IlMioFavolosoMondo"Credo di essere lontano 1000 miglia da un edonismo annoiato e discotecaro..." Jack Frusciante è uscito dal gruppo |
DIMMI DI PIU'!
I cosiddetti "nostri" morti valgono forse più degli "altri" morti?
Mi dispiace contraddire i media, ma io non vedo alcuna differenza.
E' necessario, perciò, che i mezzi di informazione sappiano che esigiamo un'informazione più equa.
Ecco un modo per rendere noto il nostro disappunto: DIMMI DI PIU'!
FILOSOFIA, DE ANDRé, RIMBAUD
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UN PO' DI CONSAPEVOLEZZA
Questo post è di lubely, lo trovate anche sul suo blog. Chi pensa, crede o spera di poter fare qualcosa può scrivere qui a noi, anche in privato nella nostra mail (la mail del blog for Africa), o direttamente a lubely (Blog "piazza Alimonda")
Non aggiungiamo altro, cosa altro si può dire? Continua...
Le parole del padre di Pablo:
"In questi anni abbiamo lottato tutti insieme perchè Pablo tornasse a camminare. Adesso dobbiamo cominciare a lottare da capo perché Pablo non muoia".
LA COLLINA
Dove se n'è andato Elmer
che di febbre si lasciò morire
dov'è Herman bruciato in miniera.
Dove sono Bert e Tom,
il primo ucciso in una rissa
e l'altro che uscì già morto di galera.
E cosa ne sarà di Charley
che cadde mentre lavorava
e dal ponte volò e volò sulla strada.
Dormono, dormono sulla collina
Dormono, dormono sulla collina.
Dove sono Ella e Kate
morte entrambe per errore,
una d'aborto, l'altra d'amore.
E Maggie uccisa in un bordello
dalle carezze di un animale
e Edith consumata da uno strano male.
E Lizzie che inseguì la vita
lontano, e dall'Inghilterra
fu riportata in questo palmo di terra.
Dormono, dormono sulla collina
Dormono, dormono sulla collina.
Dove sono i generali
che si fregiarono nelle battaglie
con cimiteri di croci sul petto.
Dove i figli della guerra
partiti per un ideale
per una truffa, per un amore finito male.
Hanno rimandato a casa
le loro spoglie nelle bandiere
legate strette perché sembrassero intere.
Dormono, dormono sulla collina
Dormono, dormono sulla collina.
Dov'è Jones il suonatore
che fu sorpreso dai suoi novant'anni
e con la vita avrebbe ancora giocato.
Lui che offrì la faccia al vento,
la gola al vino e mai un pensiero
non al denaro, non all'amore né al cielo.
Lui sì sembra di sentirlo
cianciare ancora delle porcate
mangiate in strada nelle ore sbagliate.
Sembra di sentirlo ancora
dire al mercante di liquore
"tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore?"
« Thinking about... | Il poeta corre » |
Post n°88 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da Remedios.Mcr
...Everything and nothing. I pensieri vanno alla scuola, a quello che ci sarà dopo il nido scolastico, alla paura, all'emozione di cambiare radicalmente stile di vita... Al futuro, insomma. Ho seguito con particolare interesse, nonchè con particolare disgusto, l'immondezzaio dei test d'ingresso universitari, un modo ignobile per fare un po' di cernita che non tiene minimamente in considerazione il diritto allo studio di tutti e per tutti. Questi fatti non hanno fatto altro che aumentare le mie incertezze: come si può studiare serenamente se la realtà che ti viene messa davanti agli occhi è tutt'altro che confortante? Ma si tira avanti... Poi, un giorno, arriva un sms: la mia amica, la quale aveva fatto il test d'ingresso per veterinaria, è stata ripescata. E' dentro. Un barlume di fiducia nel futuro... Eh, sì: anche i vari Peppino Gargiulo come me, come lei, possono farcela. I primi a crederci sono i professori, vecchi e nuovi... Ripongono molta fiducia in noi, ci aiutano, ci consigliano, ci ammoniscono (sarebbe un male se non lo facessero!), ridono con noi. Insomma, un vortice di novità, di incertezze, di punti interrogativi. ... E poi le pagine dei giornali, la voglia di defenestrare certi omuncoli, la tristezza dei regimi militari. Insomma, voglia di urlare! "La vita è altrove": grazie, Rimbaud, lo terrò presente. |
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INFO
CARLO VIVE|
Amnesty International dichiarò che il G8 di Genova rappresentò “la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”.
