Creato da gletjzia il 30/10/2007

Mir Pace Mir....

Medjugorie....il mio angolo di Paradiso !!!

 

Post N° 1542

Post n°1542 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da gletjzia

LA STORIA DEL PRESEPE


Sono gli evangelisti Luca e Matteo i primi a descrivere la Natività. Nei loro brani c'è già tutta la sacra rappresentazione che a partire dal medioevo prenderà il nome latino di praesepium ovvero recinto chiuso, mangiatoia. Si narra infatti della umile nascita di Gesù, come riporta Luca, "in una mangiatoia perché non c'era per essi posto nell'albergo" (Ev., 2,7); dell'annunzio dato ai pastori; dei magi venuti da oriente seguendo la stella per adorare il Bambino che i prodigi del cielo annunciano già re.

Questo avvenimento così familiare e umano se da un lato colpisce la fantasia dei paleocristiani rendendo loro meno oscuro il mistero di un Dio che si fa uomo, dall'altro li sollecita a rimarcare gli aspetti trascendenti quali la divinità dell'infante e la verginità di Maria. Così si spiegano le effigi parietali del III secolo nel cimitero di S. Agnese e nelle catacombe di Pietro e Marcellino e di Domitilla in Roma che ci mostrano una Natività e l'adorazione dei Magi, ai quali il vangelo apocrifo armeno assegna i nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, ma soprattutto si caricano di significati allegorici i personaggi dei quali si va arricchendo l'originale iconografia.

Il bue e l'asino, aggiunti da Origene, interprete delle profezie di Abacuc e Isaia, divengono simboli del popolo ebreo e dei pagani; i Magi il cui numero di tre, fissato da S. Leone Magno, ne permette una duplice interpretazione, quali rappresentanti delle tre età dell'uomo: gioventù, maturità e vecchiaia e delle tre razze in cui si divide l'umanità: la semita, la giapetica e la camita secondo il racconto biblico; gli angeli, esempi di creature superiori; i pastori come l'umanità da redimere e infine Maria e Giuseppe rappresentati a partire dal XIII secolo, in atteggiamento di adorazione proprio per sottolineare la regalità dell'infante.

Anche i doni dei Magi sono interpretati con riferimento alla duplice natura di Gesù e alla sua regalità: l'incenso, per la sua Divinità, la mirra, per il suo essere uomo, l'oro perché dono riservato ai re. A partire dal IV secolo la Natività diviene uno dei temi dominanti dell'arte religiosa e in questa produzione spiccano per valore artistico: la natività e l'adorazione dei magi del dittico a cinque parti in avorio e pietre preziose del V secolo che si ammira nel Duomo di Milano e i mosaici della Cappella Palatina a Palermo, del Battistero di S. Maria a Venezia, e a Roma quelli delle Basiliche di S. Maria in Trastevere della Basilica di Santa Maria Maggiore, dove già nel 600 esisteva una riproduzione della grotta di Betlemme: "Sancta Maria ad Praesepem".
E molti cristiani si recavano a visitarla con la stessa devozione con la quale i pellegrini confluivano a Betlemme, in Giudea, alla grotta considerata luogo di nascita di Gesù e dove per desiderio di sant'Elena (madre dell'imperatore Costantino) sorse, nel 326, la Basilica della Natività. In queste opere dove si fa evidente l'influsso orientale, l'ambiente descritto è la grotta, che in quei tempi si utilizzava per il ricovero degli animali, con gli angeli annuncianti mentre Maria e Giuseppe sono raffigurati in atteggiamento ieratico simili a divinità o, in antitesi, come soggetti secondari quasi estranei all'evento rappresentato.

Dal secolo XIV la Natività è affidata all'estro figurativo degli artisti più famosi che si cimentano in affreschi, pitture, sculture, ceramiche, argenti, avori e vetrate che impreziosiscono le chiese e le dimore della nobiltà o di facoltosi committenti dell'intera Europa, valgano per tutti i nomi di Giotto, Filippo Lippi, Piero della Francesca, il Perugino, Dürer, Rembrandt, Poussin, Zurbaran, Murillo, Correggio, Rubens e tanti altri.

Il presepio come lo vediamo realizzare ancor oggi ha origine, secondo la tradizione, dal desiderio di San Francesco di far rivivere in uno scenario naturale la nascita di Betlemme; nel 1223 a Greccio, in Umbria, per la prima volta arricchì la Messa di Natale con la presenza di un presepio vivente, episodio poi magistralmente dipinto da Giotto nell'affresco della Basilica Superiore di Assisi.

L'opera ideata da san Francesco venne chiamata Presepio o Presepe, termine di derivazione latina indicante la stalla, e anche la mangiatoia che si trova in quell'ambiente, propriamente ogni recinto chiuso. Alcuni studiosi italiani e stranieri ritengono non del tutto corretto attribuire a San Francesco la paternità del presepio. Come narra Tommaso da Celano, il frate che raccontò la vita del santo, Francesco nel Natale del 1222 si trovava a Betlemme dove assisté alle funzioni liturgiche della nascita di Gesù. Ne rimase talmente colpito che, tornato in Italia, chiese a Papa Onorio III di poterle ripetere per il Natale successivo. Ma il Papa, essendo vietati dalla chiesa i drammi sacri, gli permise solo di celebrare la messa in una grotta naturale invece che in chiesa. Quando giunse la notte santa, accorsero dai dintorni contadini di Greccio e alcuni Frati che illuminarono la notte con le fiaccole. All'interno della grotta fu posta una greppia riempita di paglia e accanto vennero messi un asino e un bue. Francesco, che non era sacerdote, predicò per il popolo riunito. Pertanto non si tratta della realizzazione di un vero presepio (che é la rappresentazione tridimensionale, a tutto tondo, della nascita di Gesù, mediante un plastico e alcune statuine) ma piuttosto di una messa celebrata eccezionalmente in una grotta anziché in una chiesa.

