Creato da lukyll il 19/08/2008
GIRO INTORNO AL MONDO IN BARCA A VELA
 

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ROYAL BALI YACTHING CLUB

Post n°27 pubblicato il 15 Settembre 2008 da lukyll
Foto di lukyll

Incontro al Royal Bali Yacthing Club

 

Festa grande, con buffet, e quasi tutti i partecipanti presenti. Strette di mano, salutoni e birra.

Poi  due danzatrici balinesi che hanno invitato alcuni del pubblico a ballare per ravvivare la festa. Buffet ricco, indonesiano, abbastanza buono, ma ormai un po’ stancante. Mi ero seduto vicino ad un uomo quasi enorme, inglese quasi settantenne ma diventato australiano che da tre anni vive qui a Bali. Accanto aveva una ragazzina veramente carina che avrà avuto sicuramente meno di 20 anni, con la quale parlava sottovoce, l’abbracciava, e giocavano come ragazzini, evidentemente la sua donna e poteva essere la nipote, nemmeno la figlia! Oltretutto non è che lei si atteggiasse a più grande, ma era lui a cui piaceva comportarsi come un teenager . Ho parlato un poco con loro e la situazione non era simpatica. La povertà ruba anche la gioventù.

 Avevamo appuntamento con “main Kaptain” per tornare alle 11 ma cerca cerca non si è trovato, se ne era tornato in barca con amici senza dirci niente! 

 
 
 

G & K   TORNANO A CASA

Post n°28 pubblicato il 15 Settembre 2008 da lukyll
Foto di lukyll

K. e G. ritornano a casa.

 

Preparativi e partenza per i due amici di Friedrich, tornano a casa dopo 6 settimane. Un saluto e via.

Adesso sono solo con “main Kaptain” che si mostra gentile e carino,visto anche che lo pago!!

Ho preso la cabina di prua che ha il letto più piccolo ma almeno sono solo e ci sono più stipetti per riporre i vestiti, libri ecc. Nonostante si sia al mare zanzare a volontà.

 Domani andiamo a vedere e a fare un giro sugli elefanti, grande uscita! Ieri sono andato con Oscar, l’amico italiano che partecipa alla crociera, a vedere un famoso tempio, molto bello dal punto di vista scenico, rocca a 100 m sul mare, con tempietti a tetti multipli di canne, bello ma  è chiuso al pubblico. Molti i turisti e le scimmie, evidentemente sacre, che si gettavano sugli occhiali dei turisti per prenderli.

 
 
 

GITA A DORSO D'ELEFANTE

Post n°29 pubblicato il 17 Settembre 2008 da lukyll
Foto di lukyll

Elefanti

 

Elephant safari: stamani gita al parco degli elefanti. Naturalmente con gita su seggiolone su dorso di elefante, tipo maharajah, per mezz’ora nel parco accompagnati dalla guida. Quest’anno mi è toccata la cammellata in Tunisia e giro su pachidermia a Bali!  Gita troppo turistica per essere gradevole, gli animali usati per far soldi, speriamo vadano anche alla loro salvaguardia.

Poi pranzo self-service indonesiano ma molto buono perché cucinato senza troppe spezie, finalmente! Bastano pochi giorni per non poterne più di tanto cibo saporito e piccante soprattutto.

Dimostrazione tipo circo con gli elefanti e poi un’ora e mezzo di pulmino..!! Niente di che, avrei, fatto sicuramente altre scelte, però mi sembrava poco delicato non andare con “main Kaptain”.

Il pomeriggio dedicato allo shopping, ma c’è proprio poco da comprare: occhiali falsi, orologi falsi ( ne ho comprato uno, voglio vedere quanto dura!!! Speriamo sia vero che è automatico!), calzoni da surf a fiori, magline ricordo di Bali, artigianato di legno e qualche vestitino stile indonesiano. Niente!

L’unica cosa molto bella e sicuramente a buon prezzo le sedie e poltrone intessute con vegetali ma troppo ingombranti per la barca! Comunque qualche cosa da regalare l’ho acquistato.

 
 
 

BRIEFING A BALI MARINA: MA ALLORA QUALCOSA SI E' VINTO !!

Post n°30 pubblicato il 17 Settembre 2008 da lukyll
Foto di lukyll

IL BRIEFING

 

Si svolge alle 18,30 il briefing, presso il Bali Marina, per le ultime informazioni prima della imminente partenza.

Ci comunicano che non è possibile andare alle isole Chagos perché la Gran Bretagna non ha dato il permesso. Non si capisce il perché. Voci dicono che non ci sono state buone relazioni tra gli organizzatori e i responsabili dell’isola. In compenso ci possiamo fermare alla Christmas Island, che si trova tra Bali e le Cocos Keeling, ma che hanno solo 5 posti per ormeggiare e siamo almeno 17.Quasi tutti ci rinunciano. Pertanto appuntamento alle Cocos a 1100 miglia di distanza, una settimana di mare aperto. E poi 2100 miglia per raggiungere le Mauritius, almeno 12 giorni di solitudine con l’Oceano Indiano, che per adesso è molto calmo e tranquillo, sembra che dorma, speriamo che non faccia l’indiano!!!

L’isola Cocos è un’isola corallina ed all’interno del reef l’acqua è celeste e dice meravigliosa. E la prima isola corallina che visito. “Main Kaptain” voleva tirare diritto senza fermarsi, l’isola è australiana e la vita nell’isola si paga in dollari australiani e non in rupie come qui!! Ma possibile così tremendamente tirchi!! Mi sono imposto, ci si passa vicino è da stupidi non fermarsi inoltre è una bella isola! Quindi sosta per 3 giorni. Ricche nuotate sull’acqua azzurra e snorkeling.

Poi premiazione dei vincitori della tappa Darwin Bali e dopo i soliti inglesi che con barche di 25 m sono i più veloci è toccato anche a “main Kaptain” con Annemare. Premio: una scatolina di vimini da 3 euro, ma come si dice è la gloria ciò che conta !!  Nessuno ha capito perché si è vinto in una certa categoria, probabilmente si è fregato di più degli altri nella dichiarazione delle ore di motore effettuate. In realtà siamo andati sempre a motore … tanto che alla fine si è rotto e perdeva acqua dal sistema di raffreddamento del motore. Di regata velica ha solo il nome….. l’importante è girare il mondo in compagnia. Cena, musica, qualche vecchino del ricco centro anziani della WorldARC che ballava e alle 10,30 tutti a letto! Si perché fare questo giro del mondo richiede almeno un anno e mezzo di tempo, e chi ha tanto tempo a disposizione?  I pensionati! Pertanto il 90% dei partecipanti sono over 60.  Viva la gioventù !!

 
 
 

LA  CAMBUSA

Post n°31 pubblicato il 17 Settembre 2008 da lukyll
Foto di lukyll

LA CAMBUSA

 

Oggi 17 settembre facciamo  cambusa perché domani alle ore 11, con la marea favorevole, si parte!

Siamo andati in taxi ad un grande discount ed abbiamo fatto provviste, 200 lattine di birra, un centinaio di coca cola, 2 litri di latte, 20 litri di succo di frutta, 100 bottiglie da 0,5 L di acqua minerale, 80 L di acqua minerale in tanica, ecc. Dopo le mie lamentele il Komandante mi ha detto di comprare ciò che volevo: pasta De Cecco, olio Bertolli extra, ecc. Come verdure aveva preso per una settimana due pomodorini… allora ci sono ripassato prendendone 1,2 Kg, 2 sedani, 4 zucchine ecc ma non sembrava contento.

Alla fine il conto: oltre 3.600.000 ( tremilioni e  seicentomila rupie ) Non aveva i soldi in contanti, non accettavano carte di credito. Allora ha prelevato contanti ad una macchinetta ma dopo poco ha superati il limite consentito! Intanto la gente alla cassa, bloccata, sbuffava con gentilezza. Allora sono intervenuto con la mia carta ed ho prelevato  un milione di rupie. Con tutta quella roba l’ufficio del discount ci ha chiamato due taxi! Ti puoi figurare “main Kaptain” pagare due taxi ! Ha chiesto un taxi pulmino ma non ce ne erano. Allora ha caricato tutto in un solo taxi, stravolto ma contento !!

