Nicolas Eymerich

Tsunami

Ieri un piccolo tsunami di fede leghista si è abbattuto sulla politica Italiana. Ha spazzato via ogni dubbio, ogni bruttura provocata dal cattivo governo che negli ultimi due anni ha affossato l'economia italiana e ha svuotato il portafogli di tutti noi. Nessuno avrebbe pensato che il successo del centro-destra potesse essere così forte, così consistenete e così reale. Ora Berlusconi & Co. non hanno scuse, devono fare e fare bene. I numeri ci sono, i senatori a vita non faranno l'ago della bilancia e se chi prima (leggi Prodi) poteva nascondersi dietro il dito della "difficile governabilità al senato" ora non potrà più farlo (leggi Berlusconi).
Ma andiamo per ordine.

Il centro-destra. Niente da dire, la vittoria è sotto gli occhi di tutti. La grande rimonta del PD non c'è stata con buona pace di Walter. Se tutto sommato il PdL ha retto bene assorbendo una leggera flessione dovuta da cause che sono per lo più imputabili a un distacco dell'elettorato di destra che si è lasciato cullare dalla Santanchè la vera forza motrice della vittoria Berlusconiana è stata la Lega di Umberto Bossi. Un Bossi più pimpante che mai, fautore di una chiarificazione sociale che pochi altri sono riusciti a fare ed ecco che il senatùr riesce a prendere un elettorato il più vario possibile che va dall'operaio all'artigiano.
Ora sia fatto il federalismo fiscale. Sia fatto a tutti i costi. E sarà fatto perchè il peso della Lega è notevole in questo governo come non lo è mai stato. Si parlerà più volentieri di nucleare con buona pace di chi ora non ha nemmeno un seggio ne alla camera ne al senato. Si potrà rifare una legge elettorale che rispecchi le idee che ieri sono uscite dalle urne: il bipolarismo.
Berlusca ha già fatto sapere che vuole un governo snello con 12 ministri. Questo è un fatto positivo dopo il periodo del "creo ministeri per far tacere i piccoli alleati". Vuol dire burocrazia più snella, più gestibile e sinergie più semplici e chiare. Speriamo che sull'onda del taglio dei ministeri si parli anche di una riforma concreta della camera e del senato con un dimezzamento dei deputati e con un dimezzamento delle spese per i deputati.

Il centro-sinistra. Che dire. Ci aveva provato ma non c'è riuscito. La tanto paventata rimonta non c'è stata. Però forse l'obbiettivo primario è stato raggiunto lo stesso. Forse aver eliminato una sinistra scomoda che negli ultimi anni ha fatto del ricatto politico la sua arma migliore è stata la mossa più astuta di Walter. Pur essendosi proposto come l'Obama nostrano dalla pelle bianca, con quel modo gentile e gioviale di presentarsi ha solo avuto come effetto quello di eliminare dalla scena politica Bertinotti, personaggio scomodo per gli ex DS a causa del suo essere sempre coerente, mai accomodante. Avevano iniziato già due anni fa col metterlo presidente della camera e di fatto annullandogli la parola politica e la tanto paventata lotta di piazza, il colpo l'ha accusato. Si è dimesso. Bravo Walter!
Ieri a SkyTG24 l'ex ministro della salute Livia Turco con la sua faccia impassibile e le orecchie rosso fuoco era la rappresentazione più realistica dello stato d'animo che serpeggiava nel PD. Tristi, abbioccati e un pò nervosi ma mai fuori dagli schemi. La parola d'ordine era fair play, e così è stato. Chissa quanto è costata la chiamata a Silvio! Chissà quanto lo stato psico-fisico di Walter ne ha sofferto! Ma c'è riuscito. Anche dopo, in conferenza stampa, è riuscito a mantenere il controllo con qualche leggero scivolone che si può perdonare data l'emozionante emozione nel vedere le proiezioni.
Ci saranno tempi migliori Walter non ti preoccupare, del resto siamo in Italia.

La sinistra - L'arcobaleno. Qui il temporale è passato, l'arcobaleno c'è stato per poco ed ora non c'è più. I compagni hanno avuto una brutta sorpresa che nessuno avrebbe mai creduto potesse accadere nel bel paese. Per la prima volta in Italia nel nostro parlamento non ci sono i comunisti. Mi dispiace. Mi dispiace soprattutto per Bertinotti che per come la vedo io è un grande politico che si è fatto, come unico errore (ma fatale), irretire da Prodi con una presidenza che l'ha portato per troppo tempo fuori dalle scene politiche non ricordando più al suo elettorato il perchè del voto di sinistra.
Qui i tempi migliori è difficile scorgerli.

Unione di centro. Hanno retto pur perdendo voti. Con 3 senatori e 36 depuati sono in parlamento propinando e proponendosi come terza forza che il paese, i numeri parlano bene, vuole a tutti i costi: il centro. Essere ne carne e ne pesce può aiutare a volte e Casini lo sa, per questo ha dato sostegno al governo solo sui temi in cui credono fermamente e che il centro-destra proporrà. Circa l'80% del programma UdC. Insomma diventeranno la forza esterna al PdL-Lega che tutti sognano. Con buona pace delle idee democristiane che in queste ore Buttiglione, forse il più arrabbiato di tutti i DC, va paventando in giro per gli studi televisivi (ma non dorme mai questo?).
La salita è lunga ma casini persevera, del resto in Italia un centro è indispensabile come dicono tutti!

LaDestra. Pensavano al lazio come fonte di voti. Nemmeno lì hanno fatto nulla. Le idee le avevano ma come è stato detto da più parti l'esposizione mediatica è stata troppo intensa e forse ha giocato a sfavore. O forse di una destra così spinta nessuno ne vuole sentir parlare. Comunque alla Santanchè resta un bellissimo salotto che poteva essere rimirato ieri per chi avesse seguito i collegamenti proposti da SkyTG24.