Il primo presepe con personaggi a tutto tondo risalirebbe quindi al 1283, e fu opera di Arnolfo di Cambio che scolpì otto statuette in legno rappresentanti i personaggi della Natività ed i Magi. Tale presepe si trova ancora nella basilica romana di S. Maria Maggiore. Da allora e fino alla metà del 1400 gli artisti modellano statue di legno o terracotta che sistemano davanti a un fondale pitturato riproducente un paesaggio che fa da sfondo alla scena della Natività; il presepe è esposto all'interno delle chiese nel periodo natalizio. Culla di tale attività artistica fu la Toscana ma ben presto il presepe si diffuse nel regno di Napoli ad opera di Carlo III di Borbone e nel resto degli Stati italiani. Nel '600 e '700 gli artisti napoletani danno alla sacra rappresentazione un'impronta naturalistica inserendo la Natività nel paesaggio campano ricostruito in scorci di vita che vedono personaggi della nobiltà, della borghesia e del popolo rappresentati nelle loro occupazioni giornaliere o nei momenti di svago: nelle taverne a banchettare o impegnati in balli e serenate.

Ulteriore novità è la trasformazione delle statue in manichini di legno con arti in fil di ferro, per dare l'impressione del movimento, abbigliati con indumenti propri dell'epoca e muniti degli strumenti di svago o di lavoro tipici dei mestieri esercitati e tutti riprodotti con esattezza anche nei minimi particolari. Questo per dare verosimiglianza alla scena delimitata da costruzioni riproducenti luoghi tipici del paesaggio cittadino o campestre: mercati, taverne, abitazioni, casali, rovine di antichi templi pagani. A tali fastose composizioni davano il loro contributo artigiani vari e lavoranti delle stesse corti regie o la nobiltà, come attestano gli splendidi abiti ricamati che indossano i Re Magi o altri personaggi di spicco, spesso tessuti negli opifici reali di S. Leucio. In questo periodo si distinguono anche gli artisti liguri in particolare a Genova, e quelli siciliani che, in genere, si ispirano sia per la tecnica che per il realismo scenico, alla tradizione napoletana con alcune eccezioni come ad esempio l'uso della cera a Palermo e Siracusa o le terracotte dipinte a freddo di Savona e Albisola.

Sempre nel '700 si diffonde il presepio meccanico o di movimento che ha un illustre predecessore in quello costruito da Hans Schlottheim nel 1588 per Cristiano I di Sassonia. La diffusione a livello popolare si realizza pienamente nel '800 quando ogni famiglia in occasione del Natale costruisce un presepe in casa riproducendo la Natività secondo i canoni tradizionali con materiali - statuine in gesso o terracotta, carta pesta e altro - forniti da un fiorente artigianato.
In questo secolo si caratterizza l'arte presepiale della Puglia, specialmente a Lecce, per l'uso innovativo della cartapesta, policroma o trattata a fuoco, drappeggiata su uno scheletro di fil di ferro e stoppa. A Roma le famiglie importanti per censo e ricchezza gareggiavano tra loro nel farsi costruire i presepi più imponenti, ambientati nella stessa città o nella campagna romana, che permettevano di visitare ai concittadini e ai turisti. Famosi quello della famiglia Forti posto sulla sommità della Torre degli Anguillara, o della famiglia Buttarelli in via De' Genovesi riproducente Greccio e il presepe di S. Francesco o quello di Padre Bonelli nel Portico della Chiesa dei Santi XII Apostoli, parzialmente meccanico con la ricostruzione del lago di Tiberiade solcato dalle barche e delle città di Gerusalemme e Betlemme.

Oggi dopo l'affievolirsi della tradizione negli anni '60 e '70, causata anche dall'introduzione dell'albero di Natale, il presepe è tornato a fiorire grazie all'impegno di religiosi e privati che con associazioni come quelle degli Amici del Presepe, Musei tipo il Brembo di Dalmine di Bergamo, mostre, tipica quella dei 100 Presepi nelle Sale del Bramante di Roma; dell'Arena di Verona, rappresentazioni dal vivo come quelle della rievocazione del primo presepio di S. Francesco a Greccio e i presepi viventi di Rivisondoli in Abruzzo o Revine nel Veneto e soprattutto la produzione di artigiani presepisti, napoletani e siciliani in special modo, eredi delle scuole presepiali del passato, hanno ricondotto nelle case e nelle piazze d'Italia la Natività e tutti i personaggi della simbologia cristiana del presepe.

 
 
 

FELICE GIORNATA :)))

Post n°1541 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da melodia1977

 
 
 

Post N° 1540

Post n°1540 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da rosaria70

Ciao a tutti

 
 
 

Post N° 1539

Post n°1539 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da hengel0

Dolcissima giornata di festa tesoro!!!un kiss!!!TVTB!Hengel

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Post N° 1538

Post n°1538 pubblicato il 07 Dicembre 2008 da gletjzia

8 dicembre Solennità dell'Immacolata.

