Green Chronicles

Vita, morte (tiè!) e miracoli ... ma soprattutto le assurdità che mi vedono protagonista! (Mi raccomando, non perderti nessuno dei miei TALES FROM THE PAST!), finalmente in alta definizione e aimè overcloccato!

 

SE TI HO STRAPPATO ALMENO UN SORRISO...

immagine
QUI!
e già che ci sei, vota quella sagoma della Lady
QUI!
 

A COSA STò GIOCANDO...

Maledetta Electronic Arts...
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

I MIEI LINK PREFERITI

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 14
 

ULTIME VISITE AL BLOG

lusimia2005daunfioreMr.Green_76siamodiferrodiletta.castelliRaffy_dglladylukestellacometaxxxxxena780Obersteantoooonioclaudio2012sanna90bucchicalaioImpossible_vr
 
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: Mr.Green_76
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 47
Prov: BS
 

MUSICA

 Mi raccomando, fai PLAY ogni volta che entri! ;)

120% Malinconia :(
Dedicato a stà QUA'

 

 

Post N° 345

Post n°345 pubblicato il 09 Ottobre 2008 da Mr.Green_76
Foto di Mr.Green_76

Electronic Mosquito Rack

Siori e siore permettetemi di entrare nelle vostre case, nei vostri uffici o comunque di raggiungervi ovunque voi siate attraverso questo blog.
Oggi, a differenza delle altre volte lo farò per un ottima ragione.
Questa ragione ha un nome, siori e siore: Electronic Mosquito Rack.

Non ditemi che non conoscete questo magnifico prodotto dell'elettronica moderna! Non ci posso credere!

No? Allora permettetemi di introdurlo!

Quante volte vi è successo di avere intorno tutto il giorno quelle fastidiose mosche che si rincorrono nel'aria posandosi di quà e di lam con il loro fastidioso ronzio e con la loro disturbante insistenza?
Quante volte siete stati sgagnati vivi (mangiati viv, ndGreen) dalle zanzare bastarde (perchè si sa che potrebbero pungerti una sola volta, ciucciare e sparire mentre invece -stè infami- ti pungono due o tre volte di fila) ?
Quante volte avreste voluto essere sul campo da tennis per esercitarvi con la "risposta" ed invece eravate in ufficio... martorizzato dagli insetti?

Ebbene con questo fantastico prodotto finalmente non solo potrete competere ad armi pari con queste fastidiosissime bestie, ma potrete anche allenare il vostro dritto, il vostro rovescio e la battuta! Come? Ma con la magnifica RACCHETTA ELETTRIZZATA!

Il funzionamento è semplice: la rete della racchetta è percorsa da una leggera corrente, se avvistate una bestia ronzante sarà sufficiente premere un bottoncino ed esibirvi in uno dei vostri migliori colpi da provetto tennista.
Se tutto và come deve andare uno ZZZZOT vi indicherà che avete colpito il bersaglio e della mosca o della zanzara non rimarrà che cenere!

Se -come me- siete particolarmente fortunati ( si insomma, se tipo la zanzara vi ha appena punti ) rimarrà nell'aria un buon profumino di bistecchina ai ferri!

Ho appena ricevuto la notizia che il produttore è al lavoro sulla versione "enhaced" che permetterà di polverizzare anche gli insetti croccanti!
Ha-ah! Siamo alla resa dei conti, miei cari!

Rimane un unica domanda: a quando la versione "non plus ultra" con cui potrò polverizzare certi colleghi un pò troppo seccaballe?
E quella per punire gli imperdonabili errori dello stagista???

Attendo speranzoso !!!

 
 
 

Post N° 344

Post n°344 pubblicato il 25 Settembre 2008 da Mr.Green_76

Se il giorno del tuo compleanno...

Se il giorno del tuo compleanno la tua fidanzata ti porta a vedere i fossili... forse è il caso di soffermarti a pensare...

 
 
 

Post N° 343

Post n°343 pubblicato il 16 Settembre 2008 da Mr.Green_76
Foto di Mr.Green_76

CriptoZoologi in fermento: scoperta una nuova specie di civetta.

Dopo anni di estenuanti ricerche e supposizioni al limite del verosimile, la famiglia dei criptoanimali -i cui più noti esponenti sono il mostro di Lockness, lo Yeti ed il Chupacabra- perde uno dei suoi esponenti più misteriosi e meno conosciuti: la Civetta del Letame.

La scoperta risale ormai ad un paio di settimane fà quando, seguendo un noto programma televisivo di carattere naturalistico la domenica mattina la scopritrice, una nota ricercatrice del CICAP conosciuta dai più con lo speudonimo di LadyLuke (o Testolina, ndGreen), aveva malinteso il nome della civetta che nel deserto contende le tane (costituite da buchi nel terreno) a dei grossi roditori simili a conigli che è  chiamata appunto Civetta delle tane.

