Blog
Un blog creato da joulesal il 10/10/2010

TUM TUM LA LEGGENDA

ENERGIA COSCIENTE

 
 

AREA PERSONALE

 

I HAVE A DREAM

A sea of money

Un mare di soldi

 

I HAVE ANOTHER DREAM

Dove vederli affogare

in quello che più

hanno amato:

il loro danaro

 

VOLERò

Da radici di terra

sorgerò anima nuova,

suggerò linfa buona 

dalla Madre che nutre...

 

Mi alzerò nella coscienza,

dal torpore dei ginocchi,

e guardandomi negli occhi

finalmente, volerò...!!!

Katartica

 

FORUM PREFERITO

Forum della verità

Accedi

 

FILM CONSIGLIATO

Nirvana

Salvatores

 

LIBRI CONSIGLIATI

Tutti quelli di

PHILIP K. DICK

 

IL LIBRO DEL MESE

The Search  for

Philip K. Dick

Libro di memorie

di

di Anne R. Dick

 

THE SOUL GAME

Collegamento al sito

Energia cosciente

dove leggere

dall'inizio

Il gioco dell'Anima
Clicca sulla copertina

a

 
Citazioni nei Blog Amici: 12
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

 

webpoetica Il gioco dell'Anima 8 e 2/4

Post n°21 pubblicato il 13 Gennaio 2011 da joulesal
 

Una parentesi per chi non ne fosse a conoscenza:

Sulla destra c'è un box apposito che rimandando al blog

'webpoetica' permetterà, (a  chi 'stimolato' lo desidera)

una lettura integrale de ' il gioco dell'Anima'

suddivisa in capitoli di 995 caratteri

                   Il gioco dell'Anima 8 e 2/4

Il contatto provocò un flash lui sentì come se

gli atomi costituenti il suo corpo avessero deciso

di andare ognuno per proprio conto      (...W...)

non era un paradosso quantistico, di fatto (J.S)

Gli atomi del povero malcapitato.. aleggiavano nell'aria

come nebbiolina di una mitigata giornata d'inverno.

Vagavano .. ma con una certezza: 'che lo Spirito del

Prof. unisse le particelle in una Presenza Superiore..

Elevata...quanto quella dell'Entità'.

Questa, infatti percepì l'immane potenza delle sue

capacità percettive, e ne fu stupita.

Da li' a venire, eventi eccezionali  stavano preparando

a manifestarsi..                                    (Dafne)

E, straordinariamente, cominciarono a farlo..

Si era risvegliato sulla sabbia, almeno così gli pareva,

quella polvere che colava dal palmo della mano;

ma non riusciva ad aprire gli occhi: ‘un bagliore

accecante lo feriva, non appena ci provasse ’.

Ad un tratto una voce accanto lo richiamò ad uno

dei tanti ‘presente’ :"Ben arrivato prof.!" Era una voce

non nuova. Si chiese chi potesse essere mentre faceva

un ulteriore sforzo per aprire gli occhi, stavolta

con successo. Li aprì schermandoli con una mano

dal sole bianco accecante e si ritrovò muso contro

muso con un cammello, con qualcosa che poteva

‘anche essere un cammello’: questo è troppo, pensò,

un cammello che parla, forse quella vinaccia alla festa

della sera prima doveva essere edulcorata..."Basta!"

la voce di prima si rifece sentire, di certo non poteva

essere il cammello. In effetti,vide il volto sorridente di

quello che riconobbe come un suo assistente.

Questi gli stava chiedendo cosa ci facesse lì, su quella

spiaggia del Mar Morto... Lui, il Prof. abbozzò una risposta,

ma quello non lo lasciò finire:" Vi stavo aspettando, Prof.,

lei forse non ricorda più, ma è da anni che scrutiamo e

studiamo questo mare, alla ricerca dei mangiatori

d'arsenico. Ci sono, perchè la malvagità che brancola

da queste parti è parecchia......

...Tanta cattiveria..."stava biascicando quello che, ad un tratto,

gli parve un perfetto sconosciuto. Un assistente, l'aveva avuto,

ma era già morto, da qualche tempo, in un incidente mai chiarito.

Il Prof. lo guardò meglio, lui ed il suo cammello, gli parve di cogliere

un'aura malvagia. Con la coda dell'occhio vide penzolare dalla sella

del cammello qualcosa che somigliava ad un disarticolatore.

Vederlo ed imbracciarlo fu un lampo. Premette il pulsante e

vide l'ectoplasma col cammello dissolversi in un urlo selvaggio:

erano due mangiatori d'arsenico, l'aveva scampata bella.

E con la scomparsa, che aveva lasciato un insostenibile puzzo

di bruciato,si rese conto che la scena era cambiata:

non era più in riva del Mar Morto. Aveva davanti a sè quello che

aveva tutta l'aria di essere un lago, che conosceva per giunta:

c'era già stato per studiare il ritrovamento di un calendario

astronomico Maya.Era stato ritrovato nella città sepolta nella

giungla del Petèn:la città di Tikal! E lui si trovava adesso in riva

al lago Izabal. Misterioso bacino senza emissari o immissari noti,

che si alzava o abbassava di livello in modo enigmatico e senza

causa apparente.. In Guatemala, che c'era tornato a fare?

Era stanco di essere sbattuto ai quattro angoli dell'universo:

lui voleva tornarsene al suo lavoro. Ma aveva anche fame:

sull'isolotto di fronte a lui c'era Flores, un paesino su una

specie di isolotto mezzo sommerso dalle acque.

Attraversò la stradina semi allagata e andò a sedersi nel primo

comedor che incontrò. Ordinò, ed attese che qualcosa arrivasse.

Intanto,fuori era calata una fitta oscurità.Una nebbia assassina

cominciava ad essere sprigionata dal lago. Strane fosforescenze

iniziarono ad intrecciare come delle danze sull'acqua e tra gli

alberi delle rive buie. Distratto da quelle visioni,non si era

accorto di una donna che gli si era seduta al suo tavolo

e di fronte. Arrivò il cameriere con la cena.

Il Prof. si riscosse e la vide.

La donna non gli lasciò il tempo di capire:"Perchè non si arrende?"

gli disse a bruciapelo" oramai lei ha perso.

L'umanità ha perso. Presto i mondi dell'acqua saranno dominati

dai mangiatori d'arsenico..."   ..Woodenship

 

 
 
 

Storia di un irregolare acrostico, un desueto acronimo

Post n°20 pubblicato il 09 Gennaio 2011 da joulesal
 

Leggendo ieri lo stupendo acrostico di Miya, qualcosa mi ha

indotto ad aprire i cassetti non solo mentali e l’ho trovato!

      S pirito

      A nima

       l ibere

      ’ ‘  separate

 dall’ e go

       (n)ulla

      ’ ‘ separerà

      M ente

 dall' a rmonia

Ve ne racconto la storia:

Fuori della sala (c’era Braden  a Milano nel maggio 2007) una piccola folla

era immersa ad ascoltare, mi avvicinai e scorsi  tra i musicisti un viso

conosciuto quasi vent’anni prima, Salvo (SAl' 'e n' 'Ma) era intento a

suonare vari strumenti con un gruppo nepalese.