Dopo certe ammissioni emblematiche, c'è ancora qualcuno convinto della buona fede delle forze dell'ordine?
Se sì, vi invito a leggere questo blog: PiazzaCarloGiuliani.
CENT'ANNI DI SOLITUDINE
"Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruite sulla riva di un fiume di acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle con il dito."
Gabriel Garcìa Màrquez
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Oggigiorno, nei corsi a libera immatricolazione, tutti hanno diritto a figurare come iscritti in un'università dove non ci sono né posti né strutture, per poi restare in massa disoccupati alla fine di un ciclo di studi inutilmente svolto. Questo è precisamente negare il diritto allo studio: che non è il diritto a dire "cioè praticamente so' studente", ma ad essere seguito da validi professori, ad avere alloggi a prezzi ragionevoli e la possibilità di mantenersi agli studi lavorando grazie a convenzioni con l'università.
Tutto questo - che richiede, inevitabilmente, una rigorosa selezione all'ingresso - nei paesi scandinavi è realtà da anni, e nessuno lamenta la violazione del diritto allo studio.
Certo, è triste che talvolta (ma non sempre) il test d'ingresso possa favorire chi è raccomandato rispetto a chi è davvero capace, ma questo è un problema che prescinde dal test in quanto tale. Oltretutto, se è un settore in cui solo i raccomandati possono fare strada, è comunque meglio esserne esclusi subito e non dopo anni e anni di studi vani. Un bacio ;-)
L'idea dell'obbligo di esami e media alta è interessante: tanto da essere fin troppo giusta e meritocratica per un paese come l'Italia! Da sola però, purtroppo, non risolverebbe il sovraffollamento delle strutture e dei servizi universitari, specie durante i primi anni... PS: di medici ce n'è sempre bisogno, sono gli avvocati ad essere sfacciatamente in esubero :-)))
BENTORNATA!! :-))
Come stai??? Come procede l'ultimo anno???;) Scusa, ma ora devo sfogare un certo incazzo, scaturito leggendo quanto scritto qui sopra da lenin1986...
...
Premesso che sono d'accordo con il fatto che i soliti "manini" italici del tipo "tu sei figlio di", "io sono nipote di" ecc. ecc...facciano venire la nausea, quando leggo frasi del tipo, e vado a citare: "... Forse noi ci incazziamo solo perché non siamo figli di dottori e quindi i test di medicina per noi sono inaccessibili visto che non c’è l’amico di papà che all’interno ci farà il test…" mi incazzo (ripeto il concetto!!) come un crotalo. Perchè seguendo questa logica che sembra non ammettere eccezioni, anche per me sarebbe dovuto essere inaccessibile.
Forse IO mi incazzo perchè mio padre non è dottore? Forse perchè non abbiamo amici medici che mi sedessero al fianco mentre piangevo sangue rispondendo a quesiti che con la fidanzata di Vieri non avevano una mazza a che fare? Forse perchè quel test l'ho fatto DA SOLA e non voglio sentire gente che metta in dubbio anche la mia onestà? E con la mia quella di altri compagni di corso che non hanno "un medico in famiglia"? COME SEMPRE discorsi qualunquisti di questo tipo mi fanno inviperire. Vuoi che non sappia di gente che è passata perchè babbo o mamma lavorano in quello stesso ospedale? O perlomeno abbia dei sospetti? Certo. Vuoi che non mi infastidisca e mi indigni? Certo che sì! Però io sono entrata contando su ciò che sapevo. E non voglio che si possa anche solo pensare il contrario per tristi motivi di bassa (e pure obsoleta!) propaganda.