Ed ecco quindi svelato l'ennesimo mistero che attanaglia le viscere dell'uomo dalla scoperta delle finestre: se infatti la teoria più accredditata vuole che le finestre -dopo aver usato il bagno- vengano spalancate per il necessario cambio d'aria, la nuova scoperta invece affermerebbe che questo sarebbe un rituale sacro -e già noto agli antichi- che dalla notte dei tempi garantirebbe il sostentamento del volatile.

Immediatamente anche altre certezze sono venute meno: il geroglifico egizio che rappresenta appunto la civetta potrebbe fare velatamente riferimento non all'animale in sè ma alla sua particolare funzione. Non eravamo nuovi a queste scoperte eccezionali, già nel film "Stargate" la parola "cielo" era stata tradotta in "paradiso" facendo perdere il significato originale della frase.

Ecco anche che la trama di "Envy - l'invidia del mio migliore amico " acquista finalmente un senso: lo spray inventato da uno dei protagonisti non avrebbe sciolto le feci canine direttamente ma sarebbe stato un potente ornome in grado di richiamare questa particolarissima specie di civetta anche a chilometri di distanza.

Da tutto il mondo scientifico fioccano i plausi per questa ricercatrice Italiana che ha reso un grande servigio all'umanità e accreditato l'immagine dell'italianità nel mondo.

Unica nota stonata è il commento del fidanzato della ragazza -forse infastidito dall'aver perso la partita "bella" ad Uno dopo aver vinto praticamente tutte le "brutte"-, che intervistato dai microfoni della community di Libero afferma: "E io che pensavo fosse solo sorda...".

 
 
 

Post N° 342

Post n°342 pubblicato il 12 Settembre 2008 da Mr.Green_76

Sui topini spaziali ed altre disgrazie.



Manca un quarto a mezzanotte, ho un caldo che la metà basta, fuori piove e stò "guardando" un film jugoslavo.

Detto questo, in soldoni, potrei benissimo già chiudere il post dato
che questo dovrebbe dare la dimensione del dramma umano che và
consumandosi ma, giacchè non ho sonno -e ciò è male dato che se non
dormo rimango rimbambito tutto il giorno e se sono rimbambito tutto il
giorno poi divento nervoso- ed il mio lato masochista stasera non ne
vuole proprio sapere di farsi da parte proseguirò nello scrivere.



Siediti, che forse è meglio.



Sui topini spaziali.

Tutto cominciò col boss e le sue chiappe da salvare.

Ok, non proprio.

Ricomincio che è meglio: tutto cominciò con sei topini che, poverelli,
saranno lanciati nello spazio in un cubo di metallo per un centinaio di
giorni.

Ok, neppure così è chiaro ma non ho voglia di ricominciare a scrivere quindi... prendi per buono ciò che ti stò raccontanto.

Lo scopo della missione dei topini è semplicemente quella di
sopravvivere per la durata della missione in questo cubo -detto
habitat- che -almeno negli intenti di quelle testacce dei ricercatori-
dovrebbe essere un posto ideale per un essere vivente.

Vorrei vedere loro in due metri cubi -tenendo le proporzioni- per 100
giorni ad azzannare un pezzetto di biscotto al giorno, aspettandoe la
fine del test scandendo il tempo tra un bisognino e... niente altro
mentre, si è costantemente ripresi da una telecamera.



Comunque torniamo a me ed alla mia missione: validare -attraverso dei test funzionali- le telecamere che andranno nello spazio.

Arrivo dal cliente, un ometto mi viene a recuperare in reception dove due energumeni mi controllano a vista.

Ha la erre moscia. E quando dico "erre moscia" faccio riferimento ad un certo Marco Pisellonio.

Generalmente ci tengo ai formalismi quando lavoro ma ogni volta che apre bocca faccio davvero fatica a non ridere.

Vengo accompagnato a fare la conoscenza del ricercatore che affiancherò nei test.

Appena lo vedo capisco che qualcosa non và: a parte l'età, si muove,
parla e si comporta come quel mio migliore amico che ultimamente ha
fatto outing.

Metto subito in chiaro che per le 15.30 devo ripartire per tornare in
sede. Del resto 6 ore di lavoro per fare due test saranno più che
sufficienti (lo disse anche quel pirla di Gates in riferimento alla
dimensione massima di un programma sotto DOS).



Le mie certezze però si infrangono al contatto con i ricercatori.

Per fare qualsiasi cosa ci vuole mezz'ora: devi avviare il pc?
mezz'ora. Devi cercare un righello? mezz'ora. Bisogna calcolare la
radice quadra di 173? per quello un ora: la prima mezz'ora per avviare
la calcolatrice, la seconda per scrivere 173 seguito dal tasto radice.
Vabbè, ci sarebbe l'altra mezz'ora per ricontrollare il conticino...
sempre che non si sia chiuso il programma...



Dopo un paio di ore i miei nervi e le mie *alle ormai son già belli che frantumati... da almeno un ora.