In barca mi ha restituito i soldi in dollari. Dico che va bene ma poi anche a occhio i conti non tornano. Li faccio con la calcolatrice e mi aveva fregato 20 dollari! Glielo dico, glielo spiego, alla fine mi dice Ok e mi da 10 euro. Naturalmente non va ancora bene, ma perdere mezz’ora a discutere a quel caldo dentro la barca non ne avevo voglia per così pochi euro che ancora mancavano.

Io sono fermamente convinto che tutti i popoli siano uguali e che le differenze dipendano dalle singole persone. Ma incomincio a credere che i popoli qualche tendenza a comportamenti particolari ce l’abbiano. E’ noto come i tedeschi siano tirati, oltre che , evidentemente, furbini. Insopportabili !!

Che poi il mio Komandante ha una barca che  nuova oggi costerò almeno un milione di euro, e poi si attacca a tre euro !!

Disgustoso !! Ma intanto so che mancano quattro settimane alla fine della crociera !!

 

Ma cosa sono questi aspetti umani così bassi e volgari in confronto all’IMMENSITA’ DELL’OCEANO INDIANO ?

 
 
 

BALI - COCOS

Post n°32 pubblicato il 26 Settembre 2008 da lukyll
Foto di lukyll

BALI-COCOS

Sono le nove di sera, finisce il mio turno. L’isola di Christmas, chiamata così perché scoperta il giorno di Natale dal Capitano Cook, si sta allontanando nel buio, rimangono solo, dietro la sagoma nera, due baffi di luce ampliati dalla foschia, la pista d’atterraggio dell’aeroporto, sempre illuminata.

Main Kaptain è al tavolo di carteggio, guarda il radar ma ha un libro davanti: vento e sterne scritto dal Capitano Cook. Vado nella cuccetta sottovento, tanto se vado nell’altra ci rotolerei dopo due minuti. Tutto è umidiccio, lenzuola e piumone. Non ho ancora capito perché in un viaggio praticamente intorno all’equatore si debba portare dietro un piumone, sintetico, che dopo 5 minuti  scalci via ritrovandoti in un bagno di sudore. La logica del : non si sa mai…  ?

La cabina sembra una lavatrice, l’acqua scorre a pochi centimetri di distanza in un infinito rigurgito che non è, magari!, come il rumore dell’acqua di un ruscello o di una cascata che se pur fragorosa produce un rumore costante, senza variazioni, che ben presto si dimentica ed è come se non ci fosse. Qui invece il rumore cambia continuamente, si attenua e sembra che la barca si sia fermata ma poi riprende vigoroso, quando poi non si sentono i sordi colpi dell’onda che sbatte sullo scafo e ti ricorda, se lo avessi dimenticato, dove sei. Si sentono inoltre i crepitii dell’arredamento che segue le deformazioni dello scafo, sottoposto all’enorme sforzo delle vele che lo spingono con 20 nodi di vento e dell’acqua del mare che lo frena.

Mi addormento quasi subito e dopo 5 minuti il piumone è scalciato nella cuccetta di sopravento. Mi risveglio alle 11,30 ma è ancora presto, il cambio è all’una. Mi riaddormento e sogno di essere in un paesino di 4 case. A mio fratello hanno regalato un somaro, piccolino, come quelli sardi, ma certamente non lo può tenere in casa e dopo qualche giorno decidono di portarlo da un uomo che vive in questo paese di contadini per sopprimerlo. Il paese è sperduto nella campagna e lontano dalla civiltà. L’uomo era ferroviere e possiede ancora una vecchia locomotiva a vapore che ogni tanto rimette in funzione: serve per far mangiare i bambini, li trasporta, si distraggono e mangiano. Un bambino, forse il figlio di mio fratello, piange, prendilo in collo te, no prendilo te, viene dato al mio babbo e che esclama: ma è tutto bagnato! E lo rimette a terra. Scena di vita familiare. Quando l’uomo si decide a sopprimere il somarello: a martellate. Mio padre si sdraia a terra tappandosi le orecchie per non sentire e ce le tappiamo anche noi. Si sentono i colpi del mazzuolo come in una nuda pietra, poi tutto finisce. L’uomo rimonta sul treno e fa un giro portando un bambino dietro. Dopo poco ritorna, lascia il bambino ed entra in casa. Poi riesce gridando: “ecco .. ha detto che c’era ancora troppo sangue nel cuore”, riferendosi alla moglie che stava squartando il povero animale, “più sangue che nel mio cuore!”

A quel punto mi sono svegliato e sono rimasto un po’ nel dormiveglia.

Che sogno, un somaro ucciso a martellate! E comincio a pensare che da piccolo, molto piccolo, ho assistito ad un fatto del genere. Rientra fra i pochi ricordi che ho della casa dei mie nonni di Cortona. Ricordo per esempio la rete metallica sul muretto che separa la strada dall’orto che mi sembrava così alta da poter  arrampicare, le zucche vuote con occhi naso e bocca con le candele dentro per spaventare gli spiriti maligni, il desiderio di camminare scalzo come i figli dei contadini: mamma perché a me fanno male i piedi e a loro no?! E mi metteva i sandalini con i due buchi ovali davanti. E poi ricordo il nonno che nelle sere d’estate si metteva sotto la luce debole del lampione stradale della sua casa ed ascoltava le chiacchiere degli altri, a gustare il profumo della campagna e i bambini che rincorrono le lucciole mentre il solito rospetto saltellando sostava per qualche minuto sotto la sua sedia, come tutte le sere,  e poi se ne tornava nell’orto. Ed il setter irlandese Diana, rosso fulvo, che mi saltava addosso per farmi le festa ed io invece ne ero terrorizzato. Così come il profumo dell’alloro che invadeva il giardino ed il giallo intenso della mimosa poi seccata.

E pensavo a questi ricordi, fra i quali appunto anche la scena del somaro ucciso.

Un pomeriggio giravo fra le case dei contadini vicini e nell’aia vidi un somare bendato e legato con due corde trattenute da due uomini uno per parte. Altri due uomini con due grossi randelli gli stavano di lato e ad un cenno, cominciarono a colpire il povero somaro che bendato e trattenuto dalle corde non poteva fuggire e ragliava disperatamente. Poi cadde a terra svenuto, o meglio, tramortito ma i due contadini continuarono a colpirlo, evidentemente per finirlo. Me ne andai subito ma nelle orecchie mi è rimasto il rumore del randello che si abbatte sul cranio dell’animale ed il suo ragliare disperato. Quando un animale non serve più se ne fanno salami!

Ricordi ritornati alla mente nel dormiveglia.

Il colpo di un’onda sullo scafo mi risveglia completamente, ma dove sono. Ah .. già navigo verso le isole Cocos, nell’Oceano Indiano, dall’altro capo del mondo.

E mi par veramente strana questa accozzaglia di sogni, ricordi di Cortona, di Oceano Indiano, così distanti tra loro nel tempo e nello spazio. Un miscuglio di sogni realtà sensazioni e ricordi che si mescolano proprio come in una lavatrice. E saranno miscelati a caso o connessi dall’inconscio?

Sono l’una di mattina, mi devo vestire, è giunta l’ora di dare il cambio a “Main Kaptain” .

 

 
 
 

L ' OCEANO

Post n°33 pubblicato il 26 Settembre 2008 da lukyll
Foto di lukyll

L’OCEANO

La più bella espressione che ho letto dell’oceano, rispetto ai nostri mari del Mediterraneo, è che l’oceano ha un più ampio e grande respiro. Ovviamente determinato dal suo moto ondoso. Il mediterraneo in fondo è piccolo e le onde non provengono da grandi distanze, pertanto son corte come lunghezza d’onda e più ripide. Fra un’onda e l’altra ci saranno 20 metri mentre nell’oceano ce ne saranno 50-60. Cioè son più distanti, alte, meno ripide ma più imponenti.

