla riforma della scuola. Nato in una Sicilia di fine ‘800 che salvo alcune eccezioni poco aveva da aggiungere al mondo (e della quale il filosofo fu critico in un noto volume del ‘18), Gentile divenne collaboratore dell’altro grande neo-idealista Benedetto Croce, dal quale però lo separava una diversa concezione della dialettica e una divergenza fra attività teorica e pratica. Dal 1903 i due lavoreranno insieme a La Critica, nota rivista antipositivistica, e saranno in contatto epistolare per almeno vent’anni. Ad allontanarli definitivamente sarà (soprattutto) il fascismo che, salvo l’interesse suscitato in talune eccellenze, causerà la messa al bando di Gentile per almeno dieci lustri dalla sua morte. Cosa possono avere in comune un filosofo trapanese del 1875 e un avvocato del profondo Nord di un secolo più giovane se non le iniziali del cognome ed il fatto (certo casuale) di aver occupato lo stesso dicastero peraltro in tempi diversissimi? Sorvoliamo sulla risposta anche se fra i due (non dimentichiamolo) passa un’eternità di storia dell’immagine. Gentile è uno studioso di eccellente qualità, un pilastro del nostro Novecento, Gelmini (per ora) è solo un ministro ad effetto mediatico, uno dei tanti; anni fa venne il turno di Letizia Moratti, molto tempo prima quello di Gui, adesso è arrivato quello di Mariastella da Brescia. Sarà gloria per un neo-ministro che pare possa contare sul decisionismo del governo Berlusconi? Chi vivrà vedrà anche se i presupposti per un happy end non sono dei migliori. Di Gentile possiamo dire invece che la gloria l’ha avuta eccome, e con essa purtroppo una fine orribile. Il suo è un curriculum sterminato compilato dal giorno in cui discusse la laurea su Rosmini e Gioberti con l’hegeliano Donato Jaja (1897), fino alla morte avvenuta nel pomeriggio del 15 aprile del ’44 (fu tra l’altro presidente della Commissione dei Diciotto per la riforma costituzionale e presidente e socio di cento altri istituti ed associazioni…). Com’è noto il filosofo fu barbaramente ucciso a Firenze, sotto casa, da un gruppetto di gappisti spacciatisi per studenti “colpevole” di essere un fascista fra i più influenti e dunque un nemico. In realtà però di quello Stato di cui sarà servitore fedele il nostro accetterà molto (a volte la sua sarà quasi una debole acquiescenza), ma non tutto. Non il “Concordato” del ’29 e non le leggi razziali di un decennio dopo. Nel ’43 aderirà anche a Salò ma certo non con uno spirito di rivalsa bensì con quello di chi voleva la concordia e l’unità nazionale (un motivo conduttore peraltro proposto da buon parte della destra italiana anche dopo la fine della guerra). Gentile, il cui pensiero era maturato prima del fascismo, poteva essere accostato ad un uomo della Destra-storica. Era però un pensatore aperto al futuro ed il teorico di uno Stato corporativo e indiviso. Ed era un uomo che avrebbe dedicato buona parte della sua vita alla cultura; si ricordi dal ’25 al ’43 l’iniziativa dell’Enciclopedia italiana. I suoi studi di carattere pedagogico (ufficializzatisi a partire dal 1900) tendevano ad esaltare la figura del maestro a scapito del “metodo”. La sua riforma della scuola (scuola elementare obbligatoria per tutti e poi ginnasio-liceo più altri quattro indirizzi diversi), fa percepita dalle opposizioni come conservatrice, selettiva, elitaria e classista, era però una riforma tutt’altro che punitiva per i bambini portatori di deficit sensoriali. A una cosa doveva servire a formare l’italiano del suo tempo, e durò sostanzialmente fino ai fatidici anni Sessanta. L’uomo-Stato di Gentile era il nemico dell’Italia del furbo e mediocre Giolitti (questo Gentile pensava dell’uomo di Dronero), anzi ne era l’opposto perché il giolittismo con annessi e connessi aveva tradito la storia d’Italia. Gentile era avverso allo spirito di compromesso che animava una certa Italia pre-fascista e non tardò molto a rendersi conto (e ciò avvenne all’inizio degli anni Venti), che il costume parlamentare non avrebbe potuto partorire alcuna seria riforma non solo della politica ma “semplicemente” della scuola. Il fascismo fu dunque uno strumento grazie al quale l’Italia avrebbe potuto tradurre in realtà la volontà di azione politica. E quando arrivò il suo momento, allorché Mussolini formando il suo primo gabinetto, lo volle come tecnico al dicastero della Pubblica Istruzione, Gentile mise al servizio dello Stato la sua riconosciuta competenza. Egli di formazione liberale si sarebbe iscritto al Pnf proprio nel 1923.
