Creato da gletjzia il 30/10/2007

Mir Pace Mir....

Medjugorie....il mio angolo di Paradiso !!!

 

Post N° 1562

Post n°1562 pubblicato il 18 Dicembre 2008 da fiore_del_nord

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Post N° 1561

Post n°1561 pubblicato il 18 Dicembre 2008 da gletjzia

 
 
 

Post N° 1560

Post n°1560 pubblicato il 18 Dicembre 2008 da hengel0

Stellare Lunedì!..Hengel

02-12-07_1426-2.gif picture by hengel0

GO TO SEXUPURPROFILE.COM

ciao mondo triste e senza sorriso..il buio ti ha sorpreso..quanta rabbia è passata sopra di tè..quanta sofferenza..ti muovi lento trà il dolore e il pianto disperato di chi credeva inutilmente in tè..scaccia via il velo grigio dell'angoscia..ti prego,e lascia che la luce divna sciolga le catene di cui sei prigioniero..I mandorli sono in fioree la primavera è ormai vicina..lascami entrare nel tuo finto palcoscenico e lasciami pregare..affinchè si riconosca la verità..! C'è lutto, e anche le strade non portano più da nessuna parte..eri forte un tempo,ma l'inganno ti ha rapito..sono appassiti i fiori el'erba non è più verde come un tempo..,nubi di piombo sono ormai giunte dentro di tè...Lasciami catare..lascia che i miei cchi portino la luce..! In fondo sei stato a lungo il padre che amavo, e infondo al tuo cuore quella luce vorrebbe splendere ancora..Ma il principe che ti domina ora,non è forte come Colui che ha preso il tuo posto dentro di mè.. Fai un sorriso e lascia che lo Spirito Santo scenda sù di tè come pioggia leggera..Permetti al cielo di abbracciarti ancora..permetti a mè di amarti ancora..Ciao mondo,mi piace che sei triste,..non ti appartengo più da tempo ormai...Ho scelto il cielo e mio Padre ora siede lassù...Mi ha costruito una candida altalena decoraa con i fiori più profumti del paradiso..Ma tù ,alzi lo sguardo serio...Non sono servite a nulla le tue promesse inutili  ,e i tuoi falsi diamanti non brillano più.. Nulla può brillare più di GESU'...Ora nulla mi porterà più via..si muove piano l'altalena..la spingono gli angeli,per farmi addormentare... Hengel Meneghetti

GO TO SEXUPURPROFILE.COM

 
 
 

Post N° 1559

Post n°1559 pubblicato il 17 Dicembre 2008 da gletjzia

2° giorno:

"Accogliete il Natale con gioia"
 

(15/12/84) Messaggio della Regina della Pace al Gruppo di Preghiera di Medjugorje:


"Desidero che nei giorni della novena di Natale si mediti su questi temi:

 


 
Dio desidera la nostra felicità già su questa terra.. gioia anche nelle prove, nelle croci, nelle sofferenze.. gioia perché Dio ci ama, perché ci promette la vita eterna, gioia perché Lo possediamo!

Gioia soprattutto in questi giorni di attesa, in cui attendiamo la venuta del Salvatore, il Dio che si è fatto uomo, che è nato bambino, piccolo e umile...
il Dio della semplicità, dell'amore, e non il Dio lontano e complicato che troppo spesso ci immaginiamo.

Allora contempliamo questo grande e affascinante mistero di Dio bambino. Immaginiamo di osservare il piccolo Gesù che riposa sereno ed inerme come tutti i neonati... e soprattutto lasciamo che questa contemplazione ci porti a gioire profondamente. Non solo a Natale ma in ogni giorno dell'anno! Perché è sempre Natale quando in fondo al nostro cuore riposa sereno il bambino Gesù, il nostro Dio.

Impegno di oggi: oggi promettiamo a Gesù di essere felici!
Felici in ogni cosa che ci capiterà nella giornata, in ogni prova e problema.
Affidiamo al Signore ogni nostra preoccupazione, non lasciamoci travolgere da nessun pensiero triste o che ci possa togliere la pace: oggi mettiamo tutta la nostra buona volontà per essere nella gioia...  il resto lo farà Dio!
"Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino!  Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti;  e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù." ( Filippesi 4,4-7)
 (innamorati di Maria )

 

 
 
 

Post N° 1558

Post n°1558 pubblicato il 17 Dicembre 2008 da gletjzia

iniziamo la Novena in preparazione al Santo Natale seguendo le indicazioni che la stessa Regina della Pace ha fornito al Gruppo di Preghiera da Lei guidato attraverso Jelena a Medjugorje: accogliamo i preziosi consigli che ci ha fornito la stessa Madre di Dio!

 
 

(15/12/84) Messaggio della Regina della Pace al Gruppo di Preghiera di Medjugorje:

 "Desidero che nei giorni della novena di Natale si mediti su questi temi:

1° giorno: 

Aprite i vostri cuori perché Gesù vuole abitare in essi dopo Natale."
 
 
 


Esiste un luogo ben preciso per incontrare Dio: è il nostro cuore.
Anche nel Vangelo Gesù ci dice che se osserveremo la Sua parola, Egli verrà con il Padre a porre la sua dimora in noi.
Gesù desidera i nostri cuori come abitazione!
Dunque, se questo è il desiderio di Gesù,  non possiamo restare indifferenti.
In questi giorni di attesa, impegniamoci ad aprire in profondità il nostro cuore per prepararci alla nascita di Gesù in noi.

Impegno di oggi: trovare qualche momento nella giornata per aprire il nostro cuore a Gesù.
Offriamogli tutto cio' che sentiamo come un impedimento all'abbandono:
il nostro passato, accidia, scrupoli, peccati,  timori...
e poi non pensiamoci più, decisi a cancellarli nella prossima confessione:
Gesù Bambino davvero desidera entrare nel nostro cuore, tutti gli ostacoli devono essere allontanati con decisione!
( innamorati di Maria )
 
 

 
 
 

Post N° 1557

Post n°1557 pubblicato il 15 Dicembre 2008 da gletjzia

I Misteri dell'infanzia e della vita e della vita nascosta di Gesù 

Le preparazioni

522 La venuta del Figlio di Dio sulla terra è un avvenimento di tale portata che Dio lo ha voluto preparare nel corso dei secoli. Riti e sacrifici, figure e simboli della "Prima Alleanza" ( Eb 9,15 ), li fa convergere tutti verso Cristo; lo annunzia per bocca dei profeti che si succedono in Israele; risveglia inoltre nel cuore dei pagani l'oscura attesa di tale venuta.