Cenammo insieme come avevamo fatto otto anni prima a Roma quando

mi tirò per la giacca mentre passavo di fretta dinanzi ad una coloratissima

formazione musicale, vestito e strumentalmente attrezzato, quella volta,

in perfetto stile ‘Ande’.

Ricordammo! .. eravamo giovani negli anni 90, smaniosi di suonare,

comporre, conoscere. fu allora che decidemmo di farci ‘esaminare’

dalla Siae e presentare i nostri pezzi, nulla di straordinario

ma a noi piacevano!.

Con una banda di scalmanati girammo per pub e birrerie di mezza Europa

seguendo il percorso che il mio lavoro ‘ufficiale’ mi aveva assegnato;

poi le strade si divisero ciascuno tornò ‘a tempo pieno ’ alla sua attività

ed ineluttabilmente ci perdemmo di vista.

Mentre la mia vita si incanalava nei classici canoni sociali

‘lavoro-casa-famiglia’, Salvo, come lui diceva 'era stato graficamente

codificato', s’era discostato, aveva lasciato la sua città e intrapreso

quella che poi avrebbe definito la ‘Rinascita’ attraverso il mondo.

Una parentesi:

Qualcuno a questo punto penserà: ‘Salvo di nome e di fatto ’,

viceversa qualcun altro: ‘Ecco il solito strafatto ’ ,

chi pensa mediando avrà formulato: 'Postumi ritardati della sbornia

68ina riemersi negli anni di piombo'.

La verità non è che l’interpretazione più ‘comoda’ di una virtualità

contingente quindi avrete tutti ragione!

Per quanto ne so, forse mitizzando un tantino, non cercava salvezza,

non desiderava droga ne amava sbronzarsi, quanto invece sapere e

comprendersi non per mezzo di quanti lo conoscevano ma attraverso

lo sguardo sconosciuto, i luoghi ignorati, i fonemi inesplorati;

la sua magia era riuscire a suonare qualunque cosa ed usare ‘quella’

come strumento di comunicazione.

Chi lo ha conosciuto l'ha descritto come: 'Uno Spirito errante mai del

tutto appagato ma al contempo esilarante per la fantasia con la

quale esprimeva quanto gli passava per la mente.

Torniamo alla storia:

Diversamente dalla cena romana, nella quale i colori che indossava

facevano eco al fiume di parole che lasciava scorrere tra una portata

e l’altra, in quella a Milano furono pochi gli sprazzi colloquiali;

c’era un’alchimia strana in ogni sillaba espressa, come soppesata

sulla lingua prima che i cancelli di smalto e le porte di carne si aprissero,

era dagli occhi che sentivi giungere la marea di sentimenti inesprimibili

diversamente. Prima di lasciarci tracciò qualcosa su un pezzo di carta

Spirito, Anima, libereseparatedall’ego (nulla)separerà‘Mente dall’armonia 

e nel porlo mi disse: ‘Ho ricodificato il mio nome affinché

anche la materia lasciasse trasparire l'Essere.

 

 
 
 

webpoetica Ilgioco dell'Anima 8 ed un quarto

Post n°19 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da joulesal
 

Ogni Universo era a Sé e ciascuno era in tutti. Lei era

immersa e regista di questo immenso film, in cui tutto

era scritto con caratteri mobili e vivi” .    ( Sophia)

Ma era la Genesi che avevano raccontato nel loro libro,

era stata tradotta e riportata da arcaici testi che  

sembravano avere una ben precisa sequenza

pur se ritrovati in zone archeologiche di 4 continenti

diversi. Quanto seguiva era inquietante

Nella pergamena Major si parlava della volontà distruttiva,

degli dei non-Anima e delle loro capacità nel sovvertire

dimensioni e mondi, nella pietra di Tiwanaku degli invisibili,

mangiatori d'arsenico, divoratori della realtà ed artefici

della virtualità, la stele rinvenuta nel triangolo delle

Bermuda parlava di forze contrarie alla Coscienza,  

divenute sempre più potenti al fine di distruggere

l’Opera Omnia che Anima desiderava e che ogni giorno

Rinasceva. Il Male voleva un Impero tutto e solo suo,

dove imprigionare la Luce Animica ed alimentarsi della

sua  infinita Energia. La datazione era stupefacente e

concordante, l’archeologia astronomica era una  scienza

consolidata,: 26.000 anni ricorrenti almeno cinque volte

come il prof aveva appurato studiando le mappe stellari

accuratamente compilate nei documenti, scolpite nella

roccia ed incise alla base della stele.

La ciclica evoluzione animale-uomo era frutto genetico

dell’impero in quanto ideale contenitore della

‘trasparente matrice di luce’ ;ma ogni qualvolta, 26.000

anni circa, l'uomo diveniva 'Essere Umano' consapevole, 

riconoscendo gli dei creatori e la virtualità se ne liberava.

Iniziava allora il ritorno alla Realtà, la riconquista del sé

Divino, Anima, Coscienza, la ribellione all’universo virtuale 

che sfociava nella ricerca della Fonte:

Ecco che allora “Accadeva!”                (JouleSal)

 

Ma che delirio tutto ciò! Possibile che la situazione fosse

così deteriorata? Possibile che i mangiatori d'arsenico

avessero rosicato le molecole divisorie tra i diversi livelli

fino a quel punto? Il prof. era sprofondato nella

disperazione, non ci capiva più nulla: ’cosa era reale e

cosa finzione’? Forse una soluzione c'era, era stata

l'entità a suggerirla, ma lui aveva paura.

Ma, del resto, sia sull'astronave che in tutto quel

rabbuffo di livelli che lui vedeva entrare in contatto,

oppure in quel accatastarsi di anni così privo di costrutto

per la sua missione...   Come faceva ad essere,

stare ancora su quel pianeta...

Le proiezioni del mare di porpora si mostravano

sempre più aggressive,doveva agire... Si avvicinò

al globo tremulo che l'entità aveva indicato come la

Terra e ci si buttò dentro. Il contatto provocò un flash

lui sentì come se gli atomi costituenti il suo corpo

avessero deciso di andare ognuno per proprio conto 

                                         (Woodenship)

non era un paradosso quantistico, di fatto

gli atomi del povero malcapitato.. aleggiavano nell'aria

come nebbiolina di un mitigata giornata d'inverno.

Vagavano . ma con una certezza che lo Spirito del Prof.

unisse le particelle in una Presenza Superiore.. Elevata...

quanto quella dell'Entità'. Questa, infatti percepì l'immane

potenza delle sua capacità percettive, e ne fu stupita.