Arrivano lentamente, possenti e alte, la pendenza non è eccessiva per cui la barca piano piano si solleva, arriva in cima, e da li si scorge tutto il resto dell’oceano, fino all’orizzonte perché subito dopo si ricomincia a scendere, piano e dal fondo non si scorge nulla se non il muro di acqua che ti sopraggiunge con l’onda successiva. La quale non è liscia ma contiene su di se almeno tre o più onde più piccole, queste sì più ripide. E questo andare delle onde è proprio come un respiro, un ansimare come se rappresentasse lo stato d’animo dell’oceano.

Ma non si pensi che sia tempestoso, anzi è tranquillo, almeno per adesso, come un grosso pachiderma che lentamente si muove. Con 15 nodi di vento l’oceano si riempie di creste bianche che spiccano nel blu cupo dell’acqua marina.

Al tramonto diventa rosa per poi acquistare un colore grigio plumbeo.

E’ molto bello anche la notte, con la luna piena o quasi, viene enormemente rischiarato, tanto che possiamo vedere tutto, onde comprese. E quando la luna è bassa allora vediamo il brillio dei sui raggi luminosi riflessi sul mare, piccoli e fitti, come nelle cartoline. Ma quando la luna è alta allora la sua luce vivida viene riflessa in placche larghe che si muovono con il mare: e le vedi scendere, salire, inclinarsi e scomparire e da proprio l’impressione della mobilità del fluido acqua, del continuo sali scendi, da proprio il senso della “liquidità”

E’ bello anche senza luna ma con il cielo limpido e pieno di stelle. Illuminano anche loro  e tutto si rischiara con la loro presenza e diventa più dolce.

Sono al tavolo da carteggio a scrivere ed ogni tanto salgo a vedere se ci sono altre imbarcazioni vicine, o pescherecci che possono intralciare la nostra navigazione. In questo momento l’oceano è nero come la pece, ci sono le nuvole e fuori si notano solo le schiume bianche lasciate dal movimento della barca. Fa effetto andare con la barca verso il buio, normalmente quando ci spostiamo abbiamo i fari per vedere dove si va, ma qui niente, si avanza contro il buio, contro l’incognito e fa davvero impressione.

 

 

 
 
 

TRAVERSATA  BALI - COCOS

Post n°34 pubblicato il 26 Settembre 2008 da lukyll
Foto di lukyll

Bali Cocos

 

La partenza è fissata alle ore 11,00 di mattina ma ritardi burocratici, dogana, ci hanno fatto uscire dal porto solo alle 15,30.

Fuori dal porto si è ripresentata la solita scena vocativa nei confronti del mare: 3 bicchierini di vodka, uno per me e due per il Komandante. Questa volta la cerimonia è più breve  e meno solenne, in inglese ci si augura un buon mare ed un buon vento e qualcos’altro che non ho capito, poi Main Kaptain  getta un bicchierino di vodka nel mare e l’altro lo beve tutto di un fiato. Io in 2 volte, è un peccato non gustarla, è così buona! Credo che l’altra volta si sia sbagliato, volontariamente ?, perché si è bevuta anche la vodka che spettava al mare! Meno male che non si è offeso (il mare ) tanto annacquata in quel modo come sarebbe stata… !

Per cena: pasta alla carbonara. Finita.  Il giorno dopo preparo per pranzo una insalatona con sedano, pomodori, peperoni, carote e cipolla. La mangiamo tutta ed è troppa ma io solo però ne subisco le conseguenze. Alla sera pesantezza di stomaco. Il giorno dopo peggio, mi da fastidio il mare, vento 15-20 nodi, non mangio niente  ma la notte alle 3, solo in pozzetto, vomito di santa ragione. Rilavo tutto per non far sapere al Komandante. Il giorno dopo solo uno yogurt. Alla fine però rientro nella normalità.

Ieri cucinate penne con zucchine, troppo sale ( ti pareva..!) Oggi omelette con zucchine, ottima, e sedano in pinzimonio. Se non avete capito le zucchine stanno andando a male!  E’ piaciuta anche a Main Kaptain il sedano con l’olio tanto che ha preso il pane, dopo avere visto me, e lo ha condito con l’olio.

Good … good…. Jah .. jah .. va a finire che mi fa fuori tutto il mio pane! Perché Lui ha quello nero, tosto, che non va mai a male ed è  quello che io non sopporto e che getto ai pesci. L’altra mattina dico di preparare un panino e Lui dice che ha il suo pane e se lo prepara da se. Mai parole furono per me più gradite: le due baghette rimaste erano tutte per me!!

Riconosco che questo non è il diario di bordo di un marinaio serio! I veri marinai scriverebbero così:

23/09/08.  Ore 9.00.   Pressione 1112 mb. Vento da SE forza 2-3. Mare quasi calmo. Onda da SE. Punto nave: latitudine 11° 25’ S e longitudine 115° 52 E. Cielo sereno con lievi corpi nuvolosi all’orizzonte. Ecc..

Io invece parto con che cosa ho cucinato e mangiato tralasciando le note tecniche a Main Kaptain.  Va bene, non sono un vero marinaio e senza pasta non ci posso stare, come tutti gli italiani ed io aggiungo che non posso stare nemmeno senza olio di oliva!  Lo riconosco… ognuno ha le sue debolezze ! Ma vi garantisco che nella mia barca non mancherà nemmeno il vaso del basilico !

Comunque, dopo due giorni di quasi digiuno, ho incominciato a pensare al mangiare di casa. Appena ritorno, bistecca, magari con cappella di porcino sopra, e vino Nobile di Montepulciano.  Non incominciate a dire che la bistecca è troppa per me… che fa male … fammi sentire se è cotta bene … tanto non ve la do, la difenderò a coltellate !!

Quando uno pensa a queste cose vuol dire che è arrivato ad un discreto grado di sofferenza. E pensare che c’è da compiere ancora la traversata più lunga, Cocos- Mauritius, 2400 miglia, se va bene 16 giorni di navigazione ininterrotta !!

Resistere. Resistere. Resistere. Ormai non ho altra scelta!

A parte gli scherzi, il mangiare in barca quando si effettuano lunghe navigazioni è una cosa seria e da studiare  bene. Anche perché un buon pranzo, anche se frugale, sinceramente rinfranca lo spirito e dopo giorni e giorni di barca senza vedere nessuno, non è cosa da poco ! Ti fa sentire ancora vivo.

Domani mattina, 25/09/08  arriveremo finalmente alle isole Cocos Keeling, a motore. In questi ultimi due giorni c’è stato poco vento  e siamo andati molto piano. Ma oggi è stato deciso di farci aiutare da S. Volvo e così alla velocità di 7,5 nodi raggiungeremo la meta. Tale decisione è forse dovuta al fatto che ho visto appena dietro di noi una barca a vela ed allora Main Kaptain, furbacchione !, ha seguitato ad andare a vela fino al tramonto, poi, quando nessuno poteva capire con quale mezzo ci muoviamo, perché di notte si vede solo una lucina in mezzo al mare, ha acceso il motore…  e via con i nostri 150 cavalli ! 

Batteremo Strega e le altre barche tedesche anche questa volta?