523 San Giovanni Battista è l'immediato precursore del Signore, [Cf At 13,24 ] mandato a preparargli la via [Cf Mt 3,3 ]. "Profeta dell'Altissimo" ( Lc 1,76 ), di tutti i profeti è il più grande [Cf Lc 7,26 ] e l'ultimo; [Cf Mt 11,13 ] egli inaugura il Vangelo; [Cf At 1,22; Lc 16,16 ] saluta la venuta di Cristo fin dal seno di sua madre [Cf Lc 1,41 ] e trova la sua gioia nell'essere "l'amico dello sposo" ( Gv 3,29 ), che designa come "l'Agnello di Dio... che toglie il peccato del mondo" ( Gv 1,29 ). Precedendo Gesù "con lo spirito e la forza di Elia" ( Lc 1,17 ), gli rende testimonianza con la sua predicazione, il suo battesimo di conversione ed infine con il suo martirio [Cf Mc 6,17-29 ].


524 La Chiesa, celebrando ogni anno la Liturgia dell'Avvento, attualizza questa attesa del Messia: mettendosi in comunione con la lunga preparazione della prima venuta del Salvatore, i fedeli ravvivano l'ardente desiderio della sua seconda venuta [Cf Ap 22,17 ]. Con la celebrazione della nascita e del martirio del Precursore, la Chiesa si unisce al suo desiderio: "egli deve crescere e io invece diminuire" ( Gv 3,30 ).


Il Mistero del Natale



525 Gesù è nato nell'umiltà di una stalla, in una famiglia povera; [Cf Lc 2,6-7 ] semplici pastori sono i primi testimoni dell'avvenimento. In questa povertà si manifesta la gloria del cielo [Cf Lc 2,8-20 ]. La Chiesa non cessa di cantare la gloria di questa notte:

La Vergine oggi dà alla luce l'Eterno
e la terra offre una grotta all'Inaccessibile.
Gli angeli e i pastori a lui inneggiano
e i magi, guidati dalla stella,
vengono ad adorarlo.
Tu sei nato per noi
Piccolo Bambino, Dio eterno!
[Kontakion di Romano il Melode]

526 "Diventare come i bambini" in rapporto a Dio è la condizione per entrare nel Regno; [Cf Mt 18,3-4 ] per questo ci si deve abbassare, [Cf Mt 23,12 ] si deve diventare piccoli; anzi, bisogna "rinascere dall'alto" ( Gv 3,7 ), essere generati da Dio [Cf Gv 1,13 ] per "diventare figli di Dio" ( Gv 1,12 ). Il Mistero del Natale si compie in noi allorché Cristo "si forma" in noi [Cf Gal 4,19 ]. Natale è il Mistero di questo "meraviglioso scambio":

O admirabile commercium! Creator generis humani, animatum corpus sumens, de virgine nasci dignatus est; et procedens homo sine semine, largitus est nobis suam deitatem - O meraviglioso scambio! Il Creatore ha preso un'anima e un corpo, è nato da una vergine; fatto uomo senza opera d'uomo, ci dona la sua divinità [Liturgia delle Ore, I, Antifona dei Vespri nell'Ottava di Natale].


I Misteri dell'infanzia di Gesù

527 La Circoncisione di Gesù, otto giorni dopo la nascita, [Cf Lc 2,21 ] è segno del suo inserimento nella discendenza di Abramo, nel popolo dell'Alleanza, della sua sottomissione alla Legge, [Cf Gal 4,4 ] della sua abilitazione al culto d'Israele al quale parteciperà durante tutta la vita. Questo segno è prefigurazione della "circoncisione di Cristo" che è il Battesimo [Cf Col 2,11-13 ].


528 L' Epifania è la manifestazione di Gesù come Messia d'Israele, Figlio di Dio e Salvatore del mondo. Insieme con il battesimo di Gesù nel Giordano e con le nozze di Cana, [Cf Liturgia delle Ore, I, Antifona del Magnificat dei secondi Vespri dell'Epifania] essa celebra l'adorazione di Gesù da parte dei "magi" venuti dall'Oriente [Cf Mt 2,1 ]. In questi "magi", che rappresentano le religioni pagane circostanti, il Vangelo vede le primizie delle nazioni che nell'Incarnazione accolgono la Buona Novella della salvezza. La venuta dei magi a Gerusalemme per adorare il re dei giudei [Cf Mt 2,2 ] mostra che essi, alla luce messianica della stella di Davide, [Cf Nm 24,17; 528 Ap 22,16 ] cercano in Israele colui che sarà il re delle nazioni [Cf Nm 24,17-19 ]. La loro venuta sta a significare che i pagani non possono riconoscere Gesù e adorarlo come Figlio di Dio e Salvatore del mondo se non volgendosi ai giudei [Cf Gv 4,22 ] e ricevendo da loro la promessa messianica quale è contenuta nell'Antico Testamento [Cf Mt 2,4-6 ]. L'Epifania manifesta che "la grande massa delle genti" entra "nella famiglia dei Patriarchi" [San Leone Magno, Sermones, 23: PL 54, 224B, cf Liturgia delle Ore, I, Ufficio delle letture dell'Epifania] e ottiene la "dignità israelitica" [Messale Romano, Veglia pasquale: orazione dopo la terza lettura].


529 La Presentazione di Gesù al Tempio [Cf Lc 2,22-39 ] lo mostra come il Primogenito che appartiene al Signore [Cf Es 13,12-13 ]. In Simeone e Anna è tutta l'attesa di Israele che viene all' Incontro con il suo Salvatore (la tradizione bizantina chiama così questo avvenimento). Gesù è riconosciuto come il Messia tanto a lungo atteso, "luce delle genti" e "gloria di Israele", ma anche come "segno di contraddizione". La spada di dolore predetta a Maria annunzia l'altra offerta, perfetta e unica, quella della croce, la quale darà la salvezza "preparata da Dio davanti a tutti i popoli".


