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Incantesimi, magie, cucina delle Fate

 

 

 

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Il Ginseng

Post n°71 pubblicato il 28 Settembre 2014 da DriadeSalicornia

 

 

 

 

Il ginseng, Panax ginseng C.A. Meyer, fa 
parte della famiglia delle Araliacee ed è
originario di Cina, Corea, Giappone, Nepal.
La radice, verso il decimo anno di età, raggiunge
circa un metro di lunghezza e si biforca in due parti
simili a gambe umane: per questo motivo viene anche
volgarmente chiamata radice d'uomo.
Il termine Panax deriva dal latino panax, panacis,
panacea,ovvero cura per tutti i mali. 
La radice del ginseng, carnosa e fusiforme, di colore
giallo paglierino, ha un sapore amarognolo, e può
avere varie forme: drago, bambino e uomo.

La radice del panax ginseng è commestibile, come le carote
o i ravanelli.

E' una pianta dalle molteplici virtù, grazie alla sua
composizionechimica, ricca di saponine e steroidi, agisce
come tonico del cuore e come energetico.
In Cina e Giappone lo usano contro l'impotenza!
In Europa è venduto, oltre che come ricostituente energetico,
anche come afrodisiaco e come conservatore della giovinezza.
Io lo uso nei cambi di stagione per avere più energia nello
studio!
Si può trovare in capsule, pillole, thè e caffè.
Ultimamente ne viene arricchito anche il cioccolato!

 


 

 

 

 
 
 

Rimedi contro il tabagismo

Post n°70 pubblicato il 27 Settembre 2014 da DriadeSalicornia






Per rimediare in parte gli effetti
dannosi del
tabagismo in chi proprio non ne
vuol sapere di
smettere di fumare, il mio Paiolo
consiglia:

Sciroppo d'erbe:
mettere a macerare per tre ore in un litro
d'acqua
bollente 25 grammi di crescione, 10 grammi
di timo,25 grammi di fumaria, 25 grammi
di erisimo.
Filtrare e aggiungere un chilo di zucchero
di canna
grezzo.
Berne 2 bicchierini al giorno per almeno
due mesi.

E ...... SMETTETE DI FUMARE!!!!


 

Io e Indy, con i rispettivi uomini, andiamo a vedere
il concerto metal del nostro amico David,
il Folletto Vagabondo!
Così vedo se ha davvero gli occhi color pervinca!

A domani

 

 

 
 
 

La Quercia

Post n°69 pubblicato il 26 Settembre 2014 da DriadeSalicornia



La quercia, Quercus robur L., chiamata anche
rovere, arvolo, farnia, sarnice, arvolo, si
suddivide in due specie: la quercia nera,
Quercus sessiliflora Salisb, dalle foglie lucide e
le ghiande quasi incollate sulle branche, che vive
nelle regioni collinari e submontane, e la querica
peduncolata, Quercus pedunculata Ehrh, con
ghiande sospese a lunghi peduncoli e foglie opache,
che vive in pianura.
Sono piante maestose e molto longeve: possono
vivere dai 500 ai 2000 anni; la loro corteccia è
talmente consistenze che le piante parassite, come il
vischio, non riescono ad intaccarla.
Secondo gli esperti di magia la quercia è un albero
solare che rappresenta la forza.
E' una pianta benefica che protegge le case
le terre in cui vive.
Stranamente, raccontano le cronache, diverse casate e
proprietà sono cadute in rovina dopo che dai loro terreni
sono state abbattute querce secolari!
Concidenze? Io non credo proprio!
Da sempre subisco il fascino di questi meravigliosi
alberi: da essi sprigiona una forza e un'energia
palpabile.
Le testimonianze del ruolo mitico e religioso di questo
albero simbolico risalgono agli albori della civiltà.
Corone di quercia, simbolo di forza, virilità e valore militare,
venivano donate ai cittadini meritevoli dell'antica Roma.
Il suo legno, la cortecia, le foglie e le ghiande hanno
poteri curativi: con il decotto di corteccia si curano le diarree,
le emmoragie gastro intestinali, gli avvelenamenti da tabacco,
le infiammazioni della bocca e della gola.
Le ghiande sono anche nutrimento per parecchi animali,
come cinghiali e scoiattoli.
Inoltre le querce attirano i fulmini e li scaricano a terra.