Il ricercatore NON PUO' cominciare a fare i test se non ha la "minuta"
(di cui avevo sentito parlare solo in Monkey Island). Questa è
costituita da un file Word di cui però non ha l'originale ma solo una
stampata.

Al mio suggerimento di usare la "minuta" stampata apportando le
correzioni a penna per poi -in un secondo momento- apportarle sul
documento Word a video è impensabile: "si perde tempo due volte"
esclama.

Preciso che alla fine la "minuta" non era altro che una tabella su cui
collezionare la lista degli OK scritto ciascheduno accanto ad un al
rispettivo test... su una cosa però non posso dargli torto, con i suoi
tempi di lavoro ti credo che si possa perdere un sacco di tempo.



Finalmente, ticchettando sull'orologio, riesco a convincerlo ad usare
la "minuta" cartacea, correggendo a mano, possiamo quindi passare alla
fase di messa a fuoco delle telecamere.



"L'ultima volta il suo capo ci aveva impiegato 2 ore SOLO per mettere
le telecamere a fuoco" ha esordito il ricercatore proseguendo con un "e
sarà difficile che lei riesca ad andare via per le tre" e dicendo
questo si apre in un largo sorriso.

Ovviamente il sorriso mi fà girare istantaneamente le palle.



"Hai un foglio di carta ed un righello?" gli chiedo.

"Certo" (fortunatmente se li era procurati per correggere la "minuta".



Dieci minuti dopo, fatta la messa a fuoco, eravamo già intenti a cominciare i test.



Ecco quindi che il ricercatore, con aria perplessa, analizza la lista (scritta da lui stesso) dei test da fare.

"Ma è prooprio necessario farli tutti?" farfuglia aggiungendo "ma poi, sarà necessario farli in questo ordine?"

Prima che parta nuovamente per la tangente suggerisco di attenerci al
programma descritto nella "minuta". Guardando l'orologio sono già le 11.



I test si susseguono, quando è mezzo giorno però mi rendo conto che non
siamo neppure a un quarto del lavoro. Propongo di rimanere anche
durante la pausa pranzo, lui sbianca.



"Ma... ma... io senza pranzare... calo di zuccheri!"

"Ok, se per te va bene io rimango e proseguo."

Lui non ci pensa più di un batter di ciglia.

"Ok, ci vediamo dopo allora..."



Mentre sono solo nel bunker sotterraneo dove vengono effettuati i test
(e sono pure imbaccuccato per benino con tanto di
copriscarpe/camice/cuffietta) dato che i test proseguono da soli e
necessitano un controllo manuale ogni 5 minuti, mi guardo attorno.

E' pieno di cose strane.

Non resisto, devo dargli uno sguardo. Quando mi capiterà ancora di vedere da tanto vicino delle cose che andranno nello spazio?

Immediatamente la mia attenzione è catalizzata dall'habitat di cui
premo tutti i bottoni e muovo tutte le leve possibili ed immaginabili.

E' passa un oretta quando rientra il ricercatore.

Mentre i test proseguono del piu e del meno comincia a parlarmi
dell'habitat e del suo progetto. Ci alziamo ed andiamo ad analizzarlo.

Prima di toccarlo lui infila i guanti di lattice. Io penso invece a
quando, pochi minuti prima, la stavo toccacciando tutta a mani nude.



Quando solo le 3 e un quarto finalmente i test si concludono.



Fiero di me comincio a premere perchè mi si lasci libero.

Il ricercatore invece si impunta sul fatto che prima che lasci scriviamo assieme due righe.

Dico solo che per decidere se per far riferimento agli "allegati" alla
relazione fosse meglio scrivere "appendice" o "allegato" appunto ci ha
impiegato mezz'ora.

Gli avrei volentieri aperto la testa ed infilato le "appendici" o gli "allegati" in questione.



All'ultimo (erano già passate le 4) manca solo la firma sul documento.

Ormai bollivo.

Il ricercatore lo salva su una chiavetta usb e la porta nel suo ufficio.

Avvia il PC, lancia la stampa (ovviamente la stampante è in un altro
ufficio), la va  a recuperare, viene da me e me la fa firmare.

"Ma scusi, non erano due copie?" gli chiedo

"Certo, ma adesso andiamo in sala stampa a farci fare una fotocopia e mi firmi anche quella!"

"Ma... non poteva semplicemente stamparne due (*azzo) di copie?"

Mi guarda perplesso: "Beh... si, ma poi avrei dovuto firmare due volte anche io!"



E poi ti chiedi come mai gli Shuttle esplodono...



PS: ne avrei di cose da scrivere ma sono cotto, per cui... buona notte!

 
 
 

Post N° 341

Post n°341 pubblicato il 28 Agosto 2008 da Mr.Green_76

Al salvataggio dei Topini Spaziali

Una cosa che mi piace del mio lavoro e che un giorno posso essere disperso nel bel mezzo del nulla ad annusare il fragrante odore di culo di gallina mentre il giorno dopo posso benissimo essere nel piu super "tennologico" centro di ricerca della Nasa.