530 La fuga in Egitto e la strage degli innocenti [Cf Mt 2,13-18 ] manifestano l'opposizione delle tenebre alla luce: "Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto" ( Gv 1,11 ). L'intera vita di Cristo sarà sotto il segno della persecuzione. I suoi condividono con lui questa sorte [Cf Gv 15,20 ]. Il suo ritorno dall'Egitto [Cf Mt 2,15 ] ricorda l'Esodo [Cf Os 11,1 ] e presenta Gesù come il liberatore definitivo.

 
 
 

Post N° 1556

Post n°1556 pubblicato il 15 Dicembre 2008 da gletjzia

 
 
 

Post N° 1555

Post n°1555 pubblicato il 15 Dicembre 2008 da luce1001


 

 
 
 

Post N° 1554

Post n°1554 pubblicato il 15 Dicembre 2008 da luce1001


 

 
 
 

Post N° 1553

Post n°1553 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da gletjzia

Domenica - Preghiere per i sacerdoti!
 Dedichiamo, questo giorno di domenica, alle preghiere per i sacerdoti. Uniamoci tutti spiritualmente, così da formare un bellissimo mazzo di fiori spirituali da offrire alla nostra Madre Celeste! Maria, Madre della Chiesa, accogli le nostre preghiere e intercedi presso la Ss. Trinità per tutti i nostri sacerdoti... E' una nuova iniziativa che vogliamo offrire alla nostra Mamma Celeste: ogni domenica pregare per tutti i sacerdoti e i nostri sacerdoti della lista, della parrocchia. Offriamo a lei almeno una decina (10 Ave Maria) per questa intenzione. Infatti i sacerdoti hanno molto bisogno di preghiere da parte dei fedeli. Ricordiamoli quotidianamente nelle nostre preghiere e non esitiamo a offrire a loro i nostri gesti d'amore!  Preghiera per i sacerdoti

Signore Gesù Cristo, pastore Buono delle nostre anime, tu che conosci le tue pecore e sai come raggiungere il cuore dell'uomo, apri la mente ed  il cuore di quei giovani che cercano e attendono una Parola di verità per la loro vita; fa loro sentire che solo nel mistero della tua incarnazione oggi  trovano piena luce; risveglia il coraggio di coloro che sanno dove cercare verità, ma temono che la tua richiesta sia troppo esigente; scuoti l'animo di quei giovani che vorrebbero seguirti, ma non sanno vincere  l'incertezza e le paure, e finiscono per seguire altre voci ed altri sentieri senza sbocco. Tu che sei la Parola del Padre, Parola che crea e che salva, Parola che illumina e sostiene i cuori, vinci con il tuo Spirito le resistenze e  gli indugi degli animi indecisi; suscita in coloro che tu chiami il coraggio  della risposta d'amore: Eccomi, Manda me. Vergine Maria, giovane figlia di Israele sorreggi con il tuo materno amore quei giovani, ai quali il Padre fa sentire la sua Parola; e sostieni coloro che sono già consacrati. Ripetano a Te il si di una donazione gioiosa e irrevocabile. Amen.

S.S. Giovanni Paolo II

 

PREGHIERA PER I SACERDOTI

 

O Gesù, sommo ed eterno sacerdote, custodisci il tuo sacerdote dentro il Tuo Sacro Cuore.

Conserva immacolate le sue mani unte che toccano ogni giorno il Tuo Sacro Corpo.

Custodisci pure le sue labbra arrossate dal Tuo Prezioso Sangue.

Mantieni puro e celeste il suo cuore segnato dal Tuo sublime carattere sacerdotale.
Fa che cresca nella fedeltà e nell’amore per Te e preservalo dal contagio del mondo.
Col potere di trasformare il pane e il vino donagli anche quello di trasformare i cuori.
Benedici e rendi fruttuose le sue fatiche e dagli un giorno la corona della vita eterna.

S. Teresa di Gesù Bambino 

 

PER LE MISSIONI

Dio di verità, Padre, Figlio e Spirito Santo, ti preghiamo per tutti coloro che Ti ignorano. Sostieni e ispira i tuoi servi che portano ad essi il vangelo.Vivifica il nostro zelo missionario e donaci di essere i testimoni della tua Verità per la tua gloria e per la salvezza del mondo. Te lo chiediamo per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.


PREGHIERA DELLA MAMMA PER LA VOCAZIONE DEL FIGLIO/A


O Signore Gesù, che hai deposto nel cuore di tutte le donne, il desiderio dei dono di sé, fammi la grazia di avere un figlio che un giorno venga a confidarmi: mamma voglio diventare sacerdote. Quale dono più bello potrei presentarti, o Signore, se non offrirti la mia stessa creatura? Tu, Gesù, permetti spesso che la vocazione di un figlio, prenda inizio nel cuore della sua mamma. Ti domando di mettere nel mio cuore le virtù sacerdotali: la purezza, la generosità, lo spirito di sacrificio e tanto amore, perché questo figlio trovi terreno propizio al fiorire della sua vocazione se tale è la tua volontà. Se poi, o Signore, la tua volontà fosse un'altra accogli le mie preghiere affinché i giovani che sentono la Tua chiamata ad una donazione totale, abbiano il coraggio di rispondere generosamente al tuo progetto. Vergine Immacolata, madre e regina degli Apostoli, la cui gioia immensa fu di essere genitrice dell'unico, vero e santo sacerdote, Gesù di Nazareth, ascolta ed esaudisci il mio desiderio di madre, che affido al tuo cuore materno, insieme a tante mamme dei mondo. Fa' o Maria che accanto all'altare dei tuo Gesù, vi sia anch'io, se non come madre di un figlio Sacerdote, Religioso o Religiosa, almeno come collaboratrice. E così sia.


