io.ASSOLUTO - la vita è un viaggio
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LE MIE NOTTI

Le mie nottiVivo sempre con una certa apprensione l'approssimarsi della notte. Le tenebre non mi sono amiche. Le mie notti sono popolate di mostri. Ombre oscure che si burlano di me. Vi sono occhi che mi scrutano nelle mie notti. Occhi che non mi è dato vedere ma che so che sono li,tra le pieghe…
 

DOLCE, TENERA, SUCCULENTA CARNE ALLA BRACE

Dolce,tenera,succulentacarne alla brace...Sul menù troneggiava la carne, costolette,bistecche,stinco,prosciutto, fegato,trippa, bollita,brasata,arrossto alla brace e cosivia, quando arrivò il piatto ordinato il cliente ispirò profondamente,riempiendosi le narici dell'inebriante profumo della carne, succulentecostolette alla brace, con contorno di verdure al vapore e parate dolci, aveval'acquolinain bocca. Strappando la carne, direttamente con le mani e portandosi alla boccadei succosi…
 

LA CAMERA

LacameraPervaso da un tanfo d'umido, spoglia con una finestraaffacciata sul niente, un piccolo bagno con le piastrelle spaccate ed unacucina da condividere con le macchie di umidità e la vernice scrostata. Unacittà ostile, un lavoro che non puoi permetterti di perdere mentre unamoltitudine d'altri perde il suo è tu, ringrazi la sorte e vai avanti.L'arredamentodozzinale,…
 

UNICI MENO DIECI

Undicimeno dieci.Quella mattina doccia veloce e di corsa in strada,un'occhiata fugace all'orologio e le undici meno dieci. Rincasai tardi quellasera, l'orologi,o segnava le undici, undici meno dieci.Tracorsi la notte trastrani sogni e strani incubi, mi svegliai mantido di sudore, il sole già alto,le undici meno dieci, mi trascinai fuori dal letto e dopo una robusta…
 

LA STRADA BIANCA

Lastrada bianca...Viaggiavoannoiato su un'autostrada semi deserta,una lunga,monotona linguad'asfalto.L'aria condizionata dentro,all'esterno dell'abitacolo la temperaturaera rovente.La mente sgombra,il solo rumore il rotolare monotono deglipneumatici sull'asfalto.Poche nubi su un cielo di un azzurro intenso.Ai bordidella strada un'alternarsi di campi,pascoli,basse colline e qua e là qualcherudere,una fattoria abbandonata,antiche fortificazioni o resti di insediamentiindustriali.D'un tratto la mia attenzione e' colta…
 

INCUBI

IncubiChiudo gli occhi,nella vana speranza di un meritato riposo emi risveglio,mio malgrado,nei miei soliti incubi.Stanze buie,lunghi corridoivuoti,porte socchiuse, sospiri,scricchiolii,ombre,folate di vento gelido efinestre sbarrate.Il tempo si dilata ed ho la certezza di non essere solo e none' piacevole.Vago alla ricerca di punti di riferimento,cerco di orientarminell'oscurità che mi circonda certo che là,da qualche parte,qualcuno o…
 

LA BOTTIGLIA

"LaBottiglia"Entrò nella stanza, "e'arrivato!"disse lafanciulla, voce rotta dall'emozione ed occhi lucidi, "chi e'arrivato?" chiese l'anziana, l'età era stata clemente, la malattia che lacostringeva a letto non lo era stata altrettanto. La ragazzacontinuò:"e'arrivato Zia,quella persona che aspettavi da tanto.",l'anziana in tono duro:"non prendere in giro questa vecchia...", manon terminò la frase, una figura era alla porta,…
 

ASSENZE

"Assenze"I primi"sintomi"furonole"assenze".All'inizio duravano pochi secondi.Era come se qualcosalo"strappasse"dal corpo,si ritrovava a fluttuarenell'oscurità,dimentico di qualsiasi sensazione,incapace di valutare iltrascorrere del tempo.Con l'aggravarsi della sintomatologia durante le crisichi gli era accanto dichiarava che sembrava incapace di comprendere le funzionidegli oggetti di uso comune,aveva difficoltà a comunicare,come usasse unalingua non sua,non riconosceva amici o parenti ed era ossessionato…
 

COSE PERSE

"Coseperse"Non fu per scienza,scoperta o curiosità,nulla di tuttociò,fu per noia.Annoiato mi trascinai in strada alla ricerca di qualcosa.Lacittà mi era in gran parte ignota.Vagavo senza meta quando mi resi conto diessermi perso,non riconoscevo i palazzi ne i nomi delle strade,poco malepensai,tornare si fa sempre in tempo.Quante volte in futuro,svegliandomi nellanotte,mantido di sudore e preda di…
 

LA SCELTA

Lascelta...Era giovane e forte. La città era immensa,lo accolse con ilgelido abbraccio di una matrigna delle fiabe,lo illuse con le sue luci,promessenon mantenute di chi sà quali avventure e lo lasciò,nudo,indifeso nellasolitudine di palazzi vuoti,piazze infinite,cattedrali silenziose e vicoli buipopolati da fantasmi. La città gli mangiò l'anima. Rannicchiato in un angolo,inun appartamento al piano alto…
 

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