 
 
 

La Cipolla

Post n°68 pubblicato il 25 Settembre 2014 da DriadeSalicornia

 

 

Oggi parlerò di un altro ortaggio molto comune sulle
nostre tavole e nei nostri orti: la mitica cipolla.
La nostra cipolla, Allium cepa L., fa  parte della famiglia delle
Liliacee e deriva dalle cipolle selvatiche dell'Asia occidentale.
In Caldea la si coltivava già 4000 anni fa, donata dai
vicini Persiani per uso culinario.
Ma i Caldei, famosi maghi e astronomi, preferirono usarla
per le loro arti magiche e scrutavano il cielo stellato
assaporando l'aroma di cipolla che scaturiva dai bracieri.
Dalla Caldea la coltivazione della cipolla passò in Egitto, al
tempo delle prime dinastie.
Anche gli egiziani la considerarono sacra, carica di poteri
magici,tanto da raffigurarla negli affreschi delle loro tombe
e includerla nel corredo funerario che accompagnava le
mummie nell'aldilà ( me lo ha detto Indy perchè io non
immaginavo davveroche gli egiziani dipingesero cipolle nelle
loro tombe e le mettessero come corredo per i defunti!).
Secondo le cronache del'epoca c'era anche un "prezzo" della
cipolla, un valore commerciale che si elevava tanto più era acre
il sapore del nostro vegetale.
Ebbe successo anche tra i romani, noti mangiatori di aglio, che
usavano consumarla cruda ( ecco come l'esercito romano
conquistò il mondo....col fiato!).
Nel Medioevo la si usava tantissimo sia come cibo che come
cura contro la debolezza.
Nel Rinascimento si espande sulle tavole di tutta Europa,
Francia in primis.
Dopo la scoperta dell'America, nel 1492, la cipolla giunge
anche nel Nuovo Mondo.
Nel mondo moderno, invece , alla cipolla, ricca di acqua,
glucidi, lipidi, protidi, sali minerali, oligoelementi, zolfo,
flavonidi, vitamine A, B1, B2, PP, B5, C, E si risconoscono
propietà diuretiche, antisettiche,lassative, callifughe,
cardiotoniche,cicatrizzanti.
E'indicatissima contro la trombosi delle coronarie: medici
inglesi constatarono che questo vegetale è un efficacissimo
anticolagulante grazie agli stallieri francesi che curavano con
cipolla ed aglio i loro cavalli sofferenti di embolia.
Aggiunge Indy che spesso le cipolle prevengono
le malattie infettive degli animali di stalla e di cortile.
Quindi non è solo buona sulla focaccia, nell'insalata, nelle
composte, nel soffritto,nei tortini, fritta da anelli,
nella zuppa, nelle frittate...
La nostra cipolla è un vero toccasana per il nostro corpo!



 
 
 

Rimedi contro la cefalea

Post n°67 pubblicato il 24 Settembre 2014 da DriadeSalicornia








Chi di noi non ha mai sofferto di cefalea, ovvero
quel fastidioso mal di testa che può avere cause nervose,
digestive, muscolo tensive o stress?
Qualcuno ne soffre perfino quando cambia il tempo!
Contro questo fastidioso disturbo il mio Paiolo
consiglia:

Infuso di gelsomino:
mettere in infusione in un litro d'acqua bollente
1,5 cucchiai grandi di fiori di gelsomino per 15
minuti.
Filtrare e berne una bella scodella prima di andare
a dormire.

Infuso di arancio e tiglio:
se non riuscite a dormire per il mal di testa mettete
in infusione in una scodella d'acqua bollente un pizzico
di foglie d'arancio e uno di fiori di tiglio per 5 minuti.
Filtrare, dolcificare con un cucchiaino di miele e berre
prima di coricarsi.

Funzionano anche le essenze di questi fiori spruzzate
sui cuscini e nell'ambiente.



 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: DriadeSalicornia
Data di creazione: 06/07/2014
 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

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