Una cosa che invece odio è che, sia in un caso che nell'altro, se devo spostare il fondoschiena dal cliente molto probabilmente sarà per una questione che definire "spinosa" è prenderla sottogamba.

Prendiamo ad esempio stamattina.

Arrivo in ufficio, come sempre accendo il picci, scarico le mail e comincio a scrutare se tra lo spam e le mail di Monster -che mi avvisa regolarmente che il mio curricolum "metcha" perfettamente con le richieste delle aziende più improbabili anche se poi nel 99% dei casi è un tragico "misunderstand" del "matching engine" dato che ho specificato CHIARAMENTE che vorrei un lavoro a tempo indeterminado ed in provincia di Brescia mentre mi arrivano richieste di tempi determinati in giro per il nord Italia- ci sono le solite inquietanti mail mattutine dei soliti clienti a cui "non và un *azzo!".

Incredulo mi rendo conto che non ci sono mail di quel tipo. Più che una bella giornata è un evento, non ti nego di aver pensato "finalmente una giornata tranquilla".

Ma si sà mai vendere la pelle dell'orso...

Passano non più di cinque minuti ed entra il Capo(tm). Mi guarda con occhi lucidi e speranzosi.
"Hai voglia di salvarmi il *ulo?" esordisce.
"...se posso... e se non E' NECESSARIO lasciarci il mio..."
"Ci sarebbe da andare a milano per quella questione dei topini..."

Piccolo flashback sulla triste -e spinosa- storia dei topini.
Qualche anno fà venimmo contattati per la realizzazione di un progetto in cui era coinvolta anche la Nasa. Il progetto consisteva nella realizzazione di un sistema di BLS (Basic Life Support) per sei topolini che avrebbe dovuto mantenere in vita i poverelli durante una missione nello spazio per la durata di 100 giorni.
La parte di nostra competenza riguardava la realizzazione delle telecamere di controllo che avrebbero dovuto andare a completare il sistema integrato per la gestione di aria, acqua e cibo che -appunto- avrebbero dovuto tenere in vita i topini.
Se hai notato ho usato il condizionale quando ho parlato di sopravvivenza degli sventurelli.
Infatti durante il primo test reale la batteria di animaletti era stata sterminata a causa della rottura del meccanismo di rilascio del biscottino che provvedeva alla loro alimentazione.
Dopo questo tristo evento il progetto aveva subito una grossa frenata, non tanto dovuta al lutto per la dipartita delle bestiole quanto per la riorganizzazione dell'intero progetto.
C'è anche da dire che tutti quelli che ci hanno lavorato in breve tempo ne avevano un pò le balle piene. Tempi lunghissimi per fare qualsiasi cosa tanto che, tra un aggiornamento dei lavori e quello successivo potevano passare mesi, se non addirittura anni.

Tornando a noi, dopo la dipartita (a scanso di equivoci: si sono licenziati) dei primi pionieri dello sviluppo del software originale -quello che aveva assistito impotente al dramma spaziale- l'aggiornamento di questo è capitato tra capo e collo al mio gruppo.
Prontamente il Boss me l'ha sbolognato così domani, dopo aver passato oggi tutta la giornata a debuggare linee e linee di codice per correggere un baco che non c'era, dovrò assitere alla fase di verifica finale delle funzionalità di base.

Speriamo solo che per pranzo non ci siano biscottini...

 
 
 

Post N° 340

Post n°340 pubblicato il 18 Agosto 2008 da Mr.Green_76

Questa vacanza... non s'ha da fare!

Ma che Green sarei se non incappassi nell'ennesimo -irritante, per non dire INCAZZEVOLE- intoppo di missione?
Ora va bene, dico, che per una serie di ragioni non si sia riusciti a farsi delle vacanze come si deve -per carità, può accadere- però, cacchiarola, che anche quelle minime cose che hai pianificato di fare ti vadano storte un pò (tanto) ti fà incazzare!

Riassumendo, dato che appunto siamo rimasti nella Cittadella del Cavallo(tm) durante tutte (e anche qui mi vien da ridere, 5 gg in totale) le ferie, avevamo deciso -con Lady, in un piano a tavolino- di effettuare almeno qualche ricognizione(tm) -quella che una coppia normale chiamerebbe "gita"- in giro per l'Italia.
Ti chiederai: "e chi ve lo impedisce?"

Ebbene, torniamo al 13 Agosto quando -malauguratamente- decidiamo di andare a fare una pre-ricognizione in quel di Ossimo dove gli zioni di Lady passano le vacanze.
Affidatici al TomTom (l'altra possibile alternativa era affidarsi al senso dell'orientamento di Lady, cosa molto inquietante dato che ancora quando la porto in stazione per andare a Verona non riesce a ricordare da che parte arriva il treno) siamo partiti trovandoci ben presto per un inpervia stradina di montagna (roba che se non sei del posto col cacchio che la conosci) larga sei dita (tre per parte) più dell' "O Juiell"(tm) e discretamente in salita.

