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Amare il prossimo

Post n°42 pubblicato il 10 Settembre 2008 da roby2012

Gesù ce lo ha insegnato. Anzi: ha detto che amare il prossimo è l'elemento fondante della nostra vita, davvero l'unico modo per realizzare il nostro cammino verso Lui.

Io non sono ancora capace di amare il mio prossimo. Devo ancora prendere un oceano di lezioni da Gesù... e dalla mia vita. Perchè potrebbe essere facile amare chi ci ricambia amore; ma è difficile dare amore a chi ce lo rifiuta, a chi ce lo nega, a chi ci fa del male, a chi non sopportiamo. E più che difficile... sembra impossibile.

Per questo motivo mi auto-cito come ancora incapace ad amare pienamente... e non è un buon risultato, per me. Sono ancora in cammino, chissà ancora per quanto tempo...

Mi auto-cito... in questo breve passo del libro che scrissi tre anni fa, dal capitolo "Amore":

"Amore! Se ne potrebbe parlare per ore... o stare zitti, nel silenzio più irreale, ad ascoltare la Voce di Dio. Amore. Vorrei che ognuno di noi riflettesse sul proprio amore personale, come io sto facendo, in questo momento.
Non scriverò di termini amorosi nè farò confronti nè ricerche etimologiche. Starò in silenzio davanti al mare o alla pianura o ai monti e tenderò l'orecchio al vento che sibila, cercherò anche solo una scintilla della mia anima che si rispecchi con questo vento e la unirò ad esso... per farla trasportare nel cuore del mio prossimo. Questa scintilla dirà: "Io ti amo!".
Allora scorgerò in cielo "le costellazioni" e mi sovverrà una provenienza; così legherò un'altra scintilla del mio cuore ad una stella, che chiamerò con il nome della Donna,  e la soffierò nel vento delle stelle per farla trasportare nel cuore di chi ho offeso, di chi ho denigrato, di chi ho giudicato, di chi ho trattato male, a chi non ho dato risposta, a chi ho rifiutato l'aiuto, a chi non sono riuscito ad amare. E questa stella dirà: "Perdonami!".
Non potrai mai renderti conto di quanto ami finchè il tuo amore non cambierà la vita degli altri; non potrai capire cosa sia l'amore finchè l'amore non sarà diventato la tua ragione di essere; non potrai testimoniare amore finchè lo terrai chiuso prigioniero nella gabbia del tuo cuore; non potrai amare veramente finchè lo restingerai nel perimetro del tuo egoismo; non vivrai mai amore finchè non sperimenterai anche la sofferenza; non conoscerai amore se rinnegherai Dio."

Commenti al Post:
ex_pre
ex_pre il 11/09/08 alle 16:51 via WEB
Se l'amore rimane astratto non è amore ma solo un idea, una parola. Quando l'amore diventa azione cambia nome e si declina con le persone e situazioni: accoglienza con lo straniero, cortesia con l'estraneo, ascolto con l'afflitto, premura con il bisognoso, dedizione con il lavoro... cura, passione, disponibilità, affidabilità, professionalità, sincerità, discrezione.... Solo così declinato l'amore acquista significato. Un saluto.
 
 
roby2012
roby2012 il 11/09/08 alle 23:53 via WEB
I limiti dell'Amore sono porre una condizione al nostro prossimo. Perchè se il nostro prossimo ci contraddice o ci mette i bastoni fra le ruote, in noi subentra l'orgoglio (che oggi si chiama anche "vaffanculo"). Perchè se lui non ci ama noi dovremmo amarlo ugualmente? Perchè se lui ci fa del male noi dovremmo amarlo ugualmente? Perchè se ci ferisce, ci colpisce noi dovremmo porgere l'altra guancia? Possiamo dunque provare, declinando il verbo amare accogliendo lo straniero... e se verrà a rubare nella nostra casa e ci tratterà come animali? Ascolteremo l'afflitto fino al momento in cui saremo saturi delle sue lamentele? Ci premureremo con il bisognoso, fino a che scopriremo, dopo un po' di tempo, che non ci renderà in alcun modo la nostra "premura"? Tutto sembra così difficile, caro amico. La porta è sempre un tantinello stretta... quella di Gesù!
 
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