E, lenin, aggiungo solo una cosa: visto che ce l'hai tanto con la meritocrazia (che garba poco anche a me, perchè i meriti sono "relativi" a mille incognite della vita di ciascuno!)... cosa pensi dell'idea di Sere di valutare la resa universitaria dopo un anno di corso e, eventualmente, cacciare le "pecore nere"? Non ti pare "meritocratico" questo?
(Peccato che i figli di medici, "nemici del popolo", che conosco, siano tutti perfettamente in corso. E a questo punto la lotta di classe dove va a finire?? Cazz, fregati da un manipolo di raccomandati capaci!)
Scusa per l'incazzatura, ma non sopporto di essere equiparata a certi soggetti. Io, come altri, non ho mai rubato niente a nessuno. Stato borghese o meno.
Lo stimolo ad urlare me lo hai fatto venire tu, con questo bel discorso da "facciamo di tutta l'erba un fascio!" e "lotta di classe purchè ci sia una lotta di mezzo". Atteggiamento che, a mio modestissimo parere, sta mandando in rovina tutta la sinistra... la lotta a prescindere, intendo. I paroloni vanno bene quando dietro c'è un pensiero ben definito e strutturato.
Ripeto, condivido al 100% l'idea di fondo sulle "corsie preferenziali", ma non condivido l'utilizzo sterile e propagandistico che traspare dalle tue righe. Comunque massimo rispetto, sempre!
...
Ciao ancora Sere, e perdona anche tu lo sfogo... lo sai che quando mi sento in qualche modo chiamata in causa ingiustamente mi infervoro!!!;) Bacio grosso!!!
Dunque... il sistema... ci ho pensato tutto il pomeriggio. Continuo a prendere come esempio la mia facoltà, perchè è la realtà che conosco meglio. Per medicina è impensabile pensare ad una abolizione del test di ingresso, per tanti motivi... per esempio, il primo che mi viene in mente: tirocini e laboratori. Impossibile gestirli se non "limitando" gli iscritti. Il problema però non è neanche questo... quanto le odiatissime e odiosissime spintarelle. Ho pensato proprio a questo. Tu dici che è il sistema che non funziona. Purtroppo è da quindici anni che ho a che fare con questa frase... "E' il sistema che non va!". Infatti qualcosa che non va c'è. Ma siccome non ci si può limitare alla triste valutazione dello stato di cose, mi sono chiesta in che modo si potrebbe cambiare il "sistema esame d'ammissione"... risposta? Nessuna valida. Cambiare le commissioni? Quella di Bologna mandarla a Milano? Mmmmmh... no, perchè a questo punto i milanesi potrebbero sostenere l'esame qui, dove possono godere di appoggi. Questo non va. Commissioni del tutto estranee?? Come sceglierle? Come impedire alle "talpe ministeriali" di informare qualche protetto? Davvero, non saprei come risolverla. Perchè, purtroppo o per fortuna, il numero chiuso, almeno per certe facoltà, deve esserci...E' un serpente che si morde la coda...
Come hai potuto notare, ogni tanto si scatena anche il mio spirito battagliero!!;) Ciao!
Solo che, come dici tu, noi non possiamo usufruire di aziende esterne alla facoltà (in questo caso un ospedale universitario) per seguire tirocini e laboratori. Gli spazi sono quelli che sono, e i soldi sono quelli che arrivano dallo Stato. Non da aziende private. Per intenderci, nessun premio Nokia da noi. E poi davvero tu credi che questi colossi impieghino i loro denari per spirito filantropico??? Spero di no… già il fatto che facciate tirocini in aziende private la dice lunga. Come tu stesso scrivi, siete un investimento. Scrivi anche questo però: "... non c’è nulla di capitalistico, ma solo l’interesse nella ricerca e nello sviluppo che si affianca all’interesse della formazione culturale dello studente…"... invece c'è tutto di capitalistico, come dici tu. E' un pò come dire che, se Federfarma istutuisse premi o donasse materiali o strutture alla facoltà di medicina di Bologna, lo farebbe perchè ha a cuore l'istruzione dello studente. No, non è così. Lo farebbe esclusivamente per interesse. Gli studenti di oggi sono i lavoratori di domani. Io Nokia investo tot capitale per scovare, crescere e legare a me gli elementi che io Nokia reputo mi "serviranno" domani. Tutto qui. E da questo punto di vista, noi studenti di medicina non abbiamo sponsor. Li avremo dopo...