Se già questo non fosse bastato ad agitarci, diciamo anche che ogni tre per due incrociavamo una macchina che stava scendendo, costringendoci a manovre micrometriche in retromarcia.

Quando ormai eravamo decisi a tornare indietro (eravamo quindi alla ricerca di un pertugio che ci permettesse la retromarcia) incrociamo -ovviamente nel posto peggiore possibile- un alfa scassatissima.
Fortunatamente pochi metri prima c'era un escrescenza che abbiamo guadagnato millimetro dopo millimetro e manovre su manovre. Quando riusciamo a disincagliarci riprendiamo a salire quando mi accorgo che uno strano fumino bianco esce dal lato della mia vettura.
Pochi metri più avanti finalmente troviamo un piccolo spiazzo erbato dove poter fare inversione. Preoccupato dal fumo però mi fermo e -sotto l'incuriosito sguardo di una allegra famiglia di caprette- apro il cofano cercando di capire cosa c'è che non và.

Rimaniamo in attesa che il fumo cessi -non avevo rilevato visibili anomalie- ed una allegra famigliola di villeggianti ci raggiunge attirata dall'odore di metallo caldo (tipo avvoltoi attirati dalla carogna).
Ci narrano che non siamo i primi ad essere stati condotti dal caro tomtom in quei luoghi e che gli altri avevano bruciato la frizione.
"Secondo mueeeeeè, l'è la frissioneeee" aveva concluso sbirciando nel cofano il nonnetto con occhiale scuro e cappellino da tennista.

Stramaledendolo gli ho accennato un mezzo sorriso e, nel congedarlo, gli ho detto "speriamo di no dai...".

Ovviamente le capre intanto guardavano sempre più incuriosite ed intanto due cani mi hanno fatto pipì sulla posteriore sinistra.

Passa una mezz'oretta ed il fumino cessa, attendiamo ancora un pò prima di far manovra per tornare indietro. Alla fine decidiamo di tornare a casa abortendo la missione. Intanto si susseguono telefonate tra Lady ed i suoi zii che ci consogliano di fare il lungolago per tornare: "metti che vi si ferma la macchina" ( e qui il TIE' è d'obbligo) "in tangenziale... è un casino!"

Quando arriviamo a casa sono ormai le 20.

Ovviamente tutte le gite pianificate saltano -non ci fidavamo ad andare in giro con la macchina in quelle condizioni-, concessionaria chiusa per ferie (perchè si sà che se ti si rompe qualcosa di solito è il sabato sera se ti serve nel week end oppure ti succede in quei periodi dove tutto è chiuso) e vacanze passate al cazzeggio.

Ripeto... menomale che c'è quella santa testolina di Lady che m'ha pure sbloccato 3 macchine che mi servivano in Burnout... per il resto... ma che due*alle!

 
 
 

Post N° 339

Post n°339 pubblicato il 13 Agosto 2008 da Mr.Green_76
Foto di Mr.Green_76

E buone vancanze!

Ok, tanto tra qualche giorno siamo di nuovo qui per cui non sarà un distacco doloroso
ma volevo augurarti buone vacanze.

Ti lascio con la foto a lato scattata domenica sera e che un pò rappresenta la felicità: un posto magnifico, tanta serenità ed un panino con salamina per impegnare i barbossini(tm).
(nota: manca "la bicicletta" che fa tanto poesia ma Lady -autrice della foto, si sa che i miei soggetti solitamente sono... lei che mangia - dice che il lampioncino è un degno sostituto)

Ciaaaaoooo

 
 
 

Post N° 338

Post n°338 pubblicato il 12 Agosto 2008 da Mr.Green_76

Non è un paese per Testolini Vacanzieri(tm)

Io non voglio lamentarmi... troppo, peroooooò... PERO'!

Torniamo a settimana scorsa -ovvero- alla vigilia delle ferie.
Giovedì arriva una mail pseudo minatoria dal cliente di Shangai che stò seguendo da ormai mesi. Il testo è un misto di disperazione e rassegnazione e, riassunto, dice che se il progetto che stanno seguendo non soddisferà le specifiche del cliente l'affare salterà.

Ovviamente quale è l'ultimo periodo utile? Quello delle mie due uniche settimane di ferie.
Prendo la tragica decisione di lasciare la mia mail personale nel caso sia estremamente necessario dargli supporto tecnico. Metto tutti i puntini sulle "I" relativamente al fatto che io SAREI in ferie.

Devono proprio aver capito bene perchè ieri mi è arrivata una mail sempre da loro con delle richieste di informazioni tecniche che sono presentissime su tutti i nostri manuali e che dovrebbero conoscere benissimo dato che -tra le altre cose- non è la prima volta che me le chiedono.