 
 
 

COCOS KEELING ISLAND

Post n°35 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da lukyll
Foto di lukyll

 

COCOS KEELING ISLAND

 

Siamo atterrati alle 7 di mattina dopo una notte di motore. Come è bello entrare in un  porto, quando non si conosce, si guarda tutto cercando di capire bene dove andare e di non sbagliare perché altrimenti puoi rovinare la barca. Figuriamoci in una laguna corallina che è piena di secche dove arenarsi è estremamente facile. Si guarda continuamente in avanti cercando di capire dove è l’ingresso, si controlla la carta ma soprattutto ci si fa guidare dal gps cartografico che segna sulla carta la nostra posizione e direzione di marcia. Troppo facile..!! Ma non si sa mai!!! Sempre controllare ed allora occhi puntati verso l’orizzonte. Fra le tante isolette dobbiamo passare attraverso due ben precise, da altre parti troviamo la barriera corallina che dice sia piuttosto dura. Un passaggio da individuare all’alba. Ci sono dei segnali con delle luci, seguiamo quelli ed entriamo, poi ci dirigiamo, badando al fondale ed alle secche verso l’ancoraggio consigliatoci che poi è l’unico. Ci sono già altre barche, quelle più grosse ed altre. Appena gettata l’ancora si vede che siamo circondati da 4 squali !  Bella accoglienza !! Ma dice che sono pacifici !! Speriamo!! Alle 8 si chiama la dogana che dice di venire subito ma ci farà attendere fino alle 2, proprio mentre cucino la pasta con le sarde! A proposito: abbiamo comprato, evidentemente in fretta, una decina di scatolette piccole che a noi sembravano di pomodoro per fare il sugo. Vado ad aprirle e dentro ci trovo delle sarde con il sugo di pomodoro! Peraltro di quello, forse tedesco, sono cattivo, lo riconosco, che sa di conserva. Insomma uno schifo! Ho imparato a rivolgere le cose che mi sembrano contrarie in favore, e quindi ho detto: uuhh… che fortuna, oggi pasta con le sarde!!  Allora le ho praticamente lavate, pulite e poi con del pomodoro fresco ho fatto il sugo e prima che fosse finito ho aggiunto le sarde. Vi dirò che non erano male, non certo come quella alla siciliana ma data la situazione…. Diciamo da leccarsi i baffi ( i miei!). Ho infatti eliminato completamente quel sugo schifoso e tutto è diventato buono. Ne ho mangiato 2 etti e poi a letto !!!

I doganieri e la polizia hanno controllato la barca e soprattutto avevano paura che importassimo animali!! Main Kaptaain ha dichiarato 20 bottiglie di birra… ne abbiamo comprate 200 !! se avessero aperto il pagliolo sotto coperta avrebbero avuto una bella sorpresa !!! Poi ci hanno sequestrato le uova, chiuse in una busta e poi non ho capito cosa ne dovessimo fare, se buttarle o se mangiarle fuori il territorio Australiano! Per adesso sono in frigo!

Ieri, bella giornata, sono stato sempre in barca. Ma come, dopo una settimana di navigazione, chiusi in questa barca, abbiamo una bella isola a 200 m, non abbiamo niente da fare … andiamo a fare due passi!!!! Main Kaptain ha detto di no e non ho avuto il coraggio di chiedergli il gommone con il motore. Purtroppo tirava un forte vento e senza motore non sarei arrivato a terra. Una rabbia infinita !!! e pensare che gli altri sgommavano ( giustamente con il gommone si sgomma ! ) in su ed i giù. Pazienza, aspetterò domani, ma domani vado anche a nuoto…!!

 

 
 
 

L'ATOLLO CORALLINO

Post n°36 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da lukyll
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L’ATOLLO CORALLINO

 Stamani sono andato ed è stato bellissimo, la prima volta che vedo un atollo corallino. In programma c’era un tour alla West Island, quella principale, con partenza alle 8. Il mio Komandante non è venuto perché tirava molto vento ed aveva paura a lasciare la barca da sola, l’ancora ieri non ha tenuto per due volte. Però mi ha svegliato, ha montato il motore sul gommone e sono partito, finalmente !, verso la spiaggia dell’isola. Mi sono avvicinato lentamente, la spiaggia era deserta, la sabbia sempre più bianca e rosa pallido, le palme che si protraevano verso il mare, gli alberi di cocco con le loro immense foglie frastagliate si stagliavano nel pallido azzurro del cielo mattutino ed il verde  smeraldino delle piante a basso fusto diventava sempre più intenso. Ero solo, con il rumore del vento e quello delle onde che si infrangevano nella barriera corallina, alla scoperta dell’isola ! Mi sentivo tanto Robinson Crosue  (!). Tiro in secco il gommone e lo lego ad una palma,cammino sulla sabbia, fine, ci si affonda il piede, la spiaggia è corta ma bella, sopra c’è dell’erba, un parco perché a 50 metri ci sono tante palme ed il sottobosco. C’è un capanno, completamente aperto, proprio a pochi metri dalla spiaggia, pendono dalla tettoia in lamiera tanti oggetti che oscillano al vento. Mi avvicino, sono tutti i ricordi che hanno lascito i navigatori che sono passati da qui, leggo le scritte, i loro nomi e le date, qualcuno ha scritto delle frasi. Gli oggetti sono delle canne, o delle boe disperse e ritrovate in mare, o dei sassi, o delle vecchie assi di legno. Tutti hanno lascito un ricordo. E viene da pensare: quante storie, quante vite, quante persone si sono incrociate sotto queste palme. Poi vedo una poltrona di legno, vicino al mare, mi siedo e ci si sta divinamente: davanti le foglie delle palme, il mare azzurro e le barche a vela che ancora sonnecchiano dondolandosi. Mi risveglio da questa estasi con il chicchirichì di un galletto! Come, c’è qui un pollaio!! Poi vedo due bei galli neri, dai bargigli fiammeggianti, cantare ancora e correre via nel prato. Sono liberi e ce ne sono tanti in tutte le isole. Ho voglia di correre, dopo una settimana fermo in barca, lascio la borsa nella poltrona e corro un po’. Mi viene incontro una coppia appena sulla cinquantina, mi salutano e ci fermiamo a parlare. Sono di Vienna, e sono da 5 anni in giro per il mondo ma soprattutto nelle isole del pacifico. Ora tornano piano piano verso casa, arriveranno tra un anno e porteranno la loro barca a S Giorgio di Nogaro. Proprio dove sono stato due mesi fa a vedere una barca, (bella) e loro conoscono il direttore del cantiere che anch’io ho conosciuto, uno che è stato con Soldini in qualche giro per il mondo. Ci salutiamo e proseguo la corsa tornando alla capanna. Arriva un gommone e scende una ragazza con una giacca rossa. L’aiuto a tirare in secca il gommone e si ferma anche lei nella capanna, dove sono dei tavoloni. E si parla un po’, ( con il mio Inglese!!) Invece si dimostra molto brava e comprensiva, parla piano, con parole facili ed ha pazienza ( e ce ne vuole tanta con me!) nel ripetere. Cosa che gli inglesi od altri della compagnia non hanno. Se non capisci …. Pazienza! Lei è polacca, e fa il giro del mondo in solitario, fermandosi di tanto in tanto. La sua barca è rossa, con l’albero rosso, e con tante scritte, degli sponsor, poco comprensibili per me. Si è sposata da poco nelle Hawai e dopo due settimane è partita in barca. Sta raccogliendo fondi per i bambini malati, anche mentali. A Darwin ha portato in barca bambini aborigeni e loro poi gli hanno regalato qualche soldo che Lei destina quasi completamente ai bimbi malati. Mi ha fatto vedere una targa che ha lasciato sotto la capanna, fatta da una bimba che è venuta qui per una settimana, malata ed operata tante volte. Nella targa colorata di rosso e bianco, la bandiera polacca, ci sono dei nomi ed un sasso con un disegno eseguito da questa bimba. Ogni tanto, anche fra questa gente di mare che sembra solo di godersela, come quelli della WorldARC, si trovano persone degne di questo nome. Oltretutto una gran bella ragazza! Alle 9.30 arriva il Ferry per trasportarci alla West Island. L’orario era giusto!, solo che giustamente è l’ora locale ed io non avevo rimesso l’orologio a causa del diverso fuso orario, Main Kaptain se ne era dimenticato, anche per se. Un’ora e mezzo indietro. Arrivano anche gli altri della compagnia e devo lasciare Natascha, questo è il nome della ragazza.