Da li' a venire, eventi eccezionali  stavano preparando

a manifestarsi..                          (Dafne)

 
 
 

webpoetica Il gioco dell'Anima 8

Post n°18 pubblicato il 06 Gennaio 2011 da joulesal
 

Il professore concentrò le facoltà percettive sul nulla,

sgombrò la mente dai ricordi, dai sogni trascritti,

dal romanzo, dalle paure profonde ed i timori

contingenti; chiuse gli occhi ed attraversò le tre fasi

meditative prima di sganciarsi dalla materia e fluttuare

nel suono antico dell’Ohm.

Era in sintonia, la vibrazione emanata dall’entità

si mostrava di nuovo dalla sinistra, dal passato ..

25.000 anni terrestri, e raccontava la ‘sua’ storia:(J S).

"In Principio non v’era nulla ma il nulla già conteneva

il Tutto. Nel moto silenzioso, apparentemente fermo,

tutto fluiva ed ebbe inizio  la Coscienza del nulla.

Diede una forma al nulla e fu il caos e dal caos la

Coscienza diede origine all’Anima, che già Era.

Lei era la Coscienza stessa e la Coscienza era Anima!

L’Anima estrapolò dal caos qualcosa e fu l’Universo.

L’universo era vivace, attimo dopo attimo nascevano  

stelle e pianeti. Il nulla stava prendendo forma e

il caos stava diventando ordine.

Ma non era sufficiente alla Coscienza rivestita d’Anima.

Le sembrava così poco! Decise di creare altri Universi,

simili al primo, ma non uguali. Erano vicini e sovrapposti,

ma ben distinti l’uno dall’altro. Erano visibili ad Anima,

ma invisibili fra loro; erano udibili ad Anima, ma silenziosi

fra loro e Coscienza percepiva la loro Energia, si percepiva,

ma loro non potevano distinguere la propria e percepire

quella altrui. Ogni Universo era a Sé e ciascuno era in tutti.

Lei era la regista di questo immenso film, in cui tutto

era scritto con caratteri mobili e vivi." ( Sophia)

 
 
 

webpoetica Il gioco dell'Anima 7 e mezzo

Post n°16 pubblicato il 17 Dicembre 2010 da joulesal
 

L’arrivo della gigantesca Anunnaki la nave che

aveva predisposto e coordinato la colonia  terrestre

sin dall’inizio ricollocò, riattivando il  virtualizzatore,

ogni cosa al suo ‘retto’ posto;

I mezzi d’informazione parlarono dei 30 minuti  di follia

che avevano sconvolto  la grande mela e  le città

limitrofe con un  velo di ironia spesso quanto la iuta

e  tanti di quei messaggi subliminali che la cosa  

divenne presto una ‘sciocchezza’ per l’intero paese.

Nel resto del mondo si commentavano con  scetticismo

le immagini diffuse dal web etichettandole

come ‘solite stranezze di  NewYork’.

Ma sulla Starship svolte mappe e progetti erano stati

fatti partire i primi impulsi, gli elaboratori caricavano i

dati di ritorno mentre uno speciale programma

esaminando la sonorità dell’eco, filtrando riverbero

e rumore di fondo, iniziava a delineare i contorni di

un tratto libero dall’onda distorsiva:

gli sguardi dei passeggeri e dell’equipaggio della nave

stellare fissavano attoniti:

una immensa distesa d’acqua purpurea percorsa

da inusitate tempeste magnetiche. (J S)

I"trenta minuti di follia" a cui avevano assistito

sul web, minacciavano di essere dei bruscolini,

a fronte di ciò che andava preparandosi

sotto di loro:la distesa, all'inizio placida,

ora, sotto la spinta delle tempeste, cominciava

ad assumere le forme più tormentate di onde

paurose che scavavano abissi vertiginosi.

Il colore purpureo si era fatto plumbeo

ed a fatica il sistema gravitazionale della nave

le impediva di essere risucchiata e travolta.

Il comandante diede l'ordine di riunire d'urgenza

lo stato maggiore e gli organi più rappresentativi

dei passeggeri e cominciò così il discorso:

"Ho appena ricevuto un messaggio telepatico..."

(Woodenship)

Lui e lei si guardarono un istante e decisero di

comunicare velatamente ciò che si erano letti tra

gli occhi: ‘le comunicazioni telepatiche erano

prerogativa delle interforze, una sorta di cuscinetto

neutrale strutturato militarmente e molto potente.

Avevano però posizioni diversificate ed anche se

al momento si erano dimostrati protettivi bisognava

comunque vigilare.La Starship era da considerare

un’incognita e ne Lei, ne Lui, tanto meno Pat e gli

altri sedici ospiti della nave erano armati, ma il gigante

e la studente ribelle con un gesto appena percepibile

fecero capire di avere un asso nella manica.

Intanto al termine del discorso (JouleSal)

gli ufficiali si guardarono in faccia,

scambiandosi occhiate d'apprensione.

Il capitano che aveva afferrato al volo, chiarì:

"Forse ancora non siete stati messi al corrente che

il sottostante pianeta appartiene alla categoria Solaris.

Come ben saprete è una categoria di viventi assai

particolari, dotati di poteri ancora tutti da indagare.

Così, l'Entità che si è messa in contatto con me,

mi ha comunicato che, prima di lasciarci atterrare nella

nostra colonia, vuole parlare con un nostro passeggero:

il Professore, esimio astronomo che ci è stato affidato,

con la sua assistente e la guardia del corpo.

L'Entità vuole che egli sia sbarcato da solo per chiarire

alcuni aspetti della sua missione..." (Woodenship)

‘Erano quindi ben oltre la terza’ Lui stava pensando,

Solaris difatti stazionava nella sesta dimensione anche

se manteneva un occhio satellitare nelle dimensioni

precedenti, “oppure si trovavano proprio su uno

dei satelliti?” fu quanto domandò al Capitano.

Questi rispose alzando le sopracciglia e mostrando

le mani “ Bho?, A dire il vero non ne ho la più

pallida idea” disse.  (JouleSal)

Nel cielo color porpora, tre soli splendevano instabili.

I loro raggi si diffondevano in modo anomalo

sulla strana crosta si cui poggiavano i loro piedi.

Una strana nebbiolina celeste e scintillante, avvolgeva

dapprima i loro piedi, sino ad arrivare alle caviglie...

dove uno strano brivido, misto alla paura,

faceva pensare ai malcapitati che qualcosa sarebbe

successa da li' a poco  (Dafne)

Il Professore maledì il capitano con tutto l'equipaggio:

possibile, pensava, che un essere dotato di telepatia,

non riuscisse a mettersi in contatto con lui direttamente,

magari nella sua confortevole cabina, mentre se ne stava

con la sua ex allieva accoccolata sul suo petto?