Tornando sempre a settimana scorsa ho fatto il gravissimo errore di dare la mia disponibilità ad un (ormai ex-)collega per spiegargli come funzionano i nostri dispiositivi dato che andrà a venderli in Romania (suo paese d'origine) senza mai averne visto uno funzionare. Dato comunque che negli ultimi giorni era arrivato lungo con i tempi mi ero proposto di venire anche sabato SOLO NEL CASO in cui non si fosse avuto tempio prima.

Anche qui metto tutti i puntini sulle "I" e sul fatto che sarebbe dovuto essere una operazione di salvataggio in extremis.

Comincio a pensare di non essere così incisivo come credevo nell'esprimermi perchè il "carissimo" ha passato una giornata tra saluti e rinfreschi con tutta l'azienda arrivando da me alle 16.30 (a mezz'ora dalla fine). Come nelle migliori tradizioni sul suo PC i programmi installati non funzioanvano per cui sono dovuto andare 3 ore e mezza anche sabato.

Tornando a venerdì sera -o meglio all'inizio delle vacanze- finalmente rilassato mi sono presentato all'aperitivo con uno dei miei migliori amici.
Così, mentre mollemente mi appoggiavo alla sedia del locale sicuro che da li al giorno dopo *NIENTE* e *NESSUNO* sarebbe riuscito a scuotermi dal mio (meritatissimo) torpore pre-vacanziero ecco che come apre bocca le mie certezze cadono andando in mille pezzi.
Con una certa non chalance mi confida di essere omosessuale e che ci teneva a dirmelo lui prima che lo fossi venuto a sapere magari da altri.

Non sò te ma non accade tutti i giorni una cosa del genere ed un pò stà cosa ha scosso uno dei pilastri della mia tanto amata normalità.

Chiudendo il cerchio delle cose che "potevano capitare ma forse era anche meglio di no", ho problemi in famiglia.

Stè vacanze cominciano proprio bene... menomale che c'è Testolina valà!

 
 
 

Post N° 337

Post n°337 pubblicato il 04 Agosto 2008 da Mr.Green_76

Monzambano VS Testolini 4 a.... 1!
-Ovvero: chi la dura la vince-

Carissimo mio lettore incallitissimo, come ben saprai ormai è palese che Lady è un Hobbit. Più andiamo avanti e più me ne rendo conto.

Se ti sei perso uno degli ultimi post non saprai che qualche sabato fà, mentre le nostre carni erano mollemente svaccate sul divano a guardare il Signore degli Anelli la cruda verità aveva fatto breccia tra i miei pensieri:

"Hai sentito? Anche loro fanno gli spuntini!" aveva detto Lady toccandomi col gomito su un fianco.

ZZZooot! Come un fulmine a ciel sereno.

L'ultima conferma in ordine di tempo -ma che comunque è una cosa che si reitera più o meno da sempre- di cui mi sono reso conto è che tutte le volte che Lady sente parlare di un posto qualsiasi subito le spunta un sorrisone ed allunga il collo:

"Lo conosco quel posto li! C'è una trattoria dove si mangia *BENISSIMO*"

oppure

"Ah si! XXX! Fanno dei primiiiii..." (dove ad "XXX" sostituire un posto qualsiasi)

oppure

"Siiii! Andiamoci! Il posto fà schifo ma conosco un ristorantino dove fanno una grigliata con le salamine che..."

Sono solo alcuni degli esempi che la nobil ragazza esprime.

Tra tutti i posti ve n'è uno in particolare -disperso nel bel mezzo dei ridentissimi campi mantovani- che per Lady piu che un posto è un ossessione (e se sei ometto sai che QUINDI lo è anche per me): Monzalbano.

Tutto iniziò a dicembre del 2006 durante una power escursione che avevamo fatto attorno al lago di garda: organizzazione impeccabile con tanto di librettino illustrativo e tappe facoltative -in una parola una mazzata- il cui unico elemento lasciato al caso era appunto il posto dove andare a pranzo.

Dato che (più o meno) eravamo in zona, Lady -che ti ricordo essere meglio della guida del gambero rosso- aveva indicato come soluzione migliore Monzambano appunto luogo di cui io -ovviamente- non avevo mai sentito parlare prima.

Dopo esserci STRAPERSI ed aver girovagato per qualcosa come un ora tra le spoglie campagne avevamo scoèperto che il posto (che risponde al nome di "Agriturismo le Spighe") era chiuso nel periodo invernale. Me ne ero sincerato scendendo personalmente dal veicolo ed andando a bussare alla porta chiusa. Lady intanto si era appiattita contro il vetro, incredula.

Il secondo tentativo di andare a Monzalbano lo avevamo fatto la primavera del 2007 quando una sera decidemmo che il "noto" locale doveva pagarci lo smacco fatto durante l'inverno: dopo più di un ora di girovagazione per le ridenti campagne mantovane arrivammo al locale dove però, accogliendoci sulla porta, ci dissero che era tutto prenotato (e poco conta che dentro non ci fosse nessuno e nessuna auto fosse stata parcheggiata... nel parcheggio (ndLady)).