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- Via libera a un pacchetto di 17,8 miliardi per le infrastrutture: è quanto ha stabilito il Cipe che si è riunito questa mattina a Palazzo Chigi. Lo si apprende da fonti governative. Il pacchetto di risorse che ha ottenuto il via libera del Cipe è composto dai 16,6 miliardi previsti ai quali si aggiunge 1,2 miliardi per le infrastrutture per l’edilizia scolastica e quella carceraria. Tratto da IlGiornale: Roma Dentro le cifre Dei 16,6 miliardi di euro stanziati per le grandi opere, 8,51 miliardi di euro arrivano da “contributo pubblico” e 8,09 miliardi arrivano da contributo “privato”. Lo si legge nella tabella sulle infrastrutture approvate dal Comitato. Dalla tabella emerge che oltre ai 16,6 miliardi di euro, sono stati stanziati un miliardo di euro per l’edilizia scolastica e 200 milioni per quella carceraria. Ponte sullo Stretto Via libera alle risorse per l’avvio della costruzione del Ponte sullo Stretto: è quanto ha deciso il Cipe che si è riunito questa mattina a Palazzo Chigi. Il costo totale dell’opera è di circa 6,1 miliardi e le risorse che il Cipe doveva varare e che hanno ottenuto l’ok sono pari a 1,3 miliardi. I lavori, però, cominceranno a partire dal 2010. Il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, aveva dichiarato mercoledì che il governo avrebbe approvato al Cipe odierno un elenco di opere cantierabili entro sei mesi. Le altre opere Gli 8,09 miliardi di euro che arrivano dai privati sono destinati a interventi autostradali: l’asse autostradale Cisa, l’asse autostradale Brescia-Padova, l’asse autostradale Cecina-Civitavecchia e Tangenziale Est di Milano. Quanto ai fondi sbloccati oggi per il completamento della Salerno-Reggio Calabria rientrano in un plafond complessivo di 2 miliardi di euro da dividersi però con altre opere: il tunnel di sicurezza del Frejus, il sistema pedemontana Lecco-Bergamo, il nodo di Perugia 1a Fase e Tre Valli 1a fase, collegamento tra tangenziale di Napoli e rete viaria costiera, adeguamento SS372 Telesina, strada statale 106 Jonica e variante Nova Siri, Agrigento Caltanisetta e collegamento Licodia Eubea strada statale 117 bis e asse stradale Maglie-Santa Maria di Leuca. Sul fronte della difesa del suolo, per il sistema Mose di Venezia, gli stanziamenti ammontano a 800 milioni di euro. Alle ferrovie andranno 2,750 miliardi di euro per la tratta Brescia-Treviglio dell’asse alta velocità Milano-Verona, l’asse alta velocità Milano-Genova, gli oneri ambientali pregressi della linea dell’altà velocità Firenze-Bologna e l’asse ferroviario Pontremolese. Per quanto riguarda il trasporto locale, il Cipe ha stanziato 1,51 miliardi di euro: in particolare, sono interessate le opere connesse all’Expo 2015, la linea metropolitana C di Roma, la rete metropolitana regionale campana, le reti metropolitane di Palermo e Catania, investimenti a Catania, Sistemi urbani e metropolitani di Bari e di Cagliari, adeguamenti dei sistemi metropolitani di Parma, Brescia, Bologna, aeroporto di Vicenza, sistemi di trasporto lacunale. Infine, per gli schemi idrici il governo ha stanziato 150 milioni di euro. |
Inviato da: marco.girotto1966
il 13/10/2012 alle 22:23
Inviato da: azione.nuova
il 28/03/2009 alle 14:48
Inviato da: allelujastellina
il 09/03/2009 alle 22:25
Inviato da: azione.nuova
il 02/02/2009 alle 22:59
Inviato da: Olasz82
il 23/01/2009 alle 03:17