Green Chronicles

Quando un combinaguai incontra una combinaguai di certo le cose non possono che peggiorare, questo è pacifico.



E' sabato scorso: l'agenda è fitta di impegni ma due sono quelli che più mi stanno a cuore.

Il primo è la reinstallazione di Windows sul PC di Lady, operazione che
suo fratello (codename Mandrake, ma questa è un altra storia) saputo
che mi ero offerto (quasi spontaneamente) di fare, aveva accolto tra
risolini e gran pacche sulle spalle.

E fù quando i risolini divennero grasse risate al mio annuncio che ci
avrei impiegato "non più di un paio d'ore" che avrei dovuto levare le
antennine.



Comunque, come la mucca s'avvia con ancora un ciuffetto di erbetta in
bocca verso il macello, il tuo affezionatissimo, cd e dvd sottomano,
s'era presentato alla scrivania di Lady.



La seconda cosa, più importante, era il recupero -e quindi il
trasporto- di un preziosissimo salamino estratto dalla miniera dei
salamini delle montagne della terra di mezzo(tm) (o almeno così mi ha
detto Lady).

Per l'evento avevo portato dal GreenHQ(TM) Severin(TM), il sacro frigo
portatile che ha anche una "comodissima" funzione di scaldavivande, che
nel GreenHQ(TM) sostituisce il frigo vero... almeno finchè -arrivate le
ante della cucina- potrò finalmente comperarmene uno che sia intonato
al resto dell'arredamento.



Comunque. finito il ripristino del PC di Lady (circa le 21.45) montiamo
in macchina con il nostro frighetto -in cui abbiamo anche infilato una
bottiglia di coca fresca, due yogurt al mirtillo ed un pò di lattepiù
(senza il più ) collegandolo all'accendisigari (e che cacchio, vorrai mica che si scaldi di un microgrado il contenuto!).



Quasi giunti all'autostrada Lady ricorda di aver dimenticato (notare il
preziosismo) un libro importantissimo, torniamo quindi a riprenderlo.
Giusto per allungare ulteriormente il viaggio, segue anche breve sosta
all'autogrill (non si può fare un viaggio in autostrada senza fermarsi
in autogrill!!!) dove acquistiamo una baguette (metti che una volta a
casina ci venga fame)(che vuol dire che già lì ce l'avevamo... per lo
meno io!).



Appena arrivati a casa collego il Severin(TM) alla rete elettrica, mi
cambio, mi dò una sciacquata (senza distogliere neppure un secondo il
pensiero dai ricchi medaglioni di buon salamino che da li a pochi
secondi avrei infilato nella baguette) e mi precipito davanti al frighetto
che nel mio subconscio ricorda più uno scrigno del tesoro che il pezzo
di plastica verdastro quale è.



Guardandolo bene però c'è qualcosa che non mi sconfiffera: il led che
normalmente è verde per indicarne il corretto funzionamento, è rosso.



Spalanco gli occhi, le labbra sono socchiuse come per pronunciare un lungo, interminabile, straziante "nnnnuuuuuuoooooooo!"



Quando lo apro ecco che il dubbio diventa amara sorpresa.

Non sò quando la levetta che indica il funzionamento si è spostata da
"refrigeratore" a "scaldavivande" trasformando il fresco paradiso del
sdalamino in un inferno incandescente.



Risultato: coca calda, lattino bollito, vasetti di yogurt pronti ad esplodere e salamino tiepido.



Poco male, ripeto io tagliando spesse fette, se il pane non è caldo che almeno lo sia l'imbottitura!