Questa solennità viene celebrata dalla Chiesa ogni anno,nel tempo di avvento, l’8 dicembre.

Parlare di questo mistero significa rispondere a quattro domande :

 

1.Cosa significa Immacolata concezione? A questa domanda si potrebbe rispondere con la definizione dogmatica proposta dalla bolla Ineffabilis Deus di Papa Pio IX,che nell’8 dicembre 1854 definì solennemente Maria Immacolata Concezione.

In che cosa consiste questo mistero?Maria,per un dono,per un privilegio che Dio le ha concesso e in virtù dei meriti che Cristo avrebbe acquisito con la Pasqua,è stata preservata da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento nel grembo di Sant’Anna.

Ogni cristiano viene concepito e nasce portando dentro i segni del peccato originale;ogni cristiano ha bisogno di essere battezzato;ogni cristiano ha avuto bisogno di essere,cioè liberato dal peccato originale in forza della Pasqua di Gesù che è stata partecipata attraverso il Sacramento del Battesimo.

Maria è stata redenta non nel senso che è stata liberata,ma nel senso che è stata preservata.

Questa è la verità che Pio IX definì solennemente quattro anni prima che Maria apparisse a Santa Bernadetta a Lourdes,presentandosi come l’immacolata concezione. La definizione canonica contiene tre verbi:dichiariamo,pronunciamo,definiamo; sono i verbi con i quali il papa procede alla solenne definizione di una verità da credere.

Il soggetto di questa solenne definizione è la beatissima Maria.

Maria è stata preservata,neppure per un istante è stata sfiorata dal peccato originale,perché è stata preservata fin dal primo istante del suo concepimento.

Dire concepimento e dire nascita non è la stessa cosa:concepimento nel grembo di Sant’Anna,questa preservazione è redenzione. 

 

2.Perché è stata preservata dal peccato?

Maria non è stata preservata per meriti particolari,ma per singolare grazia e privilegio di Dio.

Dio ha semplicemente voluto così,le ha fatto questa grazia,le ha dato questo privilegio.

Qual è la causa per la quale Maria è stata redenta?

Gli uomini sono stati redenti da Cristo,dalla vita di Cristo, con particolare riferimento al mistero della Pasqua.

Cristo muore e risorge e manda lo Spirito,è questo l’evento pasquale. Questo evento salva tutti quelli che sono nati prima e tutti quelli che nasceranno dopo.

Adamo è stato redento in previsione dei meriti che Cristo avrebbe avuto con la Pasqua. L’evento,quindi, che redime è la Pasqua.

La redenzione ha valore retroattivo,per noi si pone nel tempo e nella storia,nel disegno di Dio è sempre presente.

Questa dottrina è una dottrina rivelata che Dio ci ha fatto conoscere attraverso la Sacra Scrittura.

Non è comunque una verità rivelata esplicitamente attraverso le pagine della Sacra Scrittura e neanche perché trasmessa di generazione in generazione attraverso la tradizione.

Implicitamente si perché l’arcangelo Gabriele salutando Maria le dice ‘rallegrati kaire kechaitòme’ ,cioè rallegrati tu che sei la privilegiata,la favorita del Signore.

Di per se il Kecharitòme fa riferimento al mistero che l’angelo annuncia a Maria cioè la maternità divina,quindi Lc 1,26 non può essere considerato il testo dal quale dedurre esplicitamente la rivelazione di questo mistero considerato,c’è in quel Kecharitòme un riferimento. Allora non si può parlare di rivelazione esplicita ma si parla di rivelazione implicita nel mistero rivelato:la maternità divina.

La mamma che aspetta un bambino ha un rapporto di unità profonda con il bambino,formano una cosa sola per certi aspetti. Il bimbo è carne della mamma,anche se è legato solo dal cordone ombelicale.

Nel disegno di Dio Maria deve portare dentro di se,nella sua carne,nella sua persona,il Figlio stesso di Dio,deve dargli la sua carne,i suoi cromosomi.

Per cui c’è stata unità tra Maria e Gesù.

Se la divinità si fosse unita con l’umanità,non era giusto che la carne di Maria fosse,anche per un solo istante, segnata dalla presenza del peccato,ed è proprio per questa ragione che Dio l’ha preservata da ogni macchia di peccato originale. Questa definizione l’ha fatta Pio IX nel secolo scorso ma prima di lui più volte il magistero della Chiesa si era pronunziato non in maniera solenne e definitiva circa questo mistero.

Bisogna ricordare che quando si parla di magistero si distingue tra magistero straordinario e ordinario. Il primo consiste nella definizione solenne,definitiva di una verità; il secondo è l’insegnamento quotidiano.

Ad ogni definitiva si arriva a poco a poco ed è preceduta da secoli e secoli di storia,di fede,impressa dalle comunità cristiane.  

 

3.Quali sono le testimonianze dei teologi?

Il nostro sguardo va nel Medioevo,dove abbiamo due pensieri:quello di Tommaso d’Aquino e quello di Duns Scoto.

D’Aquino nega che Maria sia l’immacolata concezione perché il peccato originale,secondo lui,si trasmette di generazione attraverso il concepimento. Ogni uomo è segnato dal peccato originale,quindi anche Maria.

