Creato da: CHIARA975 il 26/06/2006
Perchè la mente è una brutta bestia...Si rivolta contro chi la usa.

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Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 17 Ottobre 2006 da CHIARA975

immagine   Dicono che noi donne affoghiamo le gioie e le paturnie nello shopping, dal parrucchiere o in palestra....

   Io cucino.

   Cucino per farmi passare l'incazzatura...cucino quando l'umore precipita...cucino quando "ho le mie cose" e le sinapsi cerebrali sono in pieno caos e il cuore in burrasca...ma cucino anche e soprattutto quando sono felice e voglio rendere felice qualcuno e farlo sentire speciale....

Cucino quando sono innamorata...e cucino quando l'estasi dell'innamoramento svanisce.  Perchè per me cucinare è come un toccasana...una terapia.  Mi metto lì e mentre raschio con la paglietta il fondo delle pentole in cui ho appena fatto la marmellata o mentre pulisco i carciofi per la minestra, io penso...penso che quando finisce una storia, è un'esperienza solitaria, che nessuno può condividere, nemmeno l'amico più caro, che può solamente starti vicino e sorriderti...ma tu stai male, solo tu sai quant'è acuto il dolore che provi per la mancanza di una persona che solo allora capisci quanto fosse importante....ed allora, credetemi...in quei momenti lì...solo il budino mi capisce!

   Scherzi a parte...uno dei punti fermi della mia vita è la convinzione che amare la buona tavola significhi amare attraverso di essa....e che c'è una bella differenza fra preparare amorevolmente la cena per il proprio compagno (e aspettare con gioia le sue reazioni nel...dopocena) e per dei cari amici...o sbuffare ai fornelli mentre ci si accinge all'ennesimo dovere coniugale con risultati spesso indigesti(per lo stomaco e per il cuore).

   A tavola tutti diventano più espansivi, più generosi, predisposti a mediare benevolmente...non è un caso che i migliori affari si concludano seduti a una tavola ben imbandita.  Perchè il gusto è tra i cinque sensi, l'unico di cui possiamo godere in compagnia: impariamo a mangiare in famiglia, festeggiamo le ricorrenze con torte e gelati, ci sposiamo offrendo un banchetto, a tavola si discute di affari e d'amore...Alla buona tavola sono legati affetti e ricordi indelebili, mai dimenticati.

   E dell'abbinamento cibo-sesso ne vogliamo parlare?  Meglio mangiare sempre lo stesso piatto o variare?  Perchè c'è chi ha appetiti erotici sempre diversi e chi preferisce sempre la stessa frittata?  Siamo monogami o poligami nelle nostre abitudini alimentari?  Che poi...a voler farci un pensierino...non sempre è necessario cambiare ristorante: basta cambiare creativamente il menù ogni tanto....e chi vuol capire...immagine

   E se il fidanzato ci è infedele?...semplice...vi confido una ricetta facile facile:...il segreto per ridare un pò di magia a un dessert venuto male dicono sia dargli fuoco. Cospargerlo di cognac e incendiarlo. Potrebbe essere un'idea anche per i fidanzati. Quando si impirliscono, appiccargli fuoco e farli flambè.

   Io credo che anche la storia dell'uomo si nata come un bisogno incontenibile di cibo.

   Mi spiego: molte ere fa l'uomo primitivo viveva libero e indipendente, solo una foglia di fico a coprire i gioielli di famiglia...poi ad un certo punto gli successe qualcosa. Improvvisamente, tornando dalla caccia e messosi a sbranare una coscia di brontosauro , sentì una necessità impellente. Un'urgente voglia di donna. Di femmina. Ma mica per soddisfare un impulso sessuale (vi ho letto nel cervello, eh?...), no...tutt'altro...Era un desiderio che partiva da più in alto della foglia...dallo stomaco. L'uomo primitivo cercò una femmina perchè gli preparasse un contorno. Due patate alla brace, una palletta di erbette, qualche asparago alla piastra....Fu il tratto digerente a richiedere la presenza femminile! E una fisiologica mancanza di fibre e vitamine a decretare l'unione tra lui e l'altro sesso. Dall'esigenza del contorno nacque la convivenza.  Certo i trattati di evoluzione non ne parlano...e a scuola avrete sentito altre versioni, ma io sono sicura che deve essere andata proprio così.

   Poi l'uomo non sazio chiese alla donna di procurarsi un pò di frutta. Lei staccò una mela dall'albero.......e il resto lo sapete.

   Adesso vi saluto, vado a cucinare il mio piatto preferito, il tacchino al whisky.

   Sono generosa e vi passo la ricetta....

  

 TACCHINO AL WHISKY

Acquistare un tacchino di circa 5 chili per 6 persone e una bottiglia di whisky; sale, pepe, olio d'oliva e lardo.
Lardellare il tacchino, cucirlo, aggiungere sale e pepe e un filo d'olio.
Scaldare il forno a 250 gradi per 10 minuti.
Nell'attesa bersi un bicchiere di whisky.
Mettere in forno il tacchino su di un piatto di cottura.
Versarsi altri due bicchieri di whisky.
Bettere il dermosdado a 300 gradi ber 20 minuti.
Versciarsci dre bicchieri di whisky.
Dopo una messci'ora, aprire il forno della porta e sciorvegliare la bollitura del tacchetto.
Brendere la vottiglia di vishschi e infilarscene una bella golata nel gargarozzo.
Dopo un'altra bezz'ola, trascinarsci verscio il forno, spalancare quella cacchio di porta e ributtare - no, rimirare - no - insomma, mettere la gallina nell'altro verscio.
Uscitionarsci la mano con la cacchio di porta e chiuderla... porca p******!
Cercare di scedersci su una scacchio di scedia e verscarsci un uissski dibikkiere - o il contrario, non scio' piu'. Nuocere - no, suocere - no cuocere no, ah si', cuocere l'animale be ore.
Eh hop!, un bicchierino! Sciempre gradito. Levare il forno dal dacchino.
Rimboccarsi un po' di wisdky.
Cercare di nuovo di estrarre il pomo, perche' la prima volta no ci sciamo riusciti.
Raccogliere il facchino caduto sul pavimento.
Pulirlo con uno schifo di straccio e sbatterlo su un gatto, un matto, un piatto. Ma chissenefrega.
Spaccarsi la faccia a causa del grasso rimasto sul soffitto, sul pavimento della cugina e cercare di rialsarsi. Decidere che si sta meglio tutti giù per terra, ridere di pancia e finire la bottiglia di rhisky.
Arrambicarsi sul letto e dorbire dudda lanote.
Mangiare il tacchino freddo con la maionese l'indomani mattina e per il resto della giornata ripulire il bordello fatto in cucina.

 
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