Che bisogno c'era di farlo scendere in un paesaggio

così osceno per le manifestazioni perverse di...

già, pensò...e se era una trappola? E se il capitano

voleva solo sbarazzarsi di lui?..   (Woodenship) 

Mentre erano ancora a bordo i cinque avevano deciso,

prima di scendere sul ‘occhio satellitare’, di operare

una sostituzione. La ricercatrice, assistente del

professore, operò taglio e tintura ai capelli, indossò

la gonna e le calze viola di Sally che nel frattempo

si struccava ed indossava i suoi, in modo da restare

con Pat sulla nave. Tramite l’ultrasensibilità

avrebbe mantenuto il contatto col Prof

(che era sceso quindi con l’ex allieva, in vece di

assistente, e Mac Njor il gigante afro-scozzese)

senza perdere di vista il mezzo stellare interforze.(J.S)

Il Professore, ignaro di tutti quei movimenti,

perchè assorto in considerazioni a tratti sconfortanti,

sguazzava nella melma rossastra fino alle ginocchia, alla

ricerca di quel contatto che avrebbe dovuto chiarire una

missione, fino a quel momento oscura e senza costrutto.

Ad un tratto, fece uno scarto fulmineo che lo mandò con

la faccia immersa nella poltiglia. Quando risollevò la testa

grondante, si accorse di averla scampata bella: un seno

enorme si stava sciogliendo accanto a lui, se l'avesse colpito...

Un lampo doloroso gli aprì la coscienza: tutto ciò che stava

vedendo era una proiezione del suo inconscio. Quelle forme

oscene e putrescenti erano generate dall'Entità,

ma rimandavano.. all'inconscio umano e a tute le schifezze

ataviche che ci albergano. Una cosa l'aveva capita il prof.:

era una partita doppia che stava giocando. Una proiezione

di sè era sul ponte della nave; l'altra era lì a zompare nella

sbobba color vinaccia. E sguazzando arrivò in una specie

di piazza, enorme, dalla circonferenza ampia punteggiata

da grossi globi di un liquido gelatinoso e fosforescente,

che si sarebbe potuto dire che fossero dei modelli di pianeti.

Rimase a bocca aperta per un'eternità. Poi una voce che

gli giungeva dai neuroni lo strappò allo stupore:

"Quelli che vedi sono i pianeti che costituiscono il cerchio

primevo dell'energia dell'acqua vitale. E' inutile che ti spieghi

la sua importanza, ma sappi che l'unità è in grave pericolo:

hai già avuto dei segnali della potenza della volontà

distruttiva, e delle sue capacità nel sovvertire dimensioni e

mondi. La vita è un bene più unico che raro nell'universo

impossibile ed i pianeti liquidi che vedi, ne sono detentori

e propagatori nello spazio. se guardi bene, sulla tua destra,

è il globo terrestre. E' lì il grosso problema:gli invisibili,

mangiatori d'arsenico, stanno divorando la realtà.

" La testa la sentiva come uno dei globi, gorgogliante di

materia grigia che andava in tutte le direzioni, seguendo

un moto ondoso che gli dava la nausea. Gli venne da

pensare alla moglie lasciata sulla nave, alla sua Maja,

che in quel momento faceva il suo giretto romantico

con la proiezione di lui...

Un po' infingarda,forse, questa entità..(WoodenShip)

Lei, Maja lo sentì nel medesimo istante in cui il prof

l’aveva pensata, non era una trappola, l’entità era

dinanzi ai tre nella forma che ciascuno stava immaginando,

erano effettivamente sullo ‘sguardo’ che le entità avevano

lasciato nella quarta dimensione ad un solo ‘salto’ dalla

terra. L’apprensione scemò, stringendo le mani di Pat 

lasciarono la plancia mentre tutto l’equipaggio era con

gli occhi fissi allo schermo ed iniziarono a perlustrare

la nave. Intanto l’entità aveva mandato nel ‘pallone’ Sally

e Mc Njor alle prese con i loro ‘film’ interiori: l’una a

guidare la più pazza astronave del cosmo, l’altro a

raccogliere, con la mano enorme, minuscole more da un

rovo multicolore. Il professore concentrò le facoltà

percettive sul nulla, sgombrò la mente dai ricordi,

dai sogni trascritti, dal romanzo, dalle paure profonde

ed i timori contingenti; chiuse gli occhi ed attraversò

le tre fasi meditative prima di sganciarsi dalla materia e

fluttuare nel suono antico dell’Ohm.

Era in sintonia, la vibrazione emanata dall’entità si mostrava

di nuovo , ora dalla sinistra, dal passato .. 26.000 anni

terrestri, e raccontava la ‘sua’ storia…. (JouleSal)

 
 
 

Webpoetica N'tango

Post n°15 pubblicato il 13 Dicembre 2010 da joulesal
 

Rispolverando dagli archivi SIAE questa canzone  di

SAl’ ‘e  N’ ‘Ma del ’90 ho trovato sintetizzi lo Spirito

col quale s’è levata l’ancora nel mare del web.

L'estemporaneità distingue la trasposizione ridotta

dall’originale, come quando a cena tra amici

ci si diverte ad improvvisare.

 

N’Tango (argentino)  for web

Amore ascolta questo tango argentino

come i pensieri di Borges

Una spirale iniziata e mai finita

ci aspetta al di qua ed oltre quella porta

Gioco, ebbrezza, velocità

Vita, morte e miracoli tra lenzuola fresche

Una notte d’amore sa di vino bevuto a grappoli

Di acini che tirano l’uno l’altra,

l’altro l’una notte d’amore

Lo spazio, il vuoto l’universo da riempire

coi nostri corpi che il mare si beve.

La gioia, l’invenzione momentanea e fulminante

La tempesta da scatenare lanciando

un treno, frenando così

E’ tenerezza versata lentamente,

dosata irresistibilmente

Fammi sentire il tuo cuore è la vita che pulsa

che puoi tenere tra le mani

Lasciami vivere per un momento

della tua aria, sulla tua pelle

Poi dovrò ridiscendere ed andare giù

dove la vita è  solo silenzio.

Fatti sentire vicina, più vicino,

sussurrami l’amore sulle labbra

ascolta ….. ‘perdilo per un attimo il mondo’

lascialo andare per un po’ da solo

            JouleSal

        SAl' 'e N' 'Ma

 

 
 
 

WEBPOETICA Il gioco dell'Anima 7

Post n°14 pubblicato il 11 Dicembre 2010 da joulesal
 

Lo stupore era palpabile tra gli avventori del bar Orione,

gli habituè si guardarono sgomenti quando dalle ceneri

del ragionier  Jack Cuozzo si materializzò un sauroide

dal muso enorme ancora sporco di cioccolato.  (J S)

Il cioccolato gli sporcava tutte e due le membrane

color porpora che si estendevano dal collo fino al ventre.

Con sguardo di chi cercava guai, fisso' prima il barista,

che si dissolse in un istante, e poi i malcapitati,

che gia' svelti, fecero scivolare quasi d'istinto e

silenziosamente, le loro mani sulle loro armi a iotroni,

in grado di fulminarlo in un lampo.