Scoto dice:tutti abbiamo bisogno di essere redenti, anche Maria è stata redenta,ma per lei la redenzione vuol dire preservazione ( XIV secolo).

La tesi  di Scoto è da allora l’insegnamento ed è la fede delle comunità cristiane.

Andando indietro ci sono padri che parlano dell’immacolata concezione,ma insistono sulla santità di Maria.

Vogliono dire a ciascuno di noi che Maria non ha mai avuto a che fare con il peccato (S.Agostino).

I padri stabiliscono un parallelismo tra Eva e Maria. Da Eva il peccato,la morte ,da Maria la santità,la vita,Maria è la nuova Eva.

S.Paolo aveva stabilito una simile contrapposizione tra Adamo e il nuovo Adamo che è Gesù.

 

4.Maria nel corso della sua vita è stata mai sfiorata dal peccato personale?

Innanzitutto dobbiamo dire che il peccato personale è quel peccato fatto dal singolo individuo,il peccato originale viene ereditato da una natura umana decaduta privata dalla  grazia.

Maria nel corso della sua vita non si è mai resa responsabile di peccato personale.

Le ragioni per cui Maria è immacolata concezione sono le stesse per le quali Maria è sempre santa:maternità divina.

 
 
 

Post N° 1537

Post n°1537 pubblicato il 07 Dicembre 2008 da diglilaverita
Foto di gletjzia

COME DESCRIVERE LA TUA VITA DI OGGI, O MARIA?

Non possiamo che balbettare una sola parola: "VITA".
Tu sei viva in Dio, come sono vivi tutti coloro che ci hanno preceduto in quel gran passo.
Tu sei viva anche col corpo, mentre tutti noi dovremo aspettare per la pienezza di vita.
La tua è completa. Tutta bella, tutta santa, tutta gloriosa.
Vogliamo contemplarti risplendente di luce, di una luce che non abbaglia, illumina e attira.
E' la luce di tuo Figlio, che, oggi, per mezzo tuo, illumina la famiglia umana.
Tu, ormai sei madre di una immensa famiglia. Famiglia di famiglie di cui sei e sarai sempre la mamma.
Se non sappiamo pensare al tuo stato di gloria, una cosa sola sappiamo, e vogliamo continuare a sentire, che sei Mamma di tutti.
Dal Cielo ci guardi, dal Cielo ci guidi.
I tuoi occhi, sempre comprensivi, sono spesso di compassione per la nostra cattiveria.
Sei Mamma di tutti, buoni e cattivi.
Mamma dell'umanità, di questa umanità che ha smarrito Dio.
Mamma di coloro che non conoscono ancora tuo Figlio.
Mamma di chi l'ha dimenticato, distratto, o l'ha rifiutato, malato.
Mamma di chi ha nel cuore l'odio, la vendetta, il rancore e mamma degli oppressi, degli sfruttati, delle vittime del nostro cieco egoismo.
Mamma dei bimbi, di tutti i bambini, da quelli appena concepiti e non accettati  a quelli abbandonati, maltrattati, usati e sporcati dalla nostra immondezza.
Mamma dei giovani senza lavoro, dei vagabondi della droga, dei falliti nell'amore.
Mamma delle famiglie, di tutte le famiglie, create a immagine e somiglianza di Dio, uomo e donna.
Ma mamma anche dei soli o delle coppie fuori natura: sei mamma di tutti!
Mamma delle famiglie che aspettano un figlio che tarda a venire, e Mamma delle famiglie chiuse alla vita.
Mamma delle famiglie numerose, che confidano in Dio, e Mamma delle famiglie aperte ad accogliere i bimbi non figli.
Mamma delle famiglie divise, separate, divorziate e dei figli contesi.
Mamma delle famiglie colpite da una disgrazia che ha isolato l'amore e  Mamma di coppie ferite dall'infedeltà.
Mamma dei malati, dei sofferenti, degli oppressi e depressi e Mamma di chi sta bene e non pensa più agli altri.
Mamma degli anziani rifiutati, emarginati, disprezzati, e Mamma di quelli rimasti soli, dimenticati.
Mamma dei popoli e delle nazioni.
Mamma di tutte le religioni che vagano in cerca di Dio e Mamma di quelle che lo cercano nell'errore, lontano da te.
O Maria, sii mamma per tutti! Mamma delle nostre famiglie!

Ecco Lety voglio condividere con te questa bella lode a Maria, sicuro che anche il mio pensiero ti sarà gradito.

 
 
 

BUONGIORNOOOOOOOOO

Post n°1536 pubblicato il 07 Dicembre 2008 da melodia1977

 
 
 

Post N° 1535

Post n°1535 pubblicato il 07 Dicembre 2008 da luce1001


 

 
 
 

Post N° 1534

Post n°1534 pubblicato il 07 Dicembre 2008 da hengel0

La via della speranza stà scritta lassù ..

