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Internet: Alcune regole da seguire
In rete i rischi ci sono: meglio conoscerli e segnalarli.
PERCHÈ LA MEMORIA NON VENGA MAI MENO..
Ritorno ad Auschwitz
Il silenzio. Il silenzio di Birkenau. Il silenzio di Birkenau non assomiglia a nessun altro silenzio: ha in sé le grida di disperazione, le preghiere strangolate di migliaia e migliaia di comunità che il nemico condannò ad essere ingoiate dall'oscurità di una notte infinita, una notte senza nome. Il tacere degli uomini congelato nel cuore della disumanità. Silenzio eterno sotto un cielo azzurro.
Silenzio di morte nel cuore della morte...
Nel regno delle ombre che è Auschwitz nessuno cammina lentamente; la morte si getta contro la sua preda. Non ha tempo, la morte: dev'essere contemporaneamente dappertutto.
La vita, la morte: tutto si unisce in una folle velocità. Il futuro si limita qui all'attimo che precede la selezione; qui bisogna correre dietro al presente, perché non scompaia del tutto. Si corre a lavarsi. Si corre mentre ci si veste. Si corre alla distribuzione del pane, della margarina, della zuppa. Si corre all'appallo, si corre al lavoro, si corre da un blocco all'altro, alla ricerca di uno sguardo famigliare.Alla ricerca di una parola di consolazione.
L'abbaiare dei cani... le grida dei carnefici, il rumore dei randelli di gomma che si abbattono sulla nuca dei prigionieri. Il dolore rende muti gli uomini affamati e deboli; la loro umiliazione pesante come una maledizione.
*Elie Wiesel, Premio Nobel per la Pace 1986*
GENERALE
Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
Spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.
Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d'una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.
Generale, l'uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.
*Bertolt Brecht*
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Post n°44 pubblicato il 21 Marzo 2011 da silentemc
Quando fu deciso l’intervento in Kosovo e nei Balcani io ero d’accordo; in entrambe le occasioni sull’Iraq ero d’accordo perché non ammiravo quel democratico di Saddam Hussein com’anche condividevo la nostra presenza in Afganistan per pettinare i talebani. In pratica sono un guerrafondaio o, preferirei, definibile come un'interventista. Invece, per quanto riguarda quest’intervento premeditato “Made in France”, io la penso esattamente come l’improbabile binomio Merckel-Bossi nel pensare che questa guerra che s’è iniziata contro la Libia è una frettolosa c _ _ _ _ a pazzesca che, prima o poi, pagheremo con tutti gli interessi del caso. Se il marito di Carla Bruni ha fatto quello che ha fatto “costringendo” tutti gli altri (USA, GB, Italia ecc. ecc.) ha far parte di questa cozzaglia bellica, mi hanno sorpreso negativamente le reazioni di chi sempre in passato ha aborrito la guerra nel nome dell’Art. 11 della nostra Costituzione. Ovviamente non tengo conto dei comunisti che, tra l’altro, oggi non sono nemmeno rappresentati in Parlamento, ma sono rimasto invece letteralmente interdetto quando ho sentito riportare da più telegiornali che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano prima s’è detto “compiaciuto” per le decisioni assunte a Parigi e, solo il giorno dopo, ha aggiunto che non dobbiamo aver timori in situazioni come queste e ci mancherebbe altro! E che dire poi del Segretario PD che ha incalzato reiteratamente il Governo a seguire con fermezza e a voce univoca la comunità internazionale per poi, quando i bombardamenti si sono rivelati per quel che sono e cioè un modo per ammazzare Gheddafi e non, invece, di rafforzare la tanto annunciata No Fly Zone in Libia, ha cercato goffamente di nascondersi dietro la foglia di fico chiamata ONU. Guarda un po' che si trattava solo di una maldestra panzana se n’erano accorte sia la Lega Araba sia la Russia. E mentre statisti alla Casini sono solo capaci di dire che la maggioranza sé spaccata (mi è sfuggito cosa ha forse detto il grande Delfino Spiaggiato, l’unica forza politica sensata in questa fase è stata proprio la Lega Nord e, soprattutto, il suo leader Umberto Bossi i quali hanno detto che i raid sono stati più che avventati e dettati solamente per motivi meramente economici. Non a caso anche quella vecchia volpe di Vittorio Feltri si è domandato quali differenze esistono tra quello che è accaduto e sta accadendo in Egitto, Bahrein Siria o Iran rispetto a quello che è avvenuto in Libia. Le conosciamo tutti quelle differenze. Da “interventista” questa volta non ho problemi ha dire che quest’attacco alla Libia è un atto insensato, controproducente che non ci porterà a niente e, forse addirittura a non spodestare lo stesso Gheddafi. Complimenti ai molti! Silentemc
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Sottovalutare l'intelligenza dell'individuo è il peggiore errore che un politico possa fare e se il politico è il Presidente della Repubblica allora siamo proprio alla frutta.
Intanto la Germania si ritira, la Russia condanna, gli USA e la GB si sono rifiutati di dirigere il "patto del mediterraneo" resta Italia e Francia che storia alla mano hanno dimostrato di non essere propriamente dei fulmini di guerra nei conflitti. Faranno i soliti casini che qualcun altro dovrà rimediare. Mandarli tutti quanti sono a casa no?
Bises da una Lara sempre più anarchica e sempre più rivoluzionaria :-))