Ma ecco,al centro del Bar...si apre

un varco spazio temporale,  circolare, perfetto

nella sua luminosita'...

le sedie iniziarono a tremare, i tavoli si sollevarono

di un paio di centimetri....la luce si annullò.   (Dafne)

Un istante dopo il sauroide s’era eclissato ed

il varco richiuso, sull’astronave madre nella

sua traiettoria costante celata dalla luna

i led rossi che segnalavano la caduta di tensione

della virtualizzazione si accendevano in serie,

come su di un albero in festa;

Il crash della navicella ‘Adamo’ visibile e pesante

tanto da  aver reso  ‘pendente’ il palazzo,

l’esaurimento della parrocchia spia bar ‘Orione’

e conseguentemente le satelliti confraternite

pub, sala giochi, negozi  ‘Pleadi’ disseminate

nel territorio aveva reso necessario l’utilizzo

massiccio del  tunnel spazio–temporale in una

vasta zona dell’emisfero nord–occidentale  e

stava pesantemente incidendo sulla riserva

d’energia della orbitante ‘mamma’ spaziale.

Si vedevano in giro per la città decine di bassi,

grigi personaggi dalla testa spropositata

e le movenze ripetitive, erano gli androidi   

fuggiti dalla navicella in panne mentre i loro

dei-padroni, simili alle mantidi terrestri ma

eretti e altissimi, s’erano  precipitosamente

spostati nella loro dimensione parallela

lasciandoli soli e senza direttive.

Alcuni bambini, convinti fossero ET telecomandati,

stavano per toccarli ma erano stati prontamente

rincorsi ed allontanati dai genitori:

quei cosi puzzavano terribilmente!

L’arrivo della gigantesca Anunnaki la nave

che aveva predisposto e coordinato la colonia

terrestre sin dall’inizio ricollocò, riattivando il

virtualizzatore, ogni cosa al suo posto;

i mezzi d’informazione parlarono dei 30 minuti

di follia che avevano sconvolto  la grande e le

piccole mele dei dintorni con un  velo di ironia e

tanti di quei messaggi subliminali che la cosa

divenne presto una ‘sciocchezza’ per l’intero paese.

Il resto del mondo commentò con  scetticismo

le immagini diffuse dal web etichettandole come

‘solite stranezze di  NewYork’.    (J S)

Ma….

 
 
 

webpoetica Il gioco dell'Anima 4, 5, 6

Post n°13 pubblicato il 07 Dicembre 2010 da joulesal
 

“Tenetevi forte” intimò, voltandosi appena, l’uomo al

volante, il gigante che poco prima  lo aveva afferrato

abbassando l’intera fiancata; una brusca frenata,

un rapido cambio di marcia una decisione trasferita

al volante e le ruote rifumarono nella direzione opposta.

Ma non durò molto tanta decisione, degna di

miglior causa, poiché andarono quasi a sbattere

contro un posto di blocco della polizia.

Il gigante abbassò il vetro: "Cosa succede?" chiese

indispettito all'agente che lo fissava con la stessa

aria impassibile di un pesce lesso; dietro ai suoi

occhiali da sole, questi lo fissò muto per un

istante infinito, poi rispose:"So già tutto,dovete

assolutamente seguirmi: tornare indietro è un suicidio.

Vi stanno cercando...". I tre passeggeri si guardarono

in faccia meravigliati: possibile che fossero

già stati scoperti? Il poliziotto li convinse ad

abbandonare il veicolo, giusto in tempo per non

finire arrostiti dal lampo che lo ridusse a carcassa

fumante. Salirono di corsa sul mezzo corazzato

del poliziotto che scartò un altro colpo, schizzando

verso l'alto col pilota aggrappato alla cloche

che sudava e imprecava..."Vi porteremo noi",

stava dicendo l'uomo in divisa all'affranto scienziato

che si era ritrovato tra le braccia la sua ex allieva

sconvolta dalla piega improvvisa degli eventi.

"...Abbiamo le vostre mappe e progetti,

c'è una starship che vi aspetta..." (Woodenship)

                   Capitolo II

Non erano ancora le sette, nei sogni di Lei  

l'eco delle risa e le margherite profumate

era stato soppiantato dall’approssimarsi di

un’oscura presenza, s’era alzata agitata,

sulla faccia acqua ghiacciata e mentre in

fretta si vestiva qualcuno le comunicava

di allontanarsi: era il pensiero di Lui 

Stava calzando le scarpe, un sibilo  acuto

mandò in frantumi i vetri della camera

da letto, Lei si lanciò per le scale ed aveva

ancora una scarpa in mano quando uscendo

dal portoncino, incontrò Pat, il musicista

del primo piano, che non riuscendo a

dissimulare la sorpresa esclamò:

“Ehi, quanta fretta!” “Certo” Lei rispose

prendendolo sottobraccio:

“Ho proprio bisogno di un caffè” (NoiVibriamo)

 

Il bar era pieno dei mattinieri lavoratori

agitati dall’evento che stamane  aveva anzitempo

risvegliato  il quartiere nord della grande mela.

“ E’ uno di quei mezzi sperimentali che il governo

sta provando” diceva con l’aria saccente

un’ impiegato col giornale ben aperto davanti,

“ Non sembra nostra, è un’ astronave” diceva un altro

guardando l’enorme discoide scuro obliquamente

appoggiato al palazzo. La sagoma si manifestata

ad intermittenza poi s’era stazionata sul ‘ c’è ’,

dalla nuvola di povere e fumo emergevano Pat

che stupefatto si voltava continuamente e Lei

che lo tirava a fatica verso il bar. Una luce sfocata

si avvicinava, rischiarandosi man mano sino ad

abbagliare raggiunto lo spiazzo ed atterrare,

Lui uscì dalla starship e corse ad abbracciarla poi

i tre salirono sul velivolo che si allontanò rapidamente

come era venuto. Una volta a bordo Lui spiegò:

“Hanno rotto il trasduttore di virtualità”, 

la ragazza ribelle aggiunse: “Adesso si vedranno,

e senza manco gli occhiali”  “Ti riferisci al film,

Essi vivono?” chiese uno sbigottito agente facendo

cadere i fascicoli che il capitano aveva ordinato.

Una risata echeggiò tra le sottili pareti in volo.

Intanto nel locale l’ologramma del barista, perdendo

consistenza, versò il cappuccino attraverso il giornale

direttamente sull’impiegato arrogante che poco

finemente bestemmiò in babilonese prima di rarefarsi

e mutare in alone macchiato.

Lo stupore era palpabile tra gli avventori del bar Orione,

gli habituè si guardarono sgomenti quando dalle ceneri

del ragionier  Jack Cuozzo si materializzò un sauroide

dal muso enorme ancora sporco di cioccolato.(J S)

Il cioccolato gli sporcava tutte e due le membrane

color porpora che si estendevano dal collo fino al ventre.

Con sguardo di chi cercava guai, fisso' prima il barista,

che si dissolse in un istante, e poi i malcapitati,

che gia' svelti, fecero scivolare quasi d'istinto e

silenziosamente, le loro mani sulle loro armi a io-troni,

in grado di fulminarlo in un lampo.