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Prega con il cuore di un bambino.. perchè Dio ama un cuore puro e sincero..chiedi e ti sarà dato.. bussa e ti sarà aperto.. un sereno giorno di festa e intimità nella pace del tuo cuore e con l'amore dei tuoi cari..con affetto infinito..Hengel

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Post N° 1533

Post n°1533 pubblicato il 05 Dicembre 2008 da gletjzia

LETTERA DI NATALE

 

Quando a uno si dice: guarda che hai un cancro, bello bello, seduto nel centro del ventre come un re sul trono, allora costui – se cerca di avere fede- fa una cosa prima di altre: comincia ad elencare ciò che conta e ciò che non conta; e cercherà di dire, con ancora più libertà di sempre, quanto si sente in dovere di dire, affinché non si appesantiscano ancor di più le sue responsabilità.

E continuerà a dirsi: la Provvidenza mi lascia ancora questo tempo e io non rendo testimonianza alla verità!

E’ dunque per queste ragioni, caro Gesù, che mi sono deciso a scriverti in questo Natale.

Non credo proprio per nulla ai nostri Natali: anzi penso che sia una profanazione di ciò che veramente è il Natale significa.

Costellazioni di luminarie impazzano per città e paesi fino ad impedire la vista del cielo. Sono città senza cielo le nostre. Da molto tempo ormai!

E’ un mondo senza infanzia. Siamo tutti vecchi e storditi .Da noi non nasce più nessuno: non ci sono più bambini fra noi. Siamo tutti stanchi : tutta l’Europa è stanca :un mondo intero di bianchi, vecchi e stanchi.

Il solo bambino delle nostre case saresti tu, Gesù , ma sei un bambino di gesso!

Nulla più triste dei nostri presepi: in questo mondo dove nessuno  più attende nessuno.

L’occidente non attende più nessuno, e tanto meno te: intendo il Gesù vero, quello che realmente non troverebbe un alloggio ad accoglierlo. Perché, per te, vero Uomo Dio, cioè per il Cristo vero, quello dei “beati voi poveri e guai a voi ricchi”; quello che dice “beati coloro che hanno fame e sete di giustizia ..”,per te, Gesù vero, non c’è posto nelle nostre case, nei nostri palazzi, neppure in certe chiese, anche se le tue insegne pendono da tutte le pareti...

Di te abbiamo fatto un Cristo innocuo: che non faccia male e non disturbi; un Cristo riscaldato; uno che sia secondo i gusti dominanti; divenuto proprietà di tutta una borghesia bianca e consumista.

Un Cristo appena ornamentale. Non un segno di cercare oltre, un segno  che almeno una chiesa creda che attendiamo ancora…

Eppure tu vieni, Gesù; tu non puoi non venire…Vieni sempre, Gesù. E vieni per conto tuo, vieni perché vuoi venire .E’ così la legge dell’amore. E vieni non solo là dove fiorisce ancora un’umanità silenziosa e desolata, dove ci sono ancora bimbi che nascono; dove non si ammazza e non si esclude nessuno, pur nel poco che uno possiede ,e insieme si divide il pane.

Ma vieni anche fra noi, nelle nostre case così ingombre di cose inutili e così spiritualmente squallide.

Vieni anche nella casa del ricco, come sei entrato un giorno nella casa di Zaccheo ,che pure era un corrotto della ricchezza. Vieni come vita nuova,  come il vino nuovo che fa esplodere i vecchi otri.

Convinto di queste cose e certo che tu comunque non ci abbandoni, così mi sono messo a cantare un giorno:

 

 

Vieni di notte,

ma nel nostro cuore è sempre notte:

 e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni in silenzio,

noi non sappiamo più cosa dirci:

 e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni in solitudine,

ma ognuno di noi è sempre più solo:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni , figlio della pace,

noi ignoriamo cosa sia la pace:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni a consolarci,

noi siamo sempre più tristi:

e dunque vieni sempre , Signore.

Vieni a cercarci,

noi siamo sempre più perduti:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni tu che ci ami:

nessuno è in comunione col fratello

se prima non è con te, Signore.

Noi siamo tutti lontani, smarriti,

né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo.

Vieni, Signore.

Vieni sempre, Signore.

 

David Maria Turoldo

 

 

 
 
 

Post N° 1532

Post n°1532 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da gletjzia

....per il mio amico  

supermariooooooooooo !!!

 
 
 

Post N° 1531

Post n°1531 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da gletjzia

Preghiera per la Pace

 

 

Signore, Padre di tutti gli uomini,

accogli il grido dei piccoli, degli inermi,

delle vittime della guerra

e mostra la Tua predilezione per loro

fermando ogni violenza fratricida,

ogni progetto di distruzione e di iniquità.

 

 

Cristo nostra pace, convertici a Te,

alla Tua Croce,

al Tuo perdono universale,

al Tuo amore senza riserve per ogni creatura.

Fratello di ogni uomo,

fa sentire nel cuore di chi uccide e opprime

la Tua inquietudine di giustizia e d'amore.

Spirito Santo, Spirito della vita,

illumina la mente e scalda il cuore

di coloro che hanno in mano

la vita dei loro simili,

perché le ragioni della pace e della giustizia

trionfino sulle forze della morte

e gli uomini ed i popoli riconciliati

possano incontrarsi, parlarsi e riscoprirsi fratelli.

Amen.

 

 

 
 
 

Post N° 1530

Post n°1530 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da gletjzia

Grazie Luce !!!!

 
 
 

Post N° 1529

Post n°1529 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da gletjzia

L’Avvento ricorda il vero senso del Natale: Dio “viene”, dice il Papa


Ricorda nell’Angelus il senso di questo tempo liturgico


CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 3 dicembre 2006 (ZENIT.org).- Mentre gli alberi di Natale e i festoni sono già comparsi in negozi, case e strade, Benedetto XVI ha spiegato questa domenica che l’Avvento ricorda che il Natale è Dio che “viene a stare con noi”.