 

 
 
 

WEST ISLAND

Post n°37 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da lukyll
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WEST ISLAND

 

Ho belle capito, tutte le isole sono uguali, solo ed esclusivamente palme da cocco. Il tempo è scuro e minaccia pioggia. Infatti dopo 10 minuti piove. Proprio oggi! Non doveva essere l’isola del perenne sole! Colpa mia ?!

L’autista del bus fa il giro dell’isola mostrandoci le sue bellezze e scopro che la parte più bella è quella dove siamo ancorati. Naturalmente non capisco niente di quello che dice l’autista, ci fa vedere una spiaggia che da sull’oceano con onde alte adatte per il surf, poi i pozzi per l’acqua, bene prezioso qui, poi la scuola, l’ospedale, il market, il Telecentro per collegamenti internet, le case che affittano miniappartamenti con veranda sull’oceano o sull’aeroporto!, dove 2 volte la settimana atterra un              aereoplanino. La pista è lunga e vi possono atterrare anche grossi aerei. Infine la zona per le feste dell’isola con tendone, barbecue, tavolini ecc. Fine del giro turistico! Dopo, tutti al Telecentro inchiodati al computer per  comunicare con il resto del mondo. Infine grande spesa con scatoloni pieni di ogni ben di Dio, Noi  compreremo il cibo domenica, prima di partire. Nelle isole vivono circa 500-600 persone, una comunità locale di origine malese, musulmana, ed una australiana che controlla tutto. Poche casine in legno con tetto di lamiera, su palafitte di un metro, ma nuove e carine, 30 bici davanti la scuola, qualche motorino. Vita sicuramente tranquilla!! Lontano da tutti i problemi del mondo. Alcuni australiani per il weekend vengono nell’isola dove siamo ormeggiati, piantano la tenda e passano il fine settimana così, forse cercando qualche contatto con il resto del mondo tramite i tanti navigatori che qui si fermano, sotto la capanna, a raccontare di guai alla barca e di tempeste, di amori falliti e di illusioni e di una serenità ritrovata nel seguire la natura ed il mare: nient’altro che una metafora della vita.

 

 
 
 

PARTY A DIRECTION ISLAND

Post n°38 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da lukyll
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 PARTY

Ieri sera c’è stato un party, sempre sotto la capanna, credo offerto dal Cocos Club, barbecue con bistecchine ed una specie di salsicce tipo tedesco, che, chissà perché, non ho assaggiato. Ho preferito 2 bistecchine. Poi tanta birra ed i più ricchi vino e spumante.  Musica inglese e balli sui tavoloni con la testa tra i ricordi lasciati dai navigatori che dondolavano. Qualche spiritosaggine e birra, chiacchiere e birra, balli e birra! Qualcuno alla fine aveva un equilibrio sicuramente instabile. Io due lattine mentre mangiavo. Non ho ballato, ho chiacchierato un poco con gli spagnoli, con una tedesca e con Natascha  per pochi minuti. A fine serata, a forza di ballare sul tavolone e di urtare i ricordi appesi, un pesante wc cade in testa ad uno skipper inglese che si tiene il capo fra le mani. Esce sangue e subito cerco il ghiaccio e lo tengo sopra la sua testa che sanguina. Taglio di 3-4 cm. Ma proprio un wc, che se anche di plastica, pesa abbastanza! E’ proprio il caso di dire: merda …!!!. Mi si sono presentate diverse persone ma con il mio inglese la conversazione si è subito arenata. Appena torno 4 ore al giorno di studio!! Mi faccio pena da me stesso!!  Ore 11,30 tutti a letto. Naturalmente Main Kaptain è venuto, ha ascoltato il briefing dell’organizzatrice e poi, bevute 2-3 lattine di birra con i suoi amici tedeschi se ne è tornato in barca, senza mangiare niente. Forse aveva paura per la barca. Infatti al ritorno, mi hanno accompagnato gli amici spagnoli, non trovavamo più la barca, era visibilmente scarrocciata sottovento. Le ancore, 2, non tenevano! Stamani alle 7 sento accendere il motore e capisco che dobbiamo sistemare di nuovo l’ormeggio. Balzo dal letto ed il Komandante mi dice che la nostra ancora si è sovrapposta a quella di un’altra barca. Per fortuna di tedeschi, quindi amici. Lo skipper dell’altra barca si getta in acqua per vedere la situazione e ci dice cosa fare. Manovriamo, ci accostiamo all’altra barca, il sub toglie la nostra ancora dalla sua catena e siamo liberi. Controlla che le nostre ancore siano ben sistemate e dopo un’ora di manovre concitate sembra ritorni la tranquillità. Finalmente mi faccio il caffè con la moka da 2 tazze che mi sono portato da casa usando il caffè di Bali, un poco di latte, 3 biscotti e la colazione è fatta! 

 

 

 
 
 

COCOS ISLAND  27-09-08

Post n°39 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da lukyll
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COCOS ISLAND  27 -09 – 2008

 

Anche oggi tanto vento, 20 – 25 con punte di 27-28 nodi. Che p… non mi viene la parola..!! Non se ne può più! Stiamo qui 3-4 giorni ed il cielo è coperto di nuvole che sembra che volino, qualche spiraglio di sole per farci vedere la meraviglia della laguna corallina negata, poi qualche schizzo d’acqua e via di nuovo! Speriamo per domani che il tempo si rimetta  ma ci credo poco. Stamani, dopo colazione, Main Kaptain tira fuori una infinità di bandiere di cortesia, quelle che devono essere issate sull’albero maestro quando si entra in una nuova nazione. Tante e tutte strane. Poi mi mette un libro in mano dove sono descritte tutte le bandiere delle nazioni del mondo e ci siamo, purtroppo, messi al lavoro, io dovevo riconoscerle e Lui ci scriveva sopra il nome della nazione e riponeva quelle dove era già stato tenendo in evidenza quelle da usare. La prossima quella delle Mauritius, poi dell’isola Reunion, poi quella del Sud Africa, S. Elena, Brasile ecc. 2 ore! E 4 o 5 non siamo stati in grado di riconoscerle. OK, il tempo non è bello ma si poteva andare sulla spiaggia a fare il bagno, a vedere l’interno dell’isola, 2 chiacchiere… a raccogliere conchiglie… questo lavoro poteva essere divertente farlo durante la traversata dell’oceano che non sappiamo cosa fare tutto il giorno! Poi ho detto che dovevo telefonare e che dopo pranzo sarei andato al telefono della capanna.

Oggi spaghetti? OK del Komandante che per essere sinceri sul mangiare non mette lingua, ma solo la bocca. Con quale sugo? Penso al burro con noce moscata e pepe ma frugo un po’ nella cambusa, chissà fra le tante scatole trovassi qualcosa, intanto la pasta cuoce. Infatti cerca e fruga ho rinvenuto un barattolo di sugo di pomodoro pronto Buitoni  e poi uno di pesto. Deciso: oggi spaghetti al pesto!! Questa barca riserva una sorpresa al giorno, questa volta positiva! Poi con il gommone sono andato alla capanna per telefonare e dopo 1 ora di tentativi, con l’aiuto di una signora dell’isola che faceva il pic-nic con la famiglia, sono riuscito a telefonare. Ho imparato come si fa, cosa non possibile se la signora non telefonava al centro informazioni per farsi dire la procedura. Passeggiata sulla spiaggia fino al reef, ritorno e alla fine bagno. Era così bello il mare che non ho retto e di corsa mi sono tuffato. Acqua perfetta, calda, limpida, azzurra, pulita, mi immergevo in continuazione come se volessi immedesimarmi, sciogliermi in quel liquido ed in quell’ambiente affascinante. Come nel film di Bresson, Profondo Blu, dove l’italiano Enzo Maiorca ed il francese Giacq  Majol (!), (realtà), si sfidano in continuazione a battere il record di profondità in apnea, 60 poi 70 metri, fino a 72 finchè Maiorca muore e dopo un po’ Majol si suicida tuffandosi nel mare senza volere più tornare a galla, il sangue esce dalle narici e sparisce nel profondo blu. Il mare è stata la sua vita, il suo ambiente naturale e lì ha voluto annullarsi, dissolversi per diventare parte del mare, come rientrare nell’altra vita attraverso l’ambiente da Lui preferito ed amato. 