Ma ecco, al centro del Bar ..aprirsi

un varco spazio temporale,  circolare, perfetto

nella sua luminosita'...

le sedie iniziarono a tremare, i tavoli si sollevarono

di un paio di centimetri....la luce si annullò.  (Dafne)

Un istante dopo il sauroide s’era eclissato ed il varco

richiuso; sull’astronave madre nella sua traiettoria

costante celata dalla luna i led rossi che segnalavano

la caduta di tensione della virtualizzazione si accendevano

in serie, come su di un albero in festa.

Il crash della navicella ‘Adamo’ visibile e pesante

tanto da  aver reso  ‘pendente’ il palazzo,

l’esaurimento della parrocchia spia bar ‘Orione’,

e di conseguenza le satelliti confraternite pub, sala

giochi, negozi  ‘Pleadi’ disseminate nel territorio,

aveva reso necessario l’utilizzo massiccio del  

tunnel spazio–temporale in una vasta zona

dell’emisfero nord–occidentale  e stava pesantemente

incidendo sulla riserva d’energia della orbitante

‘mamma’ spaziale.

Si vedevano in giro per la città decine di bassi, grigi

personaggi dalla testa spropositata e le movenze

ripetitive, erano gli androidi   fuggiti dalla navicella

in panne mentre i loro dei-padroni, simili alle mantidi

terrestri ma eretti e altissimi, s’erano  precipitosamente

spostati nella loro dimensione parallela lasciandoli

soli e senza direttive.

Alcuni bambini, convinti fossero ET telecomandati,

stavano per toccarli ma erano stati prontamente

rincorsi ed allontanati dai genitori: quei cosi

puzzavano in modo terrificante!     ....(J S)

 
 
 

webpoetica Il gioco dell'Anima 4

Post n°11 pubblicato il 01 Dicembre 2010 da joulesal
 

 

Il gioco dell'Anima 4

Cominciava a perdere il contatto, anche mentale,

con la terra quando uno strattone al braccio lo

riportò bruscamente alla realtà-virtuale,

il SUV nero era tornato e vincendo la forza

d’attrazione lo aveva strappato al risucchio cinetico  

sbalzandolo sul rosso sedile di pelle.

“ Benvenuto, maestro” un tono dolce, contrastante

con la velocità folle che l’auto sosteneva per sfuggire

l’oscura minaccia, lo accolse. “ Le corriamo dietro

da un po’” disse.

Lui ne udì solo il riverbero (JouleSal)

‘minacciosa l’ombra del passato incombeva furtiva

nei reconditi spasmi soffocati in petto’, al ricordo,

il rimorso si aggiunse,nell'incompiutezza d'azioni

che avrebbero mutato il decorso della sua stessa vita.

Il pensiero d'esser ancora una volta perseguitato

dal vociferare tormentoso d'occhi inermi,

gli sconquassava il petto in un grido lancinante.

Lascivo sul sedile posteriore, affianco a quel pacchetto

di cicche lasciato volutamente a metà  (violanda 72)

La voce che l'aveva accolto, non ricevendo segno alcuno,

si fece più salda: " Buon giorno, prof….

più che la macchina, mi pare sia lei in panne!

Accanto ha delle cicche, ne prenda una,

la tireranno lucido a specchio! "

Il luminare ricacciò vociferi e tormenti riaffiorando

alla vista dell'affascinante ammiratrice,

un tempo sua allieva, lo stava fissando con un leggero

sorriso ironico sulle labbra. Abbozzò una risposta:

"Non avrei potuto sperare in una salvatrice migliore"

Lei si schermì:" Professore non cominci, la conosco bene,

ed è improbabile che ci ricaschi, sa sono cresciuta! ".

Intanto il suv correva tra ali di colline

ammantate di verde .....   (Woodenship)

sfocando man mano il presente

“Dobbiamo tornare indietro” Lui affermò quasi esplodendo

come solo adesso cosciente di quanto fosse avvenuto,

“Presto!” rispose allo sguardo perplesso della ragazza

come imprigionata nella rete viola delle calze

 “Lei è in pericolo”.. Un attimo di tensione poi:

“Tenetevi forte” intimò, voltandosi appena, l’uomo al

volante, il gigante che poco prima  lo aveva afferrato

abbassando l’intera fiancata; una brusca frenata,

un rapido cambio di marcia una decisione trasferita

al volante e le ruote rifumarono nella direzione opposta

 

............

 

 

 


 
 
 

Il gioco dell'Anima 1,2,3

Post n°10 pubblicato il 27 Novembre 2010 da joulesal
 

 

Diamogli un titolo: Il gioco dell’Anima

Ed un inizio……

Il pomeriggio tempestoso cedette il passo ad una notte

stellata spinta impetuosamente da un vento

di maestrale che non amava lasciare tracce.

Era la sua luce a gocciolare dalle finestre nella stanza

da letto dove si udiva  la suoneria urlare: “mi hai

programmata per svegliarti, sono le cinque, ben alzato”.

Aveva iniziato un quarto d’ora prima con tono suadente

e volume dispiaciuto accentuando man mano,

solo ora Lui fuoriusciva dalle nebbie del sogno e

materialmente si abbatteva sulla sveglia innocente

con furia moderata dalla consapevolezza che quella

di Lei era programmata per le sette e stava ancora

prodigandosi in chakra soporiferi.

Finalmente in piedi abbagliato dalla luce del bagno

alza l’asse cercando di ricordare

‘cosa stava a sognare’……….(JouleSal)

..e la moglie glielo ricordò (NoiVibriamo)

si era riposizionata dopo la brusca fermata che il 

‘Sognatore’ , l’Intercity della verità, aveva effettuato  

ed il telecomando, lasciato sulle lenzuola, era caduto

con un tonfo ovattato ma amplificato dalla ora silente.

Avevano la notte precedente sintonizzato il soffitto

digitale sul celo stellato e lanciato il dolce sfrigolio

della  risacca Amalfitana registrata poco prima

di ripartire ..erano trascorsi tre giorni,

durante il viaggio per New York  ne avevano parlato….

..ecco cosa aveva sognato! “ La precessione,

l’allineamento, la porta del tempo, la scelta di restare

insieme oltre l’eterno…(JouleSal)

…“pensieri a ruota libera di

un ‘astronomo ‘sognatore’ ”   (Spitane)

era stato il commento che gran parte

dei quotidiani avevano fatto al libro:

“Dicembre 2012 – Istruzioni per l’uso”

pubblicato sul web da un paio di settimane ma da

poco in libreria. Lui e Lei l’avevano scritto insieme

ma firmato Ezechiele ‘astronomo sognatore ’

gran parte del materiale era stato estratto proprio

dai sogni che spesso analizzavano insieme.