 

1 Pater - 10 Ave - 1 Gloria

Felice domenica a tutti ....

Lety

PER IL PAPA

O Dio, che tra i successori di Pietro hai scelto il tuo servo (nome) come vicario di Cristo sulla terra e pastore di tutto il gregge, fa' che egli confermi i Vescovi, e tutta la Chiesa sia in comunione con lui. nel vincolo dell'unità della verità e dell'amore e, perché tutti gli uomini ricevano da Te, pastore e vescovo delle anime, la verità,, la grazia e la vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.

PER LA SANTA CHIESA E I SACERDOTI

O Gesù mio, ti prego per la Chiesa intera: concedile l'amore e la luce dei tuo Spirito, rendi efficaci le parole dei sacerdoti, affinché spezzino anche i cuori più induriti e li facciano ritornare a te, o Signore. Signore, dacci sacerdoti santi, e tu stesso conservali nella serenità. Fa' che la potenza della tua Misericordia li accompagni dovunque e li custodisca contro le insidie che il demonio non cessa di tendere all'anima di ogni sacerdote. La potenza della tua Misericordia, o Signore, distrugga tutto ciò che potrebbe offuscare la santità dei sacerdote, perché tu sei onnipotente. Ti chiedo, Gesù, di benedire con una luce speciale i sacerdoti dai quali mi confesserò nella mia vita. Amen.
 

 
 
 

Post N° 1552

Post n°1552 pubblicato il 12 Dicembre 2008 da gletjzia

12  dicembre festa della Madonna di Guadalupe.

La Madonna di Guadalupe apparve per la prima volta a San Juan Diego il sabato 9 dicembre 1531. La Madonna apparve per comunicargli il desiderio che in quel luogo venisse eretto un tempio in Suo onore, in modo da poter dare agli uomini il Suo amore, la Sua compassione, il Suo aiuto e la Sua protezione. Per questo chiese al giovane indio che facesse giungere questo messaggio al Vescovo del Messico. Juan Diego ubbidì e andò subito dal Vescovo, ma questi non gli volle credere.
Quella sera stessa, quando la Vergine gli apparve nuovamente, Juan Diego le descrisse l'incredulità del Vescovo e la pregò di mandare un altro messaggero che non fosse lui. Ma Lei insistette e gli chiese di ritornare dal Vescovo il giorno successivo.
Secondo le istruzioni della Madonna, Juan Diego tornò il giorno dopo al cospetto del Vescovo, il quale gli chiese allora una prova della veridicità delle sue parole.

Quello stesso pomeriggio, Juan Diego incontrò la Madonna per la terza volta. Quando ebbe ascoltato le richieste del Vescovo, la Vergine gli chiese di tornare ancora una volta in quel posto il giorno successivo e che solo allora gli avrebbe dato il segno che il Vescovo aspettava.
Ma quel lunedì 11 dicembre lo zio di Juan Diego, Bernardino, si ammalò gravemente a causa della peste e quindi Juan Diego non andò all'appuntamento con la Madonna. Quella stessa notte, la malattia dello zio peggiorò e Juan fu costretto a recarsi a Città del Messico alla ricerca di un sacerdote per l'estrema unzione.

In cammino verso la città, durante le prime ore del 12 dicembre, Juan Diego attraversò l'altura di Tepeyac. Si sentiva colpevole per non aver mantenuto la promessa fatta alla Vergine e preferì aggirare il monte per evitare di incontrarla..
Ma la Madonna gli apparve sulla pianura che circonda il monte e gli disse:  "Non preoccuparti di questa malattia né di alcun' altra disgrazia. Non ci sono io qui che sono tua Madre? Non ti trovi al riparo della mia ombra? Non sono io la tua salute?". Quindi gli chiese di salire in cima al Tepeyac, dove avrebbe trovato delle rose fiorite miracolosamente fuori stagione da portare al Vescovo come segno della Sua presenza.Mentre Juan Diego si dirigeva verso la casa del Vescovo, la Vergine apparve al suo moribondo zio e lo curò. Gli raccontò dell'incarico che aveva dato a suo nipote e gli chiese di parlare al Vescovo della sua malattia e del modo prodigioso con cui era guarito.

Verso mezzogiorno di quel 12 dicembre, Juan Diego disse al Vescovo che aveva portato con sé il segno che aspettava: quindi spiegò il suo mantello e le rose miracolose che vi erano contenute caddero al suolo. Sul suo mantello (chiamato "tilma") in quello stesso momento si impresse miracolosamente l'immagine della Madonna di Guadalupe.

Nel 1936, il premio Nobel per la Chimica ha la possibilità di analizzare due fili, uno rosso e uno giallo, provenienti da frammenti della tilma di Juan Diego. I risultati delle analisi, condotte con le tecniche più sofisticate allora disponibili, sono incredibili: sulle fibre non vi è traccia di coloranti, né vegetali, né animali, né minerali.
 
Di tutte le cose incredibili che si possono dire sull’immagine miracolosamente impressa sulla tilma di Juan Diego, certamente la più sconvolgente è quella relativa agli occhi della Madonna. Una commissione di scienziati, applicando al dipinto il metodo di ingrandimento usato dalla Nasa, ha scoperto impresse nelle Sue pupille delle microscopiche immagini di persone, come se si trattasse di una fotografia: Juan Diego, il vescovo e altri ignoti personaggi che si trovavano stupefatti e in preghiera. Esattamente cio' che vedevano in quel momento gli occhi della Madonna del  dipinto durante il miracolo nella stanza del vescovo il 12 dicembre 1531.
La presenza di queste immagini negli occhi è, innanzi tutto, la conferma definitiva dell'origine prodigiosa dell'icona guadalupana: è materialmente impossibile dipingere tutte queste figure in cerchietti di circa 8 millimetri di diametro, quali sono le iridi della Madonna di Guadalupe, e per di più nell'assoluto rispetto di leggi ottiche totalmente ignote nel secolo XVI.
 