Mi dispiace per voi, anch’io amo il mare ma amo di più la vita!!

Rientro in barca e dopo poco arrivano con il gommone una tedesca, Pia ed un giovane austriaco, Peter. Portano una bottiglia di vino bianco. Perbacco: che siano i benvenuti!! Pia sembra esuberante, oggi sulla spiaggia mi ha chiamato e mi ha baciato, non ci vedevamo da Bali, e mi ha detto che hanno ritardato il loro arrivo alle Cocos per problemi in barca. Chiedo più esattamente ma non mi dice di più. Probabili problemi con il comandante di Viva, nome della barca. In barca parla in continuazione con Main Kaptain e intuisco che avevo capito bene: problemi con il suo skipper tedesco. Avevo raccontato la cosa a Friedrich e Lui ha risposto che se necessario avrebbe ospitato Pia. Aveva detto che non voleva donne a bordo! Infatti durante la conversazione, in tedesco!, mi si avvicina e gli dico fra le altre cose, naturalmente in inglese!, che il mio Komandante ha detto che l’avrebbe, in caso di necessità, accolta su Annemare. Gli sono brillati gli occhi. Poi ha chiesto se io avevo niente in contrario ed ho risposto che non avevo problemi. Domani parleranno con il loro skipper e forse ci saranno dei cambiamenti: Pia da noi, Peter su un’altra barca di tedeschi dalla quale uscirebbe un elemento che sostituirebbe Peter su Viva. Cose che avvengono di frequente sulle barche. Dice Main Kaptain, orgoglioso, che su Viva l’equipaggio spende molto di più, come me però devono aggiungere ancora cambusa, bevande ecc. Va a finire che sono capitato bene!!  Ho sempre detto che il mio Komandante è burbero ma corretto. Tanto che oggi, dopo che gli ho spiegato che avevo messo un’ora per telefonare, ha preso il suo satellitare, lo ha acceso e mi ha detto di chiamare casa. Non aveva capito che alla fine ce l’avevo fatta a telefonare. Con il mio inglese!! Insomma, domani forse donna a bordo! Calma, non capite male, esuberante, affettuosa, simpatica, con due occhietti vispi, piccola,cicciottella e con dei bei riccioli bianchi. 56, ma forse  sopra!! Avrà una cabina tutta per sé e spero addolcisca il mio superiore, sicuramente ci sarà in barca meno silenzio che spesso diventava anche imbarazzante. Ultimamente, grande scoperta, per vincere il silenzio veniva messo qualche cd di Mozart, che sia benedetto!! Però che genio!

 

 

 
 
 

COCOS- PARTY A SCAUT PARK

Post n°40 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da lukyll
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COCOS.  PARTY A SCAUT PARK

 

Domenica siamo stati invitati a partecipare ad un party degli abitanti dell’isola allo Scaut Park, un prato sotto le palme da cocco e vicino alla laguna. 40 dollari australiani, vino e birra a volontà insieme a crackers, formaggi e olive. Panini con salsiccia a pagamento. Violino e chitarra come sottofondo. Molte persone si sono portate le poltrone pieghevoli e qualche tavolino con il loro mangiare e grossi contenitori termici pieni di ghiaccio con le bevande ed il cibo. Tutte in un prato intorno ad una grande tenda. Si è incontrato un agronomo portoghese che gestisce l’unico ristorante dell’isola ed altre persone provenienti dalle più disparate parti del mondo che per strane vicissitudini ed incontri si sono stabilite qui. La popolazione di origine malese, mussulmana, non partecipa sia per la presenza dell’alcool che delle ballerine che parteciperanno.

Il vino è discreto, il formaggio anche, passo il tempo insieme all’amico spagnolo e poi inizia lo spettacolo sotto la tenda. Un complesso suona musica caraibica con due ballerine accompagnate da un ballerino.  Non un grande spettacolo ma per un’isola lontana 2000 Km dall’Australia e dispersa nell’Oceano Indiano deve essere stata una piacevole attrazione visti gli applausi  e la calda accoglienza. Poi tutti a ballare sotto la tenda. E’ stata una giornata molto piacevole per tutti, sicuramente complice il vino e la birra!

Verso le 16,30 siamo saliti nel bus, presa la spesa acquistata al mattino, 4 scatoloni, caricati nel ferry e poi nel gommoncino. Chiaramente gli scatoloni con l’acqua si sono infradiciati ed è stato necessario un lungo passaggio di cibo dal gommone alla barca tramite sacchetto di stoffa.

 

 
 
 

PARTENZE PER MAURITIUS

Post n°41 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da lukyll
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LUNEDI’ PARTENZA PER LE MAURITIUS.

 

Ore 10,30. E’ il nostro turno per fare il pieno di gasolio. Tiro su le due ancore e ci si ormeggia ad una chiatta in laguna che funge da distributore.

Vento 20 nodi. Partenza alle ore 12. Naturalmente siamo gli ultimi! Nonostante che più volte dica che mancano pochi minuti e che bisogna avvicinarsi alla linea di partenza. Main Kaptain ha paura di avere delle collisioni con le altre barche e preferisce così, l’ultimo non rischia incidenti. Ma dopo un’ora abbiamo superato due barche. Siamo terzultimi! Poi gli yacht si fanno sempre più piccoli e a sera si vedono solo due fioche luci. Al mattino siamo di nuovo soli. In mezzo al mare.

Ci aspettano 15-18 giorni di navigazione solitaria. Dimenticavo! Donna a bordo! Pia si è trasferita da noi perché non si trovava con la skipper (donna ) di “Viva”. Oggi sono buono, non la descrivo. Volete sapere l’ultima? Nel wc non si può gettare carta igienica che potrebbe intasare le valvole pertanto questa va gettata in mare. Ma il vento l’ha rigettata sulla barca bagnata dove si è appiccicata. Come fare per toglierla e gettarla in mare? Semplice! Con il mestolo di plastica del sugo! In compenso sa bene l’inglese e traduce i bollettini meteo al Komandante. Che non sono per niente buoni: prevedono vento tra 20-25 nodi e poi 25-30 con punte fino a 35-38. Per tutta la settimana! Ci sarà da ballare!

Mare forza 5-6, onde alte 5-6 metri, enormi, possenti, con piccoli frangenti in cima che formano schiuma bianca trascinata poi dal vento che va a formare lunghe striature bianche sul mare. Non vi dico nella mia cabina di prua! Mi sembra di essere dentro ad una betoniera-camion che transita sui Mandrioli! Sono continuamente sollevato dalle onde, sbattuto, rotolo a destra e a manca, il gorgoglio dell’acqua è diventato il rumore di una cascata scrosciante, con sinistri scricchiolii dell’arredamento e colpi secchi prodotti dallo schiantarsi delle onde sulle fiancate della barca. Eppure riesco a dormire! Anche perché con i turni di notte il sonno poi non manca. Per fortuna adesso siamo in 3 a dividerci la notte per 4 turni: 20-23-02-05-08 ed il giorno in 3 turni: 08-12-16-20. Molto meglio che in due, abbastanza massacrante soprattutto per un periodo di più di due settimane.