Lei psicologa, ricercatrice  responsabile

del progetto Maia al ‘ New Time Department’

era odiata o amata dai colleghi al grado massimo senza

via di mezzo, autoritaria per alcuni autorevole per altri,

ammaliatrice o semplicemente attraente,

geniale o sfacciatamente fortunata;

una donna affascinante, giovane, intraprendente ora..

dormiente: dolcemente ravvolta al cuscino

di lui che la salutava con un bacio

ed usciva accostando piano la porta.(J.S)

Lei sentiva vibrare il Cuore e fremere la candida pelle

ad ogni suo pur flebile respiro o sospiro...

ne conoscenza il ritmo vitale ed il profumo avvolgente

quando si immergeva nel cuscino di Lui...

..l'Anima Gemella che adorava. (NoiVibriamo)

Ancora dormiente Lei, nel mentre Lui le scostava,

solo pochi minuti prima, i morbidi fluidi capelli per

percepire ogni battito di ciglia, sognava:

sognava di loro... correre felici, in un prato di

margherite profumate, e l'eco delle loro risa echeggiava

ancora, soavemente,     (Dafne)

nel buio che pian piano agiva per fare spazio

al risveglio dell’assopito sole del mattino. (J:S)

Guardando verso il cielo sereno di notte

non è difficile sognare e, al tempo stesso,

riflettere..                  (SemprePazza)

…Noi siamo il Vento   (SorrisodiVento)

è quanto Lui richiamava alla mente

sfrecciando con la sua Toyauto sulla

Silver Hill Road ancora deserta, il tetto trasparente

mirava alle stelle che già strizzavano

l’occhio ai primi timidi raggi del sole adolescente;

doveva concentrarsi, non aveva molto tempo

mentre dai finestrini il vento sferzava i

pensieri ostinati ancora attaccati ai capelli. (J:S)

Quando, ad un tratto, prima un sibilo,

poi un puzzo di anatra carbonizzata, ed un fumo,

degno del peggiore arrosto, lo investirono come

un gancio del miglior Tyson facendolo sbandare.

Per miracolo si arrestò ad un nulla dal vuoto.

Allora  ricordò e si maledì:troppo preso dal

suo intelletto, si era dimenticato di...

far controllare il livello dell'acqua al radiatore.

Catturò tutte le sue stelle con una serie di

imprecazioni e si apprestò a chiamare il soccorso,

ma proprio in quel momento, un suv dai vetri oscurati,

che pareva un'astronave, si fermò poco distante,

la portiera stava per aprirsi...   (Woodenship)

si fermò…tornò ad aprirsi una caviglia, una gamba

irretita usciva lentamente, poi si ritrasse in fretta,

l’auto stridendo furiosamente schizzava via. Ma che…

..un rumore rimpiazzava  quello dei pneumatici e

premeva alle tempie: scura, dietro l’abbacinare delle luci,

un’astronave… vera? .. era sulla testa e attraeva a se..

sempre più forte… irresistibilmente forte!

Cominciava a perdere il contatto, anche mentale, c

on la terra quando uno strattone al braccio lo riportò

bruscamente alla realtà-virtuale, il SUV nero era tornato

e vincendo la forza d’attrazione lo aveva strappato

al risucchio cinetico   sbalzandolo sul rosso sedile di pelle.

“ Benvenuto, maestro” un tono dolce, contrastante

con la velocità folle che l’auto sosteneva per sfuggire

l’oscura minaccia, lo accolse. “ Le corriamo dietro

da un po’"  disse

Lui ne udì solo il riverbero

‘minacciosa l’ombra del passato incombeva furtiva

nei reconditi spasmi soffocati in petto’,

al ricordo, il rimorso si aggiunse,

nell'incompiutezza d'azioni che avrebbero mutato

il decorso della sua stessa vita.

Il pensiero d'esser ancora una volta perseguitato

dal vociferare tormentoso d'occhi inermi,

gli sconquassava il petto in un grido lancinante.

Lascivo sul sedile posteriore, affianco a quel pacchetto

di cicche lasciato volutamente a metà  (violanda 72)

La voce che l'aveva accolto, non ricevendo segno alcuno,

si fece più salda: " Buon giorno, prof….

più che la macchina, mi pare sia lei in panne!

Accanto a lei ci sono delle cicche, ne prenda una,

la tireranno lucido a specchio! "

Il luminare ricacciò vociferi e tormenti riaffiorando

alla vista dell'affascinante ammiratrice,

un tempo sua allieva, lo stava fissando con un leggero

sorriso ironico sulle labbra. Abbozzò una risposta:

"Non avrei potuto sperare in una salvatrice migliore"

Lei si schermì:" Professore non cominci, la conosco bene,

ed è improbabile che ci ricaschi, sa sono cresciuta! ".

Intanto il suv correva tra ali di colline

ammantate di verde .....   (Woodenship)

sfocando il presente, “Dobbiamo tornare indietro”

Lui affermò come solo adesso cosciente di quanto

fosse avvenuto, “Presto!” rispose allo sguardo

perplesso della ragazza come imprigionata nella

rete viola delle calze  “Lei è in pericolo”..

Un attimo di tensione poi:

“Tenetevi forte” intimò, voltandosi appena, l’uomo al

volante, il gigante che poco prima  lo aveva afferrato

abbassando l’intera fiancata; una brusca frenata,

un rapido cambio di marcia una decisione trasmessa

al volante e le ruote rifumarono ma nella direzione opposta.

 
 
 

Il gioco dell'Anima ...... 3

Post n°9 pubblicato il 20 Novembre 2010 da joulesal
 

insieme oltre l’eterno………….(JouleSal)

“pensieri a ruota libera di

un ‘astronomo ‘sognatore’ ”  (Spitama)

era stato il commento che gran parte

dei quotidiani avevano fatto al libro:

“Dicembre 2012 – Istruzioni per l’uso”

pubblicato sul web da un paio di settimane

ma da poco in libreria.

..?xx?.. e ..?xy?.. l’avevano scritto insieme

ma firmato Ezechiele ‘astronomo sognatore ’

gran parte del materiale era stato

estratto proprio dai sogni che spesso

analizzavano insieme.

Lei psicologa, ricercatrice  responsabile

del progetto Maja al ‘ New Time Department’

era odiata o amata dai colleghi

al grado massimo senza

via di mezzo, autoritaria per alcuni

autorevole per altri, ammaliatrice

o semplicemente attraente,

geniale o sfacciatamente fortunata;

una donna affascinante,

giovane, intraprendente ora ...

dormiente: dolcemente ravvolta al cuscino

di lui che la salutava con un bacio

ed usciva accostando piano la porta.

 

Lei sentiva vibrare il Cuore e fremere

la candida pelle ad ogni suo pur flebile

respiro o sospiro...ne conoscenza il

ritmo vitale ed il profumo avvolgente

quando si immergeva nel cuscino di Lui...

..l'Anima Gemella che adorava. (NoiVibriamo)


Dormiente Lei, nel mentre Lui le scostava,

solo pochi minuti prima,

i morbidi fluidi capelli per percepire

ogni battito di ciglia, sognava:

sognava di loro... correre felici,

in un prato di margherite profumate,

e l'eco delle loro risa echeggiava

ancora, soavemente,     (Dafneland)

nel buio che pian piano agiva

per fare spazio al risveglio

dell’assopito sole del mattino.