Un altro studio scientifico che ha dato risultati molto interessanti è quello relativo alla disposizione delle stelle sul manto della Vergine, disposizione che sembra tutt'altro che casuale.Don Mario Rojas Sánchez ha identificato sulla tunica una "mappa" dei principali vulcani del Messico; quanto alle stelle, lo stesso sacerdote ha potuto accertare, grazie alla collaborazione di alcuni astronomi e dell'osservatorio Laplace di Città di Messico, che esse corrispondono alle costellazioni presenti sopra Città di Messico al solstizio d'inverno del 1531 - solstizio che, dato il calendario giuliano allora vigente, cadeva il 12 dicembre - viste però non secondo la normale prospettiva "geocentrica", ma secondo una prospettiva "cosmocentrica", ossia come le vedrebbe un osservatore posto "al di sopra della volta celeste".


 

Preghiera alla Madonna di Guadalupe
(12 dicembre)
 
Ricordati, o Santissima Vergine di Guadalupe, che nell'apparizione sulla collina di Tepeyac
 hai promesso d'avere pietà e misericordia per coloro che con amore e fiducia
avrebbero richiesto il tuo aiuto e la tua protezione.
Ascolta le nostre suppliche ed accordaci sempre consolazione e sollievo.
Noi confidiamo che grazie al tuo soccorso, niente potrà turbarci o affliggerti.

Così come hai desiderato rimanere in mezzo a noi con la tua immagine miracolosa,
così ottieni a noi Tuoi Innamorati le grazie di cui noi abbiamo bisogno
per compiere sempre la Volontà di Dio.
Amen.
 
 

 
 
 

Post N° 1551

Post n°1551 pubblicato il 12 Dicembre 2008 da fiore_del_nord

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Dolce notte tesorina...

Un bacione grande...Lina

 
 
 

Post N° 1550

Post n°1550 pubblicato il 12 Dicembre 2008 da hengel0

Piano piano si avvicina Natale ... Per ogni luce del'albero più bello dell'anno appendi un sogno..si apriranno le porte del cielo ..e con il bimbo che sta per nascere ,germogliernno i tuoi sogni.. attendi con semplicità questo splendido evento perchè un Rè nasce per illuminare il tuo cammino .. doce attesa .. in diretta dal cuore .. Hengel

holiday-ornaments-1-1.gif picture by hengel0

 
 
 

Post N° 1549

Post n°1549 pubblicato il 11 Dicembre 2008 da gletjzia

AVVENTO

 

1) Avvento: il tempo liturgico che prepara il Natale e ci invita ad accogliere il Signore che nasce.

Tempo di penitenza o tempo di gioia? La Chiesa ci chiama alla penitenza e i segni della liturgia lo sottolineano (il colore viola nei paramenti liturgici, le letture dell'Avvento, l'omissione della recita del Gloria): ma non potrebbe essere insieme anche un tempo di gioia? La gioia di chi attende la visita del Signore e il dono della comunione con lui?

Le due dimensioni sono inscindibili: non si può ricevere con gioia se non il dono lun­gamente atteso, il dono che hai scoperto essere essenziale, insostituibile, unico.

Questa presa di coscienza è il senso più vero della penitenza dell'Avvento.

2) L'uomo che si è scoperto povero, debole, oppresso, malato, fragile, è l'uomo pronto a ricevere il dono: e il bambino che nasce a Betlem è il compimento di questa attesa.

Ma, ad una riflessione più matura, allora la verità dell'Avvento è l'opposto di ciò che generalmente si pensa: non siamo noi ad attendere il Signore, è lui che attende noi. Il vero atteso dell'Avvento non è il Signore, ma piuttosto sono io con la mia storia, con la mia vita, con il mio carico di dolore e pena, con la mia speranza e la mia gioia.

 

3) Di qui il vero senso del Natale:

è la gioia dell'incontro con Dio che viene,

con un Dio che ci ha amati da sempre,

che ci ha cercati da sempre,

che si è messo in gioco al punto da entrare

nel tempo e nella storia,

uomo tra gli uomini.

Ora, come duemila anni fa,

giungerà ancora senza essere atteso,

busserà ancora senza essere accolto,

ci starà davanti senza essere riconosciuto,

avrà fame, sete e freddo, e non troverà ristoro,

nascerà ancora in una grotta…

nascerà ancora fuori di casa…

fuori della mia casa?

 

 


 

 

IL TEMPO DELL’ATTESA

 

Il tempo dell'attesa è un tempo assai importante per l'uomo; sempre l'uomo attende qualcosa, sempre tende a superare la sua condizione presente, c'è sempre un domani pensato e sperato come risarcimento delle angustie dell'oggi. Si aspetta l'amore. Si aspetta la ricchezza, o almeno il benessere. Si aspetta un figlio. Si aspetta un lavoro. Si aspetta di poter lasciare la baracca, e avere una casa. Il malato aspetta di guarire. L'emigrante, l'esule, il soldato, di tornare, il carcerato di uscire. La prostituta aspetta di poter smettere il suo mestiere; lo schiavo, lo sfruttato, l'oppresso di essere liberato.

Quando ogni attesa è delusa, quando non c'è più niente da aspettarsi dalla vita, è la fine. Quando non ci si può più aspettare un dono, un sollievo, una liberazione, un soccorso, un futuro, è la morte. [...]

Così la desolazione maggiore è quella che viene dall'uomo, quella che viene quando ci si accorge che non ci si può aspettare più nulla dall'uomo.

Ora la novità dell'Avvento consiste, per i cristiani, nel fatto che agli uomini è data un'attesa; ed è restituita anche a quelli che l'hanno perduta. Anzi, proprio gli uomini che non si aspettavano più nulla, sono i primi chiamati ad attendere un avvenimento nuovo. Se così non fosse, non si capirebbe perché la Bibbia proclami beata — in una società natalista come era quella ebraica di allora — la sterile che non partorisce; non si capirebbe perché proclami beati i senza speranza, i poveri e gli ultimi, perché sia stato promesso il paradiso al ladro che sulla croce non aspettava ormai che la morte.

Questo avvenimento atteso, è Dio stesso che viene. Non il Dio fatto a immagine dei filosofi, che interessa sempre meno, non solo il “Dio che è”, dell'Antico Testamento, ma, come lo chiama l'Apocalisse di Giovanni, “Colui che era, che è e che viene” (Ap. 1,8).