Da ultimo... se anche si abolissero i test d'ingresso (personalmente li renderei obbligatori in tutte le facoltà!)... gli "altri test" di cui parli credi si svolgerebbero davvero in maniera più pulita? Senza clientelismi?
NAAAAAAAAAH!!!;) Ciao!
Poi, sarà che ho l'occhio un tantino disincantato ma ancora mi interessa il mezzo oltre che il fine!!! E' logico che, se l'unico strumento per rendere accessibili le conoscenze a molti è affidarsi a certe aziende, allora ben venga. Posso però dire che questo è triste? E' triste sperare nell'intervento di una industria farmaceutica, per esempio... che può abbandonare l'investimento quando le pare e piace, ovviamente. Ho avuto a che fare con compromessi economici/educativi di questo tipo, se pur indirettamente. E scusa se ti ripeto che non mi piace... e che non ci vedo nulla di socialista negli interessi di un'azienda farmaceutica!!!! Ma scherziamo??? Che l'università italiana sia costretta a questuare fondi da privati mi fa accapponare la pelle. Ma se in nome della ricerca si deve accettare questo, accettiamolo pure. Piuttosto che niente è meglio piuttosto, no? Però non facciamo certi discorsi, tipo "boicottiamo il sistema". Perchè è proprio il "sistema" che ti permette di poter usufruire, eventualmente, di un premio "privato". Poche pippe, come si dice dalle mie parti!;)
Si potrebbe anche dire, estremizzando, che a questo punto sarebbe giusto privatizzare le scuole per aumentarne i mezzi e rendere "migliore", dal punto di vista tecnologico, per esempio, l'istruzione. Sarà... ma questo discorso mi ricorda molto qualcuno... e mi ricorda che si è manifestato ampiamente (e giustamente!) anche contro questa eventualità.
Ciò detto, ti sembra che io mi sia arresa al clientelismo??? Davvero? NAAAAAAAAH!
Quanto alla presenza di aziende in ambito universitario... mi dispiace, la mia esperienza è molto diversa dalla tua (potremmo parlarne all'infinito!) e non riesco a vederci il lato positivo, se non quello "indiretto" e secondario all'interesse della stessa azienda. Che comunque è già qualcosa.
Da ultimo... se il mio motto non è "scardiniamo il sistema" questo non significa che mi sono abbandonata al clientelismo. Se mai che non parlo a vanvera di qualcosa che non mi passa minimamente per la testa.
Se si sta parlando del "sistema", quello "assoluto" che tutto comprende, allora è inutile che stiamo a parlare. La terza media è un ricordo molto lontano, ahimè!!!
Se invece, come credo, il "sistema" di cui parli è quello delle clientele, allora il discorso è un altro, si può pensare ad un modo per arginare il fenomeno. Ovvio però che non ha senso limitarsi alla sola affermazione "voglio abbattere le clientele" perchè non avrebbe molto senso al fine di raggiungere un risultato, ammettiamolo.
Si distrugge quando si sa da dove partire per ricostruire. Io la vedo così. Ciao!
In bocca al lupo per mate allora!! (E' necessario che ti dica che non ti invidio???)Naaaaa, non ti preoccupare, se in questa materia vai anche leggermente meglio di come andavo io... sarà una morte rapida e indolore!!!;) Qua tutto bene!! Grazie per gli sms!!!;) Bacioneeeee!