Guardando verso il cielo sereno

di notte non è difficile sognare e

al tempo stesso: 'riflettere.. (SemprePazza)

…Noi siamo il Vento '  (SorrisodiVento)

è quanto Lui richiamava alla mente

sfrecciando con la sua Toyauto sulla

Silver Hill Road ancora deserta,

il tetto trasparente mirava

alle stelle che già strizzavano

l’occhio ai primi timidi raggi

del sole adolescente;

doveva concentrarsi, non aveva

molto tempo, mentre dai finestrini

il vento sferzava i pensieri ostinati

ancora attaccati ai capelli.

 

Quando, ad un tratto, prima un sibilo,

poi un puzzo di anatra carbonizzata,

ed un fumo, degno del peggiore arrosto,

lo investirono come un gancio del miglior

Tyson facendolo sbandare.

Per miracolo si arrestò ad un nulla dal vuoto.

Allora  ricordò e si maledì:troppo preso dal

suo intelletto, si era dimenticato di...

far controllare il livello dell'acqua al radiatore.

Catturò tutte le sue stelle con una serie di

imprecazioni e si apprestò a chiamare il

soccorso, ma proprio in quel momento,

un suv dai vetri oscurati, che pareva

un'astronave, si fermò poco distante,

la portiera stava per aprirsi...   (Woodenship)

 

 

si fermò…tornò ad aprirsi

una caviglia, una gamba irretita

usciva lentamente, poi si ritrasse in fretta,

l’auto stridendo furiosamente

schizzava via. Ma che…

..un rumore rimpiazzava  quello dei

pneumatici e premeva alle tempie:

scura, dietro l’abbacinare delle luci,

un’astronave… vera? .. era sulla

testa e attraeva a se.. sempre

più forte… irresistibilmente forte!

Cominciava a perdere il contatto, anche

mentale, con la terra quando

uno strattone al braccio lo riportò

bruscamente alla realtà-virtuale,

il SUV nero era tornato e vincendo

la forza d’attrazione lo aveva

strappato al risucchio cinetico  

sbalzandolo sul rosso sedile di pelle.

“ Benvenuto, maestro” un tono

dolce, contrastante con la velocità folle

che l’auto sosteneva per sfuggire

l’oscura minaccia, lo accolse.

“ Le corriamo dietro da un po’”

disse…

 

Ancora ........

la storia crescerà con e per noi.

 
 
 

Il gioco dell'Anima ....2

Post n°8 pubblicato il 10 Novembre 2010 da joulesal
 

‘cosa stava a sognare’……….(JouleSal)

 

…..e la moglie glielo ricordò (NoiVibriamo)

 

si era riposizionata dopo la brusca fermata

che il  ‘Sognatore’ , l’Intercity della verità,

aveva effettuato  ed  il telecomando, lasciato sulle

lenzuola, era caduto con un tonfo ovattato

ma amplificato dalla ora silente.

Avevano la notte precedente sintonizzato

il soffitto digitale sul celo stellato  e  lanciato

il dolce sfrigolio della  risacca Amalfitana

registrata poco prima di ripartire ..erano trascorsi

tre giorni, durante il viaggio per New York  ne avevano

parlato….ecco cosa aveva sognato!

“ La precessione, l’allineamento, la porta del tempo,

la scelta di restare insieme oltre l’eterno..

 

 
 
 

Il gioco dell'Anima

Post n°7 pubblicato il 07 Novembre 2010 da joulesal
 

Alla leggenda penseremo più avanti

 

 

Diamo inizio ad un gioco letterario

affinchè la poesia dell’Anima

e l'iniziativa dello Spirito 

conducano la Mente creativa

al non-luogo agognato.

Diamogli un titolo: Il gioco dell’Anima

Ed un inizio……

 

Il pomeriggio tempestoso cedette il passo ad

una notte stellata spinta impetuosamente da un

vento di maestrale che non amava lasciare tracce.

Era la sua luce a gocciolare dalle finestre nella

stanza da letto dove si udiva  la suoneria urlare:

 “mi hai programmata per svegliarti,

sono le cinque, ben alzato”.

Aveva iniziato un quarto d’ora prima con tono

suadente e volume dispiaciuto accentuando man

mano, solo ora  ..?xy?..

fuoriusciva dalle nebbie del sogno e materialmente

si abbatteva sulla sveglia innocente con furia

moderata dalla consapevolezza che quella

di ..?yy?..

era programmata per le sette e stava

ancora prodigandosi in chakra soporiferi.

Finalmente in piedi abbagliato dalla luce del bagno

alza l’asse cercando di ricordare

'cosa stava a sognare'…..

 

che ne direste ora di collaborare?

 

 
 
 

LA LEGGENDA DI TUMTUM.

Post n°5 pubblicato il 10 Ottobre 2010 da joulesal
 

Voglio raccontarvi la leggenda di TumTum,

il mitico polistrumentista,

della tribù Web White Wolf  insediada

nel sud dell'Italia;

vi era stato sospinto dal vento che

dallo Zambesi taglia il deserto ed

il mare per spegnersi e riaccendersi

di nuova foga sulla costa brasiliana.

Suo padre Fuego e sua madre Agua,

amerindi d'origine, pur provenendo

da Siviglia erano cresciuti nel Tibet,

ma vivevano da anni in quel villaggio.

TumTum diede presto segni premonitori

di quella che era la sua passione,

o meglio, di quelle che sarebbero state

le sue 'due' passioni.

Difatti, se fu dapprima difficile, divenne

poi impossibile per la madre allattarlo

alla solita maniera: il bimbo si attaccava

al seno ma rifiutava succhiarvici;

amava invece, tenendo tra le mini dita

il capezzolo, 'soffiare'

(un operazione alquanto difficile per

uno stronzetto di pochi mesi)

nel farlo diventava serio e si capiva che,

per quanto piccola potesse essere,

l'Anima la metteva tutta lì.

(la storia avrà un seguito)

 
 
 
« Precedenti
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

attiliomacchiocchi_digattaanima_on_lineAinwennmariomancino.msoulestasyletizia_arcuriwoodenshipKatartica_3000Narcyssefaibnardi1984strong_passionanimabilezanna1999timmydellabaja60
 

Il GIOCO DELL'ANIMA

sul blog webpoetica

CLIKKAMI!

y

 

 

ULTIMI COMMENTI

THE SOUL GAME

Collegamento al sito

Energia cosciente

dove leggere

dall'inizio

Il gioco dell'Anima
Clicca sulla copertina

a

 

 

ciao

 

GRAZIE PER LA VISITA

 

THE SOUL GAME

Collegamento al sito

Energia cosciente

dove leggere

dall'inizio

Il gioco dell'Anima
Clicca sulla copertina

a

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963