Per i cristiani il Dio che viene è Gesù; per questo l'Avvento si celebra in attesa del Natale.

(R. La Valle, Dalla parte di Abele, Vicenza 1971, 273-274).


 

 

 

"SEI TU COLUI CHE VIENE O DOBBIAMO ASPETTARE UN ALTRO?"
(Lc 7,20)

 

Il Battista, in carcere per aver detto ad Erode la verità scomoda, manda i suoi discepoli da Gesù perché gli rivolgano una domanda fondamentale: "Sei tu 'colui che viene' o dobbiamo aspettare un altro?" Si tratta di una domanda problematica, o, perlomeno, sconcertante. "Colui che viene" è il titolo con cui si designava il Messia: e Giovanni, sulle rive del Giordano, al momento del battesimo, aveva presentato Gesù come il Messia, e lo aveva riconosciuto tale. E allora: perché questa domanda? Perché questo dub­bio?

Il contesto del Vangelo è su questo punto abbastanza chiaro. L'immagine del Messia che il Bat­tista aveva predicato è profondamente diversa da quella che Gesù realizzava. Il Battista aveva annunziato un giudice che sarebbe venuto a mettere le cose a posto, a separare la pula dal grano, a deporre il grano nel granaio e a buttare la pula nel fuoco. Ora Gesù non fa niente di tutto ciò! Non compie azioni strepi­tose che lasciano tutti sconvolti; gli stessi suoi miracoli sono discreti e silenziosi, sono gesti di misericor­dia e di indulgenza, che esprimono il cuore di Dio nei confronti delle conseguenze del peccato e della debolezza umana.

Ecco dunque il problema: fino a che Gesù non si presenta in pubblico, non vive in mezzo alla gente, e non dà l'avvio alla sua missione rivelando con crescente chiarezza la sua identità di Messia, sem­bra pacifico che la figura del Messia salvatore si identifichi con quella del Messia giudice: del re che ha il compito di giudicare e di fare giustizia, mettendo in salvo chi è stato davvero fedele e punendo dura­mente chi si è comportato male. Di qui lo sconcerto del Battista che identificava la prima venuta del Cristo con quella ultima che sarebbe avvenuta alla fine del mondo, nella parusia.

Il Battista aveva capito la missione di Gesù come poteva comprenderla un uomo santo e illumi­nato, ma pur sempre un uomo con il carico di dubbi e di incertezze di ogni essere umano. La missione di Gesù è diversa: egli è il Messia della misericordia di Dio per ogni uomo povero, cieco, zoppo, lebbroso, sordo, bisognoso di verità e di salvezza. "Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziato il Vangelo. E beato è chiunque non sarà scandalizzato da me" (Lc 7,22-23; cf. Is 26,19). Ecco la novità che Gesù rivela al Battista: Il Messia non è il giudice che vince le battaglie o il Messia della logica umana, ma colui che viene per liberare l'uomo dal peccato e dall'impotenza che lo attanaglia. E' un Messia umile, sconfitto, imprigionato, messo a morte come uno schiavo. La sua vittoria passa, per quanto paradossale possa sembrare, attraverso il fallimento e la sconfitta. E solo così diviene vita, misericordia e risurrezione per tutti "coloro che non si saranno scandalizzati di lui".

 

 
 

 
 
 

Post N° 1548

Post n°1548 pubblicato il 10 Dicembre 2008 da gletjzia

Nel cuore di ciascuno di noi c’è un forte desiderio di felicità. Chi di noi non vorrebbe essere veramente felice già qui, su questa terra, ogni giorno, in ogni situazione e relazione… Ecco perché l’innumerevole folla che seguiva Gesù nel Vangelo prova stupore dinanzi a un Gesù che guariva, prometteva e realizzava sin da subito una gioia piena e vera. Un Gesù che ha come progetto la nostra felicità e come scopo condividere, con questa nostra umanità, il desiderio di bene.

 
 
 

Post N° 1547

Post n°1547 pubblicato il 10 Dicembre 2008 da gletjzia

Albero di Natale

Quella dell'albero di natale è, con il presepe, una delle più diffuse tradizioni natalizie. Si tratta in genere di un abete (o altra conifera sempreverde) addobbato con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro.

Può essere portato in casa o tenuto all'aperto, e viene preparato qualche giorno (o qualche settimana) prima di Natale, e rimosso dopo le feste. Soprattutto se l'albero viene collocato in casa, è tradizione che ai suoi piedi vengano collocati i regali di Natale impacchettati, in attesa del giorno della festa in cui potranno essere aperti.

Diverse nazioni hanno diverse tradizioni circa la data o il periodo in cui l'albero dovrebbe essere addobbato e dismesso. La tradizione più antica fra quelle direttamente riconducibili all'uso moderno prevedeva probabilmente che l'albero fosse addobbato il 24 dicembre e rimosso all'epifania; in seguito il periodo si è notevolmente allungato. Gli esercizi commerciali, in particolare, spesso iniziano a esibire alberi di Natale addobbati già a ottobre.

In generale, nella maggioranza delle regioni italiane l'albero viene addobbato l'8 dicembre, giorno in cui si festeggia l'Immacolata Concezione.