Il Pontefice ha commentato insieme a migliaia di pellegrini riuniti in piazza San Pietro il significato di questo periodo liturgico di preparazione alla celebrazione della nascita di Gesù, che la Chiesa ha iniziato questa domenica.

“In Avvento la liturgia ci ripete spesso e ci assicura, quasi a vincere la naturale nostra diffidenza, che Dio ‘viene’”, ha spiegato il Santo Padre a mezzogiorno dirigendo la preghiera mariana dell’Angelus.

“Viene a stare con noi, in ogni nostra situazione; viene ad abitare in mezzo a noi, a vivere con noi e in noi; viene a colmare le distanze che ci dividono e ci separano; viene a riconciliarci con Lui e tra di noi”, ha spiegato nel suo tradizionale incontro settimanale con i pellegrini.

Dio, ha spiegato, “viene nella storia dell’umanità, a bussare alla porta di ogni uomo e di ogni donna di buona volontà, per recare agli individui, alle famiglie e ai popoli il dono della fraternità, della concordia e della pace”.

“Per questo – ha aggiunto – l’Avvento è per eccellenza il tempo della speranza, nel quale i credenti in Cristo sono invitati a restare in un’attesa vigilante ed operosa, alimentata dalla preghiera e dal fattivo impegno dell’amore”.

“Possa l’avvicinarsi del Natale di Cristo riempire i cuori di tutti i cristiani di gioia, di serenità e di pace!”, ha auspicato.

Prima di congedarsi dai fedeli, il Pontefice ha raccomandato, “per vivere nel modo più autentico e fruttuoso questo periodo di Avvento”, di “guardare a Maria Santissima” e “incamminarci idealmente insieme a Lei verso la Grotta di Betlemme”.

“Quando Dio bussò alla porta della sua giovane vita, Ella lo accolse con fede e con amore”, ha detto.

Con questo spirito, l’8 dicembre prossimo, solennità dell’Immacolata Concezione, il Papa offrirà nel pomeriggio un omaggio alla Vergine in piazza di Spagna, nel centro di Roma.

“Lasciamoci attrarre dalla sua bellezza, riflesso della gloria divina, perché ‘il Dio che viene’ trovi in ognuno di noi un cuore buono e aperto, che Egli possa colmare dei suoi doni”, ha proposto il Papa ai credenti.


 
 
 

Post N° 1528

Post n°1528 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da gletjzia

 
 
 

Post N° 1527

Post n°1527 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da hengel0

19112007501-1.jpg picture by hengel0

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Non temere ti dice Gesù..Colui che scrive diritto sulle righe storte è con te per guidarti e custodirti .. non siamo mai soli, cè sempre una mano che si allunga donandosi a noi .. dolce giornata .. Hengel

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Post N° 1526

Post n°1526 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da gletjzia

Affidare la tua vita a Gesù Cristo è un atto di fede che si esprime attraverso la preghiera

Pregare significa semplicemente parlare a Dio. Egli la conosce, . Ciò che a Lui interessa è la natura del tuo cuore, la tua onestà.

"Signore Gesù, Ti ringrazio per il Tuo amore e per essere venuto sulla terra a morire per me. Riconosco che fino ad oggi sono stato io a dirigere la mia vita e ho peccato contro di Te. Adesso voglio affidarmi a Te, riceverTi nella mia vita. Grazie per aver perdonato i miei peccati. Fai di me la persona che desideri che io sia. Ti ringrazio per aver risposto alla mia pregheria e per la tua presenza nella mia vita ora. Amen"

Questa preghiera corrisponde al desiderio del tuo cuore?
Se lo desideri, prega ora e, secondo la promessa,
Gesù Cristo entrerà nella tua vita.

Felice giornata......Lety

 
 
 

Post N° 1525

Post n°1525 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da gletjzia

Messaggio del 2 dicembre 2008

( Mirjana )


Cari figli, in questo santo tempo di lieta attesa,Dio ha scelto voi piccoli per realizzare i suoi grandi progetti. Figli miei, siate umili. Dio attraverso la vostra umiltà con la sua sapienza, delle vostre anime farà la sua dimora scelta. La illuminerete con le opere buone e così con il cuore aperto aspetterete la nascita di mio Figlio in tutto il suo amore generoso. Vi ringrazio cari figli.

 
 
 

Post N° 1524

Post n°1524 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da hengel0

Lettera a Gesu'..

02-12-07_1559-1.jpg picture by hengel0

Come faccio a dirti ciò che provo mentre mi muovo trà la gente.. solo Dio sa cosa provo.. solo Lui sa cosa sento quando guarda me mentre cammino per le strade fra i marciapiedi dove non ci sono che pensieri.. I cuori sembrano aprirsi mentre arriva Natale .. Vetrine di falsità ingannano il mondo, mentre un bimbo stà per nascere solo nei presepi... Ma io vorrei che nascesse nei cuori... questa sai ,è la mia preghiera al mio Papà lassù... Padre mio ..fai ti prego splendere il tuo volto, e coloralo tu ,con i tuoi colori di pace e Amore il sentiero dove cammino..,perchè quaggiù ,Papà, cè bisogno di te..che nasca un bimbo in ogni cuore ! Questo ti chiedo per Natale .. Hengel

 
 
 

Post N° 1523

Post n°1523 pubblicato il 01 Dicembre 2008 da gletjzia

L'ESAME DI COSCIENZA

Dal libro del Deuteronomio:

Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore.