Il terzo tentativo lo facemmo l'estate dell'anno scorso ma fallì sul nascere: il nostro tentativo di prenotazione fallì miseramente, prenotare qualche ora prima di recarcisi era inutile.

C'è voluto oltre un anno ma alla fine abbiamo deciso di studiare un piano a tavolino, sulla carta infallibile, per fottere il sistema.

Primo passo: inscenare un ottima occasione per andarci.

Non è stato facile -anzi- abbiamo dovuto organizzare un falso concorso di stabilizzazione e Lady per renderlo più credibile ha passato un mese a studiare come una matta. Inutile dire che è passata (E BRAVA TESTOLINA!!!!!).

Secondo passo: prenotare

Dopo aver inscenato l'esame non volevamo certo bruciarci il tutto sbagliando la prenotazione -che a conti fatti s'è dimostrata la parte più strategica di tutto il piano-. Dovevamo prenotare in un tempo NON troppo distante dall'esame ma neppure TROPPO vicino -per non destar sospetti nei gestori del locale-, ed anche in un orario non troppo impegnativo.
Lady ha fatto tutto ad arte (camuffando anche la voce alla cornetta) riuscendo nella grande impresa, eravamo ad un passo dalla vittoria.

Terzo passo: arrivarci

Atto finale ma che nasconde una buona quantità di insidie, soprattutto per noi due che siamo in grado di perderci anche sotto casa (sindrome di Ryoga).
E ti dico subito che, se è vero che in tutte le missioni c'è l'intoppo, avevo un vago sentore che qualcosa sarebbe andato storto proprio in questa fase.
Ovviamente non sbagliavo: il navigatore non ne voleva sapere di funzionare e Lady, qualsiasi cartello leggesse, era certa che la strada fosse quella giusta (anche se abbiamo visto piu volte il cartello "Monzambano" barrato e non).
Quando -un ora e mezza dalla partenza- perdo ogni speranza di arrivare sul posto (e vedendoci già costretti a riorganizzare tutta un altra power farsa per poter inscenare la cena) finalmente troviamo l'insegna del locale: ti giuro che un pò m'è venuto da piangere.

Beh c'è da dire però che ne valeva la pena: un ottimo antipasto, un ottimo primo (comincio ad adorare la zucca in ogni sua forma) ed una grigliata conclusiva tipo fuochi artificiali dopo la sbronza.

La serata si è conclusa con noi due boccheggianti ed aggrappati alla tovglia...

Monzambano adesso che sappiamo come fare sei fottuto!

 
 
 

Post N° 336

Post n°336 pubblicato il 29 Luglio 2008 da Mr.Green_76

Sulle grigliate di pesce ed altre disgrazie...

Premetto che dopo 5 minuti che stavo raccontando questa vicenda a Lady lei mi ha interrotto dicendo: "Oh, ma non è possibile che ogni volta che fai qualcosa ne succede una!"

Comunque torniamo alla enarrazione delle vicende che (haimè) mi hanno visto coinvolto sabato scorso.
L'evento -che ha dell'eccezionale- è la grigliata di pesce che un gruppetto di colleghi ha organizzato.
E' un "evento" "eccezionale" per diverse ragioni: primo è una grigliata di pesce, quindi non il solito ciccio bruciacchiato sul fuoco, nè qualche verdura essiccata al fumo della carbonella. Secondo perchè io e il conte Hestoc siamo stati invitati, cosa molto rara giacchè in azianda vestiamo i panni dei seccaballe.

Dobbiamo trovarci verso le 20.30 a casa dell'ospite ma ovviamente alle 19.00 il conte mi ha invia un sms in cui mi "invitava" ad accompagnarlo perchè non conosce la strada. Segue suo messaggio (dieci minuti dopo) in cui dice che sarà in ritardo di almeno 10 minuti.

Tra mille peripezie -ma soprattutto grazie al navigatore- troviamo subito la strada. Quando arriviamo non siamo neppure in ritardo, lo è però l'addetto ai fuochi che ha appena acceso la carbonella.

Saliamo in casa e salutiamo i presenti. Seguono circa due ore di cazzeggio in attesa che qualcosa venga pronto. Nel marasma di gente che affetta esce e cuoce sughetti prelibati veniamo a conoscenza che prima della grigliata ci sarà un primo "allo scoglio". La notizia ci rincuora dato che la griglia non è ancora pronta.

Verso le dieci però la speranza di mettere qualcosa comincia a svanire lasciando al suo posto la più grigia disperazione: il fuoco non ne vuol sapere di spegnersi e la pasta non ha ancora toccato l'acqua.

Finalmente verso le 22.30 mettiamo il primo carico di pesce sulla griglia, CONTEMPORANEAMENTE l(perchè le cose vanno sempre così) a pasta è pronta. Saliamo tutti per assaporare attorno alla tavolata (di 11 persone) il primo.