 
 
 

Post N° 1546

Post n°1546 pubblicato il 10 Dicembre 2008 da gletjzia

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Post N° 1545

Post n°1545 pubblicato il 10 Dicembre 2008 da gletjzia

oggi 10 dicembre, a mezzogiorno, ricordiamoci di unirci in preghiera con tutti i fedeli nella recita della supplica alla Madonna di Loreto. Se vi è possibile diffondete questo invito, affinché più voci possibili si alzino verso la Mamma Celeste:
 
 
Supplica alla Madonna di Loreto
(si recita a mezzogiorno del 10 dicembre)

O Maria Loretana, Vergine gloriosa, noi ci accostiamo fiduciosi a Te:
accogli oggi la nostra umile preghiera.
L'umanità è sconvolta da gravi mali dai quali vorrebbe liberarsi da sola.
Essa ha bisogno di pace, di giustizia, di verità, di amore e si illude
di poter trovare queste divine realtà lontano da tuo Figlio.
O Madre! Tu portasti il Salvatore divino nel tuo seno purissimo
e vivesti con Lui nella santa Casa
che noi veneriamo su questo colle loretano,
ottienici la grazia di cercare Lui
e di imitare i suoi esempi che conducono alla salvezza.
Con fede e amore filiale, ci portiamo spiritualmente alla tua Casa benedetta.
Per la presenza della tua Famiglia essa è la Casa santa per eccellenza
alla quale vogliamo si ispirino tutte le famiglie cristiane:
da Gesù ogni figlio impari l'ubbidienza e il lavoro;
da Te, o Maria, ogni donna apprenda l'umiltà e lo spirito di sacrificio;
da Giuseppe, che visse per Te e per Gesù, ogni uomo impari a
credere in Dio e a vivere in famiglia e nella società con fedeltà e rettitudine.
Molte famiglie, o Maria, non sono un santuario dove si ama e si serve Dio;
per questo Ti preghiamo affinché Tu ci ottenga che ognuna imiti la tua,
riconoscendo ogni giorno e amando sopra ogni cosa il tuo Figlio divino.
Come un giorno, dopo anni di preghiera e di lavoro,
egli uscì da questa Casa santa per far sentire la sua Parola che è Luce e Vita,
così ancora dalle sante mura che ci parlano di fede e di carità,
giunga agli uomini l'eco della sua parola onnipotente che illumina e converte.
Ti preghiamo, o Maria, per il Papa, per la Chiesa Cattolica,
per l'Italia e per tutti i popoli della terra, per le istituzioni ecclesiali e civili
e per i sofferenti e i peccatori, affinché tutti divengano discepoli di Dio.
O Maria, in questo giorno di grazia, uniti ai devoti spiritualmente presenti
a venerare la santa Casa ove fosti adombrata dallo Spirito Santo,
con viva fede Ti ripetiamo le parole dell'Arcangelo Gabriele:
Ave, o piena di grazia, il Signore è con Te!
Noi Ti invochiamo ancora: Ave, o Maria, Madre di Gesù e Madre della Chiesa,
Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, Aiuto dei Cristiani.
Tra le difficoltà e nelle frequenti tentazioni noi siamo in pericolo di perderci,
ma guardiamo a Te e Ti ripetiamo:
Ave, Porta dei Cielo; ave, Stella del Mare!
Salga a Te la nostra supplica, o Maria.
Essa Ti dica i nostri desideri, il nostro amore a Gesù
e la nostra speranza in Te, o Madre nostra.
Ridiscenda la nostra preghiera sulla terra
con abbondanza di grazie celesti. Amen.

-
Salve, o Regina
 
 
 

 
 
 

Post N° 1544

Post n°1544 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da gletjzia
Foto di gletjzia

LA NOTTE SANTA
di Guido Gozzano

- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Il campanile scocca
lentamente le sei.

- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto per me e per Giuseppe?
- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe.

Il campanile scocca
lentamente le sette.

- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.

Il campanile scocca
lentamente le otto.

- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.

Il campanile scocca
lentamente le nove.

- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...

Il campanile scocca
lentamente le dieci.

- Oste di Cesarea...  - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell'alta e bassa gente.

Il campanile scocca
le undici lentamente.

La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?
- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta...

Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.

 

 

 
 
 

Post N° 1543

Post n°1543 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da gletjzia

 
 
 

i 10 segreti

2 parte

 

Sulla via di Damasco
1 parte.....

2 parte.....

3 parte

4 parte

 

CANZONE DI MEDJUGORIE

Kumbaia

 

VICKA AGOSTO 2008 1 PARTE

2 parte.......

 

GRAZIE PADRE SLAVKO

Grazie Padre Jozo

 

ADORIAMO GESù NEL S.S. SACRAMENTO

15 marzo 1984

“Anche questa sera, cari figli, vi sono particolarmente riconoscente per essere venuti qui. Adorate senza interruzione il Santissimo Sacramento dell'altare. Io sono sempre presente quando i fedeli sono in adorazione. In quel momento si ottengono grazie particolari.”

 

30 ottobre 1986

“Cari figli, anche oggi desidero invitarvi a prendere e vivere sul serio i messaggi che vi dò. Cari figli, a causa vostra sono restata così a lungo per aiutarvi a mettere in pratica tutti i messaggi che io vi dò. Perciò, cari figli, vivete con amore verso di me tutti i messaggi che io vi dò. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”

 

 

MEDJ 2 NOV. 2008

Messaggio della Madonna il 2 nov. a Mirjana

Cari figli, oggi vi invito all’unione totale con Dio. Il vostro corpo è sulla terra ma vi prego che la vostra anima sia sempre più spesso nella vicinanza di Dio. Otterrete questo con la preghiera, con la preghiera del cuore aperto. In questo modo ringrazierete Dio per la immensa bontà che attraverso di me vi da e con cuore sincero accoglierete l’impegno di comportarvi con la stessa bontà verso le anime che incontrate. Vi ringrazio, figli miei!”.

La Gospa ha aggiunto: “Prego Dio col cuore affinché dia forza e amore ai vostri pastori perché vi aiutino in questo e affinché vi guidino”.

 

TRAMONTO A MEDJUGORIE......

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Bendiciones

 

24 giugno 1981

Ore 18 circa: ha inizio l'avvenimento del secolo.
La Madonna si è fermata a MEDJUGORIE Sei giovani della parrocchia di Medjugorje, Ivanka Ivankovic, Mirjana Dragicevic, Vicka Ivankovic, Ivan Dragicevic, Ivan Ivankovic e Milka Pavlovic (questi ultimi due solo in questo giorno), vedono sulla collina Crnica (nella frazione di Biakovici, una delle quattro che formano il villaggio di Medjugorje), nel luogo chiamato Podbrdo, un'apparizione, una figura bianca con un bambino nelle braccia. Sorpresi e spaventati, non si avvicinano ad essa.
Il giorno dopo alla stessa ora, il 25/06/1981, quattro di loro, Ivanka Ivankovic, Mirjana Dragicevic, Vicka Ivankovic ed Ivan Dragicevic, si sentono fortemente attirati verso il posto dove, il giorno precedente, hanno visto quella che hanno riconosciuto come la Madonna. Marija Pavlovic e Jakov Colo li raggiungono. Il gruppo dei veggenti di Medjugorje è così formato. Pregano con la Madonna e parlano con essa. Da questo giorno hanno le apparizioni quotidiane, insieme o separatamente. Milka Pavlovic ed Ivan Ivankovic non hanno mai più visto la Vergine.
Le apparizioni non sono legate a Medjugorje, ma alle persone: dovunque esse camminino per il mondo, là cammina anche Maria.