La mia vita è orientata a Dio?

Credo nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo?

Cerco di conoscere la Bibbia e la dottrina della Chiesa?

Collaboro lealmente con la mia comunità cristiana?

Prego mattino e sera? parlo sovente con Dio?

Ho rispetto e amore per il nome di Dio, della Madonna e dei Santi? .Santifico la festa partecipando alla santa Messa?

Mi lascio assorbire troppo dal denaro, lavoro, divertimento?

Dal Vangelo secondo Giovanni:

Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi.

In famiglia, contribuisco al bene degli altri?

Do ai poveri, condivido i beni, difendo gli oppressi?

Come lavoratore o datare di lavoro, sono giusto, onesto, solidale? .Esercito l'autorità o obbedisco con lealtà e rispetto?

Ho diffuso calunnie, menzogne?

Ho attentato alla vita, all'onore, all'integrità degli altri?

Ho rubato o danneggiato altre persone?

Dal Vangelo secondo Matteo:

Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Qual è l'orientamento della mia vita nel dominio di me stesso?

Che uso faccio del tempo, delle forze, dei «talenti"?

Accetto le prove e sofferenze della vita?

Conservo casto il mio corpo, puri i miei pensieri?

Rispetto la legge morale nella vita coniugale?

Agisco contro coscienza? Sono forse di scandalo per gli altri?

Confesso a Dio Onnipotente e a voi fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa, e supplico la Beata sempre Vergine Maria, gli Angeli, i Santi e voi fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro.

 
 
 

i 10 segreti

2 parte

 

Sulla via di Damasco
1 parte.....

2 parte.....

3 parte

4 parte

 

CANZONE DI MEDJUGORIE

Kumbaia

 

VICKA AGOSTO 2008 1 PARTE

2 parte.......

 

GRAZIE PADRE SLAVKO

Grazie Padre Jozo

 

ADORIAMO GESÙ NEL S.S. SACRAMENTO

15 marzo 1984

“Anche questa sera, cari figli, vi sono particolarmente riconoscente per essere venuti qui. Adorate senza interruzione il Santissimo Sacramento dell'altare. Io sono sempre presente quando i fedeli sono in adorazione. In quel momento si ottengono grazie particolari.”

 

30 ottobre 1986

“Cari figli, anche oggi desidero invitarvi a prendere e vivere sul serio i messaggi che vi dò. Cari figli, a causa vostra sono restata così a lungo per aiutarvi a mettere in pratica tutti i messaggi che io vi dò. Perciò, cari figli, vivete con amore verso di me tutti i messaggi che io vi dò. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”

 

 

MEDJ 2 NOV. 2008

Messaggio della Madonna il 2 nov. a Mirjana

Cari figli, oggi vi invito all’unione totale con Dio. Il vostro corpo è sulla terra ma vi prego che la vostra anima sia sempre più spesso nella vicinanza di Dio. Otterrete questo con la preghiera, con la preghiera del cuore aperto. In questo modo ringrazierete Dio per la immensa bontà che attraverso di me vi da e con cuore sincero accoglierete l’impegno di comportarvi con la stessa bontà verso le anime che incontrate. Vi ringrazio, figli miei!”.

La Gospa ha aggiunto: “Prego Dio col cuore affinché dia forza e amore ai vostri pastori perché vi aiutino in questo e affinché vi guidino”.

 

TRAMONTO A MEDJUGORIE......

GOSPA MAIKA MOIA

 

MEDJUGORIE ADORAZIONE

 

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Bendiciones

 

24 giugno 1981

Ore 18 circa: ha inizio l'avvenimento del secolo.
La Madonna si è fermata a MEDJUGORIE Sei giovani della parrocchia di Medjugorje, Ivanka Ivankovic, Mirjana Dragicevic, Vicka Ivankovic, Ivan Dragicevic, Ivan Ivankovic e Milka Pavlovic (questi ultimi due solo in questo giorno), vedono sulla collina Crnica (nella frazione di Biakovici, una delle quattro che formano il villaggio di Medjugorje), nel luogo chiamato Podbrdo, un'apparizione, una figura bianca con un bambino nelle braccia. Sorpresi e spaventati, non si avvicinano ad essa.
Il giorno dopo alla stessa ora, il 25/06/1981, quattro di loro, Ivanka Ivankovic, Mirjana Dragicevic, Vicka Ivankovic ed Ivan Dragicevic, si sentono fortemente attirati verso il posto dove, il giorno precedente, hanno visto quella che hanno riconosciuto come la Madonna. Marija Pavlovic e Jakov Colo li raggiungono. Il gruppo dei veggenti di Medjugorje è così formato. Pregano con la Madonna e parlano con essa. Da questo giorno hanno le apparizioni quotidiane, insieme o separatamente. Milka Pavlovic ed Ivan Ivankovic non hanno mai più visto la Vergine.
Le apparizioni non sono legate a Medjugorje, ma alle persone: dovunque esse camminino per il mondo, là cammina anche Maria.

