Creato da: CHIARA975 il 26/06/2006
Perchè la mente è una brutta bestia...Si rivolta contro chi la usa.
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La sindrome di Pinocchio
Post n°39 pubblicato il 11 Maggio 2007 da CHIARA975
Qualche giorno fa leggevo una sorta di "riabilitazione" della bugia. Secondo alcuni psicologi e dai dati emersi dalle ricerche di un'università californiana, le sane bugie stuzzicherebbero l'intelligenza: i bugiardi patologici hanno fino al 26 per cento di materia bianca (i corpi dei neuroni, quindi la "materia pensante") in più rispetto a chi non dice bugie. Ma c'è di più: raccontare bugie implica l'abilità di capire gli altri, sapere come manipolarli, inventare pretesti o giustificazioni plausibili...in altri termini, di disporre di un'ottima capacità di ragionamento, magari associata a buone abilità linguistiche. E' indubbio, infatti, secondo i ricercatori, che mentire in modo efficace richieda al cervello un surplus di lavoro, un'ottima memoria a breve e lungo termine per "mantenere" la bugia, e grande fantasia per elaborarla. E citano una famosa frase di Samuel Butler: "C'è una sorta di rispetto e deferenza nel mentire. Ogni volta che mentiamo a qualcuno, gli facciamo il complimento di riconoscere la sua superiorità." Ora...a me questa cosa pare una grande stupidaggine. Che per mentire ci voglia memoria è assodato, che ci voglia fantasia e astrazione è fin troppo ovvio...ma da qui a pensare che chi mente sia da apprezzare, quasi da ringraziare...ce ne corre! Riconosco che la bugia sia utile e propedeutica alla conoscenza in un bambino; verso i due anni approda al "come se", apprende che potrebbe esserci una realtà diversa da quella che vive concretamente e quotidianamente, ed inizia la costruzione di un proprio spazio mentale e psicologico. Capisco e giustifico, in parte, le bugie dei medici, che possono avere una motivazione etica o umana, quelle dei genitori ai figli o quelle dette a fin di bene... Stop. Secondo me la "terapeuticità" della menzogna finisce qui. A me chi dice bugie, il bugiardo patologico, chi vive di menzogne fa paura. Anzi, mi terrorizza. Perchè da un'accusa, da una critica, da un rimprovero ti puoi sempre difendere, dalla menzogna no...Non sai dove va a parare, spesso non te ne spieghi la motivazione e ti ferisce sempre quando meno te l'aspetti. La bugia è come una palla di neve e chi la lancia non si rende conto che spesso diventa una valanga che miete vittime. Da ragazzina, avevo un metodo infallibile per rispondere a chi mi rifilava una menzogna: con un ceffone, che in un attimo ristabiliva daccapo e una volta per tutte quello che contava e quello che no, ridisegnava la gerarchia delle cose, definiva il rispetto e i sentimenti altrui e tutta l'importanza che hanno. Ma questo metodo non mi ha impedito di prendere un sacco di cantonate. E ne prendo a vagonate pure adesso...perchè ripongo la mia fiducia negli altri incondizionatamente, perchè mi dò senza riserve e senza protezioni senza vedere la malizia nelle intenzioni altrui, perchè chi mi conosce sa che basta un sorriso aperto e una stretta di mano per farmi sciogliere come neve al sole. Ma non cambio carattere solo perchè qualcuno ha sbagliato e, per un attimo, mi ha fatto pentire di essermi fidata. Non sarebbe giusto che il prossimo pagasse per lo sbaglio commesso da un altro. Ed anche se ho sofferto parecchio per le bugie di qualcuno che mi hanno fatto sentire spesso immatura, sprovveduta e senza esperienza...mi piaccio così. Quando, "da grande", non sarò più ingenua, credo che mi mancherà una parte di me: quella purezza interiore che ricerco in ogni sguardo che incontro. Ed ai ceffoni ho sostituito quella massima che dice che è peggio diffidare degli amici che esserne ingannati. Si vive meglio, credetemi. .................. BUGIE!
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