Creato da lllll_June_lllll il 08/08/2008
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Santoro, Travaglio (e i soldi dei contribuenti) al servizio di Di Pietro

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Considerata la mia insofferenza per i sedicenti moralizzatori, non è stato davvero semplice riuscire a guardare la puntata di ieri sera di “Annozero”, dove di portatori di onestà ve ne erano addirittura tre: Santoro, Travaglio, e Di Pietro.
Ieri Annozero si occupava della tangentopoli napoletana che ha rischiato di travolgere la giunta Jervolino, dello scandalo Global service e dei rapporti dell'imprenditore Alfredo Romeo con i politici.
Ha iniziato Travaglio a fare un soliloquio sull’inchiesta napoletana, partendo addirittura dal 1993. Il precisino Travaglio, che mai omette particolari importanti (salvo quando si tratta di amici: vedi suoi libri), non ha fatto mai il nome di Di Pietro, nemmeno di Di Pietro jr, né ha mai nominato quel Mautone -provveditore alle opere pubbliche di Molise e Campania e vecchia conoscenza di Di Pietro- cui, secondo le intercettazioni, Di Pietro jr gli avrebbe chiesto favori (l’assunzione di amici suoi, imprenditori e tecnici dell’Italia dei Valori), né ha mai parlato di esponenti dell’Idv coinvolti in quell’inchiesta.
La coerenza intermittente del moralizzatore Travaglio è stata messa a dura a prova da questi omissis.
Con un travaglio degno del suo cognome è riuscito a mala a pena a dirci che “è giunta notizia delle dimissioni di Di Pietro junior dall’Idv per un paio di semplici raccomandazioni: un gesto di grande dignità”.
Non ci ha però detto, lui che non omette mai particolari poco dignitosi, che Di Pietro jr, pur signorilmente dimessosi dall’Idv non si è altrettanto nobilmente dimesso anche dal suo incarico di consigliere provinciale.
Beh, da un giornalista integerrimo quale Travaglio si vanta di essere mi sarei attesa che applicasse il famoso teorema Schifani anche a Di pietro Jr: Travaglio ci aveva esplicitato, durante la trasmissione di fazio, “Che tempo fa”, che Schifani è mafioso solo per aver frequentato un personaggio che dopo 15 anni è stato condannato per mafia, e dunque mi attendevo che lo stesso teorema lo applicasse ieri sera anche a Di Pietro jr.  Invece non ha assolutamente parlato per il figlio del suo beniamino quella vicinanza sospetta alla mafia di cui aveva parlato per Schifani.
Del resto il teorema Travaglio pare sia decaduto nel momento stesso in cui Travaglio è stato scoperto essere andato in vacanza con personaggi legati agli ambienti mafiosi.
Era un Travaglio, quello di ieri sera, che ha perso il suo estro di inquisitore. Non si è accanito contro il povero Di Pietro jr, nemmeno ci ha accennato al fatto che quello sia indagato; lui, il castigatore di costumi per cui gli indagati (o per lo meno quelli che non gli piacciono) sono sempre dei presunti colpevoli, ieri era garantista ad oltranza.
Solo Santoro ha osato timidamente far notare a Di pietro che suo figlio Cristiano si è dimesso dal partito ma non da consigliere provinciale e il leader Idv risponde come colomba candida: "Come presidente del partito che faccio? lo prendo a randellate?".
Immaginate se un ospite del centro destra avesse proferito una simile demenziale risposta? I due pitbul di Annozero lo avrebbero bombardato di latrati ingiuriosi. E invece i due pitbull ieri parevano due pavidi chihuahua.
Mi attendevo da giornalisti non trash come Travaglio e Santoro dichiarano di essere (specie quando parlano del giornalismo spazzatura de Il Giornale), che ci parlassero un pochino (mica tanto, eh!)  che chiedessero al loro invitato Di Pietro di offrire ai telespettatori dare maggiori chiarimenti sulla condotta di alcuni esponenti dell’Idv in Campania, sulla condotta di Di Pietro jr e sui suoi rapporti con Mautone e su certi costumi di Di Pietro senior che, dopo che i giornali spazzatura gli hanno fatto rilevare alcune cose poco chiare sullo statuto dell’idv, ha pensato bene e in tutta fretta di cambiarlo.
Avrei anche voluto sapere, da una tv non spazzatura, come Di Pietro aveva saputo che Mautone era indagato: ma pare che questa non fosse tematica importante e dunque Santoro e Travaglio si sono accontentati di un di Pietro che ha detto di non aver mai saputo che il suo figliolo era sotto indagato, ma di averlo solo aver subdorato. Anche paragnosta adesso è questo Di Pietro.
C’erano tante domande che si potevano porre a Di Pietro ieri sera, ma sia Santoro che Travaglio si sono bene guardati dal fargliele; quelle stesse imbarazzanti domande che i due non evitano di propinare e magari a raffica e con toni urlati ad altri ospiti invitati per demolirli.
Travaglio ha evitato di toccare certi tasti e ne è uscita una musica stonata.
Santoro prova, ma con i guanti bianchi , a fare a Di Pietro alcune domande sulle intercettazioni che vedono coinvolto il figlio; ma poi, visto che Di Pietro cominciava a diventare paonazzo in volto, a scaldarsi ed alzare il tono di voce, preferisce lasciar correre.
E’ un Santoro diverso dal solito conduttore arrogante che insulta gli ospiti che non gli aggradano. E’ un anfitrione perfetto, che ascolta Di Pietro, che non obietta, che non fa domande, che ha perfino perso la mimica di scherno cui tanto ci ha abituati.
E quando Mantovano, Pdl, ha tentato signorilmente –da solo contro 5- di chiedere conto a Di Pietro delle accuse di camorra all´Idv Campano, Di Pietro ha sfiorato la lite; ma Santoro e Travaglio l’hanno prontamente evitata. Proprio loro che la lite al cercano sempre.
Chi si attendeva domande dure e pertinenti a un Di Pietro lacunoso; chi si attendeva di vederlo interrogato sulla tangentopoli napoletana, che non risparmia certo l’Idv, e magari per questo vederlo uscire di scena adirato, è rimasto deluso. Ieri non si faceva inchiesta ad Annovero, ma propaganda politica pro Di Pietro.
Solo Emilio Fede quando parla del Cavaliere osa tanto.
Ieri sera i due Torquamda de noantri sono stati anche troppo banali e prevedibili: si sono limitati a dare addosso a pd e centro destra nelle vicende della tangentopoli napoletana, senza minimamente sfiorare Di Pietro e l’idv.
Anzi come due logori demagoghi hanno tentato di farne l’apologia.
ovviamente coi soldi dei contribuenti.

June

 
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