 
 

SULLA VIA DI DAMASCO

1 parte

2 parte

3 parte

4 parte

 

Medjugorie innevata......

miracolo del sole.....

Paolo Brosio..........

 

KRIZEVAC

 circa un chilometro in linea d'aria dalla chiesa di Medjugorje si innalza il monte Krizevac che, unendosi al monte Crnica forma un angolo. Sulla sua cima (520 metri sul livello del mare) il parroco di allora e gli abitanti di Medjugorje hanno innalzato una croce in cemento armato alta 8,56 metri. Sulla croce hanno inciso queste parole: "A Gesù Cristo Redentore dell'umanità, in segno di fede, amore e speranza in ricordo del 1900esimo anniversario della Passione di Cristo". Nello stesso punto si trova una reliquia appositamente venuta da Roma, un pezzettino della croce che i cristiani considerano quella sulla quale è stato crocifisso Gesù Cristo ed il cui pezzo più grande si trova nella chiesa della Santa Croce di Gerusalemme a Roma. La croce è stata completata il 15 marzo 1934. Successivamente si è andata consolidando l'abitudine di celebrare ai suoi piedi la Santa Messa la prima domenica dopo la Natività di Maria Vergine in ricordo dell'esaltazione della Croce Santa.

Il 24 novembre 2001, il primo anniversario della morte del padre Slavko Barbaric, un memoriale è stato collocato nel luogo dove ha rimesso la sua anima al Signore: il rilievo del padre Slavko in bronzo, incastrato nella pietra. Tra due stazioni della Via Crucis, resterà come richiamo e memoria dell'uomo che diceva ciò che pensava e che faceva ciò che diceva, a seguito del Vangelo e dei messaggi della Regina della Pace.

 

In origine questo monte si chiamava Sipovac. Nel 1933 il villaggio di Medjugorje è stato colpito da una intensa ondata di piogge che minacciava di distruggere tutto il raccolto di quell'anno. Su iniziativa del Parroco di allora, fra Bernardin Smoljan, la gente ha costruito su questo monte una grande croce, alta 8,56 metri, per chiedere a Dio di far cessare quelle piogge insistenti. Da allora il monte ha preso il nome di "Krizevac", cioé "monte della Croce". Il Krizevac si trova nella frazione di "Miletina". Nei suoi messaggi la Regina della Pace ha affermato che "La Croce che avete costruito faceva parte di un piano divino" e ha invitato spesso i pellegrini a recarsi sul monte a pregare. Per questo, con il passare degli anni, lungo il sentiero ripido e scosceso che conduce alla croce, sono stati posti 16 pannelli bronzei raffiguranti la "Via Crucis" realizzati dall'artista italiano Carmelo Puzzolo. Le particolarità più grandi di questa Via della Croce sono che essa incomincia con la stazione di Gesù agonizzante nel Getsemani e che in tutte le stazioni l'artista ha raffigurato anche la Vergine. Accanto ad ogni stazione si trova una Croce di legno. Da moltissimi anni ormai la Parrocchia di Medjugorje organizza tutti i Venerdì la Via Crucis su questo monte che, fino al 24 Novembre 2000, è stata guidata dal carissimo fra Slavko Barbaric. Proprio quel giorno, dopo aver concluso la preghiera, il Signore lo ha chiamato a Sé.

Il sentiero del Krizevac è molto difficile da percorrere e, proprio per questa ragione, possiamo entrare anche un po' fisicamente in quella che è stata la sofferenza di Gesù per la nostra salvezza. E' bene che, come per il Rosario al Podbrdo, ognuno preghi spontaneamente davanti ad ogni stazione. Fra Slavko diceva che per incontrare il Signore nella preghiera dobbiamo dare tempo per la preghiera. Perciò preghiamo con calma!

 

PODBRDO

Il Podbrdo è il luogo in cui la Regina della Pace apparve per la prima volta e per i primi tempi. Con questo nome, in realtà, non si indica il monte, ma la zona ad esso sottostante. Il nome del monte è Crnica. Esso non è altro che una collina brulla e piena di pietre. Nei primi anni, il sentiero era quasi impraticabile. Oggi invece, grazie al gran numero di pellegrini che vi salgono ogni giorno, il sentiero è molto più semplice, anche se l'ascesa comporta sempre una certa fatica.

La collina si trova nella frazione di Bijakovici, dove abitavano i sei veggenti, a 1,5 Kilometri dalla Chiesa di San Giacomo. Vi si può arrivare dalla Chiesa o percorrendo una stradicciola in mezzo ai campi, detta appunto "sentiero dei campi" o attraverso la strada asfaltata in macchina o, meglio ancora, a piedi. Fra Slavko ha sempre raccomandato di recarvisi a piedi cominciando subito a pregare per prepararsi a salire la collina su cui la Madonna è apparsa e su cui aspetta anche noi per parlarci nell'intimo del nostro cuore.

Rappresenta una “meta d’obbligo” per i pellegrini che si recano a Medjugorje. La salita, cadenzata dal Rosario, sulla collina delle prime apparizioni regala momenti d’intensa commozione: dono della Regina della Pace. Un fiume di pellegrini, tra cui moltissimi giovani, si incammina giorno e notte sul monte Podbrdo recitando il Santo Rosario, secondo gli insegnamenti della Madonna.

 

 

LA GOSPA VA IN VATICANO....

 
 
 

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