Intanto si susseguono i bollettini meteo perché sembra ci siano le condizioni perché si formi un Ciclone Tropicale, anche se fuori stagione, già successo! Speriamo bene, accontentiamoci di qualche acquazzone con relativo vento a 35 nodi. Viaggiamo quasi sempre con il solo genoa, con vento al lasco, ridotto solo durante i colpi di vento, la velocità è di 7-8-9 nodi, quindi buona per una barca pesante 26 tonnellate da vuota e se si considera l’acqua ed il gasolio ecc. si arriva a 30. In media si percorrono 190 miglia in 24 ore, molto alta ed infatti siamo tra i primi, anzi i primi nella nostra categoria. La barca non è molto umida, cioè entrano pochi schizzi nel pozzetto ma quando entrano sono secchiate! Per fortuna abbiamo una bella capote che ci ripara. La barca ha un grande parabrezza e con la capote sembra proprio un Mercedes Spider. Bella anche se un po’ massiccia. Soprattutto è molto sicura, cosa che tanto piacere quando vedo a poppa onde alte 5 metri che sopraggiungono e sembra che ci sommergano. Invece a pochi metri la poppa si alza delicatamente e l’onda scivola sotto mentre si sente una forte accelerazione dovuta al fatto che la barca si trova in discesa, seguita poi da un accelerazione quando, passata l’onda, la barca si trova in salita. E via di seguito con il sopraggiungere dell’onda successiva. Oggi c’è un po’ di sole e sono nel pozzetto ad asciugarmi, finalmente.

 

 
 
 

IN NAVIGAZIONE NELL'OCEANO INDIANO

Post n°42 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da lukyll
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IN NAVIGAZIONE NELL’OCEANO INDIANO

 

Ieri l’altro ha cucinato Pia. Immaginate cosa? In padella cipolle, patate lesse e variante sul tema cavolo lesso. Poi le solita 5 uova e formaggio e via il tortino è pronto. Come si dice a poker: piatto ricco mi ci ficco! Ma tortino non diventa, è solo un miscuglio informe degli ingredienti. Ho finito la mia porzione ma non l’ho ripresa. Invece ieri in padella: patate lesse, formaggio e le solite 5 uova. Meno male si è dimenticata le cipolle! Datemi retta: mai pensarle queste cose perché, sarà telepatia, va subito a rintracciare nel gavone un barattolo di cipolline sott’aceto! Ne aggiunge nel piatto in abbondanza, ore 11.00. proprio a quell’ora le cipolline non le ho gradite e le ho rifilate a Pia che mi ha ringraziato.

Ieri sera invece ho cucinato io: dato che Main Kaptain quando ha provato a pescare non ha mai preso il tonno promesso, a parte che non ha mai preso niente, ed io scherzando gli dicevo: come lo cuciniamo questo tonno? Allora ieri ho aperto 2 scatole di tonno e ho disposto il contenuto nel vassoio dandogli la forma del pesce. Poi con le olive ho creato gli occhi, le pinne e la coda. Ed ecco il tonno di Friedrich!! Con la maionese avrei voluto guarnirlo meglio ma era australiana, quasi trasparente, impossibile nemmeno per decorazione. Poi ho fatto l’insalata russa ma con quella maionese…  Main Kaptain ha preso la macchina fotografica ed ha fatto la foto al “tonno”.  Basta di parlare di queste cose, mi viene la nausea!

Il tempo è sempre pessimo, vento a 20-25 nodi, nuvole, pioggia di tanto in tanto e l’occhio che guarda alla stampa del nuovo meteo. Dice che c’è ancora la possibilità che la bassa pressione che crea i temporali si trasformi in Ciclone Tropicale, cosa da non augurare al peggior nemico!. Anche la US Navy ed il meteo francese avvisano di questa possibilità. Ma probabilmente ce la facciamo ad arrivare alle Mauritius senza di questi problemi. Speriamo! In compenso, essendo sotto l’influenza di questa bassa pressione abbiamo un vento fresco che ci sospinge diritti verso la meta e probabilmente in pochi giorni, 12-13, arriveremo a destinazione. Comunque è una bella cavalcata ed una gran fatica sopportare questo continuo rollio e sballottio!

Ieri sera c’è stata una bella discussione ma ognuno è rimasto nelle proprie posizioni.

Il Komandanta ha avuto da sua moglie la posizione dei diretti avversari che risultavano tutte più a sud di noi. Friedrich ritiene che la rotta più breve è quella che da il gps cartografico, cioè una retta che congiunge il punto di partenza a quello dell’arrivo. Giusto se la terra non fosse rotonda! Ho fatto notare che tutti gli altri andavano un po’ a sud perché in realtà il percorso risulta più breve. Questo ai miei compagni non torna. Allora gli ho spiegato il motivo ma niente da fare. Gli ho fatto degli esempi ed alla fine ho gonfiato il mappamondo da mezzo metro che mi ha regalato mia figlia ed ho mostrato che unendo con una cordicella due punti su uno stesso parallelo, esempio sotto l’equatore, la cordicella va in bando e scivola in basso, il che significa che c’è un tragitto  più breve. Niente da fare, quando arriveremo alle Mauritius glielo farò spiegare da un tedesco con la speranza che a lui credano visto che non capiscono, naturalmente perché io non so spiegare bene. Cosa vuol dire studiare: capacità di astrazione, di immaginazione di come possono andare le cose, di rappresentazione di un modello semplificato del problema, ecc.

Pia. E’ bello vedere come una donna piano piano si impossessa della barca. Appena arrivata ha guardato in tutti i cassetti e ripostigli, ha scoperto la cioccolata che si è mangiata, caramelle, biscotti, si è seduta al tavolo di carteggio facendo il punto nave e scrivendolo sulla carta nautica, cosa che faceva solo Lui, usa il suo computer per le mail, le scrive per conto di Friedrich che non sa bene l’inglese ed è lento nel batterle, si siede nella poltrona del Komandante dove nemmeno i suoi amici tedeschi si sedevano, traduce i bollettini meteo e cerca di convincerlo a fare ciò che vuole. Risultato: ieri Friedrich ha lavato i piatti e stamani le ha preparato e portato il caffè fino alla poltrona. Gentilezza teutonica? E’ interessante vedere come il potere venga acquisito occupando fisicamente gli spazi, che non sono solo fisici. I suoi occhiali dove stanno le penne di Lui, il suo libro di spagnolo dove stanno i libri di Lui, la sua poltrona ecc. E proprio una invasione spaziale. E poi parla parla, in tedesco, e non finisce mai ed il bello è che non riesco a capire quando riprende fiato per respirare, è vero che non conosco la lingua, sembra parli a getto continuo. Lui ogni tanto risponde: ja.. ja. E Lei continua imperterrita. Per me se lo sta lavorando alla grande!

 

 
 
 

PERDONATEMI L'ULTIMA RICETTA!

Post n°43 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da lukyll
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09/10/08  -   PERDONATEMI L’ULTIMA RICETTA!

 

Pia cucina: pentola, burro e cipolla a grossi pezzi (immancabile), riso, una bella rimescolata e acqua. Perfetto. Poi aggiunge della polvere di limone, per dare il giallo al riso, cumino, prosciutto affumicato, e (dulcis in fundo) fette di ananas sciroppate. Per fortuna avevo messo la birra nel pozzetto e quindi sono andato a mangiare fuori da solo. Ne ho mangiate 5 forchettate cercando di capire il senso della ricetta ma ho solo sentito uno schifo di risotto. Il resto gettato in mare! Non che il dolce dell’ananas non si possa abbinare con il salato ed il grasso, ho già gustato bistecca di maiale con ananas, buona, ma è difficile da interpretare, dosare i vari elementi ed avere materie prime ottime. Il bello è che mentre cucinava, io guardavo dal pozzetto seriamente preoccupato, apriva tutti gli armadietti, guardava e se trovava qualche spezia che gli andava a genio l’aggiungeva. Quasi a caso. Alla fine Le ho domandato: ma è una ricetta che già conoscevi o è di tua fantasia? E Lei, alzando gli occhi al cielo e mettendosi le mani sulla testa ed allargando la braccia estasiata ha dichiarato: all my fantasy !! e si vede, dico io, anzi, si sente !! la notte, chissà perché, ripensavo al risotto al burro con un po’ di parmigiano che qualche volta mia mamma faceva quando non faceva in tempo a preparare il sugo. Mi risentivo il delicato sapore in bocca. Sa di poco, è vero, ma dopo tante spezie, cipolla e sapori forti fra i tedeschi ed il cibo indonesiano altro che quello potevo sognare!