 
 

SULLA VIA DI DAMASCO

1 parte

2 parte

3 parte

4 parte

 

Medjugorie innevata......

miracolo del sole.....

Paolo Brosio..........

 

KRIZEVAC

 circa un chilometro in linea d'aria dalla chiesa di Medjugorje si innalza il monte Krizevac che, unendosi al monte Crnica forma un angolo. Sulla sua cima (520 metri sul livello del mare) il parroco di allora e gli abitanti di Medjugorje hanno innalzato una croce in cemento armato alta 8,56 metri. Sulla croce hanno inciso queste parole: "A Gesù Cristo Redentore dell'umanità, in segno di fede, amore e speranza in ricordo del 1900esimo anniversario della Passione di Cristo". Nello stesso punto si trova una reliquia appositamente venuta da Roma, un pezzettino della croce che i cristiani considerano quella sulla quale è stato crocifisso Gesù Cristo ed il cui pezzo più grande si trova nella chiesa della Santa Croce di Gerusalemme a Roma. La croce è stata completata il 15 marzo 1934. Successivamente si è andata consolidando l'abitudine di celebrare ai suoi piedi la Santa Messa la prima domenica dopo la Natività di Maria Vergine in ricordo dell'esaltazione della Croce Santa.

Il 24 novembre 2001, il primo anniversario della morte del padre Slavko Barbaric, un memoriale è stato collocato nel luogo dove ha rimesso la sua anima al Signore: il rilievo del padre Slavko in bronzo, incastrato nella pietra. Tra due stazioni della Via Crucis, resterà come richiamo e memoria dell'uomo che diceva ciò che pensava e che faceva ciò che diceva, a seguito del Vangelo e dei messaggi della Regina della Pace.

 

In origine questo monte si chiamava Sipovac. Nel 1933 il villaggio di Medjugorje è stato colpito da una intensa ondata di piogge che minacciava di distruggere tutto il raccolto di quell'anno. Su iniziativa del Parroco di allora, fra Bernardin Smoljan, la gente ha costruito su questo monte una grande croce, alta 8,56 metri, per chiedere a Dio di far cessare quelle piogge insistenti. Da allora il monte ha preso il nome di "Krizevac", cioé "monte della Croce". Il Krizevac si trova nella frazione di "Miletina". Nei suoi messaggi la Regina della Pace ha affermato che "La Croce che avete costruito faceva parte di un piano divino" e ha invitato spesso i pellegrini a recarsi sul monte a pregare. Per questo, con il passare degli anni, lungo il sentiero ripido e scosceso che conduce alla croce, sono stati posti 16 pannelli bronzei raffiguranti la "Via Crucis" realizzati dall'artista italiano Carmelo Puzzolo. Le particolarità più grandi di questa Via della Croce sono che essa incomincia con la stazione di Gesù agonizzante nel Getsemani e che in tutte le stazioni l'artista ha raffigurato anche la Vergine. Accanto ad ogni stazione si trova una Croce di legno. Da moltissimi anni ormai la Parrocchia di Medjugorje organizza tutti i Venerdì la Via Crucis su questo monte che, fino al 24 Novembre 2000, è stata guidata dal carissimo fra Slavko Barbaric. Proprio quel giorno, dopo aver concluso la preghiera, il Signore lo ha chiamato a Sé.

Il sentiero del Krizevac è molto difficile da percorrere e, proprio per questa ragione, possiamo entrare anche un po' fisicamente in quella che è stata la sofferenza di Gesù per la nostra salvezza. E' bene che, come per il Rosario al Podbrdo, ognuno preghi spontaneamente davanti ad ogni stazione. Fra Slavko diceva che per incontrare il Signore nella preghiera dobbiamo dare tempo per la preghiera. Perciò preghiamo con calma!

 

PODBRDO

Il Podbrdo è il luogo in cui la Regina della Pace apparve per la prima volta e per i primi tempi. Con questo nome, in realtà, non si indica il monte, ma la zona ad esso sottostante. Il nome del monte è Crnica. Esso non è altro che una collina brulla e piena di pietre. Nei primi anni, il sentiero era quasi impraticabile. Oggi invece, grazie al gran numero di pellegrini che vi salgono ogni giorno, il sentiero è molto più semplice, anche se l'ascesa comporta sempre una certa fatica.

La collina si trova nella frazione di Bijakovici, dove abitavano i sei veggenti, a 1,5 Kilometri dalla Chiesa di San Giacomo. Vi si può arrivare dalla Chiesa o percorrendo una stradicciola in mezzo ai campi, detta appunto "sentiero dei campi" o attraverso la strada asfaltata in macchina o, meglio ancora, a piedi. Fra Slavko ha sempre raccomandato di recarvisi a piedi cominciando subito a pregare per prepararsi a salire la collina su cui la Madonna è apparsa e su cui aspetta anche noi per parlarci nell'intimo del nostro cuore.

Rappresenta una “meta d’obbligo” per i pellegrini che si recano a Medjugorje. La salita, cadenzata dal Rosario, sulla collina delle prime apparizioni regala momenti d’intensa commozione: dono della Regina della Pace. Un fiume di pellegrini, tra cui moltissimi giovani, si incammina giorno e notte sul monte Podbrdo recitando il Santo Rosario, secondo gli insegnamenti della Madonna.

 

 

LA GOSPA VA IN VATICANO....

 
 
 

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