Messa in bocca la prima forchettata sento uno strano fruscio in sottofondo.
"Scusate" -interrompo il "chomp chomp" delle mandibole in festa- "ma... starà mica piovendo?"
Segue un mare di insulti verso la mia persona e prende piede la teoria che il rumore da me inteso come scroscio da temporale estivo in realtà è il rumore della cappa aspirante della cucina. Che però è spenta.
Passano 5 minuti ed ecco che l'addetto alla fiamma scende per vederea che punto è la la grigliata.
Quando rientra è zuppo: fuori stà venendo giù il diluvio.

Passiamo circa 40 minuti in 5 davanti al fuoco: due reggono gli ombrelli per tutti, uno regge l'ombrello per la griglia.
Davanti siamo accaldatissimi, dietro zuppi.

Incredibilmente riusciamo a cuocere (male) tutto il pesce che avevamo comperato.
Saliamo nuovamente e, tra uno starnuto ed un bicchiere di buon vino bianco (della Franciacorta ndGreen), consumiamo il pasto.
Diciamo però che i bicchieri eran certo più d'uno: verso il settimo il conte non capisce piu un cacchio. Palpeggia la ragazza single, parla un misto tra italiano, inglese e spagnolo e... diventa verde.

Anche io devo ammettere di aver accusato il colpo, ma tutto sommato riesco ancora a gestire la situazione.
Passano pochi minuti quando il conte (dopo essere anche riuscito a palpare una tetta ad una delle presenti) si ferma di colpo e, con occhio secco ed inespressivo, si gira verso di me:
"Veccio, portame a casssaaa" (* essendo venezuelano parla spagnolo)

La cosa che mi inquieta è che più lo guardo più è verde.

Lo porto sul balcone per fargli prendere aria ma non basta. L'unica cosa che ripete ossessivamente è "veccio, portame a cassaaaaa" biascicando sempre più la parte finale della richiesta che presto diventa un rantolio.

Con grande malinconia mi rendo conto che l'unico posto in cui posso portare Hestoc è il cesso.
Non faccio a tempo ad aprire la porta che si siede sulla vasca da bagno. Si sbilancia e cade indietro.
Lo tiro sù ed eccolo che piomba in avanti abbracciando la tazza.

Tralasciamo i dettagli ma per ben tre volte ho dovuto tirare l'acqua.
Ogni tanto qualcuno fà capolino per sapere se il conte ha tirato le cuoia.
Quando usciamo dalla stanza veniamo accolti dagli applausi. Non sò se per me che mi sono sorbito il moriente oppure per lui che è sopravvissuto.

L'unica fase che manca è quella di riportarlo a casa. Aspetto ancora un pò per essere sicuro di non essere fermato e partiamo. Non lo porto alla macchina ma direttamente a casa sua (che è a oltre mezz'ora di strada dalla mia).
Saliamo in auto e lo imbrago con la cintura di sicurezza. Come appoggia la testa sul sedile emette uno strano suono e s'accascia.
Parto, facciamo un paio di chilometri quando si sveglia. Mi prende per un braccio e ripete "fuermate".
Attendo che il fosso che costeggia la strada termini e gli chiarifico che se solo osa vomitare sull' "U Juiell" sarò costretto ad ucciderlo ed a farlo in pezzi tanto piccoli da poter essere mangiato solo dai girini.
Mi fermo, apre la portiera e si piega all'infuori.
Proprio in quel momento una macchina rallenta dietro di noi affiancandoci.
"Tutto bene?"
Guardo la fiancata della macchina che reta l'inquietante scritta "Polizia".

Considerando che negli ultimi 2 anni ho incontrato la polizia solo altre 2 volte: la prima stavo cercando di raccolgiere una bottiglietta di birra che qualcuno aveva lasciato in mezzo alla trada ad un semaforo, la seconda con lady, dopo la cena di compleanno di una amica e questo mi aveva rimproverato perchè secondo lui avevo sbagliato strada, mi apsettavo già il peggio.

Con la migliore delle mie faccie di bronzo li rassicuro: "Hum... il mio amico stà male... ma adesso lo porto a casa!" e mentre dico casa sfoggio un pollice da autostoppista davvero da film.
I due occupanti della macchina mi guardano perplessi: "... sicuuuuuroooo?"
La mia risposta non si fà attendere: "Ovvio!"

Se fossi stato in loro mi sarei fatto scendere e preso a manganellate da solo.

Incredibilmente la scampiamo e ripartiamo alla volta della casa del conte. Siamo però costretti a fermarci altre due volte per ovvi motivi.

Quando rientro a casa sono le due passate.
Riepilogo della serata:
DUE ore di attesa per la cena
UN ORA sotto la pioggia per cuocere il pesce
CINQUANTACINQUE MINUTI nel cesso a tirare l'acqua
UN ORA E MEZZA di viaggio di ritorno.

Ah si, mancano 5 minuti, quelli IN CUI HO CENATO!

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Mr.Green_76
Data di creazione: 29/05/2006
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963