Ieri sera allora volevo preparare pasta al burro e realizzare il mio sogno: cucino io stasera, spaghetti per tutti! Dico anticipando altre velleità. Pia gradisce aglio olio e peperoncino. Mi rassegno al burro ma appena apro l’olio di oliva extravergine di marca italiana sconosciuta sento un odore poco gradevole. Ne uso poco e preparo. Alla fine dico che l’olio che ho preparato è poco e che è sufficiente solo per due ed io, facendo il sacrificato, mi preparo spaghetti al burro! Buoni. Alla fine mi hanno domandato perché io ho mangiato spaghetti al burro. Spiego di nuovo. Che abbiano capito che l’olio non era molto buono? Pazienza. Il mio sogno, pasta al burro con un po’ di pepe, si è avverato!

 

 
 
 

ANCORA UN GIORNO!

Post n°44 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da lukyll
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11/10/08 ANCORA UN GIORNO

E’ il mio turno. Sono le otto, al mio orologio, ma forse sono le 6,30 alle Mauritius, devo sistemare l’orologio per il cambiamento del fuso orario. Nell’isola ci sono 5 ore in più rispetto a Greenwich. Mancano 90 miglia. E’ l’alba. L’ultima alba sull’Oceano Indiano. Scatto qualche foto. Il cielo è azzurro anche si in lontananza ci sono dei nuvoloni scuri che spero se ne vadano. Il sole mette allegria, il vento è calato a 15-20 nodi, il mare pure e si può godere un po’ del tepore del primo sole mattutino. Dopo tanto umido! La cuccetta sembra meno umida e stantia, la giornata si preannuncia gradevole. Ogni tanto guardo a prua ma dell’isola ancora niente. E’ ovvio, siamo ancora troppo lontani ma l’ansia di vedere terra dopo 13 giorni è tanta e non posso fare a meno di mettere la mano sopra gli occhi per guardare lontano.

Mi metto al computer a scrivere le ultime cose quando, verso le 11,30, Pia grida che il genoa è in acqua. Main Kaptain balza come un grillo in coperta ed io dietro di lui. La vela di prua si è staccata dalla testa ed è calata giù finendo in acqua e trattenuta solo dalla base e dalla scotta. Ci precipitiamo a prua per tirarla su e la cosa è laboriosa perché la vela è grande e pesa. Ce la facciamo e la lego bene, come un salame alla battagliola perché non voli via. Naturalmente il nuvolone nero di prima non si è dissipato e , casualmente, è piombato su di noi rovesciando un po’ di acqua , tanto quanto basta per inzupparci!  Domani lo laviamo, si è sporcato di blu con l’antivegetativa, e lo sistemeremo di nuovo. Si è svitato un grillo autobloccante. La giornata comincia ad essere meno gradevole.

 

 

 
 
 

SALUTI A LETIZIA

Post n°45 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da lukyll

Un caro saluto a Letizia, mia ex studentessa, che mi ha scritto una mail, mi segue nel mio peregrinare, quando gli studi universitari glielo consentono. E' di Foiano, quindi tra foianesi c'è un pò di solidarietà.  E' meglio che non pensi alle salsicce secche della macelleria Cruscanti! Ricordi quando in classe tirai fuori una corona infinita di 40 salsicce portatemi dal tuo compagno foianese? Naturalmente pagate, non pensate male! 

 Ciao e grazie della mail! Un bacione ed in culo alla balena per gli esami! (sempre in tema di mare!)

 
 
 

ATTERRAGGIO ALLE MAURITIUS

Post n°46 pubblicato il 15 Ottobre 2008 da lukyll
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11-10-08 Atterraggio alle Mauritius

 

 Il sole ci riscalda nel pomeriggio, ed i 150 cavalli del motore, che S. Volvo Penta ci protegga!,ci fanno filare a 8 nodi verso l’isola tanto desiderata. Il mare si è calmato, l’onda è meno fastidiosa, il rocking della barca è diminuito ed il sorriso è tornato tra noi, o meglio in me. Solo, perché tra Pia ed il comandante le cose non vanno bene. Ho detto a Pia scherzando che cosa  aveva fatto a Main Kaptain e Lei ha sorriso facendomi capire tutto. Due giorni fa il Comandante era allegro, euforico, aveva perfino lavato i piatti, avevo il turno alle 2 di notte ed alle 8 di sera sono andato a letto, tanto loro parlavano  in tedesco e ridevano contenti ed io mi sentivo il terzo incomodo! Intravedo, appena chiudo la porta, bottiglia di vino, bicchieri di vetro, musica di Mozart insomma tutta una atmosfera che faceva ben promettere per il Capo. Lei aveva fatto la doccia nel Suo bagno, anche perché il nostro era occupato dal sacco di tutte le immondizie di due settimane, nonostante le raccomandazioni di non consumare acqua. Quindi grande concessione! Io mi sono lavato come i gatti! Il giorno dopo c’è meno allegria e la sera cominciano i problemi. Da quello che dicono in tedesco credo che Lui chieda a Pia di fare in modo che io abbia di nuovo il turno delle 2 di notte così da poter stare insieme. Ma Lei mi chiede ed io ignari dico che mi tocca quello delle 23. Vedo che Lui si scoccia. Non capisco bene cosa succeda fra loro. Il giorno dopo gran silenzio. Il Comandante è nero, parla poco con l’amica e quando lo fa con distacco e rabbia. Non capisco il tedesco ma il tono ho iniziato ad interpretarlo! Insomma ci ha provato e Lei non c’è stata,. A me ha detto che è troppo vecchio, dice: sembra mio padre, ha 68 anni, mentre io ne ho 51. A me sembrava 56-58, si vede che non li porta tanto bene. Ho iniziato a scherzarci: ma dai dagliela, almeno sta tranquillo e non rompe! Grandi risate ma il Comandante sempre più incavolato! Ho capito poi che Lei è progressista e Lui invece è conservatore (ovvio!!) quindi scarsa intesa. La sera dell’arrivo all’isola di Mauritius ha fatto guidare la barca a me e Lui stava al gps per il continuo controllo della situazione. Pia era sicuramente meglio di me, poteva in tedesco dirgli quello che doveva fare e Lei avrebbe immediatamente eseguito, io invece dovevo prima capire il suo inglese e poi tradurre ed eseguire e la trafila sarebbe stata più lunga ed in certi momenti ci vuole prontezza. Quindi ha comunque preferito me a Lei. Doveva essere nero invelenito. Offeso nella sua dignità di uomo di valore, di grande marinaio e conquistatore! Siamo arrivati lo stesso in porto alle 10,30 di sera, al buio e con un ingresso portuale confuso dalle luci della zona industriale adiacente con mille luci accese di diversi colori tanto che ritrovare la luce verde e rossa dell’ingresso è stato difficile.

Ma guarda un po’ cosa deve capitare in una barca con tre cristiani! Storie che sono finite male, delusioni, ripicche, nervosismo a fior di pelle e meno male che se le dicevano a bassa voce ed in tedesco per cui non capivo niente, ma il tono e l’atmosfera non era molto cordiale, anzi  pesante, da tagliare con il coltello. Mi sentivo imbarazzato! Ma dagliela e non se ne parla più, gli suggerivo e Lei rideva soddisfatta! Perché anche se tedesche le donne sono tutte eguali: sadiche di fronte alle bramosie d’amore!  Pensate che ha lasciato il suo boy-friend perché vuole girare il mondo, non solo in barca,  e spendere tutti i soldi che ha in due anni di viaggi, poi riprenderà il lavoro. Mi è venuta in mente la trasmissione : L’isola dei famosi ( che non ho mai visto). Dove si intrecciano storie, invidie, rancori, drammi psicologici, simili a quelli vissuti su Annemare. E pensare che io mi limitavo a sognare un risotto al burro!!!! Sarò strano??

Ci accostiamo al pontile della dogana, la solita trafila di un’ora, riempimento di moduli, controlli e poi ci spostiamo nella darsena e finalmente a letto!

 

 
 
 
 
 

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